Dal 1° aprile 2023 aumenta la tassa di soggiorno a Firenze, con il Comune che ha introdotto però nel regolamento dell’imposta maggiori esenzioni al pagamento di questo “extra-costo” per i turisti. Si va dai 3,50 euro a notte per gli hotel a una stella e i campeggi, fino agli 8 euro dei 5 stelle. Palazzo Vecchio ha così sfruttato l’articolo 787 della manovra finanziaria del governo Meloni, che dà la possibilità di prevedere un’imposta di soggiorno più cara nelle città con presenze turistiche che superino di venti volte il numero dei residenti. Le novità sulle eccezioni sono state introdotte con una delibera dell’assessore Giovanni Bettarini.
Tassa di soggiorno a Firenze nel 2023: chi paga e a quanto ammonta il costo per persona
A Firenze le nuove tariffe della tassa di soggiorno scattano dal 1° aprile 2023: il maggiore rincaro dell’imposta è per gli hotel da 3 stele in su e per l’extralberghiero, come bed and breakfast e Airbnb. Queste due categorie passano da 4,50 euro a 6 euro e da 4 a 5,50 euro. Il pagamento è dovuto da parte di tutti coloro che alloggiano in città in strutture ricettive (compresi gli appartamenti in affitto) per le prime 7 notti di permanenza (i bambini sotto i 12 anni non pagano la tassa di soggiorno, i dettagli sulle altre esenzioni 2023 nel capitolo successivo). Ecco la tabella dei nuovi prezzi, approvati dalla giunta comunale:
- 3,50 euro tassa di soggiorno per gli alberghi e agriturismo a 1 stella e per i campeggi di Firenze
(finora era 3 euro) - 4 euro tassa di soggiorno per gli ostelli della gioventù e per le case per ferie
- 4,50 euro tassa di soggiorno per gli alberghi, gli agriturismo e i residence a 2 stelle di Firenze
(finora era 4 euro) - 6 euro tassa di soggiorno per gli alberghi, gli agriturismo e i residence a 3 stelle
(finora era 4,50 euro) - 7 euro tassa di soggiorno per gli alberghi, gli agriturismo e i residence a 4 stelle
(finora era 4,90 euro) - 8 euro tassa di soggiorno per gli alberghi e gli agriuturismo a 5 stelle
(finora era 5 euro) - 5,50 euro per l’extra alberghiero e le locazioni turistiche a Firenze, ad esempio Airbnb e Bed and Breakfast (B&B)
(finora era 4 euro) - 7 euro per le residenze d’epoca
Chi non paga la tassa di soggiorno a Firenze: le esenzioni
Dal 1° aprile 2023 aumentano le tariffe ma crescono anche le esenzioni al pagamento della tassa di soggiorno a Firenze, secondo quanto previsto dal nuovo regolamento. In particolare non pagano i portatori di handicap a cui si aggiungono adesso gli accompagnatori. Niente imposta per i dipendenti che soggiornano per lavoro in città per più di 7 giorni (anche se non consecutivi): saranno tenuti al pagamento della tassa di soggiorno per un massimo di 7 giorni l’anno. “Le modifiche introdotte sono state richieste durante gli incontri con gli operatori del settore per chi soggiorna in città per lavoro e per gli accompagnatori delle persone con handicap, scelte importanti che rivendichiamo”, ha spiegato l’assessore al bilancio Bettarini.
Ecco la lista aggiornata delle esenzioni dalla tassa di soggiorno dal 1° aprile 2023 a Firenze:
- portatori di handicap e accompagnatori
- lavoratori dipendenti che soggiornano in città per più di 7 giorni in un anno (anche non consecutivi)
- dipendenti delle strutture ricettive che soggiornano in città per lavoro
- bambini sotto i 12 anni
- persone che assistono i ricoverati presso le strutture sanitarie (massimo due persone per paziente)
- pazienti in day hospital
- studenti iscritti all’università di Firenze
- forze dell’ordine, vigili del fuoco e addetti di protezione civile che dormono in città per servizio
Per non pagare la tassa di soggiorno e godere dell’esenzione è necessario compilare il modulo pdf messo a disposizione sul sito del Comune di Firenze che va consegnato al gestore della struttura ricettiva. Inoltre è prevista una riduzione del 50% dell’imposta per le gite scolastiche delle medie e superiori e per gli sportivi con meno di 16 anni che partecipano a iniziative o tornei organizzati in collaborazione con il Comune di Firenze.
Il confronto con le altre città d’arte
Il nuovo regolamento sulla tassa di soggiorno è stato approvato dal Consiglio comunale di Firenze il 27 marzo 2023. L’incremento è stato fortemente criticato nelle settimane scorse dalle associazioni di categoria Assohotel Confesercenti, Aia Federalberghi e Confindustria sezione industria alberghiera Firenze, secondo cui questo ritocco al rialzo delle tariffe fa di Firenze la città più cara d’Italia. Venezia, dicono le associazioni di categoria, arriva fino a un massimo di 5 euro di imposta (con importi minori in bassa stagione e modulati in base alla zona dove si trovano gli hotel); a Roma i turisti pagano 7 euro per i 5 stelle e 6 euro per i quattro stelle, mentre per i tre stelle si scende a 4 euro, che diventano 3 euro per gli una e due stelle.
Secondo le imprese del comparto alberghiero la decisione del Comune di Firenze influenzerà le dinamiche dei prezzi, spingendo i turisti, soprattutto le comitive, verso soluzioni più economiche, anche di pochi euro. Inoltre c’è la concorrenza dei comuni dell’area metropolitana, dove l’imposta è nettamente inferiore. Da parte sua l’amministrazione comunale ha risposto che con l’imposta di soggiorno, che è a totale carico dei turisti, saranno recuperate risorse per i servizi, senza gravare sui cittadini.