Frenata sul “certificato allargato”. Il testo del nuovo decreto legge del governo Draghi sull’estensione del green pass che è stato approvato oggi, giovedì 9 settembre, presto in Gazzetta Ufficiale, non rende da subito obbligatorio il certificato nei luoghi di lavoro pubblici e nelle aziende private. Si concentra invece solo sulle ditte esterne che accedono a scuole, università e Rsa. Si parte quindi da una linea soft sull’obbligo di certificazione verde, per poi affrontare le questioni che riguardano statali e dipendenti privati successivamente in una o più tappe, con ulteriori decreti legge. Escluso, ancora una volta, l’impiego dello strumento del Dpcm per una materia così delicata come il green pass.
Quando esce in Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto legge Draghi sul green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro
Il Consiglio dei Ministri, convocato alle ore 12.00 di giovedì 9 settembre, ha approvato il il nuovo decreto legge dedicato al green pass, il terzo sul tema: il testo uscirà in Gazzetta Ufficiale, in formato web e pdf, dopo la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La pubblicazione è attesa nelle prossime ore.
Come detto il provvedimento rende obbligatorio il green pass solo per il personale delle imprese esterne, come quelle di pulizie, che accede a scuole, università e residenze sanitarie assistite.
Cosa cambia con il nuovo decreto che arriva in Gazzetta Ufficiale: obbligo di green pass per i dipendenti pubblici?
Con il nuovo decreto legge dell’8-9 settembre non arriva invece l’estensione del green pass obbligatorio per i dipendenti pubblici e delle aziende private, tema che sarà al centro di una cabina di regia nella prossima settimana. Mariastella Gelmini, titolare del dicastero per gli Affari regionali, ha confermato che l’orientamento del governo Draghi è l’estensione del green pass. “Ci stiamo lavorando e si sta facendo un approfondimento”, ha detto. Non si conoscono però i tempi esatti delle varie tappe. Inoltre esistono sfumature diverse all’interno della maggioranza riguardo alle misure che saranno valutate per un ulteriore decreto legge da approvare tra settembre e ottobre.
Il ministro per la Funzione Pubblica Renato Brunetta preme per una fine dello smart working in tempi brevi per la stragrande maggioranza degli statali (solo per il 15% rimarrebbe il lavoro agile), con l’introduzione contestuale del green pass obbligatorio per coloro che torneranno negli uffici pubblici. C’è invece chi lo vorrebbe solo per i lavoratori al contatto con il pubblico, come quelli agli sportelli. La maggioranza è concorde poi a confermare il certificato verde per il personale della scuola, a escluderlo per gli studenti (anche delle superiori) e a rinnovare l’obbligo infine per chi frequenta l’università.
Quando l’obbligo di green pass nelle aziende private
Sul fronte dei lavoratori privati, i vertici di Confindustria dicono sì all’obbligo, ma è ancora in corso il confronto all’interno dell’associazione di categoria. Servirà ancora tempo quindi per vedere in Gazzetta Ufficiale un decreto legge che riguardi l’estensione del green pass nelle aziende private.
Il governo però pensa a un anticipo. Il personale impiegato nei luoghi al chiuso dove il green pass è già obbligatorio per i clienti (ma non per chi lavora): ecco quali sono i primi lavoratori privati per cui potrebbe essere decisa l’estensione del green pass già dal 27 settembre o 4 ottobre con un nuovo decreto legge la prossima settimana. Si va dai dipendenti di bar e ristoranti (con un incognita per quelli che operano solo all’aperto), agli addetti delle palestre, piscine e dei centri culturali e ricreativi.
Trasporti pubblici con il pass?
L’altro aspetto che potrebbe entrare nel testo di un nuovo decreto legge Draghi (ma non in quello che uscirà a breve in Gazzetta Ufficiale) è il green pass obbligatorio per chi lavora sui mezzi di trasporto, come aerei, traghetti e treni a lunga percorrenza, dove ad oggi solo i passeggeri devono avere il “lasciapassare Covid”, non i conducenti o il personale di bordo. Si discute inoltre sull’estensione per bus, tram, metro, treni regionali, dove oggi non serve il green pass, ma sembra improbabile un cambiamento delle regole, per la difficoltà di controlli in questi settori.