venerdì, 23 Maggio 2025
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Papa a Firenze, come cambia la pulizia delle strade

Cestini e cassonetti rimossi, pulizia delle strade sospesa, raccolta dei rifiuti posticipata. Con l'arrivo del Papa cambiano, per ragioni di sicurezza, anche i servizi di Quadrifoglio nella zona di Campo di Marte e nel centro storico, le aree interessate dalla visita del Pontefice.

Cassonetti lontani dal percorso del papa

Nei Quartieri 1 e 2 la pulizia delle strade è sospesa dalle 8 del mattino fino alla mezzanotte di martedì 10 novembre, giorno dell'arrivo di Papa Francesco. I cassonetti, le campane e i cestini per i rifiuti saranno temporaneamente rimossi lungo il percorso della Papamobile, nel centro storico, nelle piazze in cui saranno posizionati i grandi schermi e lungo i perimetri esterni dello stadio Franchi e dello stadio Ridolfi, compreso viale Paoli. I cassonetti e le campane saranno rimossi anche lungo le direttrici degli spostamenti “veloci” del Papa, tra lo stadio Ridolfi e piazza San Marco e nel tratto tra piazza Piave e lo stadio Franchi.

I cassonetti saranno spostati sulle strade limitrofe, il più vicino possibile alla loro posizione abituale. Per questo i cittadini sono invitati a utilizzare i contenitori riposizionati e a non abbandonare i rifiuti a terra.

I servizi di vuotatura dei cassonetti e delle campane interrate saranno anticipati alle 3 di notte su tutto il territorio comunale in modo da concludere in largo anticipo, mentre la raccolta rifiuti porta a porta nell’area del castrum sarà posticipata tra le 19.30 e le 20. Le bocchette delle isole interrate di Martelli e Pecori saranno chiuse e quindi inaccessibili dalle 6alle 16.

Dopo la visita, la pulizia

La raccolta rifiuti e lo spazzamento dell’area castrum romano, lo spazzamento delle piazze dove sono posizionati i maxi schermi e la pulizia dell’area stadio Franchi saranno tutte effettuate a fondo la notte tra il 10 e 11 novembre, dopo la conclusione della visita papale e il deflusso dei partecipanti. Concluse le pulizie, cestini, cassonetti e campane saranno riposizionati. Per ulteriori informazioni è possibile contattare Quadrifoglio al numero verde 800.330011.

 

La principessa Livia e la rugiada magica

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La giovane Livia era la bellissima principessa di Florentia. Un giorno, la bionda e delicata fanciulla si innamorò di un affascinante principe proveniente da una città vicina. Il loro amore era così forte da scatenare l'invidia della matrigna di Livia, donna avida e maligna.

“Non posso permettere che si sposino – si rodeva la regina cattiva – sono così amati da tutti che il mio potere è in pericolo, ma non rinuncerò mai alla mia corona e ai miei gioielli!”. La matrigna, così, colpì gli nnamorati con un sortilegio. Se Livia e il principe si avvicinavano l'una all'altro, alte lingue di fuoco sorgevano tra di loro, impedendogli di stare insieme. I due caddero nello disperazione profonda. La nutrice della principessa, che l'aveva allevata come una figlia dopo che la madre di Livia era morta, per annullare il maleficio preparò filtri con zampe di drago, pozioni con ali di pipistrello, antidoti con bacche di ginepro.

Niente funzionò. Finché una notte, mentre Livia dormiva un sonno pieno di lacrime, le comparve in sogno sua madre. “Non affannarti per vie tortuose e complicate – le disse – Pensaci bene. Quale rimedio è migliore dell'acqua per spegnere il fuoco? Contro le fiamme del sortilegio serve però un'acqua pura e incontaminata, come la rugiada che si forma al sole del mattino tra i petali del fiore dai cento colori”.

Livia si svegliò di colpo. E lesta lesta, insieme alla fedele nutrice, partì di nascosto per gli Orti del Parnaso, un monte sacro alle porte di Florentia dove cresceva il raro fiore dai cento colori. Livia e la nutrice scalarono pareti di roccia, guadarono torrenti, resistendo agli attacchi di fiere feroci. Ma all'alba del terzo giorno di ricerche riuscirono a trovare il fiore e la preziosa rugiada. Livia corse dal principe e appena gli fu vicina scagliò l'acqua magica sulle violente fiamme che già si stavano alzando tra loro. La pozione fece subito effetto. Il fuoco malefico scomparve e i due amati poterono riabbracciarsi, iniziando una lunga vita insieme.

L'acqua di rugiada fu così potente da rivolgersi anche contro l'autrice della maledizione. La matrigna cattiva, velenosa com'era, fu trasformata in un serpente di pietra, dura come il suo cuore e rivestita di cristalli lucenti come i gioielli che tanto bramava. La testa sormontata da una corona, non d'oro ma di ferro, e la bocca spalancata per sempre in un urlo di rabbia. Irriconoscibile, fu scaraventata alle pendici degli Orti del Parnaso dove ancora oggi il suo corpo di serpente giace su un crinale in mezzo ai fiori dai cento colori. Un rivolo di rugiada, magica e pura, le sgorga dalla fauci. Per ricordare a tutti la semplice potenza dell'amore.

Papa Francesco a Firenze, cosa cambia per treni e autobus

Martedì 10 novembre, in occasione della giornata fiorentina di Papa Francesco, saranno potenziati a Firenze il trasporto pubblico locale e il servizio ferroviario. I provvedimenti di circolazione predisposti per consentire gli spostamenti del pontefice – viene spiegato – comporteranno anche limitazioni e modifiche al trasporto pubblico urbano. 


Autobus


Per agevolare gli spostamenti e migliorare l’accessibilità allo stadio Franchi, Ataf Gestioni ha potenziato le linee 11 (Galluzzo-Salviatino), 17 (Boito-Verga) e 3 (Sorgane-Cure), mentre sarà in servizio dalle 11 anche la linea 52 Stazione-Stadio.


Sulla base dei provvedimenti di viabilità predisposti per le zone del centro storico, Campo di Marte e Ponte al Pino, sono previste in alcune ore della giornata limitazioni e modifiche alla circolazione di una serie di linee del trasporto urbano, ovvero 1, 3, 6, 7, 10, 11, 12A, 13A, 14, 17, 19, 20, 22, 23, 25, 31, 32, 82, 84, C1, C2, C3 e D.


per raggiungere lo stadio

Per raggiungere lo stadio Franchi, vengono consigliate le seguenti linee
: per chi arriva dalla stazione di Firenze Santa Maria Novella, le linee 11 e 52 dalla fermata Stazione Largo Alinari e 17 dalla fermata Stazione Valfonda. Da piazza San Marco (a partire dalle 10), le linee 10, 11, 17, 20, e 52
. Da Firenze Sud la linea 3 Sorgane-Cure.


Ulteriori dettagli sono disponibili su www.ataf.net oppure contattando il call center aziendale (numero verde da fisso 800424500, a pagamento da cellulare 199104245). 


Ataf Gestioni ricorda che è consentito salire a bordo degli autobus solo se muniti di biglietto e consiglia di provvedere in anticipo all’acquisto anche per il ritorno.

Treni


Passando dai bus ai treni, Trenitalia ha potenziato il servizio ferroviario su richiesta della Regione Toscana sulle linee del nodo di Firenze, tra Pistoia e Firenze, con 36 treni straordinari.


Nel nodo fiorentino, tra le 9 e le 21 l’offerta ordinaria sarà incrementata con 12 treni straordinari dalle stazioni di Firenze Castello/Rifredi/Statuto e 22 corse aggiuntive da Firenze Santa Maria Novella per Firenze Campo Marte. L’obiettivo è agevolare l’arrivo e il deflusso dalla stazione di Firenze Campo Marte, a poche centinaia di metri dallo stadio Franchi, dove nel pomeriggio il pontefice celebrerà la messa.


Sono stati inoltre predisposti due collegamenti in partenza nella mattinata da Pistoia per Firenze Santa Maria Novella.
 Durante tutto l’arco della giornata è previsto anche un potenziamento dei posti offerti sulle linee regionali. In particolare nel pomeriggio, al termine della messa, saranno incrementati i posti a sedere su alcuni treni delle linee del Mugello e del Valdarno.


biglietti

Trenitalia ricorda che è consentito salire a bordo dei treni solo se muniti di biglietto e consiglia di provvedere in anticipo all’acquisto anche per il ritorno.

Firenze e i pontefici, una storia lunga secoli

Non è Bergoglio il primo Papa a far tappa a Firenze. Sono passati quasi trent'anni da quando, nell'ottobre del 1986, Giovanni Paolo II si fermò in città: atterrò con l'elicottero a Fiesole, celebrò una messa all'anfiteatro romano per poi scendere nel capoluogo e venire accolto da una folla di cittadini in Palazzo Vecchio e in piazza Santa Croce.

Anche in quell'occasione lo stadio Artemio Franchi fu la sede prescelta per officiare la messa, in un enorme bagno di folla. Il rapporto tra Firenze e i pontefici, però, non si esaurisce qui. Ben cinque Papi sono provenuti da famiglie fiorentine, tre dei quali dalla potente dinastia dei Medici.

I pontefici fiorentini, la storia

Dobbiamo fare un salto indietro nel tempo fino all'epoca rinascimentale, precisamente al 1513, anno in cui Giovanni de' Medici divenne Papa con il nome di Leone X.  Di lui tanto si è scritto nei libri di storia, in particolare per il suo scontro con Martin Lutero che, proprio in quegli anni, cominciò la diffusione delle sue teorie, dando vita alla riforma protestante.

Fu proprio Leone X a scomunicarlo nel gennaio del 1521. Nello stesso anno, pochi mesi dopo, il papa fiorentino morì in circostanze poco chiare. Solo qualche anno più tardi, un altro componente della famiglia de' Medici salì al soglio pontificio, il cugino di Leone X, ovvero Giulio de' Medici, con il nome di Clemente VII. Anche il suo pontificato non fu dei più tranquilli: risale a quell'epoca lo scisma anglicano e arrivò da parte sua la scomunica a Enrico VIII d'Inghilterra.

Papa per meno di 30 giorni

Breve fu poi la parentesi di Alessandro de' Medici, papa con il nome di Leone XI per meno di un mese, dal 1° al 27 aprile 1605. Apparteneva invece al casato dei Barberini il quarto Papa fiorentino, Urbano VIII, ovvero Maffeo Vincenzo Barberini. Oltre vent'anni di pontificato (1623- 1644) che coincisero con l'apice della guerra dei Trent'anni, con l'ascesa del cardinale Richelieu ma soprattutto con il celebre processo a Galileo Galilei, a cui lui stesso impose l'abiura.

Dobbiamo poi aspettare circa un secolo per avere un altro Papa fiorentino, l'ultimo della storia: si tratta di Lorenzo Corsini, ovvero Clemente XII, eletto nel 1730 e morto dieci anni dopo, nel 1740. Fu lui a promuovere il restauro della facciata della basilica di San Giovanni in Laterano, facendovi erigere la Cappella Corsini, dedicata a un suo parente, dell'arco di Costantino ma, soprattutto, a far partire i lavori della Fontana di Trevi, che termineranno soltanto nel 1762.

Papa a Firenze, ecco il piano parcheggi

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Pronti i parcheggi alternativi per il 10 novembre, giorno della visita del Papa. I fiorentini che abitano o frequentano le zone di Campo di Marte e le ztl del centro storico potranno posteggiare al di fuori delle aree interessate dai divieti.

Zcs 2 – campo di marte

I residenti nella Zcs 2, zona Campo di Marte-Coverciano, potranno parcheggiare dalle 16 del 9 novembre alle 24 del 10 novembre nelle aree sosta individuate in viale Aldo Palazzeschi (area a parcheggio e carreggiata lato numeri civici pari), viale Ugo Bassi (area interna campo sportivo), via Andrea del Sarto (area interna istituto professionale Saffi che però chiuderà i cancelli dalle 24 di lunedì 9 alle 6 di martedì 10 novembre); via di San Salvi (viabilità interna complesso dell’Azienda sanitaria locale di Firenze). Inoltre Esselunga metterà a disposizione dei residenti dalle 21 di lunedì 9 alle 8.30 di martedì 10 novembre i parcheggi di via del Gignoro (posteggio interrato) e di viale De Amicis/viale Cialdini (parcheggio interno supermercato).

A questi si aggiunge il posteggio di struttura di piazza Alberti messo a disposizione da Firenze Parcheggi: nella notte compresa fra il 9 e il 10 novembre (dalle 20 alle 8) i veicoli dei residenti potranno sostare con tariffa forfettaria di 1 euro. I veicoli dei residenti del Comune di Firenze potranno sostare in tutte le Zcs con le stesse regole per i residenti delle singole zone.

ztla a e b – centro storico

I residenti all'interno della ztl settori A e B potranno parcheggiare in via straordinaria in viale Amendola, viale Duca degli Abruzzi e viale Giovine Italia (lungo il perimetro della caserma dei Carabinieri) e in piazza Annigoni (nell’area soprastante il parcheggio Sant’Ambrogio).

A questi si aggiunge il posteggio di struttura Fortezza Fiera (piazzale Caduti dei Lager), messo a disposizione da Firenze Parcheggi. Dalle 16 del 9 novembre alle 24 del 10 novembre i veicoli dei residenti dei settori ztl A e B potranno sostare gratuitamente. Sarà comunque emesso ticket di ingresso da smarcare all'uscita per registrare gli accessi. Firenze Parcheggi collocherà le informazioni del caso presso la struttura.

Firenze ricorda l’alluvione, 49 anni dopo

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Oggi, 4 novembre, Firenze ricorda l’alluvione del 1966, 49 anni dopo. Alluvione che costò la vita a 17 fiorentini in città e a 18 persone della provincia, tra le quali due bambini di 3 anni. 


le cerimonie in programma

Il programma delle cerimonie che, dal 1994, organizza l’Associazione Firenze Promuove (e da cinque anni anche insieme alla presidenza del consiglio comunale) prevede alle 11,15 all’Oratorio della Madonna delle Grazie (lungarno Diaz 6), la Santa Messa in memoria delle 35 vittime. A celebrarla i padri Servi di Maria della Santissima Annunziata che, fino al 17 novembre, ospitano la mostra fotografica del 50° anniversario promossa da Firenze Promuove e dai cinque Consigli di Quartiere. 


il corteo

Al termine, intorno alle 11.40, un corteo, aperto dal Gonfalone del Comune, porterà autorità e cittadini presenti al centro del ponte alle Grazie: da qui il presidente di Firenze Promuove Franco Mariani e l’assessore all’ambiente Alessia Bettini lanceranno in Arno, dopo la benedizione del fiume, la corona d’alloro del Comune di Firenze in ricordo delle vittime.

Alluvione, l’Archivio Locchi la racconta in 490 scatti

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Era il 4 novembre 1966, una data che ha segnato la storia della città come poche altre. Firenze si svegliò sott'acqua per la furia di una delle inondazioni più spaventose e terribili mai avvenute in Italia. Sono passati 49 anni e l'Archivio Foto Locchi ha deciso di celebrare l'anniversario con 490 straordinarie fotografie d'epoca che documentano quel giorno. Tutte visibili online, gratuitamente.

La furia dell'acqua, la città devastata

Dalle spallette che faticavano a contenere l'Arno in piena al momento del suo dirompente straripare e ancora le piazze e le vie trasformate in torrenti, l'acqua alta in piazza Santa Croce e al Duomo. “Le migliaia di immagini dell'Archivio storico Foto Locchi relative all'alluvione, attualmente ancora in fase di digitalizzazione – spiega Erika Ghilardi, responsabile dell'Archivio –, ci riportano una città devastata con le strade ricolme di fango, di detriti, le macchine capovolte, i tronchi e i rami trasportati dalla forza dell'acqua ma anche il grande spirito con il quale i fiorentini reagirono al disastro, mettendosi subito a lavoro per tornare al più presto alla normalità”.

Gli Angeli, Kennedy e il Papa

In mostra anche le fotografie che raccontano i giorni successivi alla tragedia, quando le acque si ritirarono dopo aver raggiunto i 4.92 metri di altezza lasciando dietro di sé una città distrutta e irriconoscibile, eppure già animata dalla sincera e disinteressata passione di tutto il popolo fiorentino all'opera per la ricostruzione insieme alle migliaia di “Angeli del fango” arrivati da ogni parte del mondo per soccorrere la popolazione e le innumerevoli opere d'arte di Firenze che altrimenti sarebbero andate perdute per sempre.

Nei ritratti anche il senatore americano Ted Kennedy, immortalato alla Biblioteca nazionale centrale dove si adoperò per recuperare i preziosi volumi alluvionati, e Papa Paolo VI che celebrò la messa di Natale in una Firenze ancora ferita dall'alluvione ma già sulla strada della ricostruzione e prossima al ritorno al suo splendore.

Tutte le fotografie dell'Alluvione dell'Archivio Foto Locchi

 

Festa dell’albero alla scuola Don Milani

C’è l’albero Anselmo e suo “cugino” che di nome fa Naturino. A battezzare i 14 nuovi alberi, piantati nel giardino della primaria Don Milani in zona San Lorenzo a Greve, sono stati gli stessi alunni di sei classi della scuola durante la seconda tappa della festa dell’Albero del Quartiere 4. I piccoli hanno “adottato” quattro tigli, due frassini, un sorbo, un diospero e sei pyrus.

La festa dell'Albero è un progetto portato avanti da tempo nel Q4 che coinvolge i bambini degli istituti del territorio: i piccoli svolgono lavori didattici in classe sugli amici di “legno e foglie” e poi, insieme ai giardinieri del Comune di Firenze, scoprono sul campo i segreti degli alberi.

4 tappe

La festa  è partita il 20 ottobre con l’arrivo di 6 nuove piante alla Montagnola (la collinetta a due passi dall’Isolotto storico), per poi proseguire il 3 novembre alla Don Milani, dove erano presenti anche il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni insieme alla vicesindaca Cristina Giachi.

“Piantare alberi vuol dire abbellire la città e riqualificare le aree urbane ed è giusto che i nostri ragazzi lo imparino fino da piccoli”, ha spiegato la vicesindaca Giachi. “La festa – ha detto il numero uno del Q4, Mirko Dormentoni –  oltre a lasciare un segno concreto sul nostro territorio grazie alla piantumazione di decine di nuovi alberi, sta portando nelle scuole un messaggio che ci sta particolarmente a cuore: gli alberi in città rappresentano un patrimonio ambientale vitale e straordinario e ognuno se ne deve prendere cura”.

Il calendario

Prossimo appuntamento il 17 novembre, vicino al parco dell’Argingrosso, dove i ragazzi dell’istituto comprensivo Pirandello aiuteranno a ripiantare gli aceri che erano stati tolti da via dell’Isolotto, lungo l’argine dell’Arno, per i lavori del super-collettore fognario.

Festa dell'albero Quartiere 4 di Firenze, Scuola Don Milani

Grande festa anche sabato 21 novembre, in occasione della giornata nazionale degli alberi:  alla nuova scuola Calvino, piantumazione di alberi seguita da aperitivo. Il programma prevede inoltre la mostra “Il clima cambia, non ci sono più le mezze stagioni”, che si aprirà lunedì 23 nel chiostro di Villa Vogel.

Festa dell'Albero, “esportata” di là d'Arno

Intanto l’idea della festa dell’albero quest’anno è arrivata anche dall’altra parte dell’Arno, con un programma di iniziative che sta coinvolgendo i bambini del Quartiere 5 (qui il video della festa al giardino del Lippi).

Gli animali, vittime silenziose della Grande Guerra. Una mostra li ricorda

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Ci sono centinaia di vittime silenziose della Grande Guerra alle quali non viene reso onore: gli animali. Cavalli, muli, cani, piccioni. Un esercito parallelo di 16 milioni di unità che sui diversi fronti, aiutò gli eserciti a trasportare armi, munizioni, equipaggiamenti, a liberare le trincee dai ratti, a ritrovare e soccorrere i feriti e a comunicare ordini da e per il fronte. Firenze li celebra con la conferenza “1914-1918: la Guerra e gli Animali. Truppe silenziose al servizio degli eserciti” in programma mercoledì 4 novembre alle 21 presso l'altana della Biblioteca Piero Thouar nel complesso delle Leopoldine in Piazza Tasso.

Un Omaggio dovuto, 100 anni dopo

L'iniziativa è organizzata dall'Associazione Via Maggio e Amici della Biblioteca Thouar con il patrocinio del Comune di Firenze in occasione del Centenario della prima Guerra mondiale e sarà curata da Susanne E.L.Probst e Serennella Ferrari.

Immagini fotografiche di repertorio e letture di testimonianze dirette e indirette dell’epoca racconteranno il ruolo degli animali, eroi silenziosi al servizio degli eserciti nel corso della guerra, ma anche lo stretto rapporto di interdipendenza e di affezione che si instaurò nel binomio soldato-animale. Ritratti in posa di ufficiali a cavallo, addestratori di cani o guidatori di muli insieme a scatti più “veristi” che documentano la cruda realtà dei campi di battaglia, le tragiche ritirate e la misera vita nelle trincee con uomini e animali deperiti, sofferenti e terreni cosparsi di cadaveri e carcasse.

16 Milioni al fronte

Fin dall’antichità infatti l’uomo ha usato gli animali in guerra: da Omero passando per Alessandro il Macedone fino ad Annibale. Anche nel corso della prima guerra mondiale, nonostante l’impiego di armi sempre più sofisticate e trasporti motorizzati, l’uomo non poté fare a meno degli animali mobilitandone oltre 16 milioni, di cui 11 milioni di equini, 100mila cani e 200mila piccioni.

In occasione della conferenza verrà anche presentato il catalogo della mostra a cura delle studiose Susanne E.L Prost e Serenella Ferrari con prefazione di Oliviero Toscani. Comprende 89 fotografie dell'esposizione che si è già tenuta a Gorizia (2014) e Venezia (2015) e che presto arriverà a Roma, Trento, Venzone, Udine, Berlino e Firenze, all’interno del Complesso delle Leopoldine.

Recupero alimentare contro la povertà

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Comune, Mercafir, Cft, 60 associazioni del volontariato fiorentino e Banco alimentare insieme per aiutare, con pacchi di prodotti freschi, ovvero frutta e verdura di qualità invendute alla chiusura del mercato, persone e famiglie in difficoltà. E’ quanto prevede il progetto di lotta alla povertà e al disagio attraverso la redistribuzione delle eccedenze alimentari messo in campo dal Comune in collaborazione con il Mercato ortofrutticolo cittadino, la Cooperativa di facchinaggio e trasporto Cft e il Banco alimentare, che ha vinto il bando per la gestione del servizio.

il progetto

Il progetto sperimentale, che partirà nei prossimi giorni e andrà avanti fino al 31 dicembre 2017, è stato presentato in Palazzo Vecchio dall’assessore al Welfare Sara Funaro, dal presidente della Mercafir Angelo Falchetti e da rappresentanti di Cft e banco alimentare della Toscana. L’area messa a disposizione da Mercafir per realizzare il progetto, che vuol appunto combattere la povertà alimentare e contrastare la marginalità rispondendo ai bisogni materiali di persone o famiglie in difficoltà attraverso la distribuzione di beni alimentari, è il Padiglione B, che ha un’estensione di 4.422 metri quadrati. Il progetto prevede anche l’uso esclusivo di una cella frigorifera di 90 metri quadri situata nella centrale di frigoconservazione del Centro alimentare polivalente. I prodotti che saranno offerti alle famiglie bisognose sono quelli dei grossisti che operano all’interno della Mercafir.

“una risposta concreta”

“È un progetto a cui teniamo molto – ha detto l’assessore Funaro – il Comune ha fatto un’operazione di sussidiarietà vera mettendo in sinergia e collaborazione differenti realtà operative sul territorio per una duplice finalità: aiutare le persone in difficoltà con il recupero alimentare e dare così una risposta concreta ai bisogni dei nostri cittadini più fragili”. “Mercafir metterà a disposizione il capannone per il recupero di frutta e verdura – ha spiegato l’assessore – mentre il Banco alimentare, che si è aggiudicato il bando di gara, gestirà il servizio. Cft si occuperà a titolo gratuito del trasporto e con la rete delle associazioni sul territorio si occuperà di distribuire la frutta e la verdura in eccedenza alle famiglie bisognose, che sono individuate dai nostri Servizi sociali”.

“Il progetto è quasi a costo zero per il Comune. dal momento che abbiamo messo solo poche risorse necessarie per la gestione amministrativa – ha continuato Funaro – il resto sarà gestito tutto su base volontaria. Uno dei nostri obiettivi è raggiungere tutte le famiglie che sono in carico ai Servizi sociali. La quantità di prodotti freschi su base annuale consegnati oggi è di mezzo milione di tonnellate: un altro nostro obiettivo è provare a raddoppiare questa quantità o addirittura triplicarla. Abbiamo deciso adesso di arrivare a più famiglie possibili e di ampliare la gamma di prodotti offerti visto che il Banco alimentare si occupa anche della distribuzione alle persone bisognose di prodotti ‘secchi’. Il Banco alimentare può portare nel padiglione prodotti differenti da frutta e verdura in eccedenza e non venduti alla Mercafir come ad esempio pasta, scatolette e così via per fare in modo che le persone in difficoltà abbiamo una dieta alimentare più sana”.

il percorso

Il progetto prende le mosse quasi un anno fa, per la precisione nel dicembre 2014, dalla firma di un protocollo di intesa per la gestione del recupero alimentare tra Comune, Mercafir, Cft e un soggetto che avrebbe gestito il percorso di recupero e distribuzione degli alimenti freschi invenduti al mercato generale.