A lezione di integrazione. Nel quartiere 5, dove secondo gli ultimi dati del Comune sono 2.950 i residenti di nazionalità cinese – con una concentrazione elevatissima nell’area che da via Baracca si estende verso la Piana – le basi della convivenza tra i fiorentini e la comunità con gli occhi a mandorla si gettano tra i banchi di scuola.
L’integrazione? S’impara in classe
Buche e ostacoli: la dura vita del ciclista
Ex Cnr, da uffici ad alloggi abusivi
Che goduria ragazzi!
Le paiono l’uniche a Firenze che un’n’hanno sentito strombazzare i classone per le strade. Ma i’ndo l’erano? A guardare Domenica Inne!
Gli’è meglio ragionar con voi. Armeno vu’ siete viola dalla testa ai piedi come me, non come quelle rintriciullite!
Arto che picche nicche n’ campo domenica. S’è vendemmiato fori stagione!
In casa mia e s’era tutti talmente frementi che s’è preferito andar a desinare fori, in trattoria, prima del mecce. Un voleo mica dover perder tempo a rigovernare… Alle tre tutti pronti su’ i divano davanti a schai!
Quante unghie s’è mangiato i’ mi marito poer’oro! L’era la tensione, e si sa, coi gobbi gira balalla un rigorino contro i’becco di turno ci sta che te lo fischi sempre…
Io l’ero più tranquilla però perchè e gli ho visti i mi’ giovanotti che gioavan bene. Ti, ta, ti, ta. E la s’avea sempre noi la boccia fra i piedi!
Poi quando Gobbi l’ha buttaha dentro, un ci credeo! Gobbi che segna ai gobbi! S’è fatto degli zompi su que’ divano che l’è devono esser uscite da’ i’ guscio anche un par di molle. Costan poco, ma boni un sono boni per nulla sti’ divani dell’Ichea!
Madonnina Santa quando ci si siam riseduti dopo il golle a patire e c’avevo proprio quella molla precisa, fra le mele a rovistarmi. Mi parea d’esser su’ i busse nell’ora di punta, quando tu trovi sempre i’ sudicione che ti tocca il deretano…
Sudicione l’è stato, ma quel Sisso’icchene che maledetto gobbaccio, l’ha beccaho una rovesciata e l’ha fatto gol l’unica vorta che i’ Frei fa una bischerata in vita sua!
Ma via! A qui punto l’era finito i primo tempo, e mi son fatta un caffeino, tanto l’ero poco nervosa…
Ni’ secondo tempo poi, quei bui rotti un’segnano n’atra volta con que’ brutto muso che un ‘canta nemmeno l’inno italiano? Maledetti! I’solito ‘ulo!
Ma però e me lo sentivo io che s’ era in palla quando l’hanno inquadrato i’ Prandelli e c’havea la faccia bona e serena. Mah, mi sono detta, se e ci crede lui perchè un ci si de credere anche noi…
I’ finale di macche poi e vu lo conoscete tutti… eccetto quelle citrulle delle mi amihe!
Che goduria ragazzi. E voleo anda anch’io colla mi’ graziella viola all’aeroporto ad aspettar i’ragazzi, ma c’avevo da prepar cena pe i’ marito che ni frattempo l’era ito a i’circolino a farsi un gotto per festeggiare.
Caviale e champagne per cena. Sì, capita poco spesso e ho vorsuto fa’ la signora! Tutti briahi e pazzi di godiento dopo cena. Tant’è che dopo, quando siamo andati a letto i’mi marito l’ha voluto fa un gol anche lui.
E sì, non solo per la Fiorentina coi gobbi, ma anche pe la vostra Gigliola e capita una vorta ogni vent’anni….
Forza viola e alla prossima…
Due strutture per accogliere i rifugiati
Firenze si attrezzerà di strutture destinate all’accoglienza di richiedenti di asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria. Non Cpt fine a se stessi, comunque. L’accordo è stato siglato il 21 dicembre scorso, e vede quali parti firmatarie il Prefetto di Firenze Andrea De Martino, per il Ministero degli Interni, e l’assessore alle politiche e interventi per l’accoglienza e l’integrazione Lucia De Siervo, per il Comune di Firenze. L’obiettivo principale è quello di realizzare un sistema articolato e flessibile in grado di fornire, a coloro che ne avranno titolo, opportunità integrative e di sostegno, riducendo così gli interventi di emergenza e le situazioni di marginalità.
A questo proposito, l’assessore De Siervo ha precisato che “con tale accordo, il progetto è stato definito nei finanziamenti – circa due milioni di euro stanziati dal Ministero degli Interni – ma non nei tempi di attuazione e nei regolamenti che gestiranno il centro una volta aperto, tanto più che una delle due strutture è attualmente occupata e non è stato ancora definito nel dettaglio il cronoprogramma con la Prefettura”. Come illustrato dall’assessore, sarà un centro polifunzionale e policentrico. Infatti, il Comune ha messo a disposizione del Ministero due edifici: l’ex scuola Caterina de’ Medici, in viale Guidoni – ancora oggi occupata da persone di varie etnie – e l’ex struttura di medicina sportiva in via del Fosso Macinante, utilizzata cinque mesi l’anno per l’accoglienza invernale. In viale Guidoni saranno costruiti alcuni miniappartamenti, idonei ad ospitare anche nuclei familiari, in grado di accogliere non più di 80 persone; mentre nell’ex centro di medicina sportiva, che fungerà da prima accoglienza, verranno realizzate delle stanze con luoghi di vita quotidiana comuni.
Gli ospiti intraprenderanno, anche grazie a servizi che saranno istituiti ad hoc, un percorso finalizzato alla conquista di una indipendenza lavorativa, sociale e psicologica, in grado di consentir loro di trovare una dimensione di vita il quanto più possibile soddisfacente. In più, la loro permanenza al centro dovrà avere una durata massima compresa tra i 60 e i 180 giorni, durata che verrà stabilita caso per caso a seconda delle esigenze necessario ad ogni individuo. Il finanziamento del Ministero degli Interni comprende le spese necessarie all’adeguamento a fini abitativi degli immobili, le spese di ordinaria manutenzione, gli eventuali danni provocati dagli ospiti, i servizi di assistenza generica e sanitaria, di vitto,vestiario e generi di conforto per un ammontare di 55 euro a persona al giorno. Mentre al Comune sarà affidata la gestione dei servizi, della vigilanza e l’attivazione di un attrezzato sportello informativo.
Questo accordo, però, ha provocato la reazione di alcuni membri di Rifondazione Comunista, che restano critici al riguardo anche dopo l’audizione dell’assessore De Siervo in quarta commissione, delle politiche sociali e della salute. Ecco alcuni dei principali nodi da sciogliere secondo il consigliere comunale di Rifondazione Comunista, Pape Diaw, “ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere, tra cui la non chiara definizione di che cosa si intenda per polifunzionale (chi realmente potrà usufruire di tale servizio?), il perché non si è provveduto a potenziare le strutture già esistenti e il timore che si vengano a creare situazioni proprie di un Centro di permanenza temporaneo”.
A Villa Vogel spazio ai “funerali laici”
Una “Rete” per aiutare i nonni in difficoltà
Via Chiusi, il capolinea se ne va
Eravamo stati noi, nel numero di dicembre de Il Reporter, a sollevare la questione. Nel frattempo, con le vostre lettere ci avete segnalato che alla fine di febbraio non si era ancora mosso nulla. Abbiamo chiesto spiegazioni. Il capolinea del 9 sarà tolto da via Chiusi. Non sarà più spostato all’ultima fermata di via Canova, come era previsto, ma sarà addirittura eliminato. La linea 9 avrà un solo il capolinea a Porta al Prato. All’azienda di trasposto pubblico fiorentino abbiamo chiesto anche un data: la novità dovrebbe partire intorno al 20 marzo.
Nell’articolo pubblicato lo scorso dicembre era spiegato come lo spostamento del capolinea avrebbe comportato una nuova segnaletica stradale, in prossimità di quello nuovo, e nuove strisce pedonali. I lavori non erano diretta competenza di Ataf, e al momento non sono ancora stati fatti. Ecco che allora, per non allungare ulteriormente i tempi, l’azienda di trasporto pubblico ha lavorato a una nuova soluzione. Togliere il capolinea da via Chiusi e lasciare solo quello di Porta al Prato, accontentando così i fruitori della linea 9 che abitano lungo via Canova – che non dovranno più attendere le lunghe soste al capolinea – e gli abitanti della stessa via Chiusi.
Saranno così finalmente contenti i numerosi abitanti del quartiere che hanno scritto o telefonato in redazione, perché, come è spiegato in una delle lettere che ci sono arrivate, “lo spostamento – fra le altre cose – era stato urgentemente richiesto con una raccolta di firme dagli abitanti di via Chiusi, causa il rumore dei motori, spesso accesi in sosta, che con le vibrazioni prodotte fanno tremare i vetri di casa; oltre a questo il fumo degli scarichi rende l’aria irrespirabile”.
Un quartiere ciclabile solo a metà
Mangani (Rc) aderisce al Partito Democratico
“Fra le motivazioni che mi hanno convinto ad aderire al Pd – spiega Massimo Mangani – l’esigenza di meglio rappresentare le istanze della sinistra all’interno del Partito Democratico, anche al fine di non disperdere, pur nell’ambito di un quartiere, un patrimonio di idee che ha contribuito a fare la storia del nostro paese e della nostra città”.