martedì, 23 Aprile 2024
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Il murales a testa in giù dell’Isolotto

In pochi conoscono la sua storia: sulla tettoia di piazza dell'Isolotto i disegni di Fuad Aziz, artista curdo famoso per la maschera del sole di Scandicci

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Basta alzare il naso da terra, far passare lo sguardo dalle bancarelle del mercato su fino al “tetto” di piazza dell’Isolotto. Ed ecco la sorpresa, il murales dimenticato. Sui pannelli della pensilina che ogni giorno offre riparo agli ambulanti, compare l’arte che non ti aspetti, un graffito “a testa in giù” tracciato con tinte vivaci.

Disegni a testa in giù

Ci sono volti e figure, uomini e donne, baci e gesti di pace. Alcuni disegni sono più nitidi, per altri c’è bisogno di un pizzico di fantasia per risalire alle forme originarie, perché a poco a poco il tempo ha portato via lo smalto. I colori stanno sbiadendo con il passare degli anni, come si è lentamente affievolita la storia nascosta dietro a questa opera variopinta. Come sia nata, chi la abbia tracciata e  perfino l’esistenza stessa dei disegni sono fatti ignorati dai più. 

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L'artista: Fuad Aziz

La mano che ha decorato la tettoia dell’Isolotto quattordici anni fa viene da Kirkuk, nel Kurdistan. Fuad Aziz, 63 anni di cui più della metà passati nel nostro paese, è celebre per le sue illustrazioni di libri per bambini, ma soprattutto per l’imponente maschera del sole che campeggia davanti al Comune di Scandicci. Nel 2000 fu invitato a disegnare sulla tettoia della piazza, un pezzo della storia del rione, dal Quartiere e dalla Comunità di base dell’Isolotto.

“Ho cercato di rappresentare la vita sociale, l’incontro tra persone di culture diverse, la pace, attraverso colori, segni e volti”, racconta Fuad. Poi continua. “La tettoia è stata questo in passato, un punto di incontro. Sessant’anni fa gli immigrati arrivavano dal Sud Italia. È stato un luogo dove culture differenti si confrontavano, spero che continui ad esserlo”.

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Com'è nata

C’è voluto un mese di lavoro per portare a termine l’opera: una quindicina di scene tracciate sui pannelli di copertura e altri disegni lasciati invece sui piloni, quest’ultimi ormai cancellati dalle intemperie. “Lavorava di notte, prima che arrivassimo a montare i banchi”, ricordano alcuni ambulanti della piazza. Altri invece si chiedono ancora il significato dei graffiti ormai pallidi.

Via la vecchia tettoia dalla nuova piazza dell'Isolotto

Presto la tettoia dell’Isolotto scomparirà e con essa anche le figure di Fuad Aziz: in cantiere c’è la riqualificazione della piazza, che probabilmente (il progetto non è stato ancora presentato) sostituirà la pensilina con una struttura più moderna e funzionale. “Penso che nel nuovo progetto ci dovrà essere qualcosa di simile, un luogo simbolico, un punto di ritrovo – dice Fuad Aziz  –  l’Isolotto e la sua comunità sono nati sotto quella pensilina e ancora oggi servono luoghi di aggregazione”.

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