martedì, 1 Luglio 2025
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130 alberi in viale Morgagni

E ancora: altre 15 piante verranno piantate nell’area davanti alla casa dello studente, appena dietro la fermata. Quest’ultima soluzione è stata resa possibile grazie ad un accordo con l’università di Firenze che ha accolto la proposta dell’arrivo di nuovi alberi. Le novità sono state spiegate dal vicesindaco Giuseppe Matulli e dall’assessore all’ambiente Claudio Del Lungo che, insieme, hanno presentato il piano di interventi sulle alberature del viale, in particolare il lato destro. I 14 alberi che l’amministrazione ha deciso di mantenere (tre cipressi, due lecci, 9 bagolari) sono piante ancora rigogliose, le uniche in pratica ancora abbastanza sane. Altri 3 lecci sempre in buone condizioni verranno trapiantati prima al vivaio comunale dove verranno tenuti sotto osservazione per poi essere destinati ad altri luoghi.

“Questa decisione è stata presa – ha spiegato Del Lungo – dopo vari dati emersi sia dai sopralluoghi a vista fatta dai tecnici della direzione ambiente sia dalle schede sulla salute degli alberi compilate dalla Cooperativa Ciclat e la Cooperativa ambiente che albero per albero hanno stabilito il grado di salute in base alle ferite, le carie, la chioma diradata, l’inclinazione”. Un’analisi approfondita che ha stabilito un cattivo stato di salute generale della maggioranza degli alberi del viale. “Se osserviamo il viale dall’alto – ha aggiunto l’assessore all’ambiente- non c’è un albero uguale all’altro, le chiome sono tutte irregolari. E’ questo il tipo di viale che vogliamo offrire alla città? Il ringiovanimento delle alberature cittadine è un obiettivo di modernità da perseguire per avere piante più belle, forti e uniformi”.

L’assessore ha poi spiegato anche la situazione per quando riguarda i nidi degli uccelli. “I tecnici del nostro ufficio animali – ha specificato del Lungo – hanno fatto tutti sopralluoghi del caso che sempre vengono fatti prima di abbattere un albero riscontrando in tutto solo 3 nidi vuoti. Il che non è strano visto che un viale cittadino di questo genere e con rumore intorno non è certo il luogo migliore per nidificare. Mi chiedo quanto si intendano di uccelli e di piante le persone che si preoccupano così tanto dei nidi e dell’abbattimento di questi alberi così malandati”.

In base all’analisi gli alberi che verranno abbattuti sul lato destro (circa 33) presentano quasi tutti ferite profonde fatte dalle macchine e dai motorini che urtano i fusti e che poi nel tempo si allargano fino a diventare solchi profondi. Sempre in base a quanto riportato nelle schede molte piante presentano anche carie e carpofori, altri ancora hanno una chioma così diradata da far pensare che l’albero sia praticamente già secco. Tutti i nuovi alberi e quelli che verranno mantenuti saranno tutti protetti da cordoli hobag.

L’opera per il Meyer

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Il progetto nasce dal lavoro congiunto della Multipromo – OperaFestival e della Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer, che per alcune delle prime delle opere rappresentate al Giardino di Boboli mette a disposizione 50 biglietti che avranno un costo al pubblico di 100,00 euro. Per ogni biglietto venduto sarà devoluto alla Fondazione Meyer l’importo di 50 euro di cui 25 euro saranno donati dallo spettatore e gli altri venticinque dalla Multipromo – OperaFestival. Le opere interessate saranno “Il Barbiere di Siviglia” il 25 giugno, “La Bohème” il 3 luglio e “La Traviata” l’8 agosto.
Chi acquisterà questo biglietto, presso un qualunque punto vendita, avrà oltre al diritto di accesso al teatro con il posto riservato nell’area vip indicato da una apposita segnaletica anche la possibilità di gustare un prelibato drink nell’area ‘Guest Vip’; le signore, inoltre, riceveranno un regalo dalla Marionnaud Parfumeries. Sarà data, infine, l’occasione anche ad alcuni bambini, accompagnati dai loro genitori, dimessi nei giorni precedenti alle rappresentazioni di assistere alle opere, con l’opportunità negli intervalli di conoscere la vita dietro le quinte ed entrare nel magico mondo dei camerini dei cantanti e degli attori.

Firenze sede dei Mondiali di Volley

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Tra le 10 città sedi degli incontri (Milano, Torino, Verona, Trieste, Modena, Ancona, Catania, Reggio Calabria e Roma che ospiterà semifinali e finale) del 2010 anche Firenze.

Il Mandela Forum ospiterà, quasi sicuramente, il concentramento di uno dei gironi di qualificazione e la speranza è di veder riconosciuta la sportività del capoluogo toscano, magari con un incontro dei quarti di finale. Il Presidente della Fipav Toscana, Elio Sità ha lavorato molto affinché Firenze rientrasse tra le dieci città del mondiale. Il primo traguardo è stato raggiunto. Adesso, con il concorso delle istituzioni e degli enti locali si dovrà lavorare per rendere tutto efficiente ed all’altezza di un evento di particolare richiamo.

Firenze, anche se non ha una squadra in serie A1 ha, comunque, un’importante tradizione e tante realtà: maschili e femminili che si stanno mettendo in evidenza, soprattutto nel settore giovanile.

Nuovo match ball Everlast

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In caso contrario, Porto Torres ed Everlast si ritroveranno di fronte, nuovamente, a Firenze, nella “bella” senz’appelli che non si giocherà, come annunciato in un primo momento, il 25 maggio a causa dell’indisponibilità del Mandela Forum ma qualche giorno dopo.

La squadra di Rota, giunta alla trentanovesima gara ufficiale, ha più di un conto aperto con la compagine sarda: contro Firenze, infatti, i ragazzi di Carlini, hanno ottenuto il 50% delle loro vittorie (4) in campionato, interrompendo, con la gara di domenica, la striscia negativa di 10 sconfitte consecutive iniziate proprio all’indomani della sconfitta dei gigliati a Porto Torres, tre mesi fa. Nelle file dell’Everlast, che conferma i dieci di domenica scorsa, da segnalare il recupero di Mauro Liburdi, che sarà regolarmente in campo. Giocando per la sesta volta stagionale contro la Silver la squadra di Firenze stabilirà anche un nuovo record: mai in passato aveva giocato tante gare contro la stessa squadra. Il giocatore che ha segnato di più in queste 5 gare è Rotondo con 112 punti, seguito dal gigliato Mei con 70.

E’ finito il sogno scudetto della Fiorentina

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Poi, il break, in soli 5 minuti, delle etnee che segnano cinque reti e capovolgono l’andamento della partita. Sul 6-4 per l’Orizzonte si va al cambio di campo. Le siciliane amministrano e le fiorentine, stordite da quei cinque minuti di pazzia, non riescono a recuperare. Dopo 2’15” del terzo periodo la Gil si fa parare una bella conclusione dalla Gigli. Dal possibile 7-4 si passa al 6-5 con il gol della Biancardi a 5’20” in superiorità numerica.

La Fiorentina cerca di tornare a ragionare ma il Catania non demorde: al 7’ la Gigli para ancora sulla conclusione di Musumeci e nell’azione successiva la difesa toscana respinge un tiro della Miceli. Tutto si decide nell’ultimo periodo. La Fiorentina ha qualche difficoltà a trovare la porta della Brancati visto che c’è un fastidioso riflesso del sole che disturba notevolmente le azioni in attacco. L’Orizzonte allunga sull’8-5 con due gol della Musumeci: il primo con un tiro da cinque metri in diagonale e il secondo con una deviazione sottoporta in superiorità. La Fiorentina accorcia le distanze con una palombella della Stieber (8-6) ma c’è ancora il tempo per la rete della Bosurgi, a 74 secondi dalla sirena finale. E’ il gol vittoria e dello scudetto.

“Onore a Catania – ha commentato De Magistris – che è una grande squadra ed è tornata ad essere campione d’Italia. Queste quattro partite della finale sono state tutte molto belle ed avvincenti; è stata l’ennesima dimostrazione che quando si affrontano queste due squadre, sono soltanto gli episodi a fare la differenza. Da parte nostra – ha concluso il coach – resta un po’ di rammarico per come abbiamo perso gara 1, ma siamo comunque contenti di essere arrivati fino a qui”.

Una notte… al Museo

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L’esperienza che l’iniziativa rende possibile è quella di trascorrere una notte al Museo, accompagnati dal personale, per una serata di animazioni, giochi e letture che li vedrà impegnati come visitatori di eccezione, facendoli diventare fino alla mattina successiva esploratori e abitanti di un museo-casa. Gli incontri sono previsti per sabato 31 maggio e martedì 17 giugno alla sezione di Zoologia “La Specola” – Salone degli Scheletri – (Via Romana 17); sabato 7 giugno, venerdì 18 luglio e mercoledì 3 settembre alla sezione di Geologia e Paleontologia (Via La Pira, 4).

Gli incontri cominciano alle ore 18.30 per terminare alle 8.30 della mattina succcesiva. La prenotazione è obbligatoria e va effettuata a partire da un mese prima della data di realizzazione dell’evento (fino ad esaurimento posti) chiamando allo 055-2346760 (dal lunedì al venerdì, ore 10-14). I dettagli dell’iniziativa sono su http://www.msn.unifi.it/. La sezione di Geologia e paleontologia è per lo più dedicata ai mammiferi fossili italiani, qui raccolti da oltre due secoli, che fanno parte della collezione vertebrati costituita da circa 20.000 reperti. Il Salone degli Scheletri, presso la Specola, è, invece, una delle collezioni osteologiche più ricche e suggestive in Europa: più di 3000 reperti, fra cui ricostruzioni di primati, grossi mammiferi come elefanti e cetacei ed esemplari di animali rarissimi o estinti come la tigre della Tasmania e il rinoceronte della Sonda.

Una domenica sull’Appennino

Percorrendo il tragitto dell’antica ferrovia Porrettana, un sentiero ripido conduce a Monte Cavallo attraverso un paesaggio verde e ricchissimo di corsi d’acqua. Tempo di percorrenza 6/7 ore.

Il ritrovo è alla stazione SMN di Firenze alle 8 con arrivo previsto a Molino del Pallone alle 10. Obbligatoria la prenotazione, che dovrà essere effettuata presso la sede del Trekking Italia, via dell’Oriuolo 17, dal martedì al venerdì della stessa settimana della gita. Telefono: 055 2341040.

 

Torna la 100 km del Passatore

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La corsa è stata presentata dall’assessore allo sport Eugenio Giani, dal suo collega di Faenza Alberto Servadei col vicesindaco Elio Ferri, dal dirigente della Banca Toscana Angelo Rinaldi in rappresentanza del presidente Aldighiero Fini, dal presidente dell’associazione “Cento km del Passatore” Elio Assirelli e dal testimonial Orlando Pizzolato.

“La corsa del Passatore – ha sottolineato l’assessore Giani – mantiene la sua vitalità e si rinnova ogni anno grazie all’impegno delle due Amministrazioni comunali che confermano, una volta di più, come l’Appennino non rappresenti elemento di divisione, ma di unione. La 100 km è anzitutto una corsa podistica dal significato importantissimo, ma è anche un evento che risveglia i rapporti profondi fra la Toscana e la Romagna. Vorrei rivolgere un saluto particolare alla Banca Toscana che ha colto l’elemento culturale di questa manifestazione e che da sempre lega il suo nome alla corsa del Passatore, così come per il suo impegno verso l’atletica leggera, con un progetto finalizzato che va oltre la semplice sponsorizzazione. Vorrei ricordare che oltre alla ‘Cento’ l’istituto bancario ha da tempo legato il suo nome a una storica società fiorentina, l’Assi, contribuendo in modo determinante alla sua attività”.

 

“Carta d’identità per l’acqua”

“In Italia si consuma più acqua minerale che in qualsiasi altro Paese del mondo: circa 190 litri l’anno procapite. E la Toscana è la Regione italiana che ne consuma di più, oltre 200 litri a testa, con una spesa media per famiglia di 260 euro l’anno senza che nessuno si sia mai lamentato. La spesa media per famiglia per l’acqua potabile fornita dall’acquedotto è invece di 238 euro l’anno per quantità gigantesche pari ad un consumo di 257 litri al giorno a testa! E’ ora di invertire la tendenza e considerare l’acqua un bene non illimitato e da non sprecare. Trattiamo l’acqua del rubinetto come se fosse la migliore tra le acque minerali, considerato che così è”. Così Erasmo D’Angelis (Pd), presidente della Commissione territorio e ambiente del Consiglio Regionale, ha presentato stamattina nel corso di una conferenza stampa, alla quale ha partecipato anche il responsabile dell’ufficio legislativo del gruppo Pd Francesco Pacini, una proposta di legge al fine di inserire in bolletta i dati delle analisi della qualità dell’acqua del rubinetto.

“Con questa proposta di legge – spiega D’Angelis – viene inserita nella bolletta, che arriva ad ogni famiglia, la stessa etichetta di qualità e garanzia presente in tutte le bottiglie di acque minerali. Molte aziende pubbliche hanno già inserito su internet i dati delle analisi ma occorre comunicare diffusamente e con trasparenza la qualità dell’acqua che esce dai nostri rubinetti. Se chi guarda l’etichetta della sua minerale preferita ha l’impressione di sapere, nel dettaglio, microgrammo per microgrammo, cosa sta bevendo, anche chi a casa apre il rubinetto deve sapere che quell’acqua è pura di fonte, più buona e più controllata”.

“Si sbaglia chi crede – continua il presidente della commissione Territorio e Ambiente – ed è un’opinione altrettanto diffusa, che per il solo fatto di portare un nome famoso ed essere chiusa per mesi o anni in bottiglia di plastica, l’acqua minerale sia più sana, più controllata e più salutare di quella del rubinetto. Ci sono tutta una serie di pregiudizi che gravano sulle acque degli acquedotti che vanno a tutto immeritato vantaggio di quelle in bottiglia. Un litro di acqua minerale costa in media dai 15 ai 50 centesimi di euro cioè anche ben 500 volte in più del costo di un litro di acqua che esce dal rubinetto di casa”.

“Ma questo iperconsumo di acque minerali – aggiunge D’Angelis – non è proprio un comportamento virtuoso. Tanto per cominciare, per l’impatto ambientale delle bottiglie da smaltire e per il loro trasporto su gomma con spostamenti del tutto irrazionali da Nord a Sud e viceversa. L’acqua non è un bene illimitato e proprio per questo c’è bisogno di una politica di educazione all’uso etico della risorsa che permetta la forte riduzione degli sprechi sia domestici che nei settori dell’industria e dell’agricoltura, dove c’è un forte bisogno di una generale assunzione di responsabilità. Riscopriamo il valore dell’acqua del rubinetto – conclude D’Angelis – il gusto di bere dalla pubblica cannella”.

Pratolini, romanzi e immagini

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Nato a Firenze nel 1913, nei primi anni della sua vita ha abitato in via de’ Magazzini e poi in via del Corno, nel cuore del centro storico. Aveva inclinazione verso il popolo, in particolare verso il popolo fiorentino, soggetto della maggior parte dei suoi romanzi. Popolana, del resto, era la sua estrazione. La kermesse promossa dalla Provincia di Firenze ha deciso di rendere omaggio al grande scrittore che ha dato il titolo all’edizione 2008 – “Le idee non fanno paura a chi ne ha” – con l’iniziativa dal titolo “Vasco Pratolini e il cinema”, organizzata da “La Bottega del Cinema/Cineteca di Firenze”, nella quale saranno raccontati i suoi più bei romanzi attraverso le immagini dei film di quotatissimi registi italiani.

Continuano gli appuntamenti con il grande cinema nel nome di Pratolini. Dopo “Cronaca familiare” e i documentari “Firenze Pratolini al cinema” e “Firenze di Pratolini” è la volta del film “La Viaccia” con Jean-Paul Belmondo e Claudia Cardinale. Il film sarà proiettato giovedì 22 maggio al Cinema Astra 2, in Piazza Beccaria. Per l’occasione saranno proposte due pellicole ambientate tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento che ripropongono la Firenze in stile Alinari. Alle 15,30 “La Viaccia” (1961) di Mauro Bolognini, sceneggiatura di Vasco Pratolini e tratta da “L’eredità” di Pratesi, con Jean-Paul Belmondo, Claudia Cardinale e Pietro Germi. Alle 17,30 “Metello” (1970) di Mauro Bolognini, tratto dal romanzo di Vasco Pratolini, con Massimo Ranieri, Ottavia Piccolo, Lucia Bosè, Tina Aumont e Corrado Gaipa.

Gli appuntamenti con Pratolini continuano anche venerdì 23 maggio presso la Cineteca di Firenze-Cinema Castello, via Giuliani 374, con un viaggio nella storia della città dai primi anni del fascismo e dell’antifascismo agli anni dell’industrializzazione. Alle 17,30 apre “Cronache di poveri amanti” (1953) di Carlo Lizzani, tratto dal romanzo di Vasco Pratolini, con Marcello Mastroianni, Antonella Lualdi, Gabriele Tinti, Adolfo Consolini, Giuliano Montaldo, Anna Maria Ferrero, Cosetta Greco, Wanda Capodaglio. Alle 19,30 segue “Firenze” (1946), episodio di “Paisà” di Roberto Rossellini, dal soggetto di Vasco Pratolini. Alle 20,15 “Le ragazze di San Frediano” (1954) di Valerio Zurlini, liberamente tratto dal romanzo di Vasco Pratolini, con Antonio Cifariello, Giulia Rubini, Giovanna Ralli, Rossana Podestà, Cesarina Cecconi e Giovanni Nannini.

Alle 21,45 chiude un film girato in maggior parte nella Rifredi operaia “La costanza della ragione” (1965) di Pasquale Festa Campanile, tratta dal romanzo di Vasco Pratolini, con Samy Frey, Catherine Deneuve, Enrico Maria Salerno, Glauco Mauri, Valeria Moriconi e Sergio Tofano. L’ingresso alle proiezioni è libero.