Da lunedì prossimo, 12 marzo prende il via la nuova sessione di monitoraggio sul Ratto delle Sabine, la scultura di Giambologna collocata sotto la Loggia dei Lanzi e di competenza della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze.
IL MONITORAGGIO. In questi giorni viene montato il ponteggio intorno alla scultura che servirà sia per le fasi preliminari sia per il monitoraggio vero e proprio che si protrarrà per almeno un mese, tempo necessario per effettuare tutti i controlli sulle aree della superficie, sulle quali sono stati eseguiti i test con i protettivi. Questa seconda sessione di indagini – prevista tra il 2011 e il 2013 – rientra nel programma di scansione temporale che ha preso il via la scorsa estate (nei mesi di giugno e luglio 2011) con la prima sessione di monitoraggio. All’attuale fase di indagini farà seguito la terza e ultima che si svolgerà tra circa un anno e si concluderà nella primavera del 2013.
LA SECONDA FASE DI STUDI. Il monitoraggio, che vede impegnata la Soprintendenza fiorentina attraverso il coordinamento tecnico della direttrice dell’Ufficio Restauri, Magnolia Scudieri, e il coordinamento scientifico di Mauro Matteini, già Direttore dell’ICVBC del CNR di Firenze, è effettuato con l’apporto diretto di tre istituti del CNR (l’Istituto di Fisica Applicata, l’Istituto per la Conservazione e la Valorizzazione dei Beni Culturali e l’ Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari – Sezione di Perugia) oltre che del restauratore Alberto Casciani e con la consulenza esterna dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e dell’ISCR di Roma. Da segnalare che questa seconda sessione di monitoraggio sul capolavoro realizzato nel 1582, fa parte della seconda campagna di studi che fa seguito alla prima svoltasi tra il 2003 e il 2009.