L’esposizione si apre con una sezione monografica dedicata a Jacopo della Quercia, il più grande scultore senese del primo Quattrocento e esponente di spicco del Gotico europeo. La sua carriera di Jacopo verrà ripercorsa fin dagli inizi, dalla monumentale “Madonna della melagrana” ad alcuni marmi scolpiti per la Fonte Gaia a Siena, fino alle sculture in legno policromo come l’Annunciazione della Collegiata di San Gimignano e la Madonna col Bambino conservata al Louvre.
Si prosegue con una sezione dedicata ai maestri forestieri che lavorarono in città negli anni venti del Quattrocento, giocando un ruolo fondamentale nell’evoluzione dell’arte senese verso il Rinascimento. Tra questi, Lorenzo Ghiberti e Donatello, Gentile da Fabriano e Giovanni di Paolo, Stefano di Giovanni detto il Sassetta e i suoi stretti seguaci Pietro di Giovanni d’Ambrogio, il Maestro dell’Osservanza e Sano di Pietro. Chiude il gruppo Domenico di Bartolo.
La mostra, curata da Max Seidel, resterà aperta fino al 10 luglio.