Il gruppo di circa quaranta opere esposte copre la gran parte della sua carriera artistica, tra il 1948 e il 1992, e risulta ampiamente rappresentativo del contesto e dei vari momenti del percorso creativo di Donna, retto costantemente dalla ferrea volontà che lo aveva portato agli esordi, dopo gli studi presso l’Istituto di Belle Arti di Vercelli, a praticare da autodidatta le tecniche incisorie.
Rigoroso e metodico, il suo lavoro rivela come cifra caratterizzante una gradualità tonale di sapore morandiano, raggiunta tuttavia tramite il mezzo indocile e faticoso del bulino, rivisitato alla fonte della lezione dei maestri del Rinascimento. Con alcuni di essi Donna condivide gli esordi nell’ambito delle tecniche orafe, poi sviluppate in trame segniche fitte e regolari come tessuti, dove dissimula lo sforzo insito nella pratica bulinistica con l’intimismo sottile dei suoi soggetti. Questi ruotano con insistenza attorno alle atmosfere rarefatte e silenziose di immobili paesaggi dell’anima, affidate alle geometrie senza contorni delle sue caratteristiche campiture di tratti, variamente orientati e incrociati, in cui fa talvolta una timida comparsa il colore.
Sempre figurativo, ma al limite dell’astrazione, il suo lavoro esprime un “sentimento del tempo” in cui si sono viste assonanze con Feininger e Klee, o ricerche compositive di matrice metafisica o surrealista. L’importanza dell’attività di Donna nel panorama dell’incisione italiana del Novecento è andata gradualmente precisandosi dopo la sua morte e dopo la redazione del regesto completo delle opere, pubblicato nel 2000, che ha dato nuovo impulso allo studio della sua produzione.
Armando Donna
La donazione al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi
Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi
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21 aprile – 14 giugno 2009
da martedì a domenica: 8,30 – 18,30 (chiuso il lunedì)
Ingresso gratuito