sabato, 27 Aprile 2024
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Al Timone della Barca di Pietro

Una serie di incontri per conoscere da vicino gli insegnamenti di Papa Francesco, prendendo spunto dal progetto lanciato negli anni Settanta dal 'sindaco santo' La Pira

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Nel Cenacolo della Fondazione delle Mantellate, giovedì 19 aprile, è andato in scena il primo incontro dell'iniziativa Al Timone della Barca di Pietro: un'iniziativa organizzata dal Progetto Agata Smeralda onlus e promossa dall'Arcidiocesi di Firenze. Gli incontri, a cadenza mensile, nascono dall'invito di Giorgio La Pira, contenuto nella “Lettera aperta ad un giovane amico”, a leggere e conoscere in modo più approfondito l'insegnamento del Papa. L'incontro è stato introdotto e presieduto dal Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, ed ha preso parte alla discussione Monsignor Giovanni Tonucci, Arcivescovo emerito di Loreto.

Da un'idea di Mauro Barsi, presidente del Progetto Agata Smeralda, nasce il desiderio e la volontà di raccogliere l'invito lanciato da Giorgio La Pira nel 1973 di ascoltare ed interpretare le parole e gli insegnamenti del pontefice. Una riedizione, dunque, di un progetto che negli anni '70 ha avuto molto successo e che tanto ha aiutato a comprendere il magistero di Paolo VI con la speranza che possa affermarsi anche oggi per carpire al meglio i segreti di quello di Papa Francesco.

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Il significato degli incontri

“Ascoltare l'insegnamento del Papa è fondamentale per capire al meglio la direzione che sta prendendo la Chiesa, come un timoniere che guida la sua ciurma sulla retta via“, queste le parole del cardinale Betori a introduzione di una serie di incontri che hanno la volontà di porsi come contestualizzazione pastorale delle tematiche della chiesa.

Mauro Barsi, in conclusione, ci tiene a ricordare il suo amico Giorgio La Pira: “E' stato un cristiano straordinario. A Firenze in tanti lo ricordano ancora come il 'sindaco santo', un uomo che testimoniava in modo esemplare e luminoso la sua fede. Sempre fedele alla Chiesa, anche in momenti non facili, una vita spesa in povertà, con la sua scelta di vivere a lungo in una cella del convento dei Domenicani in San Marco, con il suo vestire dimesso, con quello che guadagnava messo a disposizione dei poveri che erano sempre presenti nel suo cuore e nella sua azione”.

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Poi aggiunge: lui i miracoli li ha fatti sicuramente già in vita: non è forse un miracolo la sua azione di costruzione di ponti e di abbattimento di muri con i suoi straordinari viaggi che lo portarono davanti a Ho Chi Min e a Kruscev, ai quali parlò senza remore della Madonna, regina della pace?”.

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