domenica, 17 Agosto 2025
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Azzurri a Poznan, parte la missione Croazia. Con il dubbio Balotelli

Super Mario sì o Super Mario no?

IL DUBBIO. Con questo dubbio Cesare Prandelli è sbarcato a Poznan, dove domani alle 18 la sua Italia affronterà la Croazia nella sfida decisiva del girone. Gli azzurri arrivano alla partita dopo il buon pareggio rimediato contro la Spagna, mentre la Croazia di presenta da capolista dopo aver battuto l’Irlanda del Trap.

LA PARTITA. L’Italia è sbarcata intorno alle 12.30 a Poznan. Dopo 40’ di volo da Cracovia, la squadra si è diretta all’Hotel Sheraton, in centro città, dove alloggerà in questa giornata pre gara. In serata allenamento allo stadio.

LE SCELTE DI PRANDELLI. Allenamento che forse servirà a Prandelli per decidere chi schierare in attacco  a fianco di Cassano: Balotelli, per ricomporre la coppia di “bad boy” già scesa in campo contro la Spagna, o Di Natale, cecchino infallibile (e in piena forma) come dimostrato nella gara d’esordio? Forse servirà anche la notte a Prandelli per sciogliere il dubbio. Per il resto, l’ex tecnico della Fiorentina dovrebbe confermare il modulo 3-5-2, cambiando al masimo qualche interprete. Rispetto alla partita di domenica potrebbero scendere in campo dal 1° minuto Montolivo (al posto di Motta) e Abate (al posto di Maggio). L’incognita maggiore di questa viglia, come detto, resta l’attacco. Dove, tra l’altro, scalpita anche Giovinco.

La polemica. Cassano: ”Gay nell’Italia? Problemi loro, meglio che stia zitto”

Il personaggio. Dal parrucchiere fiorentino arriva l’acconciatura per gli Europei/LA FOTO

Count down per l’arrivo di Madonna: ”C’è solo una regina”

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”C’è solo una regina”, questa l’autocelebrazione di Madonna al concerto di ieri sera all’Olimpico a Roma.

PROVOCAZIONI E AUTOCELEBRAZIONI. Al pubblico di Istanbul ha mostrato un seno, inscenando un provocatorio spogliarello pochi giorni fa. A Roma si è fatta attendere dal pubblico per più di un’ora abbandonando l’intenzione di ”colpire” la Chiesa e il Vaticano optando per l’autocelebrazione ”There’s just one queen”: c’è solo una Regina. E ovviamente, quella regina è Miss Ciccone, la Material Girl o la regina del pop. Senza dimenticare le ultime dichiarazioni sul suo più grande desiderio: quello di dormire otto ore a notte e avere un po’ più di tempo libero, lasciando molti comuni mortali, a bocca aperta. Viene spontaneo a questo punto, chiedersi cosa metterà in scena sul palco del Franchi sabato prossimo, 16 giugno. Provocazioni, spogliarelli o frasi a effetto? Certo è che i fan fiorentini, sperano solo di non sentirla cantare in playback. Non ci resta che aspettare, mancano solo pochi giorni.

FIRENZE. Così Firenze, dopo Bruce, si prepara all’arrivo della seconda star internazionale in una settimana apportando modifiche alla viabilità, provvedimenti legati all’abusivismo e all’acol ma anche alla predisposizione di navette e treni speciali per permettere ai fan di raggiungere lo stadio con facilità, senza ingorgare la zona di Campo di Marte con mezzi privati, auto e motorini.

Leggi anche: Madonna girerà il suo video a Firenze. E la città si prepara ad accoglierlaMadonna mostra il seno ai fan di Istanbul

L’amarcord Madonna? Faceva jogging sui lungarni

Omicidio Simonini, al killer pena ridotta da 30 a 16 anni

Pena ridotta da 30 a 14 anni per Simone Baroncini, l’uomo che nel 2009 uccise la 20enne Vanessa Simonini.

L’OMICIDIO. La notte fra l’8 e il 9 dicembre del 2009 Simone Baroncini, ai tempi 35enne, strangolò Vanessa Simonini, 20 anni, sul greto del fiume Serchio dove l’uomo aveva diretto l’auto dove si trovava Vanessa. Dopo che la ragazza rifiutò le sue avances, lui la uccise. Dopo il patteggiamento, Baroncini era stato condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per omicidio volontario. Baroncini raccontò agli inquirenti, di aver tentato con la ragazza, un approccio in macchina a Campilato, nella campagna lucchese. Lei si difese e lo graffiò. Lui l’afferrò al collo e strinse finse ad ucciderla. ”Sono stato io, pensavo fosse solo svenuta”, questa la confessione ai carabinieri.

RIDUZIONE. Stamani, davanti alla corte di appello di Firenze, la pena è stata ridotta da 30 anni a 16. ”Provo delusione e amarezza, un assassino dovrebbe scontare una pena ben più severa – commenta la mamma di Vanessa, Maria Grazia Forli -. Tra cinque anni avrà gli arresti domiciliari. Avendo già scontato tre anni, quando arriva ad otto sarà infatti già a metà della pena. E non mi sembra giusto. Mia figlia è sotto terra. Bisogna togliere il rito abbreviato o dare la certezza della pena”.

Al torrino di San Niccolò spunta il naso. Grazie all’artista Clet Abraham

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La Torre di San Niccolò, resa accessibile per la prima volta al pubblico la scorsa estate, si prepara di nuovo ad aprire i battenti il 24 giugno e lo fa con una curiosa installazione: un enorme viso – di cui sarà soprattutto riconoscibile un grande naso – che campeggerà su uno dei lati del monumento.

CLET PER SAN NICCOLO’. E’ il progetto “La torre di San Niccolò e il volto della medievalità”, promosso dal Comune di Firenze e a cura del Comitato di San Niccolò e dell’artista Clet. Uno dei fronti della Torre (quello che un tempo era rivolto verso i forestieri in entrata a Firenze) sarà trasformato in un vero e proprio “volto” dalle proporzioni monumentali: uno stimolo all’immaginazione collettiva per guardare con occhi nuovi il panorama quotidiano e i simboli della storia fiorentina.

L’INSTALLAZIONE. “Vedersi spuntare un naso sulla facciata di una torre medievale al punto di diventare una faccia umana alta 45 metri è, oltre ad un omaggio all’umanità che l’ha creata, la rivendicazione da parte stessa del monumento di una propria necessità nel continuare a relazionarsi con l’uomo – commenta Clet -. Possiamo forse definirlo come un richiamo della materia stessa, quasi carnale, verso gli uomini del passato che le hanno dato corpo, per incoraggiare gli uomini di oggi a mettersi in gioco nuovamente per partecipare.” L’installazione sarà visibile da domani a venerdì 22 giugno. Il 24 giugno, festa di San Giovanni, la Torre sarà poi riaperta al pubblico.

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Concordia, cinque mesi dal naufragio. E lo scoglio diventerà un monumento

Ottanta tonnellate di scoglio strappato dal fondale dell’Isola del Giglio dalla Costa Concordia. Uno squarcio di circa settanta metri sul ”fianco” sinistro e una tragedia: quel naufragio che cinque mesi fa ha provocato la morte di 32 persone.

IL NAUFRAGIO. Sono trascorsi cinque mesi da quella tragica notte di gennaio in cui la Costa Concordia, urtando contro uno scoglio e strappandolo dal fondale, si accasciò sulle Scole, all’Isola del Giglio. Le luci si spensero, il panico aggredì i passeggeri e i membri dell’equipaggio. Nessuno sapeva cosa stava accadendo, in fin dei conti, la nave era ancora dritta. Chi avrebbe mai pensato ad una sciagura simile? Ma quel boato proveniente dal fondale, causato dall’urto contro lo scoglio, ha sicuramente fatto pensare a qualcosa di più ”oscuro” di un semplice black-out. Si perché inizialmente, si parlava di black-out. Era questo il messaggio che passava di bocca in bocca. Ma quando la nave ha iniziato ad inclinarsi, tutti hanno pensato al peggio, iniziando a rendersi conto di quello che stava accadendo. Donne, bambini, uomini e anziani delle più svariate nazionalità insieme ai membri dell’equipaggio, correvano lungo i corridoi che diventavano sempre più simili a camini. ”Mantenere la calma” questo è quanto veniva detto ai passeggeri, anche se lo stesso equipaggio non riusciva ad essere tranquillo. ”Dall’alto” non venivano date disposizioni, non veniva comunicato di abbandonare la nave. Ma quando quel gigante del mare ha iniziato a piegarsi sempre di più, è stato lo stesso equipaggio a prendere in mano la situazione. ”Abbandonare la nave”.

SULLE SCIALUPPE. Ed è stato in quel momento che le persone hanno preso piena consapevolezza di quanto stesse accadendo. Indossando i giubbotti salvagente, si sono diretti sulle scialuppe, ”guidati” dagli eroici membri dell’equipaggio, mentre lui, il Comandante, l’ultimo che dovrebbe abbandonare la nave, era già sulla terra ferma, asciutto, pare su uno scoglio. ”Torni a bordo c…” queste le parole di De Falco a Schettino, colui che mise da parte la sua professione diventando agli occhi del mondo, in quel momento, un codardo mentre 32 persone, di cui una bimba di appena 5 anni, perdeva la vita insieme al padre, ai membri dell’equipaggio, ad una sposina, a due amiche in vacanza, ad una coppia in cerca di relax, all’eroe che salvò una bambina e molti altri ancora.

DAL GIGLIO. E il Giglio era li, quella notte, nella sua solita posizione ferma da Isola ben saldata al fondale. Ma la popolazione no, non riposava, si agitava cercando di dare aiuti, coperte, posti letto e sostegno psicologico, nessuno con le mani in mano, tra le luci delle ambulanze e delle forse dell’ordine. Urla, grida e pianti, qualcuno anche che si è allontanato senza avvertire le autorità, dato per disperso e poi ritrovato. Un popolo segnato da un errore umano, che lotta ogni giorno da cinque mesi, contro quella enorme nave bianca accasciata contro il ”suo” scoglio. E nei cuori degli isolani, anche altre due vittime, che al momento non hanno ancora potuto ”riabbracciare” i propri cari.

LO SCOGLIO. E proprio quello scoglio incastrato nel fianco della Concordia, diventerà un momento ai caduti del naufragio del 13 gennaio. A comunicarlo, il sindaco del Giglio Sergio Ortelli, spiegando che si tratta di un progetto condiviso da Costa Crociere. Quel pezzo delle Scole sarà collocato in paese o rimesso in mare proprio nel punto in cui si trovava prima di essere strappato dal gigante dei mari, vicino alla statua del Cristo degli Abissi benedetta da Papa Giovanni Paolo II e collocata sott’acqua nel 2000, poco distante dal monumento ai caduti subacquei.

LA RIMOZIONE. La rimozione della Concordia avverrà seguendo il progetto della Titan-Micoperi, la società italo-americana il cui piano per il recupero ha convinto più degli altri, sia per il progetto in se che per la tutela ambientale. Ma Legambiente scrive al presidente della Regione Enrico Rossi “Abbiamo particolarmente apprezzato i suoi interventi per far fronte alla sicurezza e alla tutela dell’ecosistema marino toscano. Dopo i vari disastri della Concordia, dell’inabissamento di bidoni tossici a largo della Gorgona, del ritrovamento di contenitori con acido cloridico nelle acque di Montecristo e dell’incidente della Mersa all’isola d’Elba, occorre adottare una strategia efficace che garantisca lo sviluppo di un turismo sostenibile in chiave ambientale e che mantenga e moltiplichi economie e posti di lavoro. È fondamentale applicare il recente decreto anti-inchini integrandolo con norme ancora più severe estendendolo a tutta la costa, per arrivare in tempi brevissimi all’istituzione di un sistema di controllo e monitoraggio Vts (con i radar), che permetta alle Capitanerie di porto e agli organi preposti d’intervenire in modo efficace. Oltretutto prevedendo sanzioni adeguate per le eventuali violazioni da parte dei natanti”. In particolare Legambiente chiede, dopo il disastro della Concordia, che “venga istituita subito l’Area marina protetta dell’Arcipelago Toscano, prevista addirittura da una legge del 1982, per tutelare l’intero ecosistema e garantire che la Toscana diventi la Regione capofila nel settore della protezione degli ambienti marini, del controllo della navigazione e del turismo sostenibile”.

Lavoro, 6 milioni di euro per chi assume disabili, svantaggiati e donne over 40

A partire dallo scorso primo giugno e fino a tutto il 2013, la Regione Toscana mette a disposizione 5milioni e 700mila euro per le aziende che assumono donne over 40, soggetti disoccupati o inoccupati, disabili e svantaggiati.

OCCUPAZIONE FEMMINILE. “La Toscana – spiega l’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini – da tempo ha messo al centro delle sue politiche il tema dell’occupazione femminile e con questo avviso lo ribadisce, ma conferma anche di avere una particolare attenzione per gli altri soggetti deboli del mercato del lavoro, come le persone diversamente abili e quelle in condizione di svantaggio. La crisi, infatti, ha colpito più duro proprio su questi soggetti, più di altri contrassegnati da precarietà e sfruttamento. Non può esserci crescita e sviluppo di un paese se non favorendo l’autonomia sociale e lavorativa di questi cittadini. In particolare voglio sottolineare l’iniziativa a favore dei soggetti disabili, che insieme agli interventi per i tirocini, pone la Toscana all’avanguardia nazionale”.

ASSUNZIONI. Nel solo 2011, grazie agli incentivi regionali, sono stati assunti 2.236 lavoratori, di cui 1.133 donne (di cui 353 sulla misura specifica dedicata alle donne). Con l’avviso per l’imprenditoria giovanile e femminile, dallo scorso dicembre ad oggi, sono state presentate più di 500 domande di cui più della metà da parte di donne. Per le donne, in particolare, la crisi ha significato una perdita di posizione ulteriore, con un tasso di disoccupazione che, nei primi tre mesi del 2012, ha toccato il 9,7% rispetto al 7,8% di un anno fa e all’8,9 del trimestre precedente. Rispetto allo stesso trimestre del 2011 le donne disoccupate sono passate da 55 mila a 71 mila. In parallelo anche la disoccupazione maschile è salita dal 5,8 al 7,5.

DISOCCUPAZIONE. A riprova che la crisi ancora non molla la sua presa, Simoncini ricorda i dati sui lavoratori fra i 45 e i 64 anni. “I disoccupati in questa fascia di età sono cresciuti di quasi il 20% in un anno. E’ una fascia di età particolarmente a rischio, penalizzata dalla recente riforma delle pensioni e gravata da pesanti risvolti psicologici e sociali. E’ per questo che prevediamo misure ad hoc, anche per evitare conseguenze drammatiche sul piano, oltre che economico, anche sociale”.

DESTINATARI DEL BANDO. Il nuovo bando punta a favorire quattro diverse tipologie di lavoratori: donne over 40, disoccupate o inoccupate; donne o uomini che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età; soggetti diversamente abili iscritti al collocamento mirato (legge 68 del 1999); soggetti svantaggiati iscritti ai centri per l’impiego come invalidi, malati psichici, alcolisti.

INCENTIVI. Il sistema di incentivi messi in campo si rivolge ai datori di lavoro e prevede criteri di assegnazione particolarmente innovativi: la differenziazione degli importi sulla base del profilo di occupabilità dei lavoratori (per l’assunzione full time a tempo indeterminato di una donna over 40 o di soggetti over 50 sono previsti 8000 euro, che salgono a 10 mila se il lavoratore è disabile. La progressività sulla base della durata degli avviamenti (per un contratto di tre mesi per donne over 40 o soggetti over 50 si prevedono 210 euro mensili che diventano 264 per contratti dai 9 ai 12 mesi). Per i soggetti con disabilità si prevedono incentivi pari a 263 euro mensili per un contratto di almeno 3 mesi per arrivare ad incentivi di 330 euro mensili per contratti che vanno da 9-12 mesi. Si prevede inoltre la possibilità di cumulare più incentivi sullo stesso lavoratore. Sono ammessi solo contratti di tipo subordinato, che possono essere a tempo determinato (minimo 3 mesi) o indeterminato.

VOUCHER. Oltre agli incentivi, il bando prevede anche che il datore di lavoro possa richiedere per il lavoratore assunto un contributo, sotto forma di voucher individuale, per la formazione o per l’acquisto di servizi di cura per minori, anziani o disabili. I contributi sono cumulabili e variano dai 3000 ad un massimo di 5000 euro.

Fiorentina, il punto sul mercato

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Fatto l’allenatore, ora bisogna fare il mercato.

OPERAZIONE MERCATO. E’ questa la nuova “mission” in casa viola, dopo l’ufficializzazione dell’arrivo di Vincenzo Montella sulla panchina gigliata. Ora il club viola deve concentraresforzi ed energia sul mercato, perché le operazioni da fare non sono poche. Sia in entrata che in uscita.

IN PARTENZA? Iniziando da chi potrebbe partire, sulla lista dei non sicuri di rimanere a Firenze ci sono nomi illustri. In primis Jovetic (si attende la presa di posizione del calciatore, che deve dire se vuole restare in riva all’Arno o partire per altri, magari meglio remunerati, lidi), seguito da Gamberini, Behrami, Boruc, Cerci e Vargas. Insomma, l’ossatura della Fiorentina che fu e che forse non sarà più.

OBIETTIVI. Strettamente legato al capitolo cessioni c’è quello degli acquisti. Il ds Pradè avrà da lavorare e non poco per ricostruire una squadra che negli ultimi due anni ha mostrato più di una pecca. Gli obiettivi non mancano, ma in caso di cessione di un “big” (leggi Jovetic) ci sarebbero i soldi per fare altri investimenti.

I NOMI “CALDI”. Per il momento, tra gli obiettivi viola continua a esserci Faraoni, giovane promessa dell’Inter. I nomi più caldi sono poi quelli dei catanesi Barrientos e Lodi, dell’ex catanese Maxi Lopez e del cagliaritano Ibarbo. Ma la società guarda anche oltre l’Italia, in particolare verso il mercato sudamericano. Di tempo ancora ce n’è, ma per il club viola di tempo da perdere non ce n’è già più.

Tribeca, le dichiarazioni di Allen: ”Curioso che tutti parlino bene di me”

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Arrivano le dichiarazioni di Woody Allen alla vigilia della proiezione di ”Woody Allen: a documentary”, in anteprima al Tribeca Firenze, questa sera al cinema Odeon alle ore 22.45 in lingua originale con sottotitoli in italiano.

AL TRIBECA. Sono giunte ieri, alla vigilia della proiezione del film ”Woody Allen: a documentary”, le dichiarazioni sarcastiche e incisive del regista newyorkese autore di “Manhattan” e “Io & Annie”. Questa sera, all’apertura della prima edizione del Tribeca Firenze, 13-17 giugno, nato in collaborazione tra il Tribeca Film Fest di New York fondato da Robert De Niro e il prestigioso Tuscan Sun Festival, la proiezione del docufilm alleniano che si articola attraverso le testimonianze di decine di attori hollywoodiani e non. Prendono parte al filmato personaggi come Diane Keaton, Sean Penn, Owen Wilson, Scarlett Johansson, Penelope Cruz, Martin Scorsese, la nostra Gina Lollobrigida e lo stesso, divertito e divertente, Woody Allen.

LE DICHIARAZIONI. Le dichiarazioni di Allen, arrivano direttamente dagli States attraverso gli organizzatori di Tribeca Enterprises. “E’ la prima volta che autorizzo un docufilm biografico su di me. Perché non l’ho fatto prima? Forse nessuno ci aveva mai pensato. In realtà volevo rifiutarmi ma in fondo avevo del tempo libero e non sapevo cosa fare prima della partita dei Knicks”. E conclude: “Curioso che tutti gli intervistati parlino bene di me, compresa la mia ex fidanzata Diane Keaton. Non ricordo altro che litigate sui miei set”.

TRIBECA FIRENZE. Le proiezioni di Tribeca Firenze avranno luogo dal 13 al 17 giugno presso il cinema Odeon. Il Tuscan Sun Festival e Tribeca Firenze, sono rese possibili grazie al contributo fondamentale dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, con il patrocinio del Comune di Firenze Cassa di Risparmio di Firenze e Gucci sono i main-sponsors del Festival. Durante Tribeca Firenze saranno proiettati più film al giorno. Le proiezioni saranno introdotte da cineasti e rappresentanti di Tribeca Enterprises, che risponderanno alle domande dei presenti.

ECCO IL PROGRAMMA DELLA SETTIMANA.

MERCOLEDI’ 13.  Alle ore 17.15 andrà in scena il documentario ”Wagner’s Dream” diretto da Susan Froemke (Usa 2012). Alle ore 20.15 ”Any Day Now” diretto da Travis Fine, scritto da Travis Fine e George Arthur Bloom (Usa 2012). Alle ore 22.45 l’attesissimo ”Woody Allen: a documentary” scritto e diretto da Robert Weide (Usa 2011).

VENERDI’ 15. Alle ore 18.00 sarà la volta del documentario ”The World Before Her”, diretto da Nisha Pahuja. (Canada 2012). Alle ore 20.30 invece, ”Le relazioni pericolose” diretto da Stephen Frears, scritto da Christopher Hampton. (Usa/Uk 1988). Alle 23, chiuderà la giornata, ”Il gioco di Ripley” diretto da Liliana Cavani, scritto da Peter Berry, Frank Deasy e Charles McKeown. (Usa 2002).

SABATO 16. Alle 19 sarà proiettato il documentario ”The Zen of Bennett” diretto da Unjoo Moon, ideato, creato e prodotto da Danny Bennett. (Usa 2012). Alle 21.30 ”Beyond the Hills” scritto e diretto da Cristian Mungiu (Romania 2012).

DOMENICA 17. L’ultima giornata sarà aperta alle ore 18 dalla proiezione di ”First Winter” scritto e diretto da Benjamin Dickinson. (Usa 2012). ”Rust and Bone” scritto e diretto da Jacques Audiard. (Francia 2012), alle 20.30 chiuderà la rassegna.

Il film. I Blues brothers tornano al cinema. Ma solo per due giorni

LA STORIA – ”Io, pensionato ‘ricco’, non ce la faccio a pagare l’Imu”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Antonio S:

LA LETTERA. “Sono un pensionato che “ha la fortuna “ di avere una discreta pensione;  con sacrifici e rinunce in 42 anni di lavoro sono riuscito, insieme a mia moglie, ad acquistare un appartamento (ove viviamo) e poi un microscopico bilocale al mare dove abbiamo sognato di passare il tempo che ci resta, insieme.

IN AFFITTO. Tre anni fa è venuta a mancare mia suocera, dopo una malattia durata 6 anni durante i quali ho stipendiato una badante il cui stipendio non ho, neppure in piccola parte, potuto scaricare dalle tasse. Abbiamo così “ereditato” la sua casa e dopo bolli, balzelli e notaio,  abbiamo pensato di ristrutturarla almeno in parte e poi di affittarla, ma purtroppo con la crisi che tutti conosciamo, l’inquilino dopo alcuni mesi non ci ha più pagato l’affitto.

SENZA LAVORO. Mia moglie che ha lavorato per 13 anni prima che la ditta dove lavorava fosse chiusa, non ha più trovato lavoro, quindi oggi non ha diritto a nessuna pensione. Mio figlio, 28 anni, ha perso il lavoro e per quanto si stia dando da fare con domande e concorsi è tutt’ora disoccupato;  due anni orsono aveva fatto un mutuo per l’acquisto di un’auto, adesso non è più in grado di pagare le rate da 400 €  e così lo devo fare io per lui.

PENSIONE. Ed ecco che la mia pensione “discreta” diviene improvvisamente insufficiente per una vita,  non dico brillante o senza pensieri, ma neppure serena. Diventa una lotta giornaliera con la spesa, le bollette, la rata del condominio. Non contenti di aver indicizzato la pensione, con i prezzi dei beni di largo consumo che salgono in modo continuo, vengo ricacciato giù dal ceto medio a cui credevo di appartenere. Per rientrare in possesso del “mio”appartamento affittato, occorre spendere per un avvocato soldi che non ho;  scopro che la legge tutela solo gli inquilini e non i proprietari, e sul più bello arriva anche l’IMU.

IMU. Ora io, per il fisco,  sono considerato una persona ricca (ho tre case!!) ma nella realtà siamo una famiglia che vive di una sola pensione;  non potrò neppure usufruire delle agevolazioni per mio figlio (valide fino a 26 anni). Dove trovare una somma per pagare due seconde case? Non ne ho idea. E dovrò pagare anche le tasse sul reddito della casa  affittata, reddito che non c’è stato!!

TICKET. E così per colpa della mia pensione, mia moglie non potrà avere neppure quella di vecchiaia, vado in farmacia e pago il ticket,  (ho un reddito elevato!) e così alla fine dei giochi sono diventato più povero del mio affittuario. La differenza è che io dovrò pagare comunque, ma del resto essendo stato tutta la vita un dipendente, le parole: “evasione”  “al nero” “senza fattura” non fanno parte del mio vocabolario.

ITALIA. Ed intanto si continua a parlare dell’eccessivo carico fiscale, del carico fiscale familiare, delle azioni per il rilancio dell’occupazione, della equità delle misure adottate, della lotta all’evasione,  del contenimento della spesa pubblica e bla bla bla bla bla. Questa non è l’Italia che sognavano i miei, un paese giusto  e solidale, un paese per cui hanno combattuto e dato la vita”.

Antonio S.

 

L’imposta: Imu, istruzioni per l’uso: tutto quello che c’è da sapere / VIDEO

Dal parrucchiere fiorentino arriva l’acconciatura per gli Europei/LA FOTO

Un’acconciatura come portafortuna per l’Italia agli Europei.

L’IDEA. L’idea arriva da Firenze, grazie al coiffeur Gino De Stefano, il Parrucchiere delle Dive titolare del salone di via Ponte alle Mosse, angolo piazza Puccini. È proprio lì che è nata l’’acconciatura azzurra’. «Visto che da anni sono sul podio, a livello europeo e anche mondiale, per quanto riguarda le competizioni tra parrucchieri, ho pensato a un modo divertente per essere di buon auspicio agli azzurri in campo», dice De Stefano, dalle cui mani sono passati tanti vip: da Belen a Jennifer Lopez, da Alba Parietti a Raul Bova.

SE VINCONO? AD ACCOGLIERLI MODELLE CON L’ACCONCIATURA. «Senza contare – aggiunge De Stefano, – che Firenze è legata a doppio filo con la nazionale italiana. Qui infatti si trova il ritiro di Coverciano. Incrociando le dita, spero tanto che gli azzurri tornino vittoriosi. In quel caso, andrò all’aeroporto ad accoglierli con delle modelle pettinate proprio così: col pallone in testa». L’acconciatura è stata realizzata da Gino con l’aiuto del fratello Massimo. Ed è dedicata al suo padrino Rolando Elisei. «L’idea di fare questa pettinatura ci era venuta insieme», ricorda il coiffeur delle dive.