giovedì, 25 Aprile 2024
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Matthew Bates espone a Sesto Fiorentino

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Un autobus si ferma al Piazzale Michelangelo a Firenze e ne scende un ventenne americano, appena sbarcato in città: per Matthew Bates è l’inizio di un profondo innamoramento nei confronti della città del fiore. Stiamo parlando dell’artista, nato a Washington D.C. nel 1970, ma vissuto a lungo a Firenze, dove ha incontrato anche un “secondo” amore, la sua fidanzata: E’ così piacevole sentire la sua parlata anglo-fiorentina, mentre racconta i suoi trascorsi pittorici: già al liceo dipingeva, poi ha frequentato l’Academy Art College di S.Francisco. Certo, Matthew aveva già respirato arte in famiglia, con il padre clarinettista, la madre insegnante di canto e la sorella attrice di teatro. Le prime opere astratte, dopo l’impatto fiorentino, diventano dipinti a olio molto realistici. L’11 giugno alle 19 verrà inaugurata una nuova mostra di Matthew, allestita presso il Centro Espositivo Padiglione Antonio Berti di Sesto Fiorentino: si tratta di 20 opere a olio di varie dimensioni, in media 100×75. Quali soggetti dipinge Matthew? “Ogni mio quadro è un viaggio”, afferma l’artista, che va spesso in giro per la città di Firenze, dove vive e lavora, scattando fotografie ovunque e prediligendo le architetture monumentali fiorentine, ma anche fiori, statue e marine. Per realizzare il dipinto “Sitting on the steps”, con una miriade di turisti seduti sulla scalinata del Duomo, l’artista ha utilizzato un gran numero di foto, tanti scatti, moltiplicati insieme, “ con una tavolozza coraggiosa”, come l’ha definita Tommaso Paloscia nel 2002, con materiali di alta qualità ed effetti speciali da cineasta ( opere in 3D). Le visioni paesistiche diventano quasi iperrealistiche. L’artista definisce la sua tecnica “Magic Realism”, realismo magico, di cui il campanile di Giotto è l’applicazione ideale, con visioni impossibili nella realtà, ma possibili nell’arte. Bates ha tenuto varie mostre dal 1997 in prestigiose gallerie in Italia e all’estero (soprattutto negli USA) ed è rappresentato da Galerie Neel di Cannes & Paris e da Eventualmente di Lucilla Paneari e Stefania Farnesi. Matthew ha inoltre conseguito vari premi, ma non si ferma qui, la sua attività continua frenetica, con la voce di Michelangelo alle spalle che lo esorta a “fare di più”. La mostra al Centro Espositivo Padiglione Antonio Berti, che si apre appunto l’11 giugno con un cocktail firmato Convivium e la musica del The Bogart’s Acoustic Trio, si concluderà il 25 giugno (orario: 16-19 chiuso lunedì)
Info: 333/7943686

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