venerdì, 26 Aprile 2024
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Toscana, domani la riapertura: negozi, ristoranti e parrucchieri al via il 18 maggio

Niente partenze graduali. C'è l'ok alla riapertura, il 18 maggio negozi, parrucchieri e ristoranti tornano al lavoro in Toscana

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Niente riapertura graduale in Toscana: dopo aver sostenuto la necessità di un calendario con partenze differenziate, il presidente Enrico Rossi ha detto che la Regione si adeguerà alla normativa nazionale. Negozi di vicinato, centri commerciali, parrucchieri, bar, ristoranti sono autorizzati alla riapertura già da lunedì 18 maggio, anche in Toscana, nel rispetto delle linee guida nazionali.

Non senza polemica, per quello che Enrico Rossi ha definito un “contrordine” del presidente del consiglio Giuseppe Conte rispetto a quanto annunciato nei giorni scorsi. Ma visto che tutti potranno ripartire, ripartirà anche la Toscana.

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Coronavirus: niente riapertura graduale in Toscana

“La mia opinione era e resta diversa”, ha scritto Enrico Rossi su Facebook. “Ma non voglio che la Toscana sia penalizzata rispetto ad quadro nazionale”.

Anche perché la ripresa dei liberi spostamenti tra regioni diverse prevista per il 3 giugno, finirebbe per annullare gli effetti locali “di eventuali interventi a favore di una maggiore sicurezza”.

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“I nostri dati – ha scritto Rossi – sono migliori rispetto a quelli di tante regioni sia in termini di mortalità sia in termini di diffusione e controllo del contagio”. Ma il governatore non ha nascosto la sua amarezza. “Diversamente dalle decisioni, comunicate dal presidente Conte ieri mattina, di una ripartenza graduale e di una distanza di due metri per molte attività, ieri sera il governo ha deciso la svolta. O meglio, un vero contrordine. La distanza si è ridotta notevolmente, ad un solo metro, e l’elenco delle attività da riaprire si è allungato, praticamente a tutte e subito“.

Il nuovo decreto: spostamenti tra regioni e riaperture, cosa si può fare dal 18 maggio

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La Toscana si allinea: riaperture dal 18 maggio

Già nei giorni scorsi il presidente Enrico Rossi aveva ribadito più volte la sua linea di prudenza, in attesa del nuovo decreto del governo. Suscitando anche le critiche da parte dell’opposizione in Consiglio regionale e di alcuni sindaci.

Il piano iniziale era infatti quello di un calendario di riaperture a step in Toscana. Per non rischiare di dover tornare indietro o, ancora peggio, dover istituire zone rosse, creando una situazione a macchia di leopardo all’interno di uno stesso territorio.

Così si era ipotizzato di far ripartire subito i negozi di vicinato, e poi via via parrucchieri, centri estetici, mercati ambulanti non alimentari. Per finire a fine maggio con bar e ristoranti, sempre secondo le linee guida Inail.

Non sarà così. Il governo ha deciso per il tutto e subito e sarà tutto e subito anche in Toscana. “Oggi – ha scritto Rossi –, appena saremo in possesso delle disposizioni nazionali, adotteremo, allineandoci con esse, le ordinanze regionali in Toscana”.

Enrico Rossi: “Avrei preferito più cautela”

Avrei preferito maggiore cautela – aggiunge Rossi –, ma sono sicuro che anche in questa nuova fase la Toscana riuscirà bene, e comunque meglio di tante altre regioni le quali, con alle spalle un quadro ben più drammatico, hanno fortissimamente voluto che si riaprisse tutto e subito e con il metro corto”.

Da due elementi non si potrà prescindere per le riaperture in sicurezza dal 18 maggio in Toscana. Il primo, “la nostra consapevolezza di cittadini nell’assumere comportamenti appropriati che evitino quanto più possibile la diffusione dei contagi”. E poi “la capacità del servizio sanitario regionale di individuare e isolare i casi positivi”.

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