sabato, 31 Maggio 2025
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”Mezzo milione di disoccupati e cassintegrati in Toscana”

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Sono più di 445mila i disoccupati o sottoccupati in cerca di un impiego in Toscana. Un esercito pari ad oltre il 19% della popolazione attiva.

LA RICERCA. Il dato, pressoché uniforme in tutte le provincie, emerge dalla ricerca effettuata dai consiglieri regionali Marina Staccioli (Gruppo Misto, Vicepresidente Commissione Emergenza Occupazionale) e Nicola Nascosti (Pdl, Vicepresidente Commissione Attività Produttive). “Quasi un toscano su cinque è senza lavoro o ha un’occupazione precaria – dichiarano i consiglieri – non ci sono solo la Lucchini o la Ginori, a soffrire sono anche tante altre piccole e medie realtà distribuite su tutto il territorio”.

CASSA INTEGRAZIONE. “Basti pensare che – aggiungono – sono 8.950 le aziende sotto i 15 dipendenti che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione in deroga. Un segnale inequivocabile di sofferenza del settore, soprattutto se confrontato con i dati dell’anno precedente”. La maggioranza delle richiste proviene da aziende con sede in provincia di Prato (24%) e Firenze (21,9%). Rilevante anche la quota di richieste di aziende aretine (14,9%), pisane e pistoiesi (rispettivamente 11,1% e 10,9%). Una partita, quella della cig in deroga, da più di 600 milioni di euro.

CRISI AZIENDALI. A far paura – spiegano – anche il numero delle crisi aziendali: solo in provincia di Firenze sono 50 le vertenze aperte, di cui 20 nel capoluogo, 14 tra Sesto, Campi e Calenzano, 4 tra Scandicci e le Signe, altrettanti nell’Empolese Valdelsa e nel Chianti, 3 nel Mugello e una nel Valdarno.

MOBILITA’ IN DEROGA. Oltre 3.600 le richieste pervenute per la mobilità in deroga, da ottobre 2010 a luglio 2012, di cui 3.400 autorizzate, per la maggior parte nei confronti di lavoratori con domicilio a Firenze (24%), seguiti da Lucca (11%) e Pisa (10%). “Di fronte a un’emergenza di queste proporzioni – affermano Staccioli e Nascosti – è necessaria una strategia complessiva da parte della Regione. Auspichiamo perciò una seduta straordinaria del Consiglio per dare una risposta concreta”.

PROVINCE. Più nel dettaglio, a guidare la classifica della disoccupazione in termini assoluti è ancora una volta Firenze, con oltre 100mila iscritti ai Centri per l’impiego, di cui 10mila registrati solo nei primi 5 mesi del 2012. Seguono Lucca (56mila circa), Livorno (47.342), Pisa (46.040), Arezzo (40.200), Pistoia (37.932), Prato (33.582), Massa Carrara (30.429), Siena (27.159) e Grosseto (26.225).

È morto a Pisa l’endocrinologo Aldo Pinchera

 

Aldo Pinchera, studioso delle malattie della tiroide, è morto questa notte a Pisa.

LA MORTE. La tragica scomparsa è avvenuta nella notte scorsa: l’endocrinologo Pinchera si è spento la notte scorsa nella sua casa pisana all’età di settantotto anni a causa di problemi cardiaci.

LA CARRIERA. Pinchera era un endocrinologo di fama internazionale ed era riconosciuto come uno dei massimi esperti mondiali nello studio e nella cura delle malattie della tiroide. Responsabile di numerosi programmi di ricerche finanziate da enti nazionali e internazionali ha coordinato per l’Unione Europea gli studi clinici sul carcinoma tiroideo infantile post Chernobyl. All’università di Pisa era direttore della prima scuola di specializzazione in endocrinologia e malattie del ricambio.

CONTRO L’OBESITÀ. Il suo ultimo progetto era quello di volere realizzare una città che combatte ogni giorno l’obesità. Il medico stava portando avanti questa idea insieme al comune di Pisa e il progetto era attesa di finanziamenti regionali. L’obiettivo era quello di porre la città della torre pendente tra le nazioni europee all’avanguardia nella lotta all’obesità e il miglioramento degli stili di vita. Proprio a Pisa, Pinchera aveva infatti fondato l’istituto europeo per la prevenzione e la terapia dell’obesità.

IL CORDOGLIO. Il presidente regionale Enrico Rossi ha espresso il suo cordoglio per la morte del medico: “Una perdita enorme non solo di una persona di scienza e cultura, ma anche di un cittadino illustre, di grande impegno morale e civile. Alla famiglia le più sincere condoglianze, da parte mia e di tutta la giunta regionale”. “Quando ho avuto l’opportunità di incontrarlo – ha aggiunto Rossi – ho potuto apprezzare, oltre alla sua competenza e professionalità, anche la grande disponibilità e attenzione verso gli altri. La ricerca medica internazionale dovrà fare a meno di una figura di grande rilievo che ha lasciato un’eredità fondamentale nel campo dello studio e della cura dei disturbi della tiroide”.

Scippa l’ex moglie: arrestato un 40enne

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Quarantenne italiano arrestato dai carabinieri per scippo nei confronti dell’ex moglie.

L’AGGRESSIONE. E’ successo ieri pomeriggio, quando una telefonata giunta al 112 segnalava un’aggressione in atto nei pressi della Scuola Russel-Newton di Scandicci. Sul posto i carabinieri dell’Aliquota Radiomobile, seguendo le indicazioni di alcuni testimoni, hanno bloccato un uomo, identificandolo in un 40enne di origine pugliese, pluripregiudicato, nullafacente e da tempo in cura presso una comunità per tossicodipendenti.

SOLDI. L’uomo, in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di bevande alcoliche, farfugliava qualcosa di incomprensibile, armeggiando con una borsa che impugnava. I carabinieri hanno allora ricostruito quanto accaduto: l’uomo si era presentato alla scuola Russel-Newton, dove lavora l’ex moglie, con l’intento di chiederle dei soldi per pagare una presunta multa.

LO SCIPPO. La donna, di fronte all’ennesima richiesta di soldi da parte dell’ex marito ubriaco, ha risposto di no cercando di allontanarlo, ma lui, non contento, dopo aver urlato qualche frase incomprensibile, con un gesto fulmineo le ha strappato di mano la borsa, allontanandosi velocemente in direzione della fermata della tramvia.

L’ARRESTO. Per questo motivo i carabinieri, dopo aver condotto l’uomo in caserma e aver provveduto alla riconsegna della borsa alla donna, l’hanno arrestato per scippo. Su disposizione del P.M. di turno, l’uomo è stato trattenuto presso le camere di sicurezza in attesa della celebrazione del processo per direttissima disposto per oggi.

Miss Italia turista per le vie di Firenze / FOTO

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A lei, Firenze, è piaciuta molto. Moltissimo. Ed evidentemente non l’ha trovata una città “piccola e povera” secondo l’ormai celebre definizione data dall’ad di Fiat Sergio Marchionne.

TURISTA. Giusy Buscemi, da poco eletta Miss Italia, ha trascorso qualche ora a Firenze da turista. Ha fatto tappa sul Ponte Vecchio, dove è stata riconosciuta da fiorentini e anche da tantissimi stranieri che l’hanno a lungo fotografata.

PRIMA VOLTA. Era la prima volta che Giusy Buscemi visitava Firenze (“ma della città e delle sue ricchezze artistiche – ha detto – so tutto. Firenze si studia anche a scuola”).

DUOMO E NON SOLO. Già ieri sera la ragazza siciliana, al suo arrivo, era andata subito in piazza della Signoria e poi davanti al Duomo e al Battistero: “Incantevole! Ma voglio tornarci con calma, almeno per tre giorni, da vera turista”, ha commentato.

VERSO AREZZO. Nel pomeriggio è poi partita per Arezzo per il Salone Nazionale dell’Agriturismo, che apre domani.

Guida de L’Espresso: enoteca Pinchiorri è al top. E il piatto dell’anno è fiorentino

Il miglior ristorante e il migliore piatto dell’anno: tutto targato Firenze.

L’ENOTECA. Si trova a Firenze la migliore enoteca toscana: la cantina Pinchiorri è stata infatti confermata al top della classifica dei ristoranti toscani nella guida 2013 de L’Espresso. Questa mattina la guida è stata presentata proprio nel capoluogo toscano e in questa occasione all’enoteca è stato consegnato anche il premio alla carriera “L’Espresso – La Vis”. Ottimo risultato per questa enoteca: ha ricevuto infatti un punteggio di 18,5 su 20.

LO CHEF. Altro premio all’insegna della buona cucina è andato anche a Vito Mollica, lo chef dell’hotel fiorentino Four Season. Il cuoco si è aggiudicato il premio per il “piatto dell’anno”: cavatelli cacio e pepe con gamberi rossi e calamaretti. In totale sono stati ventisei i ristoranti toscani che hanno ottenuto un riconoscimento.

Luce accesa, droga disponibile: stroncato un giro di spaccio tra giovanissimi

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Spaccio di hashish e cocaina: arrestati dai carabinieri due giovani nel Mugello.

GLI ARRESTI. All’alba di ieri, una ventina di uomini della Compagnia Carabinieri di Borgo S. Lorenzo, con la collaborazione del Nucleo Cinofili di Firenze, hanno arrestato due giovani che secondo quanto spiegato dai militari dell’arma – a partire dal gennaio 2011 – avevano dato vita, a Luco di Mugello dove risiedono, a una florida attività di spaccio di sostanze stupefacenti.

GIOVANI CLIENTI. I due ragazzi – viene spiegato – erano riusciti a ritagliarsi un significativo bacino d’utenza di giovani consumatori, tra cui anche alcuni minorenni, tutti prevalentemente residenti nella piccola frazione. I clienti, con frequenza settimanale, andavano ad acquistare cocaina e hashish dai due spacciatori, che a loro volta si rifornivano a Firenze.

LUCE ACCESA. Il segnale convenzionale concordato tra spacciatori e acquirenti – spiegano i carabinieri – era una luce accesa nell’ingresso dell’abitazione di uno dei due, che stava a indicare, sia di giorno che di notte, la disponibilità di stupefacente. Quando la luce era spenta, il commercio illegale si fermava. Lo scorso 12 luglio un primo riscontro: i carabinieri arrestano per detenzione ai fini di spaccio un ragazzo di Borgo San Lorenzo, sorpreso a Luco con 55 grammi di hashish. Da quel momento le indagini hanno consentito di sequestrare ulteriori quantitativi di stupefacente (cocaina e hashish) per uso personale ad altri giovani del posto, tanto da acclarare il coinvolgimento dei due indagati nella vicenda.

INDAGINI. L’indagine, durata circa due mesi, e diretta dal pm dottor Gianni Tei, ha permesso al Gip Tommaso Picazio di emettere una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 26enne italiano di origine cilena, arrestato ieri mattina a casa della convivente, anch’essa indagata. Le perquisizioni domiciliari, eseguite con i cani antidroga, hanno consentito di ritrovare circa 130 grammi di hashish suddivisi in 12 ovuli, trovati in un garage nella disponibilità di un diciottenne italiano. Anche questo è stato arrestato e portato a Solliciano.

IL SOLLIEVO DEL PAESE. Durante l’esecuzione degli arresti e delle perquisizioni, sono state numerose le attestazioni di stima da parte della comunità locale, esasperata – concludono i carabinieri – dalla situazione che era divenuta tristemente nota e coinvolgeva più giovani della piccola realtà, accogliendo anche con applausi l’operato dei Militari dell’Arma.

Menarini, oggi sciopero dopo l’annuncio dei mille esuberi

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Menarini, oggi un’ora di sciopero dei lavoratori.

L’ANNUNCIO. La protesta va in scena dopo che qualche giorno fa, durante un incontro di verifica sulle prospettive aziendali tra i sindacati di categoria di Cgil Cisl e Uil, le RSU del Gruppo Menarini e la direzione aziendale, quest’ultima aveva annunciato un esubero di oltre mille addetti legandolo alle ripercussioni dei provvedimenti sulla Revisione della Spesa in materia di Sanità, la cosiddetta Spending Review.

IL TAVOLO. Le rappresentanze sindacali – viene spiegato – hanno respinto la proposta aziendale “ritenendola strumentale e avventata, oltretutto in assenza di un progetto industriale di sviluppo, chiedendone l’immediato ritiro e l’apertura di un tavolo sindacale. La dimensione degli esuberi annunciata è la più alta nel settore farmaceutico e nel panorama dell’industria italiana”.

MINISTERO. I sindacati – viene annunciato – si attiveranno per richiedere un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico. E’ questa la sede, dicono, in cui Menarini, la prima multinazionale italiana del settore, dovrà spiegare la sua proposta di politica industriale.

LO SCIOPERO. Intanto, però, c’è l’immediata mobilitazione dei lavoratori: in programma oggi la prima ora di sciopero con assemblee.

L’annuncio. Menarini, ”mille esuberi” dopo il decreto sui farmaci generici

Cresce l’attesa per l’Italia di Prandelli: caccia al biglietto in Armenia

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Si avvicina a grandi passi la prima delle due partite valide per la qualificazione ai Mondiali di Brasile 2014 per l’Italia di Prandelli.

L’ACCOGLIENZA. Gli azzurri sono sbarcati ieri a Yerevan, dove sono stati accolti molto calorosamente all’aeroporto. Alle 18 ora italiana, dopo la mattinata di riposo – illustra la Figc – la squadra si allenerà sul terreno di gioco dello stadio Hrazdan, che domani sera (ore 19 italiane, diretta su Rai Uno) ospiterà la gara con l’Armenia.

CORSA AI BIGLIETTI. Una partita attesa, molto attesa: sono infatti oltre 30mila i biglietti già venduti. Oltre che con gli avversari, insomma, gli azzurri di Prandelli se la dovranno vedere con l’entusiasmo del pubblico, che riempirà le tribune dello stadio.

DANIMARCA. Ma gli azzurri non dovranno vedersela solo con l’Armenia: martedì 16 ottobre allo stadio Meazza di Milano è infatti in programma la partita contro la Danimarca, sempre valida per le qualificazioni ai Mondiali brasiliani. Un doppio appuntamento da non fallire per Prandelli, per non trasformare il cammino verso il Brasile in una strada tutta in salita.

Ballo del Giglio con i principi Alberto II e Charlène di Monaco

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Si è tenuto ieri sera a Palazzo Pitti il Ballo del Giglio (edizione italiana del celebre Ballo della Rosa, esclusivo e tradizionale appuntamento del Principato di Monaco).

L’INCONTRO. Prima, nel pomeriggio, il sindaco Matteo Renzi aveva incontrato i principi in Palazzo Vecchio. Il sindaco ha ricevuto, insieme alla moglie Agnese, i principi nella Sala di Clemente VII, dove il principe Alberto II ha firmato il libro d’onore. L’incontro, nel corso del quale si è parlato anche della storia di Firenze e del Calcio storico fiorentino, si è concluso con uno scambio di doni: Matteo Renzi ha donato al principe due brocche modello “Federica” e bicchieri da acqua e vino “Victoria and Albert” in acrilico bianco e rosso, i colori del Principato di Monaco e di Firenze, prodotti dall’azienda fiorentina Mario Luca Giusti.

IL BALLO. Giunto alla seconda edizione (la prima si svolse nel Salone de’ Cinquecento di Palazzo Vecchio due anni fa), il Ballo è un evento mondano e benefico. Il ricavato della vendita dei biglietti d’invito sarà infatti devoluto in beneficenza: il cinquanta per cento dei fondi ottenuti sarà destinato alla “Fondazione Principe Alberto II di Monaco”, impegnata sul fronte di protezione dell’ambiente e promozione dello sviluppo sostenibile su scala globale; l’altra parte di quanto raccolto verrà invece destinata alla Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale della città di Firenze per i lavori di pulizia di stucchi e lampadari della Sala Bianca di Palazzo Pitti. L’evento è promosso dal Consolato Onorario del Principato di Monaco a Firenze, rappresentato dal Console Alessandro Giusti, con l’organizzazione di Enic Meetings & Events e Gucci nel ruolo di main sponsor.

I PRINCIPI. Il Principe Alberto II di Monaco e la consorte S.A.S. Principessa Charlène erano atterrati all’aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze poco dopo le 15 di ieri. Ad accoglierli l’Ambasciatore del Principato di Monaco a Roma Philippe Blanchi, insieme al Console del Principato di Monaco a Firenze, Alessandro Giusti, al Prefetto Luigi Varratta e al Questore di Firenze Francesco Zonno.

Roberta Ragusa, verso i nove mesi dalla scomparsa. L’iniziativa del web

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Ancora pochi giorni, poi saranno nove mesi dalla scomparsa di Roberta Ragusa.

NOVE MESI. Nove mesi dalla scomparsa della donna dalla sua casa, nove mesi dall’inizio di un mistero che il trascorrere del tempo, più che risolvere, sembra aver confuso. Era la notte tra il 13 e il 14 gennaio scorsi quando Roberta è scomparsa dalla sua casa: il 14 ottobre saranno dunque nove mesi da quel giorno, e il destino della donna sembra ancora oscuro.

RICERCHE E ATTESA. Da quel giorno d’inverno sono scattate le indagini e le ricerche della donna, indagini e ricerche che sono andate avanti per tutti questi mesi. Così come per tutti questi mesi si è trascinata l’attesa di coloro che stanno disperatamente cercando Roberta, che non ne vogliono sapere di arrendersi, che cercano di capire cosa possa essere successo, che vogliono scoprire la verità.

SU INTERNET. Per questo, in tutti questi mesi, sul web – soprattutto attraverso i social network – si sono ripetuti appelli e iniziative: per non dimenticare, perché sulla vicenda non cadesse il silenzio, perché il caso non finisse nel dimenticatoio come accaduto in passato per altri casi. Insomma, gli amici e i conoscenti di Roberta vogliono sapere la verità.

L’ULTIMA INIZIATIVA. E ora, nove mesi dopo, il web continua a non stare a guardare. Sui gruppi nati su Facebook in nome di Roberta – gruppi che ormai raccolgono migliaia di persone che sul caso vogliono conoscere la verità – viene chiesto di condividere l’immagine della donna, di mettere sul proprio profilo una sua foto. Con un solo obiettivo: arrivare (finalmente) alla verità.

Roberta Ragusa, il web non si arrende: ”Continueremo a chiedere la verità”