giovedì, 15 Maggio 2025
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Il mercato delle Cure va al Mandela. Le cose da sapere

Il mercato delle Cure trasloca. E lo fa almeno per dodici mesi, per consentire di rimettere a nuovo la piazza, interessata da lavori di riqualificazione che i residenti e i commercianti attendono da tempo.

Dove

Ma dove sarà spostato di preciso il mercato? Tutti i banchi andranno da piazza delle Cure all’area vicino al Mandela Forum,  in piazza Enrico Berlinguer, nello slargo asfaltato che guarda viale Fanti davanti alla piscina Costoli. Fatti due conti (e due passi) si tratta di una collocazione che dista poco più di un chilometro e mezzo da quella originaria. L’orario e i giorni di attività degli ambulanti resteranno gli stessi: dal lunedì al sabato dalle 7 di mattina alle 13.

La decisione è arrivata dopo un lungo confronto e anche dopo varie ipotesi alternative: sul tavolo erano finite proposte come via Dogali, il Parterre o un’unione con il mercato di Campo di Marte dietro la Curva Fiesole. La collocazione vicino al Mandela “è stata individuata anche a seguito degli incontri di concertazione con gli operatori economici del mercato e le associazioni di categoria”, spiega il Comune di Firenze in una nota.

Da quando e per quanto

Questa piccola rivoluzione scatterà lunedì 5 febbraio 2018, quando partiranno i primi lavori per il rifacimento di piazza delle Cure, e il trasloco durerà almeno per un anno, il tempo previsto per la conclusione dei cantieri, a inizio 2019. In piazza Berlinguer i banchi non avranno tettoie provvisorie e arriveranno ogni mattina per poi smontare all’ora di pranzo.

Come sarà la nuova piazza delle Cure

La nuova piazza delle Cure, in base al progetto adottato dal Comune, avrà una moderna pensilina-tettoia, 18 nuovi alberi, aiuole sopraelevate, panchine, arredi urbani. Arriverà una rotonda e la viabilità sarà ripensata, anche per evitare la sosta in doppia fila.

L’edificio del vecchio acquedotto andrà giù per fare spazio a un parcheggio, mentre il mercato diventerà più grande: la “piazza delle erbe” sotto la tettoia ospiterà i banchi alimentari, accanto ci saranno altri nove ambulanti dei cosiddetti “generi vari” (dall’abbigliamento ai casalinghi), mentre sarà ricavata una nuova isola pedonale dall’altra parte della strada, all’angolo tra viale dei Mille e viale Volta, dove prenderanno posto altri banchi per lo shopping.

rifacimento nuova piazza delle Cure mappa - lavori e dov'è stato spostato mercato delle Cure

In tutto l’investimento è di 2,8 milioni di euro, per due fasi di lavori: dopo un mese di interventi preparatori di Toscana Energia, è prevista la demolizione dell’edificio dell’ex acquedotto con la creazione del nuovo parcheggio e in seguito tutto il resto del progetto.

Orti sociali a Firenze: cercasi contadini urbani

Per la prima volta anche mamma e babbo, insieme al loro piccolo, potranno coltivare gratuitamente gli orti sociali di Firenze o meglio di una parte di città.

La novità arriva dal Quartiere 4 che ha lanciato il nuovo bando per affidare i piccoli appezzamenti di terreno alla cura dei cittadini: finora la graduatoria era aperta soltanto ai pensionati, dal 2018 il Q4 ha pensato di ampliare questa opportunità non solo agli over 65, ma anche alle famiglie (dando precedenza a quelle con figli) e alle persone in mobilità lavorativa sopra i 50 anni.

Dall’altra parte dell’Arno il Quartiere 2 ha pubblicato il nuovo bando per gli orti sociali, in questo caso però possono partecipare gli over 60.

Cosa sono gli orti sociali?

In pratica i cittadini in cima alla graduatoria hanno la possibilità di coltivare un “orto comunale”. Si tratta di rettangoli di terra, in media grandi 50 quadrati, che sono stati ricavati da appezzamenti di proprietà pubblica. Orti urbani a tutti gli effetti: si trovano all’Argingrosso come a Rovezzano e Careggi.

Sono “sociali” perché non c’è alcun affitto da pagare:  vengono assegnati gratuitamente a chi non ha giardino o terreni, grazie appunto a dei bandi pubblici in base ai quali vengono stilate le graduatorie. Sui mini-campi è obbligatorio l’uso di concimi biologici, banditi poi pesticidi e diserbanti chimici. Gli orti sociali di Firenze sono gestiti direttamente dai vari Quartieri: ognuno ha il suo regolamento in materia e per questo le norme di accesso possono cambiare in base alla zona.

Il nuovo bando per gli orti sociali di Firenze

Dall’inizio di gennaio, il Quartiere 2 e il Quartiere 4 hanno pubblicato i nuovi bandi per portare avanti questa esperienza di agricoltura urbana.  In entrambi i casi c’è tempo fino al 9 febbraio 2018 per presentare domanda. Lo può fare chi è residente nel quartiere in cui fa richiesta.

Per il Quartiere 2 possono partecipare pensionati over 60 e i campi “a misura di nonno” si trovano vicino al Centro Anziani “ Villa Bracci” (Stradone di Rovezzano 33), mentre il Quartiere 4 dà questa possibilità a tre diverse categorie per gli orti all’Argingrosso, a San Lorenzo a Greve e a San Bartolo a Cintoia: pensionati con più di 65 anni, nuclei familiari (con o senza figli, coppie oppure famiglie monogenitoriali), persone in mobilità lavorativa che abbiano più di 50 anni.

Qui il bando degli orti sociali del Quartiere 2 di Firenze (pdf). A quest’altro link si trova l’avviso pubblicato dal Quartiere 4 (documento pdf).

Visite al Poggio Imperiale con gli studenti-ciceroni

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Quella dentro la villa di Poggio Imperiale di Firenze non è una visita qualsiasi. “Noi studenti chiamiamo questo luogo semplicemente ‘il Poggio’, in modo affettuoso”, dice il giovane alunno che accompagna i visitatori dentro la villa medicea che si trova sul colle di Arcetri. “Ora se mi seguite – aggiunge come fosse già una guida esperta – entriamo nello studio di Pietro Leopoldo, dove secondo la tradizione firmò il codice che aboliva la pena di morte in Toscana”.

E queste mura conservano tante altre storie. Di qui sono passati granduchi e duchesse, perfino Mozart nel 1770. A soli quattordici anni si esibì nel suggestivo salone da ballo, sotto a un imponente lampadario di cristallo. Siamo dentro a una scuola-museo: i confini tra il monumento e l’Educandato statale della Santissima Annunziata, arrivato sul “Poggio” un secolo e mezzo fa, sono labili.

Un educandato nell’arte

Alcune aule sono ricavate in stanze finemente decorate, sopra la testa di chi mangia nel refettorio si staglia un soffitto affrescato in stile barocco, nei corridoi fanno bella mostra di sé dipinti e sculture. Poi c’è il quartiere cinese, una serie di ambienti che conservano preziose sete e carte orientali dipinte a mano.

La villa di Poggio Imperiale e le visite “guidate” dagli studenti

Nonostante molti fiorentini considerino il complesso solo un collegio, questa scuola pubblica è molto di più. Apre le sue porte alla città e lo fa grazie a un gruppo di alunni-ciceroni. Da dieci anni, il progetto MyPoggio permette di visitare su appuntamento l’antica villa, patrimonio Unesco dal 2013. Allo stesso tempo fa crescere giovani impegnati per l’arte, visto che le offerte raccolte sono destinate al mantenimento dello storico edificio.

Le visite alla Villa di Poggio Imperiale si svolgono principalmente nel weekend, quando le attività della scuola media e dei licei (classico, scientifico e linguistico) sono in pausa ed è necessaria la prenotazione per i gruppi, composti da una quindicina di persone, via mail all’indirizzo [email protected] (informazioni anche sul sito dell’Educandato di Poggio Imperiale).

Il progetto per il museo “del Poggio”

Intanto l’Educandato della Santissima Annunziata sta lavorando a un progetto ambizioso: creare un vero e proprio polo museale, con un’entrata autonoma rispetto all’ingresso della scuola e con una nuova ala aperta alle visite.

La presentazione del masterplan per la riorganizzazione degli spazi della villa medicea di Poggio  Imperiale è prevista a primavera. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra le due anime dell’antico complesso: il prestigioso istituto scolastico pubblico e la parte artistica.

San Michele, il gioiello nascosto di Castello

Una chiesa panoramica, poco distante dalle Ville Medicee di Castello e della Petraia. È la Chiesa di San Michele a Castello, antico edificio situato nell’omonima via alle porte di Firenze. Di probabile fondazione longobarda, se ne hanno notizie già nell’XI secolo: il nome deriva dal latino “castellum”, e indica una struttura adibita a collettore delle acque. Proprio dalla zona di Castello, infatti, partiva l’acquedotto romano per Firenze.

A partire dal 1608 l’architetto granducale Gherardo Mechini progetta lo stradone tra la villa di Castello e la chiesa di Boldrone e, prevedendo un nuovo assetto del territorio limitrofo, la chiesa di San Michele diviene l’elemento centrale della scena del paesaggio che si sviluppa tra le ville di Castello e della Petraia. Sempre per l’interessamento della famiglia Medici, nel 1622 venne incaricato l’architetto Giulio Parigi della progettazione del nuovo campanile: l’elegante costruzione venne completata nel 1624.

La chiesa di San Michele a Castello

Consacrata nel 1617 e dichiarata prioria nel 1728, la chiesa continuò a essere favorita dalla famiglia granducale, che la ristrutturò nel 1783 e nel 1817. L’edificio è intitolato all’Arcangelo San Michele, come ci ricorda lo scenografico affresco eseguito nel 1636 dall’artista Baldassarre Franceschini, detto il Volterrano, che raffigura il Santo mentre sferra il colpo mortale a Lucifero.

Castello, Firenze - Chiesa di San Michele interno

All’interno è ancora conservato un Crocifisso ligneo del ‘600, una tavola trecentesca raffigurante la “Madonna in trono e i Santi Lorenzo e Stefano”, attribuita alla bottega del Maestro della Santa Cecilia  a Pacino di Bonaguida, e un organo di Agati e Paoli della seconda metà dell’Ottocento. Dietro la chiesa si trova un piccolo cimitero: per suo espresso desiderio, qui è sepolto il poeta Mario Luzi, originario di Castello, dove ha vissuto i primi anni della sua vita.

Dentro il Poggio Imperiale

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E' una scuola-museo: l'Educandato statale della SS Annunziata apre le porte del suo tesoro, la villa medicea di Poggio Imperiale, e lo fa grazie a 'guide' d'eccezione: gli studenti

Bambini sui social, istruzioni per l’uso

Le armi che abbiamo sono spuntate. Per difendere bambini e ragazzi dagli effetti collaterali dei social network, gli strumenti in nostro possesso sono pochi e soprattutto deludenti. A dirlo il giornalista Simone Cosimi e lo psicoterapeuta Alberto Rossetti che, a quattro mani, hanno scritto il libro Nasci, cresci e posta – I social network sono pieni di bambini: chi li protegge?, un un’agile guida utile per capire le regole che disciplinano la presenza dei bambini e degli adolescenti su piattaforme come Facebook, Twitter, Instagram

Il volume , edito da Città Nuova, sarà presentato giovedì 25 gennaio (ore 18) alla libreria Ibs di Firenze, in via de’ Cerretani, alla presenza degli autori che per l’occasione si confronteranno con Gabriela Jacomella, giornalista e fondatrice di Factcheckers, associazione che promuove la cultura della verifica delle fonti.

Bambini e social network

Nel libro, gli autori raccontano il processo di costruzione dell’identità nel mondo digitale contemporaneo, illustrando come i bambini e gli adolescenti utilizzino i social network per puntellare il proprio sviluppo e come queste piattaforme, certo ricche di opportunità, possano in realtà partorire effetti collaterali importanti: dal cyberbullismo all’ipersuggestione fino alla sovrapposizione assoluta fra dispositivo e social, strumento e social.

C’è anche un’attenta analisi delle principali piattaforme online espressamente pensate per i bambini: da YouTube Kids a Lego Life fino a Scrapbook vengono evidenziati i meccanismi di funzionamento e i possibili punti deboli.

Palazzo Strozzi, le mostre del 2018

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Palazzo Strozzi si prepara per le prossime mostre del 2018. Spenti i riflettori su Il Cinquecento a Firenze, che ha fatto segnare il record di presenze con oltre 150mila visitatori, ora la prestigiosa sede espositiva è pronta ad “andare avanti nel tempo”, lasciandosi alle spalle il Rinascimento per guardare all’epoca moderna e contemporanea.

Palazzo Strozzi: la prima delle nuove mostre 2018

Pochi giorni prima dell’equinozio di primavera, le lancette dell’orologio andranno avanti dal 1500 fino alla metà del secolo scorso. La prima nuova mostra del 2018 di Palazzo Strozzi è Nascita di una Nazione. Tra Guttuso, Fontana e Schifano, un viaggio tra arte, politica e società nell’Italia degli anni ’50 e in quella della contestazione degli anni Sessanta.

Dal 16 marzo al 22 luglio 2018 arriveranno a Firenze oltre 60 opere di artisti che per la prima volta vengono riunite assieme per narrare il fermento culturale nel nostro Paese durante quasi venti anni di storia. Ci saranno le opere di “big” come Renato Guttuso e Lucio Fontana, Alberto Burri ed Emilio Vedova. E ancora: Enrico Castellani, Piero Manzoni, Mario Schifano, Mario Merz, Michelangelo Pistoletto. L’esposizione, a cura di Luca Massimo Barbero,  parte dal trionfo dell’Arte informale per abbracciare anche le sperimentazioni su immagini, gesti e figure della Pop art.

Palazzo strozzi mostra Nascita di una Nazione. Tra Guttuso, Fontana e Schifano

Dopo Guttuso, Marina Abramović a Palazzo Strozzi

A settembre poi, dopo Ai Weiwei e Bill Viola, Palazzo Strozzi torna ad ospitare l’arte contemporanea con una retrospettiva su una delle personalità più conosciute e controverse: Marina Abramović, che sarà anche coinvolta in prima persona durante questo evento espositivo dando la possibilità ai visitatori di assistere dal vivo alla riesecuzione delle sue celebri performance.

Dal 21 settembre 2018 al 20 gennaio 2019 saranno riunite oltre 100 opere dell’artista, abbracciando quattro decenni, dagli anni Settanta a oggi. Un modo per avare una panoramica sui lavori più famosi della sua carriera, ma anche per scoprire la produzione degli esordi, meno nota al grande pubblico.

Il meglio del vintage è alla Stazione Leopolda

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La Stazione Leopolda di Firenze veste vintage, per cinque giorni, con abiti e oggetti che hanno fatto storia, ma che sono sempre attuali. La rassegna Vintage Selection torna con il primo appuntamento del 2018.

Come di consueto, quando i riflettori sulle rassegne di Pitti si stanno per spegnere (l’ultimo evento in corso è Pitti Filati fino al 26 gennaio), si apre il sipario sul salone-laboratorio dedicato alla moda che non passa mai di moda. Da mercoledì 24 a domenica 28 gennaio 2018 si svolge la 31esima edizione di Vintage Selection dedicata al tema “The Next Past”, ispirato al filo conduttore di Pitti, quello del  cinema declinato in tutti i suoi aspetti arrivando fino alla tv di tre decadi, ’70, ’80 e ’90.

Vintage selection 2018: il primo “ciak” dell’anno

Alla Stazione Leopolda sono presenti oltre 60 espositori: le realtà nazionali e internazionali specializzate in abiti, accessori e design vintage di qualità, insieme alle aziende che si occupano di vintage customizzato, dando nuova vita a vecchi capi fashion grazie a tecniche innovative. Da visitare la mostra “Shiny Vibes”, arricchita da look cinematografici e televisivi del passato, come l’abito nero di Morticia Addams o gli outfit delle protagoniste di Sex and The City.

Torna anche la Lounge Area, animata durante l’happy hour, tra le 19 e le 21, da dj set a tema e da esibizioni curate da Tuballoswing e PopUp Events.

Stazione Leopolda Vintage - Fiera Vintage Firenze 2018

Photo credits: AKAstudio-collective per Vintage Selection

Vintage alla Leopolda: gli orari

Il salone è aperto tutti i giorni, dal 24 al 28 gennaio, dalle 10 del mattino fino alle 21, con biglietto di ingresso a 5 euro (3 euro presentando il coupon sconto da scaricare dal sito internet di Vintage Selection 2018).

Il gatto Gandhi, la mascotte delle Cure

Una mascotte del rione. Lo chiamano Gandhi: è il grosso gattone divenuto cittadino “ad honorem” del quartiere. Trascorre le sue giornate al sole lungo il marciapiede di via Ponte alle Riffe, alle Cure. C’è chi racconta di vederlo da molti anni. Attraversa guardingo la strada guardando sia a destra che a sinistra per avvicinarsi al massimo ai suoi amici del forno. 

Il “babbo” del gatto Gandhi

Abbiamo fatto due chiacchiere con il suo “babbo” Nicola Fornaciari che abita al piano terra di un palazzo in via Ponte alla Riffe dove quotidianamente è facile imbattersi nel tenero micione. Nicola ha insegnato a Gandhi ad essere libero. Non un classico animale da appartamento che non vede la luce del sole, Gandhi è stato accompagnato fin da piccolo nella giungla di cemento da Nicola che gli ha insegnato le regole della strada.

“Gandhi mangia solo crocchette – ci racconta Nicola – gli piace riflettere e star fermo in un angolo della casa. Il suo nome è venuto nel periodo in cui praticavo meditazione: anche a lui piaceva meditare sulle mie ginocchia e stava immobile anche per un’ora. Ora siamo due adulti che convivono. Ultimamente presenta un po’ di acciacchi dell’età e mi dispiace dover passare da babbo a figlio che accudirà l’anziano”.

E i tanti “zii” del micione: gli abitanti del quartiere

Tutti nel rione lo conoscono e lo accarezzano. Durante i mesi estivi Gandhi staziona sul balcone di Nicola che per il caldo lascia la finestra aperta ed è lì che i passanti si prodigano in complimenti e coccole. “È divertente per me – continua Nicola – vedere quanto affetto attira verso di sé questo micione“.

“Un episodio particolare fu la volta in cui fui svegliato da una mia ex fidanzata che in lacrime mi comunicava che era dal veterinario perché Gandhi era stato investito ed era morto. In lacrime mi precipitai e constatai che il mio amico era davvero morto. Un vero incubo. Mandai una email a tutti gli amici per avvisarli e stavo anche per affiggere dei cartelli in strada per informare il quartiere. Mi stavo apprestando a preparargli un funerale in casa, un ultimo saluto insieme a chi gli voleva bene, quando improvvisamente mia madre nell’altra stanza urlò: 'Nicola, Gandhi è vivo!' e con la coda dell’occhio vidi Gandhi vivo e vegeto. Si è trattato di uno scambio perché quel povero gatto deceduto era identico al nostro Gandhi”.

Tutte le date del Carnevale di Viareggio 2018

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Il Carnevale di Viareggio 2018 è pronto a colorare i viali a mare della cittadina versiliese con cinque date e altrettanti corsi mascherati.

Anche quest’anno c’è molta attesa intorno ai giganti di cartapesta, che come sempre affronteranno temi di attualità, in modo ironico e acuto: dal pulcinella in sedia a rotelle che si batte contro gli ostacoli insormortabili delle barriere architettoniche, al timore di conflitti mondiali tra dittatori nord coreani, funghi atomici e missili. Ci sarà anche un carro che celebrerà i 50 anni dal '68 e dalla canzone “Saticsfation” dei Rolling Stone.

Le date dei corsi mascherati

La prima sfilata dei carri allegorici più grandi del mondo è fissata per sabato 27 gennaio. Il suggestivo spettacolo di musica, luci e balli partirà alle ore 16 con nove carri di prima categoria, cinque di seconda categoria, nove maschere di gruppo e nove maschere isolate. Alla fine, sull'arenile di piazza Mazzini, è in programma anche uno spettacolo piromusicale, con fuochi d'artificio a ritmo di musica.

Secondo appuntamento domenica 4 febbraio dalle ore 15, terzo domenica 11 febbraio sempre dalle 15. Per il martedì grasso (13 febbraio) festa grande con il corso mascherato in notturna a partire dalle ore 17. La giornata conclusiva è prevista sabato 17 febbraio, quando lungo la passeggiata a mare sfilerà il corso mascherato notturno, dalle ore 17, seguita dalla proclamazione dei carri vincitori e dallo spettacolo pirotecnico.

Gli eventi collaterali del Carnevale di Viareggio 2018

Accanto al carnevale ci saranno anche tanti altri eventi: dai laboratori per bambini alle visite guidate (come la passeggiata nel Liberty viareggino organizzata per domenica 28 gennaio [email protected]), fino alle feste nei vari rioni di Viareggio (qui il pdf con il programma giorno per giorno).

I biglietti

Il costo dei biglietti del Carnevale di Viareggio 2018 vanno dai 20 euro dell’intero ordinario (16 se acquistato in precedenza online) ai 35 euro del pacchetto che comprende tutti e 5 i corsi mascherati. Sono previste anche riduzioni per gruppi e ragazzi. Informazioni sul sito del Carnevale di Viareggio 2018.