domenica, 22 Giugno 2025
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Sciopero europeo, occupato il rettorato di Pisa

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Gli studenti contro l’Ateneo.

L’OCCUPAZIONE. Oggi, martedì 13 novembre, “Sinistra Per” ha occupato il rettorato dell’Università di Pisa guardando alla giornata di sciopero europeo, nonché di mobilitazione cittadina, in programma per la giornata di domani. Nel comunicato che hanno rilasciato affermano che non si tratta di un’azione simbolica, ma della volontà di mettere in luce le scelte effettuate nelle ultime settimana dell’ateneo. In particolare le recenti misure in merito alle indennità delle cariche monocratiche e al’ingresso dei privati in CDA, delle quali gli studenti di “Sinistra Per” chiedono l’immediato ritiro.

LA MOTIVAZIONE. “Nell’attuale drammatico contesto di tagli e disinvestimenti al sistema dell’università pubblica – si legge nel comunicato – e di generalizzato attacco alla cosa pubblica, troviamo inaccettabile che figure già profumatamente retribuite decidano, con la contrarietà dei rappresentanti degli studenti, di aumentarsi indennità e gettoni. Altrettanto inaccettabili riteniamo le nomine dei consiglieri esterni in CDA appena stabilite dal rettore: la scelta, infatti, è ricaduta su personaggi totalmente estranei al mondo accademico, espressione invece di interessi corporativistici, della finanza e della politica.”

LO SCIOPERO. L’occupazione del rettorato, secondo le intenzioni degli occupanti, vorrebbe rappresentare la riappropriazione di luoghi decisionali da parte degli studenti, a loro dire sempre più esclusi dalla gestione dell’università a causa della riforma Gelmini e della sua concreta ed attuale applicazione. L’azione si va per questo ad inserire nel percorso di mobilitazione europea, denunciando contestualmente alla comunità accademica le scelte e le responsabilità della governance dell’Ateneo.

Leggi anche: Venticinque tirocini europei, parte il bando dell’Università

Scritta con falce e martello accanto alla Cisl di Firenze

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“Chi concerta è complice”.

LA SCRITTA. Ecco la scritta con inchiostro rosso e affiancata da falce e martello, tracciata nella notte sulla facciata del palazzo a fianco dell’ingresso della sede provinciale Cisl di Firenze, in via Carlo Del Prete 135. La scritta è stata scoperta questa mattina all’apertura della sede. La sede Cisl di Firenze era già stata imbrattata con vernice rossa nel gennaio 2011.

PISTONINA. “Ancora uno sfregio alla nostra sede, con una scritta che evoca fantasmi del passato” commenta il segretario generale della Cisl fiorentina, Roberto Pistonina. “E’ il prevalere della logica del non ascolto, della contrapposizione e dello scontro. Una logica che rifiutiamo con tutta la forza possibile. Non capire o non voler capire che un sindacato, una forza sociale come la Cisl è elemento di democrazia e sostegno e difesa dei lavoratori e delle fasce più deboli è segno di miopia o malafede politica.”

Dario Fo disegna la trentesima etichetta del Chianti Classico

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Un’etichetta d’autore.

L’ETICHETTA. Il premio Nobel per la Letteratura nel 1997 Dario Fo, ha dipinto la XXX° Etichetta Artistica del Chianti Classico “Casanuova di Nittardi” (foto presa dal sito della fattoria). La Fattoria Nittardi festeggia così il trentennale della sua collezione artistica.

IL NOME. L’opera è stata chiamata ”Alla fine della raccolta”, titolo con cui l’artista firma l’etichetta e la carta seta del 2010.

Arno sopra il primo livello di guardia. Ma sta scendendo

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Non si placa il maltempo che nelle ultime ore ha duramente colpito la Toscana, soprattutto la zona del grossetano e della Maremma, dove ci sono stati una vittima e danni ingenti.

L’ALLERTA. L’ultima allerta meteo emessa dalla Regione Toscana proseguirà fino alla mezzanotte di oggi, martedì 13 febbraio, per tutte le aree, con criticità elevata. Sono previste precipitazioni diffuse anche a carattere temporalesco di forte intensità.

PIOGGIA E TEMPORALI. Attualmente, in provincia di Firenze, sono in atto precipitazioni significative nella zona del Chianti, nello specifico 28.6 mm in 1 ora a Greve in Chianti, 26.0 in 1 ora al Palagio (Figline Valdarno) 20.2 mm in 1 ora a Tavarnelle.  E il Centro Funzionale della Regione Toscana conferma per le prossime ore precipitazioni diffuse localmente anche a carattere temporalesco.

ARNO. Osservati speciali sono i fiumi: i livelli idrometrici dei corsi d’acqua, in particolare dell’Arno, risultano comunque in leggera discesa. Nel Comune di Incisa, l’Arno è attualmente a 4,80 m, mentre a Firenze Uffizi a 3.22 m, entrambi sopra il primo livello di guardia ma in lieve discesa.

PUBLIACQUA. “Sono bastati due giorni di piogge intense per far passare l’Arno dalla siccità più lunga del secolo al superamento del primo livello di guardia a Nave a Rovezzano e ad Incisa. Agli Uffizi, la notte scorsa l’acqua era a soli 16 cm sotto il primo livello. Le precipitazioni in calo sono un sospiro di sollievo, ma il balzo dimostra che lo stato di rischio idrogeologico è strutturale. Le tragedie in corso da Massa alla Maremma, dimostrano che ormai i nostri fiumi sono bombe innescate dall’aumento di frequenza e intensità dei fenomeni estremi dovuti ai cambiamenti climatici. Per questo siamo con il presidente Rossi nella richiesta al Governo di risorse per velocizzare le opere per la sicurezza. Basterebbe la sola progettazione di uno dei 131 cacciabombardieri F35 Lockhee che la Difesa sta per acquistare (650 miloni) per mettere la Toscana al riparo dalle grandi alluvioni”. E’ quanto afferma il presidente di Publiacqua Erasmo D’Angelis in merito al maltempo e alle piene di questi giorni.

Ruba l’auto a un connazionale per un debito di 50 euro, arrestato

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Azione punitiva per riscuotre il debito: 50 euro.

IL FURTO. Un magrebino di 30 anni è stato avvicinato da un suo conoscente in zona Stadio dove stava parcheggiando l’utilitaria del suocero. L’uomo, in compagnia di una terza persona, è poi salito a bordo della vettura e si è allontanato insieme all’amico sotto gli occhi della vittima.  Dopo qualche minuto ha ricevuto una chiamata sul telefonino con la quale il 42enne ha ricordato al connazionale che gli doveva 50 euro, per questo durante la conversazione ha minacciato che non gli avrebbe restituito il mezzo appena rubato, se non dopo il saldo immediato del debito.

L’ARRESTO. Il debitore si è invece rivolto al 113 presentandosi all’appuntamento con gli agenti delle volanti.  Le forze dell’ordine hanno fermato il tunisino recuperando l’auto rubata parcheggiata in viale Gramsci, anche se al momento non sono state trovate le chiavi della vettura, affidate dal soggetto finito in manette allo sconosciuto per ora ignoto.

Il lavoro ”fisso” come antidoto alla crisi, alla Cft 93 nuove assunzioni

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Il miglior antidoto alla crisi? Il lavoro di qualità, meno precario e più stabile.

LA RICETTA. È questa la ricetta adottata dalla cooperativa di facchinaggio e trasporto Cft, leader in Italia nel settore della logistica per la grande distribuzione con quasi 1.650 soci e un fatturato annuo da 115 milioni di euro, che stamani a Firenze ha illustrato il piano di assunzioni a tempo indeterminato messo in campo per contrastare il difficile momento generale di recessione.

IL BILANCIO SOCIALE. L’occasione è stata la presentazione del primo bilancio sociale della cooperativa, a cui hanno preso parte, oltre al presidente di Cft Leonardo Cianchi e la curatrice del progetto Valeria Vettorel, anche il vicesindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente di Legacoop nazionale Giuliano Poletti, il segretario generale della Cgil Toscana Alessio Gramolati, il presidente di Irpet Stefano Casini Benvenuti, il consigliere regionale e membro della Commissione sviluppo economico della Regione Toscana Ivan Ferrucci, e il presidente dell’associazione senegalesi di Firenze Pape Diaw, intervenuti alla tavola rotonda “Lavoro e integrazione: le imprese cooperative costruiscono un mondo migliore”.

LE ASSUNZIONI. Novantatre i ”posti fissi” a cui la cooperativa ha dato vita in soli nove mesi, da inizio anno a settembre, per lo più sul territorio toscano e in particolare nelle province di Firenze (Lastra a Signa, Scandicci) e di Pisa (Pontedera, Montopoli), ma anche a Siena, Prato, Lucca e, fuori regione, in Lombardia, Veneto e Abruzzo. Nella maggior parte dei casi, le nuove assunzioni riguardano lavoratori già impegnati in Cft, che hanno visto trasformare il loro contratto a tempo determinato, di lavoro interinale o da apprendista, in contratto a tempo indeterminato. Quattordici le assunzioni effettuate nei primi due mesi dell’anno. A marzo l’impennata, con 29 nuovi posti fissi. Otto invece i nuovi assunti ad aprile, 6 a maggio, 7 a giugno e 8 a luglio. Dieci e 11, infine, i contratti a tempo indeterminato nei mesi di agosto e di settembre.

CIANCHI. Un risultato di cui il presidente di Cft Leonardo Cianchi va particolarmente orgoglioso, perchè arriva in un momento in cui il mondo del lavoro sembra muoversi in tutt’altra direzione, e i tagli al personale, i licenziamenti o la giungla dei contratti a orologeria sono all’ordine del giorno, mentre il posto ”fisso” appare ormai una chimera. “Il patrimonio che fa grande la nostra cooperativa – spiega Cianchi – è quello umano, i lavoratori e le lavoratrici che ogni giorno con il sudore della fronte garantiscono alla Cft una professionalità di alta qualità che ci rende competitivi in tutta Italia nel settore della logistica per la grande distribuzione”. Se il mercato, alle prese con una crisi economica e finanziaria senza precedenti, “troppo spesso gioca sulla pelle dei lavoratori, noi – prosegue il presidente – vogliamo invece valorizzare i nostri soci. Puntare sulle persone è l’unico antidoto da opporre alla crisi, la vera scommessa sul futuro”.

LA FONDAZIONE. In quest’ottica, Cianchi ha annunciato che Cft ha già provveduto all’adeguamento contrattuale ai suoi lavoratori. Una misura, anch’essa in controtendenza rispetto all’attuale andamento generale del mercato del lavoro, a cui si aggiungerà a partire dalla fine dell’anno l’applicazione del nuovo codice etico della cooperativa. Non solo. Nel 2013, in occasione del 40esimo compleanno della cooperativa, Cft darà vita a una Fondazione che organizzerà su tutto il territorio nazionale iniziative volte a promuovere la cultura del lavoro e il suo valore etico e civico, con percorsi di formazione e informazione rivolti in particolare ai più giovani.

I DATI. Quanto alla relazione sociale, la prima stesa dalla cooperativa e riferita al 2011, è stata presentata nel dettaglio dalla curatrice del progetto Valeria Vettorel. Nel giro di un anno, i soci di Cft sono aumentati quasi del 4%. Erano 1.575 al 31 dicembre 2010, sono 1.636 dodici mesi dopo, per una crescita complessiva sul biennio 2009 – 2011 del 22%. Sempre più significativa la presenza della forza lavoro straniera, pari oggi al 43%, in una cooperativa da volto multiculturale. Spicca, in particolare, la comunità peruviana (197 soci, pari al 12%), seguita dalla comunità senegalese (131 soci, pari all’8%, raddoppiati in un anno), filippina (85 soci, pari al 5%) e cinese (57 soci, pari al 3,5%). Nata nel ’73, ma erede diretta della cooperativa Redenta che vide la luce i primi del ‘900 grazie a un gruppo di facchini operativi al mercato ortofrutticolo di piazza Ghiberti e per la gran parte ex detenuti nel carcere delle Murate, Cft vanta oggi un fatturato annuo di circa 115 milioni di euro. Triplicato nel decennio 2001 – 2011, solo nell’ultimo anno il fatturato della cooperativa è cresciuto del 9%. La maggior parte di esso – circa il 60%, proviene dall’attività di logistica per la grande distribuzione. Il 37% proviene dal settore dei trasporti, mentre dall’attività svolta nel mercato ortofrutticolo di Novoli oggi Cft ricava un fatturato pari al 3% del totale.

GRUPPO CFT. Dalla cooperativa, nel 2006, è nato il Gruppo Cft, che oggi con una capillare rete per la grande distribuzione, si occupa di movimentazione merce, trasporto alimentare, logistica alimentare ed extra alimentare per i maggiori marchi del settore presenti in Italia. Il Gruppo ha chiuso il 2011 con un fatturato di 295 milioni di euro, e oggi conta 4.500 addetti, una flotta di 1.100 automezzi, 120mila mq di magazzini di proprietà e un capitale di 27 milioni.

I vicini lanciano l’allarme, arrestato un topo d’appartamenti

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Arrestato un topo d’appartamenti dai carabinieri della Stazione di Bagno a Ripoli.

VILLETTA. I ladri non avevano aspettato lo notte per entrare in azione in una villetta a schiera di una zona residenziale di Bagno a Ripoli. All’imbrunire di ieri, quando i proprietari non hanno fatto rientro a casa, sono entrati in scena.

L’ALLARME. Ma alcuni vicini hanno notato una figura sospetta aggirarsi nel giardino della villetta e hanno allertato il 112, che ha subito inviato una pattuglia. Una volta sul posto, ai militari è bastato poco per capire che la vettura che si stava allontanando velocemente era a dir poco sospetta e l’hanno inseguita e fermata poco dopo.

L’ARRESTO. Il passeggero, però è riuscito a scendere dall’auto e a fuggire attraverso lil bosco. Il guidatore è stato bloccato e, una volta ritrovati alcuni monili, il bottino dell’ultimo colpo, è stato tratto in arresto. In macchina, di proprietà dell’uomo, un albanese 35enne, sono stati ritrovati anche alcuni attrezzi da scasso e appunto gli oggetti in oro che erano appena stati rubati, e che sono stati restituiti alla legittima proprietaria, mentre il 35enne è stato portato a Sollicciano.

Roberta Ragusa, sommozzatori al lavoro: nessun esito dalle ricerche

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Sommozzatori al lavoro nel giorno dei 10 mesi dalla sua scomparsa.

DIECI MESI. Sono infatti trascorsi esattamente dieci mesi dalla notte tra il 13 e il 14 gennaio scorsi, notte in cui Roberta Ragusa sparì dalla sua abitazione. Da allora della donna non si sa più niente, nonostante le indagini e le battute di ricerca in zona.

SOMMOZZATORI. E proprio questa mattina era in programma una nuova battuta di ricerca, sempre nel pisano: questa volta in campo sono stati chiamati i sommozzatori dei carabinieri, per ispezionare alcuni pozzi nelle campagne. E’ proprio nei pozzi della zona, infatti, che secondo qualcuno potrebbe essere stato gettato il corpo di Roberta Ragusa, nel caso – temuto ormai dai più – che la donna sia stata uccisa.

NEI POZZI. E’ questa, ovvero quella dell’omicidio, la pista più seguita dagli inquirenti, al lavoro per fare luce sul caso. Nelle scorse settimane il corpo della donna era stato cercato nei boschi della zona, ma le ricerche non avevano dato esito: del corpo nessuna traccia. Ora ci si riprova, guardando nei pozzi.

SUL WEB. Così, tutti coloro che stanno cercando la donna trattengono ancora una volta il fiato. E’ soprattutto il “popolo del web” a essersi organizzato attraverso i social network per seguire da vicino la vicenda, per tenersi informato il più possibile sugli sviluppi del caso e per chiedere che il mistero della fine fatta da Roberta non venisse dimenticato, lanciando più di una volta appelli ai media perché si occupassero della questione.

LA VERITA’. Ora, esattamente dieci mesi dopo la sua scomparsa, le nuove speranze erano riposte in queste ricerche nei pozzi. La speranza era quella di una traccia, di un segno, di un elemento nuovo in grado di dare una svolta definitiva al caso in modo da arrivare alla verità. Una verità attesa esattamente da dieci, lunghi mesi.

NESSUN ESITO. Le ricerche nei pozzi però, a quanto si apprende, hanno dato esito negativo. Il corpo della donna, ancora una volta, non è stato trovato. E il mistero continua.

In provincia di Firenze torna l’obbligo delle catene: ecco in quali strade

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Per gli automobilisti fiorentini il 15 novembre è una data da segnarsi bene sul calendario, se si vogliono evitare multe (e rischi).

L’OBBLIGO. Scatta infatti quel giorno l’obbligo di avere catene a bordo o pneumatici invernali montati: un obbligo disposto dalla Provincia di Firenze “per la possibilità di fenomeni atmosferici avversi o di presenza di ghiaccio”, e che resterà in vigore fino al 15 aprile 2013.

L’ELENCO DELLE STRADE. Per cinque mesi, dunque, su alcune strade e tratti della provincia fiorentina sarà necessario essere dotati di carene o pneumatici invernali: ecco l’elenco delle strade dove questo obbligo sarà in vigore.

Pm10 nell’aria, superata la soglia: oggi via ai provvedimenti

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Sale il pm10 nell’aria, oggi scatta il primo modulo di provvedimenti ad hoc.

PROVVEDIMENTI. Venerdì scorso, 9 novembre, la concentrazione di pm10 nell’aria dell’area fiorentina ha superato la soglia di attenzione: è stata la quindicesima volta nell’arco dell’anno e quindi, come prescrivono le norme in vigore, da oggi scatta il primo modulo di provvedimenti previsti per combattere le polveri sottili (a prescindere dalle condizioni meteo): l’invito a limitare l’uso dei mezzi privati, la riduzione del riscaldamento degli edifici e le limitazioni alla circolazione nella Ztl per i veicoli più inquinanti.

“SITUAZIONE MIGLIORE”. “Lo scorso anno il quindicesimo giorno di sforamento delle polveri sottili si verificò già il 19 di gennaio – sottolinea l’assessore comunale all’Ambiente Caterina Biti – mentre nel 2012 questo evento si è verificato quasi a fine anno. Questo dimostra che le politiche messe in atto dall’amministrazione comunale per limitare l’inquinamento atmosferico stanno dando i loro frutti. Firenze, con le città dell’area metropolitana e sulla base della normativa europea, nazionale e regionale, ha intrapreso un percorso fatto sia di interventi sia strutturali sia contingibili, e questa attività ha portato al miglioramento dei valori medi di vari inquinanti ed addirittura alla scomparsa di alcuni (come ossidi di piombo e lo zolfo). Certo oggi non possiamo dire che il problema delle polveri sottili è risolto; ma si può affermare che, grazie anche alle misure adottate, Firenze presenta una situazione migliore di tante altre città d’Italia ed è sulla buona strada”.

COSA CAMBIA. Il primo modulo di provvedimenti, che entra in vigore oggi, martedì 13 novembre, prevede l’invito alla limitazione dell’utilizzo dei mezzi privati ed all’uso di mezzi pubblici; la riduzione del periodo giornaliero di funzionamento degli impianti di riscaldamento, che potranno rimanere accesi al massimo per 8 ore, con la riduzione della temperatura (max 17° per le attività industriali ed artigianali, max 18° per le abitazioni); il divieto di accesso e transito nella Ztl dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30, per i motocicli a 2 tempi Euro 1, le auto a benzina Euro 1, le auto diesel Euro 2 ed Euro 3 ed i veicoli trasporto merci diesel Euro 1. Il secondo modulo (che scatterà con l’eventuale superamento del limite giornaliero di 50 µg/m3 di PM 10 per tre giorni consecutivi, avrà la durata di quattro giorni, prorogabile di ulteriori quattro giorni se al quarto giorno perdura il superamento) prevede il divieto di accesso e transito dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30 in tutto il centro abitato per gli stessi veicoli già vietati in Ztl. Rimangono comunque in modo permanente ormai da alcuni anni i divieti di circolazione in tutto il centro abitato per i veicoli più vecchi e inquinanti (ciclomotori a 2 tempi Euro 0 ed Euro 1; ciclomotori a 4 tempi Euro 0; motocicli a 2 tempi Euro 0; autovetture benzina e diesel Euro 0; diesel Euro 1; veicoli merci benzina e diesel Euro 0).