venerdì, 19 Aprile 2024
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Isabò, un nuovo profumo di Antonio Marra

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Questo è il significato di fragranza che Antonio Marra ha fatto suo per dedicarlo a Isabel, la splendida moglie spagnola ormai al suo fianco da quindici anni.
Antonio Marra nasce eclettico artigiano della carta e della pelle con una ispirazione costante ai molteplici miracoli della mano e del segno. E dal profumo dei materiali che si trasformano in opere d’arte nasce il desiderio della fragranza pura.
L’obiettivo di creare un profumo è descrivibile come il tentativo di esprimere i tanti e misteriosi aspetti di una donna, ma in questo caso anche una contraddizione: la persistenza e l’unicità e allo stesso tempo la riservatezza di una creatura femminile, Isabel Marra, che da sempre osserva in punta di piedi il lavoro di chi ama.
Una fragranza che riesce a combinare in perfetto equilibrio sensoriale ricordi e aspirazioni, successo ed emozioni, paura e femminilità.
Isabò, una sofisticata armonia: calda e invitante nota di fiori d’arancio nelle note di testa, fiore tahitiano di vaniglia nera con petali di gardenia per le note di cuore, dove ritroviamo la brezza dei Caraibi , ma anche quella di Formentera tanto cara ad Antonio e Isabel; ambra e radici esotiche per le note di fondo, con influenze derivate dal Marocco mescolate in un accordo sensuale e schivo, frizzante e intenso.
Un gioiello nel gioiello: il flacone è in ceramica bianca lavorata rigorosamente a mano e impreziosito da una scheggia di Swaroski. Il tappo in metallo dorato viene sostiuito al momento dell’uso dalla pompetta di antica memoria. Il box che lo contiene è in camoscio marrone, sul coperchio brilla un altro Swaroski: l’insieme è un esempio articolato di design contemporaneo, perfettamente in sintonia con la maestria artigianale del passato.
Perché l’atelier di Antonio Gatto per questa new entry?
Un luogo riservato e intrigante all’ombra del palazzo reale di Piazza Pitti: devi varcare la soglia e inoltrarti verso l’ampio tavolo da lavoro per comprenderne la magia.
All’interno dell’atelier è ancora una volta protagonista l’incanto e il potere delle mani, quelle di Antonio Gatto che forgiano tessuti e cappelli dedicati all’universo femminile, di quelle mani che mantengono inalterata nel tempo la fragranza della città di Firenze.

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