martedì, 29 Aprile 2025
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L’Arno ha sete

La quantità media di acqua defluita nel novembre 2007 nella località Nave di Rosano, a Pontassieve, è stata infatti di 7,11 metri cubi al secondo, contro i 56,11 metri cubi medi del novembre degli ultimi sei anni.

Oltre che nel mese cruciale per il principale fiume toscano è stato pessimo anche l’andamento delle portate dei mesi di ottobre e dicembre rispettivamente con 7,28 e 12,23 mc/sec contro i 24,34 e 76,7 delle medie dei sei anni precedenti.

Il calo percentuale registrato in ottobre è stato del 70% e dell’84% quello di dicembre. E’ questo uno dei più macroscopici effetti della diminuzione delle precipitazioni che ha colpito anche la Toscana, che tra i vari problemi ambientali mostra una persistente siccità, un aumento dei fenomeni climatici estremi e dell’erosione costiera.

L’annuncio è stato fatto questa mattina, a San Paolo del Brasile, dall’assessore regionale alle risorse idriche, alla protezione del suolo e alla biodiversità, che è intervenuto al terzo meeting latino americano e caraibico sui cambiamenti climatici.

La sua relazione è stata dedicata alle strategie della Toscana per affrontare i cambiamenti climatici e per l’adattamento al clima del futuro. Tra i fenomeni più eclatanti c’è anche l’aumento di 1,2 gradi della temperatura della superficie dei mari toscani, che in trent’anni (1976-2005) è passata dai 17,6 ai 18,8°.

La Toscana con i suoi 108.734 milioni di tonnellate di massa arborea, resta la regione italiana con la maggiore quantità di alberi in grado di catturare l’anidride carbonica, seguita a grande distanza dal Piemonte che può contare su 94.386 milioni di tonnellate.

L’assessore ha illustrato poi i dieci punti per una Toscana più sostenibile a partire dall’ora settimanale di educazione al paesaggio, proposta a tutte le scuole, dall’1% del pil locale da destinare alla riduzione dell’effetto serra, alla volontà diaumentare del 20% l’uso delle fonti energetiche rinnovabili e di istituire il Registro regionale delle emissioni di CO2, di limitare l’espansione edilizia, privilegiare il recupero,liberare i centri dalle auto, ostacolare la rendita, favorire gli investimenti, contrastare lo sfruttamento del suolo per far cassa, costruire bioarchitettonicamente, favorire il risparmio e il riuso dell’acqua, ridurre la quantità di rifiuti, aumentando la raccolta differenziata,organizzare una mobilità sostenibile con trasporto pubblico efficiente e favorire produzioni agricole locali a basso impatto ambientale.

Parlando di fronte ad una platea di delegati provenienti da ogni parte del mondo, l’assessore ha spiegato come la Regione ha fatto propri i tre obiettivi 20-20-20 entro il 2020 stabiliti dall’Unione Europea per la riduzione dei consumi e delle emissioni di gas serra in atmosfera con il contemporaneo aumento dell’energia prodotta utilizzando fonti rinnovabili.

L’assessore regionale ha concluso affermando che la Toscana intende collaborare con quelle regioni che hanno già iniziato a lavorare su questi temi, come i Paesi baschi, lo stato di San Paolo, le Fiandre, la Catalogna e altri, al fine di ampliare la conoscenza dei fenomeni e costituire centri di eccellenza per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico.

Per questo la Regione si propone di mettersi in rete con altre realtà, per uno scambio di esperienze, e sviluppare una ricerca congiunta. I terreni privilegiati d’azione saranno quelli della biodiversità, il turismo e la mobilità sostenibili, l’eco-efficienza anche nei settori produttivi. In ciascuno di questi settori la Toscana ritiene il forum latino americano un’ottima palestra per sperimentare una cooperazione a livello mondiale.

Elezioni, è polemica nell’Udc

“Razzanelli, pur con tutti i suoi difetti caratteriali, è uno che sa raccogliere il consenso”, continua Conti. Il promotore del referendum sulla tramvia ci ha provato: ha proposto la sua candidatura, ha incontrato Pierferdinando Casini, ha smosso le acque all’interno del partito. Ma alla fine la prima scelta dell’Udc per il Senato è stato Gianfranco D’Onofrio, e Razzanelli ha rifiutato l’offerta di un secondo o terzo posto in lista. “Che peccato – ripete Gianni Conti –. Mario poteva garantirci qualcosa in più in termini di voti”.

Ma lei, da segretario fiorentino, non poteva spingere per la sua candidatura?
“Nella formazione delle liste io non ci ho messo mano. Nel bene e nel male. La verità è che ormai siamo tutti colonizzati dai partiti nazionali, noi del livello territoriale abbiamo solo il compito di segnalare”.

Sembra molto deluso e disilluso.
“Questo meccanismo elettorale è vergognoso. Comunque le liste dell’Udc sono equilibrate. Ci sono professionisti, molte donne e molti giovani: la società fiorentina e toscana è abbastanza rappresentata. Non ci sono veline né uomini d’immagine. Se fosse una squadra di calcio, direi che è una squadra operaia”.

Come vede il versante toscano della sfida elettorale?
“Al Senato per noi sarà molto dura. Per far eleggere un senatore serve l’8 per cento, praticamente un triplo salto con l’asta. Per questo avrei voluto Razzanelli come capolista. Comunque noi siamo un partito di frontiera e di cerniera, ci batteremo fino all’ultimo minuto”.

Non sperate di intercettare una parte dell’elettorato cattolico del Pd?
“Penso che prenderemo un po’ di voti dagli elettori della vecchia sinistra democristiana. Li vedo molto a disagio, da quando Veltroni ha aperto le porte ai radicali. Il problema è che noi veniamo da una mini-scissione interna, con Giovanardi e i suoi che sono entrati nel Pdl, e in Toscana i giovanardiani erano una componente importante. Sia per i numeri che per le persone, gente di spessore e intelligenza”.

Insomma non vede grandi prospettive per l’Udc fiorentina e toscana.

“Qui l’apparato post-comunista è ancora molto robusto. Più che a livello politico, qualcosa cambierà in meglio con le elezioni amministrative del 2009. Ma per il demerito di chi ha governato finora, non per merito delle opposizioni”.

 

Castello, si riparte

Fondiaria-Sai, proprietaria dell’area, ha annunciato che venderà i terreni destinati ad ospitare gli uffici pubblici. E Regione e Provincia, d’intesa con il Comune, compreranno.

Lanceranno un concorso internazionale di progettazione e poi la gara d´appalto per costruire le nuove sedi. Questo il copione dell’iter sottoscritto in un accordo procedurale avvenuto ieri mattina tra Regione, Provincia e Comune, che salverà il progetto del nuovo quartiere al di là del viale XI Agosto.

Ma mentre l’ente toscano e Palazzo Vecchio sono convintissimi dell’operazione – scelte sottoscritte peraltro nel gennaio 2006 in un protocollo d’intesa avviato per pianificare la localizzazione della sede regionale, provinciale e di un complesso scolastico da 4000 studenti – la Provincia prende tempo, anche se è stato superato l’ostacolo della gara pubblica che aveva imposto la frenata dei mesi scorsi.

Dando la propria disponibilità a vendere, Fondiaria-Sai ha infatti rinunciato all’esclusiva sulla costruzione, prevista nella convenzione firmata con Regione e Comune nel 2000. La svolta è stata favorita dalla novità introdotta dall´ultima Finanziaria, che ha di fatto equiparato i valori dell´esproprio di un terreno a quello di mercato.

Per la Provincia si tratta di un passo avanti, «appreso con soddisfazione » si legge in una nota, dopo la precedente presa di posizione del suo presidente Renzi sulla necessità di usare l’evidenza pubblica per la realizzazione dell’insediamento, e quindi non accettare l’obbligo di rivolgersi a Fondiaria per costruirlo.

Ma non basta per mettere un punto sull’operazione: «Nelle prossime settimane saranno scrupolosamente verificate tutte le soluzioni giuridiche, tecniche, economiche, urbanistiche e amministrative percorribili per raggiungere gli obiettivi contenuti nei protocolli già siglati » scrive la Provincia, che intanto mantiene in essere il bando per la ricerca di una nuova sede.

Di tutt’altro tenore i commenti di Comune e Regione che vuole trasferire a Castello gli uffici di Novoli (comprati anni fa per quasi 50 milioni), quelli di piazza dell´Unità italiana (appena acquistati), quelli dell´Arpat e della altre agenzie regionali.

Un totale di 220-280 milioni di euro di investimenti: «Ligresti è pronto a vendere e noi siamo pronti a comprare», dice il vicepresidente della giunta regionale Federico Gelli .

«Le carte urbanistiche saranno pronte entro un anno», assicura Gelli. E Palazzo Vecchio parla di «conferma delle scelte fatte nel 2006», sottolineando la «disponibilità» all´acquisto dei terreni di Castello mostrata da Provincia e Regione.

Scuola, in arrivo buoni studio

La Provincia ha pubblicato un bando per assegnare dei buoni studio ai ragazzi appartenenti a famiglie che si trovano in condizioni economiche di disagio. I buoni vanno da un minimo di 100 ad un massimo di 250 euro.

Le informazioni e i moduli per presentare le domande sono disponibili nel sito www.provincia.fi.it oppure all’Ufficio relazioni con il pubblico e all’Ufficio del diritto allo studio della Provincia, agli uffici relazioni con il pubblico dei comuni di Bagno a Ripoli, Borgo San Lorenzo e Figline, agli uffici pubblica istruzione dei comuni di Firenze, Firenzuola, Pontassieve, Scandicci, Sesto, Marradi e Palazzuolo e infine presso le segreterie della scuole superiori (escluse le scuole dell’Empolese-Valdelsa, per le quali è competente il Circondario).
La scadenza per la presentazione delle domande è il 15 maggio.

Sigaretta o canna? E’ dibattito E il prof risponde su You Tube

Questo, almeno, sarebbe quanto sostengono ora, il giorno successivo al gran polverone alzatosi dopo la comparsa, su You Tube, del video del professore che fumava in classe quella che era stata additata come una canna, lo stesso docente interessato ed i suoi alunni.

Dunque, almeno a detta loro, non si tratterebbe affatto di uno spinello, ma di una sigaretta “ripiena” solo di tabacco. Per il momento, comunque, l’insegnante di ginnastica è stato sospeso in via cautelativa, in attesa degli sviluppi di un caso che, in breve tempo, ha fatto il giro di tutta Italia, finendo sulle prima pagine dei più importanti giornali.

Un episodio che, comunque vada a finire, non fa certo bene al mondo della scuola.

IL VIDEO DI RISPOSTA DEL PROFESSORE 

 

A Firenze la prima criobanca dei semi d’Italia

I ricercatori dell’Ivalsa, Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree di Sesto Fiorentino, stanno sperimentando da alcuni anni la tecnica della crioconservazione e ne stanno valutando l’applicazione alla collezione di agrumi della Villa Medicea di Castello iniziata da Cosimo I de’Medici.

“La crioconservazione – ha spiegato Maurizio Lambardi, ricercatore del Ivalsa, nell’ambito di una lettura all’Accademia dei Georgofili – consiste nel conservare in azoto liquido, a -196 C°, una ampia varietà di organi vegetali, quali semi, gemme ed embrioni, bloccandone lo sviluppo attraverso un completo arresto del metabolismo delle cellule.

Un metodo che dà garanzia di preservare la biodiversità vegetale per un tempo praticamente illimitato, senza rischi di contaminazione, a basso costo e in uno spazio assai limitato. Una tecnica di grandi potenzialità applicative, se si considera che oggi oltre 100.000 specie vegetali, circa un terzo di quelle mondiali, sono considerate a rischio di erosione genetica.

Grazie a questa tecnica, già da anni utilizzata in zootecnia, ma di recente applicazione in ambito vegetale, possiamo, per dare un’idea, custodire in un contenitore da 35 litri di azoto liquido oltre 7.500 unità di conservazione che, ad esempio nel caso delle specie da frutto, permettono di replicare una collezione in campo pari a 4 ettari, abbattendo consistentemente i rischi di perdita per eventi climatici eccezionali o insorgenza di malattie.
Va comunque sottolineato che la crioconservazione si pone come sistema complementare, e non alternativo, delle pratiche tradizionali di conservazione della biodiversità vegetale, quali la conservazione in situ, le banche del seme e le collezioni di piante in campo”.

Nel mondo già si riscontrano i primi esempi di “criobanche” per la tutela della biodiversità; in Europa, ad esempio, si hanno importanti collezioni in azoto liquido di varietà di banana (in Belgio), di aglio (in Germania) e di cacao e caffè (in Francia).
Recentemente inoltre è stata inaugurata nelle Isole Svalbard all’estremo nord della Norvegia la “Banca Mondiale del Seme”, vera e propria “Arca di Noè” delle piante. In un tunnel scavato nella roccia saranno infatti conservati, ad una temperatura di tra i -10°C e i -20°C, milioni di campioni di vegetali che però saranno utilizzati, a differenza di quanto accade nelle normali banche del seme, solamente in caso di completa estinzione sulla superficie terrestre delle varie specie agricole.

Quella degli agrumi della Villa Medicea di Castello – ha spiegato Lambardi – potrebbe costituire il primo esempio di criobanca italiana, mettendo in sicurezza questo importante germoplasma, costituito da antichi e preziosi esemplari di agrumi che, essendo collocati in grandi vasi di terracotta, sono costantemente a rischio di gelate, malattie e atti vandalici”.

Dieta mediterranea patrimonio Unesco

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La bruschetta con l’olio nuovo come le torri di San Gimignano, un calice di vino o un pecorino toscano come le colline della Val d’Orcia o il centro storico di Firenze.

La dieta mediterranea è candidata a diventare patrimonio culturale immateriale dell’Unesco e la Toscana potrà trovare da questa iniziativa ulteriori forme di tutela di valorizzazione dei prodotti e delle tradizioni produttive e culturali.

E’ favorevole il commento della Cia Toscana riguardo alla iniziativa del Ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro che assieme al suo collega spagnolo, ha presentato a Barcellona la candidatura della dieta mediterranea a patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.

“Si tratta di un’iniziativa che va nella giusta direzione in quanto punta alla valorizzazione dei prodotti alimentari tipici dell’agricoltura nazionale e dunque anche della Toscana – ha dichiarato il presidente della Cia Toscana Giordano Pascucci – l’agricoltura toscana è un grande giacimento di tradizioni, cultura, sapori, tale da accrescere e dare sostanza all’iniziativa del Ministro.

Produzioni tipiche e di alta qualità quelle toscana, – prosegue Pascucci -, capaci di coniugare tradizione e innovazione, sicurezza alimentare, gusto e sapore, in sostanza un insieme i valori, oltre che di servizi che l’agricoltura offre alla società toscana e a tutti i cittadini”.

La dieta mediterranea è un bene prezioso che va tutelato e diffuso.

Quindi una sua piena valorizzazione a livello mondiale, non solo trova estremamente favorevole la Cia regionale, ma aiuta l’impegno nella direzione della tutela e valorizzazione delle produzioni agricole toscane.

Le produzioni più tipiche dell’agricoltura toscana, olio, vino, carni, salumi, latte e formaggi, ortaggi e frutta, cereali, miele, con le tante varietà e specie, costituiscono forse il contributo più ricco e variegato alla definizione della dieta mediterranea.

“Il nostro auspicio, adesso – conclude Pascucci -, è quello che l’iter della candidatura possa concludersi positivamente affinché tale riconoscimento possa arrivare quanto prima, come ulteriore strumento di valorizzazione globale quindi non solo del territorio, ma anche quei valori culturali, storici, produttivi, alimentari, sociali che risiedono in quei luoghi che una volta erano definiti culla della civiltà”.

 

Taste: non solo salone del gusto

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Taste, evento che cresce di anno in anno, questa mette in mostra non solo le materie prime d’eccelso livello, ma anche tutto il mondo che gira intorno ad esse.

Da segnalare infatti lo spazio Taste tools, dove amanti e professionisti postranno ammirare in mostra oggetti e attrezzature legati al mondo della cucina tra food & kitchen design.

 

Taste: Stazione Leopolda dal 15 al 17 marzo

Tartufo, cioccolato e distillati…

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L’appuntamento, davvero insolito sì svolge sabato, alle ore 21 a San Giovanni d’Asso (Siena) ed è l’evento clou di Marzo Marzuolo, tradizionale manifestazione annuale che il comune senese organizza ogni anno per celebrare il suo prezioso tubero.


Sapori insoliti davvero quelli proposti, che si fondono tra loro per celebrare il gusto inconfondibile del tartufo delle Crete senesi.

Sabato 15 marzo alle 21 la Sala del Camino del Castello di San Giovanni d’Asso, ospiterà una degustazione unica: tartufo marzuolo, cioccolato e distillati d’uva.

Un trionfo di sapori che esalterà tutte le particolarità del tubero più famoso svelando ad appassionati e ai semplici curiosi abbinamenti del gusto davvero inediti.

L’evento si inserisce nel ricco cartellone di appuntamenti di “Marzo Marzuolo”, la manifestazione organizzata dall’amministrazione comunale di San Giovanni d’Asso e realizzata con il contributo della Provincia di Siena, dei Gal Leader Siena e Delta 2000 (Fe), in collaborazione con l’associazione tartufai senesi.

Tutte le degustazioni di “Marzo Marzuolo”, giunto alla sesta edizione, sono gratuite! Per informazioni e prenotazioni: 0577-803101; [email protected]. Online: www.museodeltartufo.it e www.comune.sangiovannidasso.si.it.

L’ufficio oggetti trovati chiude e cambia sede

L’Ufficio Oggetti Trovati, della direzione sviluppo economico, lascerà dunque la sua sede in via Circondaria e sarà trasferito nella zona di piazza Puccini e via Maragliano.

 

Dal 17 al 19 marzo compresi l’ufficio rimarrà chiuso al pubblico per le operazioni di trasloco, e giovedì 20 aprile riaprirà nella nuova sede. Resta comunque invariato l’orario di apertura al pubblico: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12,30; martedì e giovedì dalle 9 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 16,30. Cambia, invece, il numero di telefono: 055/334802.