Firenze rende omaggio a una delle voci più originali e coraggiose dell’arte del Novecento con la mostra “Clemen Parrocchetti. Ironia ribelle”, allestita a Palazzo Medici Riccardi dal 2 ottobre 2025 al 6 gennaio 2026. Curata da Marco Scotini e Stefania Rispoli sotto la direzione artistica di Sergio Risaliti, l’esposizione è promossa dalla Città Metropolitana di Firenze, da un progetto del Museo Novecento, ed è organizzata da Fondazione MUS.E in collaborazione con l’Archivio Clemen Parrocchetti.
Si tratta della prima grande retrospettiva museale italiana dedicata all’artista milanese (1923–2016), vicina al movimento femminista e capace di unire ricerca estetica e militanza politica in un linguaggio ironico e provocatorio. In mostra oltre cento opere tra dipinti, disegni, sculture, arazzi e materiali d’archivio, che raccontano un percorso creativo anticonformista e profondamente attuale.
Una voce femminile contro la cultura patriarcale
Clemen Parrocchetti ha attraversato la seconda metà del Novecento opponendosi con ironia e intelligenza ai modelli imposti dalla società patriarcale. Nei suoi lavori, ago, filo e tessuto diventano strumenti di ribellione, simboli di una rivoluzione domestica e personale che si intreccia al linguaggio dell’arte povera e dell’assemblage. L’artista trasforma oggetti di uso quotidiano – aghi, spolette, bambole, utensili da cucina – in “oggetti di cultura femminile”, veri e propri manifesti visivi del pensiero femminista.
Dalla pittura alla militanza
Il percorso espositivo a Palazzo Medici Riccardi a Firenze si apre con le tele della serie Amore e divorazione (1969), dove corpi e simboli femminili esplodono in un vortice di colore e desiderio, per poi proseguire con le opere-manifesto degli anni Settanta come Promemoria per un oggetto di cultura femminile (1973), e con le installazioni e gli arazzi creati all’interno del Gruppo Immagine di Varese. Tra i lavori più emblematici esposti: Macchina delle frustrazioni (1975), Sveglia!! È ora (1978) e Metamorfosi di una processione (1978).
Arte, libertà e coscienza ecologista
Negli anni Ottanta e Novanta Parrocchetti continua la sua ricerca tra autorappresentazione e introspezione, dando vita a diari visivi cuciti e sculture tessili. Le opere più tarde, dedicate a insetti e parassiti domestici, segnano una svolta eco-femminista, mettendo in parallelo lo sfruttamento del corpo femminile e quello della natura.
Informazioni e visite guidate
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Dario Cimonelli e da un ricco programma di visite guidate ogni sabato e domenica alle 15, prenotabili allo 055 276 0552 o via mail a [email protected].
Palazzo Medici Riccardi è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19, con chiusura il mercoledì.
Tutti i dettagli su www.palazzomediciriccardi.it.