venerdì, 22 Novembre 2024
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Sedie d’artista per rendere omaggio a Milano e Wuhan

Il giro del mondo in 16 sedie e in 16 monumenti: il nuovo progetto dell'artigiano fiorentino Cosimo De Vita rende omaggio anche alle due metropoli più colpite dal coronavirus

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Dall’Oltrarno fiorentino a Milano e Wuhan, passando dalle capitali e dai luoghi più famosi al mondo. Stiamo parlando di Cityng, l’ultimo progetto di Cosimo De Vita, giovane artigiano fiorentino autore delle sedie più iconiche della città, che nel loro schienale in legno raffigurano le facciate di celebri chiese. La Basilica di Santo Spirito è stata il primo soggetto, adesso arriva la nuova linea Cityng con 16 sedute, che rendono omaggio anche alle metropoli più colpite dal coronavirus, con il Duomo di Milano e la Pagoda della Gru Gialla di Wuhan, in Cina.

Il nome del progetto deriva dall’unione delle parole “City” e “Sitting”: doveva essere presentato al Salone del Mobile 2020, rimandato ormai al 2021, insieme all’azienda Savio Firmino.

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Una città, in un salotto

L’idea Cosimo De Vita l’ha avuta proprio mentre sedeva sulla sedia di Santo Spirito, uno dei primi prototipi a cui è più legato e che conserva ancora in soggiorno. “Stavo riflettendo su questo momento di quarantena obbligata. Oggi più che mani abbiamo bisogno di avere vicino a noi i nostri simboli – spiega l’artigiano – non possiamo vivere le nostre città, le magnifiche architetture, che diamo per scontate nella frenesia della vita di tutti i giorni. Allora perché non trasportare la città nel nostro salotto, per ricordare il privilegio della libertà, la bellezza che ci circonda, la nostra identità nazionale che deve essere celebrata in questi giorni difficili”.

Questa linea di sedie permette di accoglie i luoghi simbolo del mondo nella sfera privata.  Il Duomo di Firenze, il Colosseo e il Pantheon di Roma, la Mole Antonelliana di Torino, la cattedrale di Milano. E ancora la parigina Notre Dame, la Sagrada Familia di Barcellona, il Cremlino di Mosca, il Taj Mahal in India, il Chrysler Building e il Ponte di Brooklin a New York ed infine Wuhan, in Cina.

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Nell’intimità di una dimora, queste figure si aggiungono a quegli oggetti che servono a condividere un momento in compagnia, il riposo dalla stanchezza, il lavoro che si deve adattare all’interno delle mura di casa. I monumenti entrano a fare parte della quotidianità e continuano a comunicare e simboleggiare un’identità. L’identità di un Paese e un po’ anche della nostra identità. Questo è ciò che sta al centro di Cityng, a cui Cosimo De Vita e l’azienda Savio Firmino, che si occupa della commercializzazione e dell’internalizzazione del progetto, ha voluto rendere omaggio. Una connessione tra città così lontane eppure mai state così vicine come oggi.

Chi è Cosimo De Vita, il creatore delle “sedie d’artista”

Metà artigiano, metà designer Cosimo De Vita muove i suoi passi nel mondo dell’arte già negli anni della formazione, per poi approfondire con gli studi in scultura. Arte e architettura fanno comunque parte della sua famiglia da generazioni: padre decoratore, nonno architetto e bisnonno che realizzava sedie da cinema. Qualcosa più di una semplice tradizione. Ma la vera ispirazione è venuta mentre stava facendo tutt’altro. Un giorno, dopo il lavoro, seduto sulle gradinate di Santo Spirito, l’idea. Un’idea che arrivato a casa diventa un disegno; lo schienale di una sedia  che prende la forma della Basilica di Santo Spirito, sotto gli occhi di chi ancora oggi non riesce a credere che sia diventato realtà.

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“Ho amato e odiato questo mestiere. Non sempre è semplice ma penso che questa sia l’essenza di una passione e ciò che rende questo legame molto forte. Ho capito che questo è un lavoro da cui non riesco ad allontanarmi. Ogni volta che ho provato o pensato ad accantonarlo sono sempre tornato a quello.”

Quando torneremo a uscire, basterà fare due passi in Oltrarno, in piazza del Carmine o in alcuni locali del centro per imbattersi negli schienali che riflettono come uno specchio alcune chiese simbolo di Firenze. Il racconto di una grande passione unita ad originalità e contemporaneità per una storia che parte proprio da Firenze.

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