Dal 3 ottobre al 15 dicembre 2025 il Museo Stefano Bardini di Firenze ospita la mostra “Thomas Patch a Firenze. La memoria del Medioevo e del Rinascimento”, un evento culturalepromosso dal Comune di Firenze e organizzato da Fondazione MUS.E, in occasione del trecentenario della nascita di Thomas Patch. L’iniziativa celebra l’opera dell’artista inglese che trovò nella città toscana la sua patria adottiva e il luogo in cui consolidare una carriera straordinaria come pittore, incisore, collezionista e divulgatore d’arte.
La mostra, curata da Giulia Coco con il coordinamento scientifico di Carlo Francini e Valentina Zucchi, propone un percorso espositivo dedicato all’attività editoriale e antiquaria dell’artista, con una particolare attenzione alle sue pubblicazioni sugli antichi maestri toscani, come Giotto, Masaccio, Ghiberti e Fra Bartolomeo. Tra le opere in esposizione spiccano le incisioni tratte dalla Cappella Manetti in Santa Maria del Carmine, che Patch riuscì a preservare prima dello smantellamento. Sette dei dodici frammenti noti delle Storie di San Giovanni Battista saranno visibili grazie ai prestiti del Museo nazionale di San Matteo di Pisa e della Pinacoteca Malaspina di Pavia.
L’artista, accademico del disegno e protagonista della scena culturale del Grand Tour, fu anche un pioniere nella diffusione dell’interesse per i “primitivi” toscani in Europa, anticipando le fortune critiche dell’Ottocento. Le sue opere editoriali, The life of Masaccio (1770), The life of Fra Bartolomeo della Porta (1772), The life of Giotto (1772) e la serie di incisioni dedicate alla Porta del Paradiso del Battistero di Firenze (1772-74, in collaborazione con Ferdinando Gregori) Thirty-four Engravings of the Third Gate of the Baptistery of St. John in the city of Florence, testimoniano una visione moderna della conservazione e valorizzazione dell’arte antica.
Un ponte tra cultura anglosassone e fiorentina
La figura di Thomas Patch emerge nella mostra anche come elemento di collegamento tra la vivace comunità anglosassone del Settecento, rappresentata da personalità come Sir Horace Mann e Joshua Reynolds, e il mondo culturale fiorentino.
In occasione della mostra sono previsti anche alcuni appuntamenti speciali: domenica 19 ottobre alle 11 Giulia Coco presenterà l’approfondimento Thomas Patch e Firenze: memorie di un anglo-fiorentino sulla figura di Patch e della comunità anglosassone a Firenze nel suo tempo; il 23 novembre, sempre alle 11, sarà la volta di Juri Ciani, Maria Grazia Cordua, Giulia Vaccari dell’Accademia di belle arti di Firenze, che, nell’incontro dal titolo Lo storico calco in gesso della Porta del Paradiso: conservazione e nuove strategie di fruizione e valorizzazione, presenteranno al pubblico la pulitura del calco della Porta del Paradiso di Ghiberti custodita presso lo stesso istituto e le due digitalizzazioni fotogrammetriche (prima e dopo la pulitura), indagini scientifiche preliminari alla realizzazione di modelli virtuali, utili per la conservazione e lo studio del manufatto; infine domenica 14 dicembre, allo stesso orario, Federica Pontini, esperta della storia e delle vicende collezionistiche degli affreschi staccati dall’artista in Santa Maria del Carmine sarà protagonista di Thomas Patch e la fortuna dei frammenti murali della cappella Manetti in Santa Maria del Carmine.
Per ulteriori informazioni, orari e prenotazioni è possibile scrivere a [email protected] oppure consultare il sito della Fondazione MUS.E.