Sarà effettuata in queste ore l’autopsia che stabilirà l’effettiva causa del decesso della cantante britannica, trovata morta sabato intorno alle 16 nel suo appartamento londinese, dopo aver ingerito, pare, un cocktail di alcol e farmaci.
L’APPUNTAMENTO DI PISTOIA. Una voce inconfondibile, in cui riuscivano a fondersi la profondità e il calore del jazz o del soul, con la potenza e la stravaganza del rock. Il suo straordinario e discusso talento era atteso al Summer Festival di Lucca il 16 luglio, unico appuntamento italiano, ma la data era stata cancellata assieme a tutte le altre dopo che l’artista si era presentata sul palco di Belgrado completamente ubriaca.
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L’ULTIMO CONCERTO. Pur essendo abituati alle sue stravaganze e alle sue performance tutt’altro che “sobrie”, un concerto così non si era davvero mai visto. Amy si era presentata di fronte a 20mila persone a malapena in grado di restare in equilibrio sui tacchi e del tutto incapace di cantare. E mentre dalla sua bocca uscivano parole spezzate e stonate, da sotto il palco arrivavano i fischi dei fan delusi, giunti lì per lei da tutto il mondo.
LA CANCELLAZIONE DEL TOUR. In un successivo comunicato il management della Winehouse aveva annunciato che l’intero tour europeo era stato cancellato. “Tutte le persone che le sono vicine”, si leggeva nella nota, “intendono fare il possibile per aiutarla a tornare al suo meglio e le sarà dato il tempo necessario perché questo avvenga”.
Ma evidentemente era già troppo tardi. Di fatto, la sconcertante apparizione a Belgrado del 18 giugno resterà l’ultimo concerto di Amy.
