L’obiettivo è “mostrare – come scrive Marilena Tamassia – le mutazioni avvenute nella fruizione dei musei della città a partire dal 1850 a oggi” e offrire una molteplicità di punti di vista (che il bianco e nero proprio per la sua omogeneità esalta) scelti da una fotografa di scena sensibile e professionale: Lucia Baldini.
In sintesi, come scrive, tra l’altro nella presentazione Cristina Acidini : le fotografie scelte da Marilena Tamassia e Lucia Baldini “aprono dinanzi a noi un ventaglio di suggestioni e riflessioni sui luoghi, le cose, le persone.”
Una di queste riflessioni è nel bellissimo scritto, fino ad oggi inedito, di Raffaele Monti, noto storico dell’arte di recente scomparso. Livornese di nascita, ma fiorentino d’adozione, Monti ci lascia una mirabile testimonianza ‘in bianco e nero’ di uno dei luoghi fiorentini d’eccellenza: la galleria dell’Accademia.
Questa mostra è la seconda di una serie di eventi fotografici, inaugurati l’anno scorso da Marilena Tamassia, incentrati sul confronto tra i fondi storici e la fotografia contemporanea (il titolo del 2007 era d’improvviso Firenze).
Anche per Lucia Baldini si tratta della seconda collaborazione con il Polo Museale Fiorentino. La prima, che ha preso forma nel volume – edito sempre da sillabe – Capolavori in bianco e nero. Le Opere, i Musei, il Pubblico, presentato l’anno scorso alla fiera del libro d’arte a Bologna, inaugurava il progetto di riflessione in bianco e nero sul patrimonio museale fiorentino che ha portato all’iniziativa che presentiamo.
La mostra è ospitata all’interno di villa Bardini della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, promossa dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
D’improvviso i Musei di Firenze
Villa Bardini