Cercasi uomini e donne pronti a lottare in prima linea, motivati al massimo per una delicata missione umanitaria urbana: aiutare i cittadini in difficoltà, assistere i senzatetto e contrastare la criminalità. Iniziano in questi giorni i colloqui di pre-ammissione per entrare a far parte dei City Angels, squadre di volontari di strada in basco blu e giubba rossa a servizio dei più deboli in 18 città italiane, Firenze compresa.
Il lungo percorso per indossare il basco
Ci manca solo lo zio Sam a intimare “I want you”, per il resto sembra un vero e proprio reclutamento. D’altra parte essere volontari è una cosa seria e non basta averne voglia, bisogna essere tagliati.
Il percorso per diventarlo è lungo: superato il colloquio psico-attitudinale, l’aspirante City Angel dovrà frequentare un corso di formazione di due lezioni serali a settimana da 90 minuti l’una per due mesi, una nella sede degli Angeli, in via Teodosio, l’altra nella palestra della Polizia locale, in via Bazzi.
In sede si impareranno nozioni di primo soccorso, psicologia e diritto. In palestra, tecniche di squadra e autodifesa. E per diventare City Angel c’è un esame da superare alla fine del corso.
20 anni in prima linea
“Vogliamo volontari seri, equilibrati e motivati: per questo siamo molto selettivi”, spiega Mario Furlan, il fondatore dei City Angels che 20 anni fa cominciò la sua attività in strada a Milano che da allora si è allargata anche a Roma, Torino, Cagliari, Firenze e da quest’anno a Lugano, in Svizzera. Volontari tra i 20 e i 45 anni, uomini e – soprattutto – donne, che sono più della metà.