Il nuovo centro per l’arte contemporanea della Toscana, che ha aperto i battenti lo scorso 9 maggio, ha già al suo attivo, oltre alla mostra, numerose aperture serali, happening e installazioni temporanee, che hanno preso vita negli spazi del museo e hanno contribuito a farne un punto di incontro e un nuovo indirizzo della vita culturale lucchese. La mostra, curata da Francesca Romana Morelli insieme al direttore del museo Maurizio Vanni è allestita all’interno del cinquecentesco Palazzo Boccella, sede del museo, e chiuderà i battenti il prossimo 23 agosto (con una breve pausa ferragostana il 15 e 16 agosto) per preparare le sale ad accogliere la prossima esposizione, che verrà inaugurata il 12 settembre.
Le visite al museo. Grande il successo mediatico per questa mostra inaugurale e altrettanto incoraggianti i numeri di pubblico. Sono state oltre settemila le persone che hanno visitato il museo nei primi tre mesi di apertura (106 giorni dall’inaugurazione alla chiusura della mostra), numeri amplificati dagli eventi by night organizzati negli spazi versatili del museo dal 10 maggio ad oggi.
Il Lu.C.C.A. è sempre di più sentito come “the living museum”. Le aree lounge di Palazzo Boccella sono state animate dai tanti visitatori, stranieri e non, che oltre ad aver ammirato la mostra, si sono intrattenuti piacevolmente nei locali caffetteria a mangiare, sorseggiare un drink e a parlare di arte, oppure a sfogliare una rivista nella sala lettura o ancora a godersi un’opera di videoarte. Particolarmente amata dalle famiglie la sala ludica, la cosiddetta “nursery” del museo: in tanti si sono divertiti a disegnare insieme ai propri figli o nipoti armati di fogli, pennarelli e acquerelli per lasciare su carta le emozioni provate di fronte alle opere d’arte dei grandi maestri. Appesi alle pareti e sul lampadario della sala ludica, i coloratissimi disegni fanno tuttora bella mostra di sé dando un tocco di allegria all’ambiente che li ospita. Apprezzato anche il bookshop con le sue proposte librarie di arte contemporanea e il merchandising personalizzato del Lu.C.C.A. che tra l’altro consente di portarsi a casa il profumo del museo, “the living fragrance”, per rivivere l’esperienza sensoriale vissuta nelle sale espositive.
Le anticipazioni. Mentre “Un mondo visivo nuovo” è agli sgoccioli, il Lu.C.C.A. già si prepara ad ospitare nuovi eventi, a partire dal mese prossimo. Il 13 settembre aprirà i battenti al pubblico la mostra “Man Ray. The Fifty Faces of Juliet 1941-1955”, realizzata in collaborazione con la Fondazione Marconi e con la partnership culturale del Lucca Digital Photo Fest. Dal 25 settembre e fino all’1 ottobre, in collaborazione con il Lucca Comics&Games (evento promosso dal Comune di Lucca, con il sostegno della Provincia), al Lu.C.C.A. verranno esposti (nell’area lounge e nel seminterrato) i bozzetti dei manifesti del festival creati da Phil Hale e Rick Berry ispirati all’“Evoluzione della specie”, tema principe dell’edizione 2009, scelto ad hoc per onorare il 150° anniversario della teoria di Charles Darwin e il bicentenario della nascita dello scienziato. Dal 14 novembre al 6 dicembre, il Lu.C.C.A. sarà poi parte attiva del Lucca Digital Photo Fest con l’installazione “Living the apple” della fotografa Patrizia Dottori, che prenderà vita nell’area lounge, e con una proiezione video del vincitore del Photo contest della scorsa edizione (sala videoarte).
La mostra. L’evento Un mondo visivo nuovo. Origine, Balla, Kandinsky e le astrazioni degli anni ’50, a cura di Francesca Romana Morelli e Maurizio Vanni, affronta il dibattito scaturito all’interno del gruppo Origine, formato nel 1950 da Mario Ballocco, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi e Ettore Colla. L’esperienza del Gruppo Origine si chiuse nell’aprile del 1951 e l’anno successivo nacque la Fondazione Origine, centro di riferimento internazionale per l’approfondimento delle problematiche e la divulgazione dell’arte astratta. La Fondazione opererà sino al 1958, con il coinvolgimento di un ampio numero di artisti: Emilio Vedova, Atanasio Soldati, Afro, Antonio Sanfilippo, Carla Accardi, Pietro Consagra, Toti Scialoja, Giulio Turcato, Edgardo Mannucci, Mimmo Rotella.
Per questi artisti l’arte astratta appare il linguaggio più adeguato a scandagliare e a interpretare la natura del proprio tempo e ad andare alle radici della coscienza del fare arte. Il principio e il rigore funzionale della forma rispondono alla convinzione che le “immagini” pure ed elementari e la “percezione visiva” sono per l’uomo contemporaneo gli strumenti ideali per intraprendere questa esplorazione conoscitiva.
In mostra circa cinquanta opere (tra dipinti e sculture), molte delle quali apparse nelle mostre dell’epoca, sulla rivista della Fondazione “Origine” o appartenute agli stessi artisti e architetti; nel complesso queste evidenziano le ricerche dei singoli artisti nelle fasi del periodo preso in considerazione. Il percorso espositivo si divide in quattro sezioni: una sezione introduttiva per conoscere i protagonisti del gruppo, con foto dell’epoca, documenti originali e numeri di “Arti visive”, l’organo letterario della Fondazione. Il cuore della mostra è dedicato ai fondatori di Origine: Ballocco, Burri, Capogrossi e Colla, rappresentati da circa tre opere ciascuno. Le sale più piccole sono dedicate a Piero Dorazio e Achille Perilli, che ebbero un ruolo incisivo nei primi anni della Fondazione Origine e a tutti quegli artisti che segnarono il percorso da un astrattismo rigoroso, come Atanasio Soldati e Mario Nigro, verso l’informale in tutte le sue declinazioni: Accardi, Vedova, Afro, Sanfilippo, Turcato, Mimmo Rotella e un vecchio maestro ancora interessato alla sperimentazione quale Enrico Prampolini.
Una terza sezione è dedicata invece ai “padri” storici, quali Kandinsky, Sonia Delaunay e Balla. Una grande sala accoglie un’opera di maestri stranieri con cui gli artisti di Origine trovarono delle affinità elettive: da Hans Hartung a Corneille, da Arp a Sebastian Matta, da Max Bill a Ben Nicholson.
Conclude l’itinerario espositivo una quarta sezione che mostra le strade individuali prese in seguito da alcuni protagonisti, documentate da un’opera eseguita tra gli anni ’60 e ’70 ciascuna di grande impatto visivo: Capogrossi, Colla, Dorazio, Burri, Ballocco e Perilli.
Ingresso mostra:
Dal martedì alla domenica ore 10.00 – 19.00
Intero: 7 euro
Ridotto: 5 euro
Chiusura il 15 e 16 agosto 2009
Info:
Lu.C.C.A.
Via della Fratta, 36 – Lucca
Tel. O583 571712
Fax 0583 950499
[email protected]
www.luccamuseum.com.