Attraverso migliaia di oggetti, strumenti, reperti naturalistici di ogni tipo, oltre a dipinti, disegni, sculture di particolare valore e rarità, le 4 esposizioni rievocano gli straordinari decenni pre-unitari in cui Firenze fu capitale intellettuale d’Italia, custode gelosa della tradizione galileiana e di collezioni inestimabili, uno dei centri europei del sapere scientifico, la città dove videro la luce il primo telegrafo, la prima telescrivente, i primi esperimenti sul telefono, il primo motore a scoppio, le prime esperienze di astrofisica.
Promossa dal Comune di Firenze, l’iniziativa rappresenta il primo grande progetto per valorizzare il formidabile patrimonio dei circa 20 musei scientifici della città (www.firenzescienza.it). Ha come coordinatrice la storica della scienza Mara Miniati e fa parte del ciclo Piccoli Grandi Musei, prodotto dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze con la direzione scientifica di Antonio Paolucci.
L’esposizione al Museo di Storia Naturale ha per titolo La Tribuna di Galileo e la Specola fiorentina. Curata da Fausto Barbagli, presenta un’importante selezione di cere botaniche e anatomiche, reperti naturalistici, telescopi, filmati e modelli funzionanti di strumenti. Ricostruendo l’impostazione culturale (l’unità delle scienze) dell’antico Imperiale e Regio Museo, apre per la prima volta al pubblico l’osservatorio ottocentesco (il Torrino), restaurato dopo 150 anni di abbandono grazie alla Regione Toscana e riallestito come mostra permanente con fondi dell’Ente Cassa di Risparmio.
Il Museo di Storia della Scienza presenta invece, per la curatela di Simone Contardi e Mara Miniati, La Fisica a Firenze nell’Ottocento, concentrato di macchine e modelli (che il pubblico può utilizzare) testimonianza degli eccezionali, pioneristici progressi scientifici nella Toscana dei Lorena.
Benché ormai sulla strada di crescenti specializzazioni, presto tra loro incomunicabili, in quegli anni la scienza si presenta ancora come un corpo unico. Ne è esempio la stessa raccolta (tutt’oggi tra le principali in Europa) esposta al Gabinetto di Fisica della Fondazione Scienza e Tecnica, 3000 macchine e attrezzature delle più diverse discipline, acquistate dall’Istituto Tecnico Toscano dal 1850 come supporto per l’insegnamento. Titolo: La didattica delle scienze nell’800, curatori Paolo Brenni, Anna Giatti, Guido Gori.
Tutto ciò trova penetrante ed elegantissima sintesi nella mostra di Palazzo Medici Riccardi (Firenze 1829), con cui l’ottocentista Silvestra Bietoletti racconta attraverso decine di dipinti, sculture, disegni, progetti, strumenti e manufatti, il paradossale clima civile e sociale (politicamente conservatore, culturalmente illuminato) che rese unica la Firenze granducale nell’Italia della Restaurazione.
Orientate in particolare alle famiglie e ai giovani, le 4 esposizioni si collegano a un imponente programma didattico per la scuola (Viva la scienza!): visite e laboratori (Scienziati della domenica), concorsi multimediali (Collezionando la scienza), passatempo (La scienza per gioco). A disposizione degli studenti una Special Card passepartout da € 4,50 (info: www.portaleragazzi.it).