venerdì, 22 Agosto 2025
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Novità in vista per il calcio storico fiorentino

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Nuovi requisiti per i calcianti: una fascia di età più ampia (da 18 a 70 anni) e non potranno scendere in campo i giocatori che hanno sentenze passate in giudicato. Scompare la squalifica, mentre come unica sanzione disciplinare è prevista la radiazione. Infine viene introdotta la possibilità di togliere la sede alle squadre che non partecipano al torneo.

BOZZA DEL REGOLAMENTO. Sono questi i punti principali del nuovo regolamento del calcio storico fiorentino, delineato dal presidente Michele Pierguidi e dai rappresentanti dei 4 colori. La bozza arriverà la prossima settimana davanti alla commissione cultura e sport di Palazzo Vecchio, per poi passare nell’aula del consiglio comunale entro gennaio.

LE NOVITA’. Con l’innalzamento del limite di età, da 40 a 70 anni, potranno scendere in campo le “stelle” del calcio storico. Si aprono le porte a tutti i giocatori che hanno procedimenti giudiziari in atto. Rimarranno in panchina invece tutte le persone interessate da sentenze passate in giudicato, ossia condannate in via definitiva dal tribunale.

RADIAZIONE. Le sanzioni per chi sgarra diventano inoltre più dure. “Non ci sarà più la squalifica – spiega il presidente del calcio storico Michele Pierguidi–. L’unico provvedimento disciplinare previsto è la radiazione”. Chi commetterà atti irregolari, rischierà di essere escluso per sempre dal gioco.

ALTRI CAMBIAMENTI. Nel nuovo regolamento si introduce ufficialmente la possibilità di placcare anche chi non è in possesso della palla. Si potranno inoltre utilizzare i pugni per “scopi tattici”, ma solo nello scontro uno contro uno. Non sono ammessi invece se intervengono altre persone.

Torre degli Agli, le case popolari vengono giù. Per risorgere a impatto zero

 

Case popolari, non ci resta che buttar giù tutto e ricominciare da capo. Aumentando al tempo stesso il numero degli alloggi. Operazione Torre degli Agli al via: il complesso di sei edifici, circa 15mila metri quadri per 64 appartamenti, sarà demolito e ricostruito in nome dell’efficienza energetica e della vivibilità. Si tratta di uno degli interventi più complessi avviati dall’assessore Claudio Fantoni nell’ambito del nuovo Piano casa.

ENERGY ZERO. Se volumi zero devono essere, sarà anche energia zero. Il nuovo complesso sarà infatti realizzato in modo da ridurre al massimo i consumi e da massimizzare gli spazi. La semplice manutenzione ordinaria, infatti, non avrebbe portato ai risultati sperati: gli attuali sei edifici erano stati progettati per una durata limitata nel tempo e non corrispondono più ai canoni abitativi richiesti per legge. Meglio far piazza pulita e ricominciare: alla fine dell’opera ne verrà fuori un complesso di qualità ancor maggiore rispetto agli ultimi interventi messi in programma. Meglio della palazzina appena inaugurata in viale Canova (già abbondantemente al di sopra degli standard energetici) e di quella in cantiere in viale Giannotti, progettata per resistere a eventi sismici di grande portata.

90 NUOVI ALLOGGI. Al posto degli attuali alloggi ne sorgeranno una 90ina circa, divisi tra edilizia residenziale pubblica e social housing (a canone calmierato). Quasi un centinaio di appartamenti di diverse misure, compresi tra 45 e 90 mq, tutti costruiti con materiali innovativi: basti pensare che le mura esterne saranno realizzate in pannelli di legno compresso ricoperto di calcestruzzo, in modo da risultare altamente isolanti. E il legno sarà rigorosamente di “filiera corta”, proveniente da foreste toscane e lavorato da aziende di casa nostra. Al piano terra saranno ricavati alcuni spazi comuni per i residenti, aperti anche a servizi e attività di quartiere. Le auto dei condomini, invece, troveranno posto sotto i palazzi, grazie a un parcheggio interrato di due piani.

10 MILIONI. L’intervento costerà complessivamente oltre 10 milioni di euro, ma neanche una lira al Comune. “Il tutto – assicura l’assessore – è già completamente finanziato da fondi regionali”. Il complesso di via Torre degli Agli rientra infatti nei progetti confermati all’interno del programma di investimenti regionali per il 2011, che ammonta a un centinaio di milioni di euro al capitolo case popolari.

TEMPI. Per quanto riguarda i tempi, “ci auguriamo di aver completato l’operazione entro la fine della legislatura”. Passando dalla teoria alla pratica, si procederà per lotti, in modo da minimizzare i disagi: in un primo momento saranno demoliti tre degli attuali edifici, poi si passerà agli altri tre. Dunque, si sposteranno 32 famiglie per volta. Dove? “Lo decideremo insieme agli inquilini – spiega Fantoni – . Li abbiamo già incontrati diverse volte per discuterne e stiamo lavorando ad una pianificazione, in maniera condivisa e partecipata”.

L’ALTERNATIVA. Per il periodo dei lavori i residenti traslocheranno in alloggi-volano (leggasi appartamenti di proprietà comunale disponibili) in altre aree della città, così come già sperimentato con la ristrutturazione delle “navi” delle Piagge qualche anno fa. Al termine dell’intervento ad ognuno sarà data la possibilità di tornare al proprio posto o di optare per una soluzione alternativa. “Decideremo caso per caso”, garantisce l’assessore.

Teatri: Niccolini in attesa, nuove ipotesi per il Compagnia

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Palcoscenici in cerca di un futuro, riflettori accesi su Teatro della Compagnia e Niccolini. Nonostante il momento per la cultura non sia certo dei migliori, sul fronte teatri (non solo quelli “maggiori” come Pergola & Co., ma anche per le realtà di cui si parla meno) qualcosa in città sembra muoversi.

NICCOLINI. A partire dal Niccolini, la storica struttura di via Ricasoli (che originariamente si chiamava Teatro del Cocomero, dall’antico nome della strada) che ha una lunga storia alle spalle ma che è chiusa ormai da diverso tempo. Presto sul suo futuro potrebbero esserci novità: lo stesso sindaco Renzi è al lavoro per la sua riapertura. Come? L’idea sarebbe quella – dopo aver “riscattato” la Pergola dallo Stato – di dar vita a una sorta di “sistema” tra i due teatri, legando in qualche modo Niccolini e Pergola, per garantire così un avvenire al fu Teatro del Cocomero.

TEATRO DELLA COMPAGNIA. Sempre in centro, spostandosi di qualche centinaio di metri, c’è un altro ex palcoscenico che presto tornerà a nuova vita. È il teatro della Compagnia, inaugurato in via Cavour nel 1987 per essere destinato a sede stabile del Teatro Regionale Toscano. Dopo essersi trasformata in cinema sotto la gestione Cecchi Gori, e dopo la sua successiva chiusura, la struttura è stata poi acquistata, insieme a Palazzo Bastogi, dalla Regione Toscana, con l’idea di farne la sede definitiva della Casa del cinema. Ma ora il suo futuro non appare più così scontato, e se è certo che entro la fine del 2011 i lavori per rendere lo spazio nuovamente agibile saranno ultimati, sono diverse le ipotesi per il suo utilizzo. L’idea della Casa del cinema non è ancora tramontata, ma nel frattempo ne sono sopraggiunte altre: la struttura potrebbe tornare alla sua funzione originaria, quella di teatro (fungendo all’occorrenza anche da cinema, non per una programmazione commerciale ma per ospitare rassegne ed eventi speciali) oppure, dal momento che la Regione, fatta eccezione per quello del Consiglio, non ha un vero e proprio auditorium, potrebbe essere adibita a questo scopo. Al momento sono solo ipotesi (e non è escluso che ne possano spuntare di nuove) ma entro la fine dell’anno una decisione sarà presa.

LUMIERE. Per due teatri che cercano di tornare a nuova vita, uno intanto ce l’ha fatta. È l’ultimo nato a Firenze, il Lumière, aperto da pochi mesi in via di Ripoli. Perché la scelta di dar vita a un’esperienza simile in un momento non facile come questo? “È stato fatto uno sforzo economico per rispondere a un impoverimento culturale e creare un nuovo polo d’aggregazione – spiega il direttore artistico Marco Predieri – e la risposta del pubblico non è mancata: abbiamo 52 abbonati e facciamo spesso il tutto esaurito”.

PASS TEATRI. Così come la risposta non è mancata per PassTeatri, l’abbonamento trasversale ideato dall’Associazione Firenze dei Teatri: sono state oltre mille le tessere staccate la scorsa stagione. Da dicembre è in distribuzione il nuovo abbonamento (sei spettacoli a 48 euro): se il trend di vendita si confermerà ancora una volta positivo, per i teatri fiorentini sarà un’altra buona notizia.

Il tennis toscano sbarca su internet

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Il tennis toscano sbarca su internet.

IL PORTALE. Sabato 22 gennaio sarà infatti il giorno di battesimo di Grantennis Toscana (www.grantennistoscana.it), il primo portale su internet dedicato al tennis regionale realizzato e diretto dall’agenzia di comunicazione fiorentina Sportingame.

NUOVA VOCE. In un panorama composto da tanti organi di informazione sul web proiettati verso gli sport di squadra e in particolare verso il calcio – spiegano i suoi fondatori – mancava una voce proveniente dal mondo del tennis, disciplina che sta riscuotendo negli ultimi anni un successo crescente e solo in Toscana raccoglie un piccolo esercito di giocatori agonisti, amatoriali e semplici appassionati (secondo recenti stime sono oltre 200.000 i tennisti praticanti di ogni livello tra i confini del Granducato).

RISULTATI MA NON SOLO. Grantennis Toscana cercherà di essere un punto di riferimento per i 250 circoli presenti in Regione e di dare un servizio di informazione tempestivo per quanto riguarda i risultati dei numerosissimi campionati a squadre e tornei individuali di ogni categoria organizzati in Toscana: un servizio – concludono gli ideatori del portale – fino ad oggi rimasto inespresso e molto gradito agli appassionati, che sarà completato dalle news provenienti dai tornei internazionali, da rubriche di approfondimento e da canali video tematici di sicuro interesse per gli amanti della racchetta.

Neve: allerta meteo in 5 province toscane

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La neve è in arrivo. Nuove abbondanti nevicate sono attese nelle prossime ore sulla dorsale appennica della Toscana. La sala operativa  unificata permanente (Soup) della Regione ha diramato un’allerta meteo con  avviso di criticità moderata per cinque province, che interessa tutta la giornata di giovedì 20 gennaio, alle 3 alle ore 24.

ALLERTA METEO. L’avviso riguarda anche Firenze, oltre a Prato, Pistoia, Arezzo e Lucca. I primi fiocchi inizieranno a scendere dalla tarda serata di oggi in montagna, ma già dalle prime ore di domani la quota neve scenderà a livelli più bassi, fino a 200 – 400 metri). Previste abbondanti nevicate in particolare sui versanti orientali dell’Appennino. Nella serata di domani non si escludono locali e deboli nevicate fino in pianura su medio-alto Mugello, Casentino ed aretino orientale.

GIU’ LA COLONNINA DI MERCURIO. Secondo le previsioni degli esperti, una perturbazione in formazione sul Tirreno, associata a correnti fredde settentrionali, porterà domani un calo delle temperature. La protezione civile raccomanda la massima prudenza nella guida a quanti si trovassero in viaggio nelle zone interessate dal maltempo. In particolare suggerisce di informarsi sulle condizioni della viabilità, prima di mettersi in viaggio.

FIRENZE. Intanto a Firenze, il sindaco Matteo Renzi, tramite Facebook, raccomanda attenzione ai propri cittadini in caso di neve.

Caso Fiat, sui muri cittadini Renzi è come Marchionne

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Non è andata giù ad alcuni fiorentini la posizione di Renzi sulla questione Fiat. La scorsa settimana il primo cittadino di Firenze aveva dichiarato in merito di “stare dalla parte di Marchionne”. Ecco una scritta comparsa su un muro di fronte al liceo Michelangelo.

 

L’INTERVENTO. “Io sto dalla parte di Marchionne – aveva dichiarato il sindaco in un’intervista a La7 – dalla parte di chi sta investendo sul futuro delle aziende, quando tutte le aziende chiudono, è un momento in cui bisogna cercare di tenere aperte le fabbriche.  Diciamo la verità: è la prima volta nella sua storia che la Fiat, anzichè chiedere i soldi degli italiani con la cassa integrazione, prova a mettere dei quattrini per agganciare alla locomotiva americana Mirafiori e anche la struttura italiana. Quindi, senza se e senza ma stiamo dalla parte di chi crea lavoro e ricchezza. Poi, naturalmente, rispettiamo i diritti dei lavoratori, ma che siano lavoratori, e non cassintegrati”.

Tramvia, conto alla rovescia per i cantieri. I consigli per sopravvivere

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I fiorentini sono sull’avviso: ve la ricordate l’ovonda? Avete già archiviato i cantieri per la linea 1 del tram? Fatene tesoro, invece, perché quel che ci aspetta nei prossimi mesi sarà di gran lunga peggio. Si apriranno a giorni i cantieri per la realizzazione delle linee 2 e 3 della tramvia. Perciò è il caso che i cittadini organizzino la resistenza ricorrendo ad ogni mezzo possibile. Meglio ancora se si tratta di mezzo pubblico. Tutti i consigli per sopravvivere ai cantieri.

 

SCORDATEVI L’AUTO. Consiglio numero 1: scordatevi l’auto in garage. Consideratela un’operazione risparmio: in termini di benzina, ma anche di monetine gettate nel parchimetro e soprattutto di tempo passato incolonnati nel traffico (con conseguenti effetti collaterali sull’umore). A questo punto non resta che organizzare gli spostamenti in maniera alternativa. Facendo un rapido calcolo i piedi vincono quasi sempre tutti gli altri mezzi, nel rapporto qualità-prezzo.

A PIEDI O IN BUS. Facciamo qualche esempio basandoci proprio sui percorsi del tram. Cominciamo con la linea 2, che collegherà l’aeroporto a piazza Libertà (Duomo permettendo). Dal Polo universitario di Novoli a piazza Libertà è una passeggiata di 40 minuti, mentre ne occorrono tra 20 e 25 in bus, a seconda delle attese. Da Santa Maria Novella a Libertà le 4 ruote meritano ancora meno: a piedi o in bus ci vuole quasi lo stesso tempo.

NAVETTE. Per andare all’aeroporto, invece, meglio optare per l’apposita navetta Ataf: ce n’è una ogni mezz’ora dalle 5.30 del mattino alle 11 di sera, con partenza dalla stazione centrale. Circa 25 minuti di tragitto, tempo quasi concorrenziale rispetto al caro (in senso letterale) vecchio taxi. Spostandoci sulla linea 3, Careggi-SMN, ancora una volta i piedi battono tutti: il percorso completo si fa in 50 minuti, mentre da piazza Dalmazia all’ospedale di Careggi è sufficiente un quarto d’ora. E le distanze si accorciano ancora se scegliamo la bici.

TRENO. Ma c’è anche l’ipotesi treno. Lungo alcune direttrici cittadine è più che fattibile ed anche conveniente. Ad esempio la stazione di Rifredi e quella centrale distano solo 6 minuti sui binari. Saltando in carrozza allo Statuto si fa ancora prima. Ma bisogna azzeccare l’orario giusto, perché la frequenza non è esattamente la stessa dei bus: quando va bene c’è un treno ogni mezz’ora, ma nella maggioranza dei casi ne passa uno all’ora. Il prezzo, quello sì, è lo stesso: per i tragitti urbani basta il biglietto Ataf, convalidato alle solite macchinette gialle delle Fs.

ROADSHARING. Infine, se proprio non si può fare a meno delle quattro ruote, c’è il roadsharing, versione moderna del nostalgico autostop. I viaggi condivisi si organizzano online, le spese si dividono e se non altro si ha qualcuno con cui chiacchierare in caso di code.

Il Saschall raddoppia: un altro palco al posto del Kontiki

Via il degrado, arriva il teatro. L’ex ristorante Kontiki, o meglio ciò che ne rimane dopo l’incendio, sarà spazzato via da un nuovo manto di verde. E sopra, a partire da questa primavera-estate, ci sbarcheranno gli eventi del Saschall. Ma non è tutto qui, perché l’area è edificabile e il progetto c’è già: quello di farci una succursale dell’ex Teatro Tenda, un nuovo teatro.

DOPO L’INCENDIO. L’area che ospitava la pizzeria con annesso minigolf, infatti, è stata acquistata dalla proprietà del Saschall, dopo anni di incuria. Sono passati quattro anni da quando il ristorante ha chiuso i battenti. La sua seconda vita non è stata molto felice: prima è stato utilizzato come dimora da alcuni senza tetto, poi ricoperto di piante e infine bruciato in un incendio, a maggio dell’anno scorso, di cui ancora non si sono scoperte le cause. Risale a circa un anno fa, invece, l’opera di pulizia generale che aveva portato all’abbattimento pressoché totale dello scheletro annerito della pizzeria. Senza però un sostanziale miglioramento nelle condizioni dell’area.

SPAZIO VERDE. Il nuovo capitolo si apre come spazio verde. Ed è già un bel progresso per residenti e frequentatori del parco. “Innanzitutto saranno abbattuti tre alberi pericolanti – spiega il direttore del Saschall Massimo Orrigo – e livellato il terreno. L’intera area sarà bonificata dai resti della vecchia struttura e sarà steso un nuovo prato”. Lo spazio diventerà una sorta di dependance all’aperto del teatro. Già a partire dalla prossima stagione potrebbe ospitare concerti, spettacoli e banchetti, come in parte è stato fatto con la zona a verde già recuperata questa estate, attigua al Saschall, che ha fatto spazio a migliaia di persone e di piatti tipici nella bella stagione. Non sarà dunque un giardino pubblico, come sperava qualcuno in zona, per entrare sarà necessario pagare il biglietto (o la cena).

RADDOPPIO. Ma in futuro la “corte” del Saschall potrebbe diventare ben altro. “Al momento non abbiamo le risorse necessarie per un investimento simile – dichiara il direttore – ma tra due o tre anni potremmo pensare a un nuovo teatro da affiancare al Saschall”. Dal punto di vista delle carte burocratiche non ci dovrebbero essere grossi ostacoli, visto che l’area è già registrata come edificabile. Molto dipende dalla congiuntura economica, come fa intendere Orrigo, perciò è possibile che dalle ceneri dell’ex Kontiki la fenice-teatro risorga anche prima del previsto.

Primo Maggio, è ancora braccio di ferro Renzi-Rossi

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Continua la polemica sulle aperture dei negozi nei giorni festivi. Nei prossimi giorni in consiglio regionale sbarcherà una nuova legge, che ridurrà le chiusure obbligatorie da 8 a 5 giorni l’anno, ma non permetterà deroghe. Neanche nei comuni a vocazione turistica. Ma Palazzo Vecchio va avanti.

LA LEGGE. “Ho sempre difeso, fin dalla campagna elettorale, la mia posizione al riguardo – ha dichiarato oggi il presidente della Regione Enrico Rossi – : ci sono alcune feste religiose e civili che devono essere santificate. Tra queste Natale, Pasqua, il 25 aprile e il 1° maggio. La nuova legge regionale regolamenterà questa materia”. Nessuna deroga, dunque, neanche in caso di territori a vocazione turistica.

LA REAZIONE. “Sarà difficile spiegare all’Abetone che i negozi devono stare chiusi per Natale – replica Dario Nardella, vicesindaco di Firenze con delega allo sviluppo economico – . Ci sono alcuni comuni che hanno una vocazione turistica legata ad alcune date, la questione non riguarda solo Firenze”. In ogni caso il confronto è aperto. “Siamo disponibili al dialogo non ideologico – continua Nardella – ma ancora non ci è giunta nessuna proposta. Valuteremo qualora ci arrivi una proposta concreta”.

FOTOGALLERY Incuria in città. Il triangolo del cartone abbandonato

 

Continuano le segnalazioni da parte dei cittadini sulle situazioni di degrado cittadino. Ecco le foto che ci sono arrivate oggi: si riferiscono a piazza Repubblica, piazza Duomo e dintorni. Intorno a mezzogiorno campeggiavano sui marciapiedi ancora diversi cartoni abbandonati. In attesa di essere raccolti. GUARDA LE FOTO.

FOTOGALLERY

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LE VOSTRE SEGNALAZIONI. Continuate a inviarci le vostre fotografie all’indirizzo [email protected].