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Sciopero dei treni e bus venerdì 21 ottobre

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Il sindacato autonomo Usb ha indetto uno sciopero generale per venerdì 21 ottobre 2016 che interesserà anche i treni e, a Firenze, gli autobus di Ataf.

A Firenze la manifestazione organizzata dall'Usb partirà alle ore 9.30 da piazza Beccaria. Tra le motivazioni dello sciopero, spiega la stessa sigla sindacale, “la difesa dei diritti del lavoro e dello stato sociale, per difendere e applicare la Costituzione e per dire basta al governo Renzi”.

Lo sciopero dei treni

Per quanto riguarda il personale di Fs italiane la mobilitazione andrà dalle ore 9 alle 17.00. Sul sito di Trenitalia si trova la tabella dei treni garantiti in caso di sciopero. Le Frecce invece circoleranno regolarmente.

Si potranno inoltre verificare modifiche al programma di circolazione per i treni a lunga percorrenza come gli Intercity, riportate sul sito Fsnews nella pagina dedicata alla sciopero del 21 ottobre.

In Toscana, per le tratte regionali, “sebbene la fascia oraria dello sciopero non contempli servizi minimi previsti per legge, Trenitalia sarà impegnata a offrire un adeguato livello di servizio che sulle principali linee si preannuncia pressoché regolare”, si legge in una nota ufficiale.

Informazioni anche al numero verde 800-892021 (attivo dalle ore 12.00 di giovedì 20 alle ore 22.00 di venerdì 21 ottobre 2016), nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, nelle agenzie di viaggio convenzionate e attraverso i new media del Gruppo FS Italiane: FSNews.it, FSNews Radio e l’account twitter @fsnews_it.

Bus Ataf

Lo sciopero della sigla autonoma USB riguarda anche Ataf ed è indetto nei seguenti orari: da inizio servizio alle 06.00, dalle 9:15 alle 11.45 e dalle 15.15 a fine servizio.

Tramvia: niente stop venerdì 21 ottobre

“Domani, venerdì 21 ottobre, la tramvia viaggerà regolarmente – fa sapere Gest – i tram entreranno in servizio dalle 5.00 del mattino e, come ogni fine settimana, termineranno la loro corsa alle 2.00 di notte”.

 

Catturato un cinghiale a Careggi

Careggi e i cinghiali: dall’inizio del mese la polizia della Città Metropolitana di Firenze ha catturato oltre 20 cinghiali nella zona verde della struttura ospedaliera. L’ultimo caso oggi, giovedì 20 ottobre, quando gli agenti della Metrocittà hanno catturato un cinghiale da un quintale (nella foto) nei pressi dell'Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica (Ponte Nuovo).

“Il fatto può apparire singolare – dice il Comandante Roberto Galeotti – ma in realtà non è che l'ennesima cattura effettuata dalla Polizia della Metrocittà nello stesso luogo”. Durante questo mese di ottobre, la polizia della Città Metropolitana ha posizionato trappole selettive nelle zone naturali comprese nell’area dell’Azienda Ospedaliera Università di Firenze, catturando 20 cinghiali. Gli animali sono stati spostati all'interno di recinti adibiti al loro contenimento, come previsto dalla legge.

Cinghiali anche in città

“Negli ultimi anni gli animali selvatici stanno colonizzando aree antropizzate, in particolare nell'hinterland fiorentino, creando problemi di sicurezza pubblica e incolumità”, spiega Angelo Bassi, consigliere metropolitano delegato alla Polizia della Metrocittà e alla Protezione civile. Trappole selettive sono state posizionate anche nella zona di Pian dei Giullari, dove si sta verificando una situazione analoga a quella di Careggi.

 

Se l’Inferno Run è anche ”baby”

Ci sarà da correre (e saltare) sabato 22 ottobre all’Ippodromo del Visarno, nel parco delle Cascine, in occasione della Baby Inferno Run, la versione in formato kids dell’Inferno Run, in partenza
alle 9 e aperta a tutti i bambini tra i 6 e gli 11 anni.

Per chi non la conoscesse, l’Inferno Run è una corsa a ostacoli, sia naturali che artificiali, come balle di fieno, fango, corde, funi elastiche e assi di equilibrio, pensata per un doppio pubblico. Da un lato dilettanti alle prese con la loro prima “obstacle race” tutta cittadina, dall’altro professionisti pronti a sfidarsi per il titolo di campione italiano Mud Run, di cui l’Inferno rappresenta una tappa. Ma la vera novità è che si è ormai trasformata in un evento adatto anche alle famiglie.

Baby Inferno Run 

La Baby Inferno nasce nel 2015 “su input dei figli di alcuni organizzatori desiderosi di sfidarsi su un percorso simile, ma appositamente pensato per loro”, spiega Elisabetta Perasole, una delle organizzatrici della corsa fiorentina.

Una voglia, quella di correre tra fango e ostacoli, con il permesso di babbo e mamma, condivisa da oltre sessanta bambini nella prima edizione di Cenaia (Pisa), poi diventati 150 al suo secondo ciak, al parco dei Renai di Signa.

Un numero che rappresenta il limite massimo di iscritti, ammessi alla partecipazione sia come singoli che in gruppo. Il percorso, naturalmente, è separato (e molto più soft) rispetto a quello degli adulti: sono trecento metri scarsi (contro gli otto chilometri di ghiaccio, fango, prove d’equilibrio, passaggi in acqua e tiro a segno dei senior), in cui i corridori junior dovranno affrontare un mare di ostacoli.

E ai vincitori…

Come ogni sfida che si rispetti non mancheranno i premi, tra cui una maglia ufficiale dell’evento e una medaglia. Per i genitori che gareggiano (a partire dalle 11) sarà possibile usufruire fino alle 17 del servizio baby sitter.

Le iscrizioni alla corsa per bambini e al servizio baby sitter sono obbligatorie e si effettuano online sul sito dell'Inferno Run o direttamente sul posto (info: ). Il costo è di dieci euro per ogni servizio: il ricavo verrà interamente devoluto alla Fondazione Tommasino Bacciotti, che sostiene la ricerca oncologica pediatrica e progetti di accoglienza e supporto alle famiglie con bimbi malati.

Alla stessa onlus sarà destinata anche parte degli incassi della corsa per adulti e il 30% del fatturato delle postazioni massaggi.

Prostituzione a Novoli: operazione della polizia

Un “affitto” che andava dai 300 ai 500 euro al mese: è quanto avrebbero dovuto pagare le lucciole per “occupare” una porzione di strada, tra via Forlanini e viale Guidoni. È quanto emerge dall’indagine della Polizia di Stato di Firenze, che ha portato a dieci misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, di nazionalità albanese, accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nella zona nord di Firenze.

Si tratta di due donne e otto uomini, tra i 20 e i 42 anni: otto di loro sono accusasti di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, due solo di favoreggiamento.

Come sono partite le indagini

L’inchiesta, condotta dalla Squadra Mobile di Firenze sotto la direzione della Procura della Repubblica fiorentina, è scattata dopo la denuncia di una ragazza.

Sarebbe esistita una mappa ben precisa in base alla quale l’organizzazione avrebbe assegnato uno spazio dal quale le giovani non potevano spostarsi senza l'ok della banda.

Orsanmichele e i suoi ”angeli”

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Sono gli “angeli” di Orsanmichele, l’edificio mezzo granaio e mezzo chiesa in via dei Calzaiuoli con una genesi da loggia del mercato e un passato unico. Senza di loro, i due piani superiori sarebbero un museo chiuso, come successo tra il 2002 e il 2009.

Italiani, ma anche originari di Paesi esteri, i volontari dell’associazione “Amici dei musei fiorentini” si avvicendano da sette anni per tenere accessibile la coppia di piani con vista mozzafiato sulla città, dove sono conservati gli originali delle statue dei tabernacoli esterni.

Mentre la chiesa al piano terreno è aperta ogni giorno dalle 10 alle 17, i livelli più alti, quelli del museo nato vent’anni fa, sono accessibili solo sette ore ogni sette giorni, il lunedì dalle 10 alle 17. L’alternativa – viene spiegato – sarebbe la chiusura totale di questo scrigno di storia.

Sotto chiesa, sopra museo

“Palazzo Vecchio è un palazzo pubblico, come hanno anche molte altre città. Santa Maria del Fiore è una cattedrale, come hanno tutte le altre città. Ma Orsanmichele c’è soltanto a Firenze”: così diceva il sindaco Piero Bargellini nel 1959, parole stampate anche sul biglietto (gratuito) di ingresso. L’anno scorso ne sono stati staccati oltre 48mila, ma questo luogo rimane uno dei meno conosciuti in città, soprattutto tra i fiorentini.

La “strana” staoria di Orsanmichele

Non nacque come edificio chiuso: Arnolfo di Cambio, nel 1290, costruì una loggia per i mercanti di granaglie, al posto dell’antica chiesa di San Michele in Orto, così chiamata perché circondata dai campi (da qui il nome di “Orsanmichele”).

Luogo civico, ma anche di fede: al tempo si riteneva che la Madonna raffigurata su una delle colonne fosse miracolosa. Dopo un rogo scoppiato nel 1304 il porticato, distrutto dalle fiamme insieme all’effige prodigiosa, iniziò ad assumere una forma diversa: sotto mercato, sopra deposito del grano, come testimoniano alcuni strani fori visibili ancora oggi sui pilastri all’interno della chiesa.

Da loggia a edificio chiuso

Poco più tardi, a metà del 1300, fu deciso di chiudere la loggia e di riservare il piano terra alla chiesa, abbellita dalle arti fiorentine, con una particolarità: vista la sua origine, non esiste una navata principale, ma due. In quella sinistra prende posto il gruppo marmoreo di Francesco da Sangallo dedicato a Sant’Anna, a destra il suggestivo tabernacolo dell’Orcagna che racchiude la Madonna di Bernardo Daddi.

”L’Inferno” di Firenze, a caccia dei luoghi del romanzo

I fiorentini ricordano ancora la curiosità suscitata dalle tante strade chiuse al pubblico, ormai un anno e mezzo fa, per le riprese di alcune scene del film “Inferno”, ispirato al best-seller di Dan Brown. La pellicola è uscita nelle sale da pochi giorni. Quale migliore occasione, allora, per ripercorrere i luoghi fiorentini del romanzo, che tutto il mondo avrà il piacere di ammirare ancora una volta al cinema?

Prima tappa, Porta Romana

Bastano un paio di scarpe comode e via, partendo da Porta Romana. Da qui i due protagonisti, il professor Langdon (interpretato nel film da Tom Hanks) e Sienna, iniziano la loro ricerca sulle orme di Dante. Si confondono tra gli studenti del liceo artistico di Porta Romana che un tempo, dal 1865 al 1871, ospitava le Scuderie Reali.

Se non ci si è mai stati, l’occasione è buona per prenotare una visita alla gipsoteca, che raccoglie
più di 3mila calchi in gesso di alcune famose opere come quelle di Raffaello e Michelangelo. Il percorso continua poi per i vicini giardini di Boboli: da non perdere la Grotta del Buontalenti, particolare per la sua composizione tra sculture e pittura, che ai tempi dei Medici stupiva con i suoi giochi d’acqua. 

La grotta è chiusa da un cancello, ma nel libro è grazie alle statue che si intravedono anche dall’esterno che i due fuggitivi trovano riparo, riuscendo a scappare e a entrare direttamente nel Corridoio Vasariano per raggiungere Palazzo Vecchio.

Palazzo Vecchio, Dante e il Battistero

Alla ricerca di ulteriori indizi, Langdon e Sienna si ritrovano all’interno dello studiolo di Francesco
I e nella Sala delle Mappe
, fino a camminare sopra il meraviglioso soffitto a capriate e dipinti della Sala dei Cinquecento. Uscendo da via della Ninna, la coppia si spinge poi fino alla casa di Dante.

Infine, i due protagonisti arrivano al “Paradiso”, ovvero la Porta est di Lorenzo Ghiberti del Battistero, in piazza Duomo. Il monumento è imperdibile sia dall’esterno che internamente, per la sua magnificenza e per il celebre fonte battesimale nel quale anche Dante ricevette il sacramento.

Ed è qui che Langdon e Sienna scoprono un importante indizio che consente loro di riprendere
la ricerca in un’altra splendida città italiana, Venezia.

Maratona dell’ascolto della cultura nell’ex caserma Mameli

Quattro ore per pensare ai progetti culturali della città, ma anche per disegnare il domani dell’ex caserma Mameli di piazza Stazione, i cui spazi – dopo il trasferimento della scuola marescialli nella nuova struttura di Castello – sono stati restituiti alla città.

Sabato 22 ottobre, dalle 9 alle 13, negli spazi dell'ex caserma, il Comune di Firenze organizza la “Maratona dell’Ascolto della Cultura”, per invitare i cittadini e gli operatori culturali a confrontarsi su vari temi grazie a tavoli tematici: Musei e spazi per le arti visive; Teatri e spazi per le arti performative; Spazi urbani, organizzare e comunicare gli eventi culturali in città; Sistema bibliotecario, produzione e promozione editoriale e della lettura; Produzione culturale contemporanea; Rapporto pubblico/privato, artbonus e fundraising.

Il futuro dell'ex caserma Mameli

La maratona sarà anche l’occasione per confrontarsi sul futuro degli spazi dell’ex caserma, che andranno ad arricchire il museo di Santa Maria Novella e che comprendono anche il Chiostro Grande, il più grande della città.

Per partecipare alla maratona è necessario iscriversi inviando una mail a [email protected]. L’ingresso è da piazza della Stazione 6.

Tornano le cantine in piazza, a Campo di Marte e al Galluzzo

In piazza Nannotti, dietro il fast food di piazza Alberti, fanno il bis le “Cantine in piazza”, dopo il fortunato esperimento della scorsa primavera. Al Galluzzo, nella centralissima piazza Acciaioli, torna “Scantinando”. Domenica 23 ottobre doppio appuntamento a Firenze con i “mercatini fai-da-te” in cui i cittadini mettono in vendita oggetti di seconda mano, tirati fuori dalle soffitte o  dalle cantine.

Come funziona

Le ultime edizioni, anche negli altri quartieri cittadini, hanno riscosso un discreto successo. I residenti, per diventare “ambulanti per un giorno”, hanno dovuto sottoscrivere un disciplinare che esclude chi fa questa attività per mestiere. Le iscrizioni si sono chiuse nei giorni scorsi. In piazza Nannotti ci sarà posto per 80 banchi, in piazza Acciaioli per 50 postazioni.

Gli orari

L’appuntamento a Campo di Marte è fissato dalle 9 alle 17 e in caso di maltempo sarà spostato a domenica 6 novembre. Al Galluzzo ci sarà un’ora in più di tempo: il mercatino andrà avanti dalle 9 alle 18. Se la pioggia guasterà l'evento, la manifestazione sarà riproposta il prossimo anno. 

Tutte le informazioni si trovano sul sito del Quartiere 2 di Firenze (per piazza Nannotti) e su quello del Quartiere 3 (per piazza Acciaioli).

Orsanmichele e i suoi ”angeli”

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Alla scoperta della chiesa-granaio di Firenze. Uno scrigno di storia tenuto aperta grazie al lavoro dei volontari di un'associazione fiorentina.

Foto: Il Reporter – GC

Si è chiuso il Festival delle Generazioni

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Si è chiuso con successo il Festival delle Generazioni, che ha animato Firenze con oltre 30.000 partecipazioni e migliaia di visualizzazioni on line. L'evento “ci ha permesso di sognare, di vivere un’utopia. È questo il messaggio del nostro Festival, rivolto a giovani e anziani: continuare a sognare, e farlo soprattutto con lo scopo di migliorare questo nostro Paese. E il sogno, in questi tre giorni qui a Firenze, è diventato realtà”, ha affermato Gigi Bonfanti segretario nazionale Cisl pensionati.

appuntamenti e ospiti

Con più di 80 appuntamenti e 150 autorevoli ospiti, il festival, giunto alla terza edizione, ha registrato una partecipazione senza precedenti, soprattutto da parte dei giovani che hanno saputo sfruttare un'occasione di confronto e di crescita. Sold out la lectio magistralis tenuta da Zygmunt Bauman al Teatro Verdi che ha appassionato moltissimi giovani, che  “lo hanno fermato per farsi fare un autografo sui suoi libri dopo aver preso appunti per tutta la sua lectio magistralis. È un segno che i tempi stanno cambiando, e che forse il nostro Festival ha trovato la giusta direzione”, sottolinea Francesca Zaffino, direttrice artistica.

“oltre le frontiere”

Per questa edizione il tema era “oltre le frontiere”, con il quale “abbiamo toccato un nervo scoperto del Paese, e le persone hanno risposto. In questi tre giorni abbiamo dato la parola alla gente, e dato loro la possibilità di una pausa per riflettere: un lusso in questi tempi di velocità”. Palcoscenico per la comunicazione generazionale, Firenze e i suoi giovani hanno dimostrato che il dialogo con gli anziani funziona ed è un elemento funzionale per il progresso del paese e per il futuro.

Il Festival delle Generazioni, grazie ai suoi ospiti ed alle tematiche toccate, è stato in grado di squarciare “il velo delle paure e delle barriere mentali che fanno a volte da freno allo slancio e alle passioni nella vita quotidiana: è il messaggio che un futuro diverso è possibile se si dà spazio ai sentimenti, alle relazioni non formali”: queste le parole di Francesca Zaffino, che conclude il suo discorso con una frase emblematica di Italo Calvino: “Se alzi un muro, pensa a ciò che lasci fuori”.