domenica, 25 Maggio 2025
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Al Vinitaly i veri toscani

Negli ultimi anni, in virtù dell’azione della regione Toscana questi vitigni sono stati recuperati e grazie a un progetto di valorizzazione realizzato da Arsia, saranno valorizzati. L’iniziativa è stata illustrata al Vinitaly nel corso di una conferenza stampa dedicata ai “veri toscani” in cui i protagonisti sono stati in particolare dieci vitigni autoctoni che, dopo aver rischiato l’estinzione, sono stati salvati, riprodotti, e che sono così ritornati, a produrre vino. L’assessore regionale all’agricoltura, Susanna Cenni, che ha aperto l’incontro, ha evidenziato come la riscoperta dei vitigni autoctoni risponda a una delle strategie di fondo per la crescita del comparto vitivinicolo: quella di puntare sull’identità territoriale, al fine di salvaguardare la biodiversità, di ampliare la gamma dei potenziali sapori e dunque di crearsi un serbatoio notevole di potenziali novità. Lo studio, l’attività di selezione e poi di sperimentazione possono offrire ai produttori l’opportunità di accresce e differenziare l’offerta rispetto ai concorrenti puntando sul binomio vitigno territorio. Il progetto di valorizzazione dell’Arsia, volto a accrescere le conoscenze sui vitigni autoctoni, ma anche a incrementare la superficie coltivata con questi vitigni, ha permesso di studiare a fondo le caratteristiche di vitigni diffusi nell’area grossetana (mazzese, ciliegiolo e pugnitello), fiorentina (abrusco e abrostine), senese (foglia tonda), e in provincia di Massa Carrara (barsaglina, vermentino nero e pollera). Molti di questi vitigni autoctoni hanno offerto spunti di grande interesse. In particolare si sono confermate le potenzialità del foglia tonda per la produzione di vini a medio invecchiamento e quelle del mazzese per la produzione di vini giovani di largo consumo. E prospettive stimolanti in termini di qualità hanno offerto anche il pugnitello e l’abrusco. Grazie a queste ricerche si aprono dunque stimolanti prospettive in termini di varietà per i vini toscani: la nostra regione vanta un patrimonio di 127 vitigni iscritti al repertorio regionale (360 sono quelli censiti a livello nazionale) e 118 di questi sono a rischio estinzione. L’azione della Regione volta per la tutela delle risorse genetiche autoctone sta permettendo di salvare e di rilanciare questo patrimonio: nel 2005 Arsia ha pubblicato un libro che raccoglie i 53 vitigni autoctoni a uva nera, e un analogo libro con 40 tipologie di vitigni bianchi è stata presentato quest’anno al Vinitaly. Ma all’attività di monitoraggio e di conservazione segue ora quella di riproduzione dei vitigni, e di valorizzazione di quelle varietà dimenticate e che invece possono dare nuova linfa alla viticoltura toscana.

La famiglia secondo il Pd

E’ in programma lunedì 7 aprile alle 17,30, alla scuola Immacolata Concezione in viale Europa 206 a Firenze, l’incontro dal titolo “Comunità, scuola, famiglia: le proposte del Partito Democratico”. Interverranno l’onorevole Sergio Mattarella e i candidati Francesco Saverio Garofani (presidente nazionale dell’Associazione Quarta Fase dei Cattolici Democratici), Antonello Giacomelli, Rosa De Pasquale e Giacomo Billi.

“A chiunque abbia letto il programma del Pd, appare lampante il contributo di elaborazione, di proposte, di valori che è arrivato dalla cultura cattolica nel suo complesso”, spiegano i candidati toscani Giacomelli, De Pasquale e Billi. “Dalle politiche per la famiglia agli interventi per i più deboli, dalla centralità della persona alla promozione della vita – continuano i candidati del Pd – davvero le proposte del Pd per il paese esaltano la libertà di un progetto in cui troviamo pienamente lo spirito ed il senso della proposta cristiana per la società. Pensiamo tuttavia utile confrontarci insieme su questi ed altri temi per rendere ancora più consapevole il prezioso e decisivo lavoro degli ultimi giorni di campagna elettorale”.

All’incontro sono state invitate, inoltre, diverse associazioni del mondo cattolico presenti nel Pd Nazionale e Regionale, e ai partecipanti verrà consegnato il nuovo numero della rivista “Quarta Fase dei Cattolici Democratici”.

 

Anziani, tutti in vacanza

Sono rivolte a anziani autosufficienti, ultrasessantenni, che non lavorano e risiedono a Campo di Marte le prenotazioni in programma da lunedì 7 fino al 30 aprile, pue settimane di vacanze organizzate dal Quartiere 2 al mare, ai monti e alle terme.

Nell’offerta 2008 sono presenti le località marine di Marina di Montalto, Pesaro, Paestum, Cesenatico, Tarquinia Marina Velca, Cattolica, le terme di Recoaro, i centri montani di Fiumalbo e Cavedago.

Le prenotazioni devono essere effettuate a Villa Arrivabene, piazza Alberti 1a, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, oppure telefonando allo 055.2767821/7824. Prenotarsi è necessario per accedere alle iscrizioni, previste poi dal 5 al 13 maggio.

 

Bondi incontra il Partito dei rumeni

Il partito rumeno fa riferimento al Ppe. La delegazione era guidata dal suo presidente Giancarlo Germani, e composta da Vicentiu Acostandei, vicepresidente del PIR, Vasiliu Valeriu, segretario regionale Toscana, Harja Alina, membro della Segreteria Nazionale, Marius Burghelea, responsabile Nord Italia (Brescia), Vasila Mutu, responsabile della Sicilia, Teodorescu Toader, responsabile di Venezia e Adrian Tanta, responsabile di Vicenza.

Nel corso dell’incontro sono state riscontrate ampie convergenze sui principi e valori del Ppe a favore di una corretta integrazione dei romeni in Italia e degli italiani in Romania. Una integrazione che può e deve sfociare nella partecipazione al voto dei romeni residenti in Italia alle elezioni comunali e alle elezioni europee, elezioni queste ultime alle quali voteranno nel 2009 quasi un milione di romeni, secondo i presenti all’incontro. E’ stata quindi ribadita la necessità di una corretta e tempestiva informazione su queste tematiche e sul diritto dei cittadini romeni residenti in Italia di esercitare il voto alle elezioni comunali ed europee.

In merito alle problematiche della sicurezza, i membri della delegazione romena hanno ribadito il pieno sostegno alle proposte del Popolo della Libertà, precisando come la sicurezza possa essere aiutata da una corretta integrazione. “Siamo i primi – hanno sostenuto – ad essere danneggiati dai comportamenti illeciti e chiediamo al futuro Governo di esercitare il massimo della severità”. L’onorevole Sandro Bondi ha auspicato che la collaborazione fra il Partito dei Romeni d’Italia e il Popolo della Libertà possa svilupparsi a livello locale, rendendo stabile il rapporto in Italia.

 

Santa Maria Novella torna a splendere

Un restauro durato due anni finito nei tempi previsti. Finanziato (984mila euro), progettato e interamente realizzato dal Comune di Firenze (Servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio).

L’opera smontata dai ponteggi è stata presentata questa mattina dall’assessore alla cultura Giovanni Gozzini insieme agli architetti Giuseppe Cini dirigente del Servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio e Maria Bonelli responsabile del progetto.

Gli interventi importanti e impegnativi apportati alla facciata di Leon Battista Alberti sono stati anche l’occasione per eseguire indagini e studi di approfondimento sul monumento portando alla luce nuove cose. Ad esempio è stato possibile conoscere meglio la cosiddetta “Fase trecentesca” dell’opera, epoca in cui fu probabilmente realizzata solo un terzo della facciata attuale (la prima pietra della chiesa fu posata nel 1271). Indagini ravvicinate con il radar hanno anche permesso di individuare la forma preesistente della porta centrale, di epoca gotica risalente alla seconda metà del 1300. E poi le informazioni metriche che ora possono essere più precise come quelle che riguardano la scala a chiocciola collocata nello spessore della facciata, all’altezza del secondo avello verso il lato del convento.

L’ultimo intervento strutturale risale al 1921 quando fu coperta con marmi colorati la voluta di destra. Durante tutto il novecento infatti sono stati fatti spesso interventi ‘all’occorrenza’, ma mai completi. I tecnici sono così dovuti intervenire sulle stuccature in cemento, metodo che veniva usato in passato, decisamente superato dalle moderne tecniche di restauro adottate nell’intervento attuale.  La manutenzione avvenuta nei secoli passati ha determinato la sostituzione dei conci e delle incrostazioni ( rivestimento in lastre mediante elementi policromi) su gran parte della superficie del paramento.

I raggi del sole insieme all’azione del vento e delle piogge avevano prodotto il progressivo deterioramento dei materiali tale da imporre nel tempo la sostituzione (visibile anche prima della pulitura) di numerosi elementi. Non solo. La pietra verde manifestava fenomeni di disgregazione con caduta progressiva di materiale. Le infiltrazioni delle acque piovane all’interno dei giunti dei conci avevano creato un particolare fenomeno di solubilizzazione dei carbonati presenti sul paramento con conseguente ricarbonatazione degli stessi.

rano molto diffuse le zone di consistenti “croste nere” che attutivano la lettura del modellato e la percezione delle delicate e raffinate lavorazioni del marmo bianco. Tutte le lavorazioni e le operazioni di restauro sono state subordinate a specifiche valutazioni in situ con gli organi di controllo preposti alla tutela del patrimonio artistico e monumentale. I prodotti utilizzati per le varie lavorazioni possiedono caratteristiche di compatibilità con i materiali costitutivi. Sono stati applicati tenendo conto dei risultati delle indagini di laboratorio e preceduti costantemente da prove e saggi .

La pulitura delle varie zone della superficie di facciata è stata opportunamente differenziata e calibrata in funzione delle caratteristiche e degli spessori dei depositi da rimuovere e valutata puntualmente su tutta la superficie marmorea. Nelle zone molto annerite e non esposte al dilavamento e nelle parti scolpite è stata eseguita la pulitura con il laser che permette la rimozione dei depositi e delle croste nere senza intaccare il substrato e senza alterare le caratteristiche chimico fisiche del materiale, garantendo nello stesso tempo un elevato grado di selettività del livello di pulitura. Le copie della stemma Rucellai e del Quadrante della meridiana rimossi e restaurate negli anni novanta sono state rimesse al loro posto. L’Istituto geografico militare di Firenze si è occupato della rimessa in funzione del foro gnomonico e del quadrante della meridiana.

S. Casciano, un centro “Trio”

Si tratta di un’aula didattica e multimediale, messa gratuitamente a disposizione degli utenti, che offre l’accesso ad una vasta gamma di moduli di formazione: dalle lingue straniere alle normative sulla sicurezza, ai temi del lavoro, all’informatica. Questo progetto ha l’obiettivo di riqualificare la forza lavoro favorendo il legame e la rispondenza tra le competenze personali e le esigenze delle imprese.

Questa nuova opportunità si inserisce nel più ampio progetto della Provincia denominato web learning point trio, che ha come finalità quella della creazione di una rete di teleformazione che, in stretta connessione con i Centri per l’Impiego, sia di supporto all’inserimento o il reinserimento dei disoccupati nel mondo del lavoro. Più in generale il progetto sperimentale Trio, nel facilitare l’aggiornamento delle competenze, vuol rispondere alla sempre crescente domanda di formazione professionale dei cittadini. Il progetto prevede e garantisce la possibilità di accesso e di partecipazione a tutti coloro che vogliono intraprendere il percorso di formazione on-line.

Un tutor, individuato dalla Provincia, gestirà l’aula Trio in cui sono previste n. 8 postazioni Pc e supporterà gli utenti a livello didattico e logistico. Trovare lavoro oggi significa anche conoscere e accogliere le novità e le opportunità per essere in grado di aggiornarsi e migliorare il proprio profilo professionale. Il progetto Trio a San Casciano si propone come un punto saldo della rete di teleformazione della Provincia di Firenze per dare a tutti un’opportunità in più per trovare lavoro e per migliorare le proprie competenze.

Electrolux, duemila in piazza

Slogan e striscioni alla manifestazione, a cui hanno preso parte anche numerose istituzioni e rappresentanti del mondo istituzionale: dai gonfaloni di Regione, Provincia e Comune di Firenze all’assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini e al sindaco di Firenze Leonardo Domenici, solo per citare alcuni dei presenti al corteo e al comizio finale.

Tanti i commenti e le reazioni alla manifestazione, in attesa del prossimo appuntamento fissato per lunedì prossimo, quando è in programma un incontro tra sindacati e azienda a Pordenone. ”Chiediamo che lo stabilimento di Firenze non sia chiuso e che non si proceda alla ristrutturazione di Susegana – ha detto Gianni Castellan, della Fim Cisl – non condividiamo la scelta di tagliare quando in Italia la Electrolux fa profitti”. ”La logica del puro contenimento dei costi non porta da nessuna parte – ha invece sostenuto Maurizio Landini, segretario nazionale della Fiom Cgil – se dagli incontri dei prossimi giorni non verranno elementi di novità siamo pronti a proseguire le nostre iniziative”.

“La Elettrolux di Scandicci non deve chiudere, la nostra richiesta deve arrivare forte fino a Stoccolma – ha detto il segretario generale della Cisl di Firenze, Riccardo Cerza – La chiusura dell’azienda è un dramma per i lavoratori coinvolti e per il nostro territorio. Da Firenze, deve partire un messaggio chiaro alla multinazionale: i lavoratori e il sindacato sono pronti a fare la loro parte ora tocca all’azienda fare la sua. Serve un investimento che porti innovazione di prodotto in una fascia alta di mercato contrassegnata dalla tecnologia, dalla qualità e dal disegn.”

“Non possiamo arrenderci solo alla logica del massimo profitto, una grande azienda deve avere una funzione sociale cercando di oniugare giusti criteri economici a valori fondamentali come lo sviluppo della persona, del territorio,della società in cui vive – continua – Per questo serve un impegno da parte delle istituzioni e della politica per facilitare il ‘fare industria’ nel territorio. Solo mettendo insieme tutti questi elementi, ognuno per la sua parte con un grande senso di responsabilità, con coraggio e intelligenza possiamo uscire da questa crisi con una opportunità di sviluppo”.

Anche Achille Passoni, candidato al Senato per il Partito Democratico, assieme a Patrizio Mecacci, responsabile lavoro del Pd Toscana, ha partecipato alla manifestazione nazionale svoltasi a Firenze nell’ambito dello sciopero generale di tutto il gruppo Electrolux in Italia. “Questo è uno sciopero sacrosanto – ha dichiarato Passoni – l’azienda non può pensare di chiudere lo stabilimento di Firenze. Bisogna andare al dialogo senza il ricatto della chiusura e lavorare insieme ai sindacati e all’azienza per trovare soluzioni, anche innovative, che consentano ai lavoratori di poter mantenere il proprio posto posto di lavoro e di mantenere attiva la produzione anche a Firenze.C’è la possibilità di un innovamento – ha concluso il candidato del PD – e bisogna coinvolgere l’Università, ma l’azienda deve mantenere aperto il sito produttivo fiorentino”.

Via del Gelsomino, via ai lavori

Per permettere l’intervento alla rete fognaria, sarà quindi istituito un senso unico alternato regolato da un impianto semaforico in prossimità di via Poggio Imperiale. L’intervento si concluderà lunedì 7 aprile.

Vivicittà, corsa e divieti

La manifestazione è organizzata dal Comitato e dalla Lega Atletica Uisp di Firenze, in collaborazione con l’assessorato allo sport di Palazzo Vecchio. Un grande evento ricco di appuntamenti e di momenti d’incontro a partire da venerdì 4 aprile, con l’inaugurazione del Vivicittà Village. Piazza Santa Croce, fulcro della manifestazione, è stata trasformata in un “villaggio dello sport globale”, con una serie di iniziative che animeranno lo spazio degli stand espositivi e dell’accoglienza atleti. Alla Half Marathon si affiancherà anche una stracittadina non competitiva di 10 chilometri e un percorso per i bambini di circa un chilometro, la Tommasino Run.

MODIFICHE AL TRAFFICO

Sono quindi previsti una serie di provvedimenti di circolazione nelle strade e piazze interessate dalle iniziative. Oltre al divieti di transito e sosta in via Magliabechi (parte pedonale) e piazza Santa Croce, in vigore già da venerdì 4, domenica 6 aprile dalle 7 fino alle 14 di domani scatterà il divieto di transito e sosta con rimozione forzata dei veicoli in via Magliabechi (nel tratto compreso tra Borgo Santa Croce e Corso Tintori su ambo i lati) e in Corso Tintori (lato dei numeri civici dispari nel tratto fra via Magliabechi e via dei Benci). Inoltre, a partire dalle 9.15 circa e per il tempo necessario al passaggio dei partecipanti alla gara scatterà il divieto di transito nelle strade e piazze interessate dal percorso della mezza maratona.

In dettaglio gli atleti partiranno da via Magliabechi e percorreranno Corso dei Tintori, via dei Neri, via della Ninna, piazzale degli Uffizi, piazza Signoria, via Calzaiuoli, piazza San Giovanni, via Roma, piazza della Repubblica, via degli Strozzi, via della Vigna Nuova, piazza Goldoni, Borgo Ognissanti, via il Prato, via Magenta, via Montebello, via Curtatone, lungarno Vespucci, piazza Goldoni, Ponte alla Carraia, Lungarno Soderini, Lungarno Santa Rosa, via della Fonderia, via Cavallotti, via Pisana, Borgo San Frediano, via dei Serragli, piazza della Calza, via Romana, piazza San Felice, via Maggio, piazza Frescobaldi, Ponte Santa Trinita, Lungarno Acciaiuoli, Ponte Vecchio, via dei Bardi, piazza Santa Maria Soprarno, via dei Bardi, piazza dei Mozzi, via dei Renai, via dell’Olmo, via San Niccolò, piazza Poggi, Lungarno Serristori, Ponte alle Grazie, via dei Benci, via dei Neri, via della Ninna, piazzale degli Uffizi, piazza Signoria, via Calzaiuoli, piazza San Giovanni, via Roma, piazza della Repubblica,via degli Strozzi, via della Vigna Nuova, piazza Goldoni, Borgo Ognissanti, via il Prato, via Magenta, via Montebello, via Curtatone, Lungarno Vespucci, piazza Goldoni, Ponte alla Carraia, Lungarno Soderini, Lungarno Santa Rosa, via della Fonderia, via Cavallotti, via Pisana, Borgo San Frediano, via dei Serragli, piazza della Calza, via Romana, piazza di San Felice, via Maggio, piazza Frescobaldi, Ponte Santa Trinita, Lungarno Acciaiuoli, Ponte Vecchio, via dei Bardi, piazza Santa Maria Soprarno, via dei Bardi, piazza dei Mozzi, via dei Renai, via dell’Olmo, via San Niccolò, piazza Poggi, Lungarno Serristori, Ponte alle Grazie, Lungarno delle Grazie, piazza Cavalleggeri, Corso Tintori, via Magliabechi per poi arrivare in piazza Santa Croce.

Per quanto riguarda la Tommasino Run, i divieti di transito al passaggio dei partecipanti scatteranno dalle 9.30 e interesseranno via Magliabechi, Corso Tintori, via dei Benci, Borgo Santa Croce e arrivo ancora in via Magliabechi. A partire dalle 7 e fino alle 12 di domenica 6 aprile sarà inoltre istituito un divieto di sosta con deroga per i soli mezzi interessati alla manifestazione in via Felice Cavallotti (lato numeri civici pari nel tratto compreso tra via della Fonderia, escluso lo spazio riservato ai ciclomotori e motocicli, e il numero civico 10) e lungarno Serristori (lato abitazioni nel tratto compreso tra i numeri civici 15 e 19). Anche in via Montebello (nel tratto compreso tra via Curtatone e via Palestro escluse) scatterà un divieto di sosta.

Confcooperative Toscana allo Sheraton

Un momento importante per la gestione dell’Organizzazione, ma anche un’occasione per tutte le imprese cooperative associate, un invito a riflettere e ripensare a un modo di fare impresa rivolto al bene comune. Oltre all’intervento di Gianfranco Tilli, il presidente regionale uscente di Confcooperative Toscana, di cui è stata annunciata la ricandidatura per un nuovo mandato, all’assemblea interverranno anche il presidente della Conferenza Episcopale Toscana, cardinale Ennio Antonelli, il presidente confederale Luigi Marino e il presidente della Giunta Regionale Claudio Martini. Nella società odierna, dominata da pluralismo e frammentazioni, c’è poco spazio per valori come la coesione e il bene comune. In questo contesto la pratica dei principi della cooperazione rappresenta una speranza, come ha spiegato il presidente regionale di Confcooperative Toscana Gianfranco Tilli: I cooperatori sono in controtendenza per il loro modo di pensare e di vivere: per scelta di vita, per matrice culturale e per formazione professionale. Nelle attività quotidiane ricercano e praticano i valori della pacifica, democratica convivenza per raggiungere insieme obiettivi condivisi ed è per loro un fatto naturale lavorare per il bene comune inteso come benessere di tutti e di ciascuno”. Confcooperative Toscana è l’articolazione territoriale della Confederazione Cooperative Italiane, Associazione nazionale di rappresentanza, assistenza, tutela e revisione del Movimento Cooperativo, giuridicamente riconosciuta ai sensi dell’art. 5 dal 14 dicembre 1947. Confcooperative Toscana cura i rapporti con gli Enti pubblici, in particolare con la Regione Toscana, le Organizzazioni di categoria, imprenditoriali e sindacali e con gli organismi politici, rappresentando le istanze delle cooperative associate nelle sedi dove si affrontano problemi d’interesse cooperativo, economico e sociale. E’strutturata in 8 Unioni provinciali e un’Unione interprovinciale e in 7 Federazioni di settore, che hanno lo scopo di coordinare meglio le attività delle cooperative operanti nei vari comparti economici. Le Federazioni, nell’ambito delle direttive generali della Confcooperative Toscana, determinano le linee di azione dei vari settori. L’appuntamento, per tutti coloro che sono interessati a partecipare all’assemblea di Confcooperative Toscana, è per sabato 5 alle 9,15 all’hotel Sheraton, via Giovanni Agnelli 33 .