sabato, 27 Aprile 2024
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Firenze risorge e Dante si ”dà una lavata”

Dall'alto del suo piedistallo marmoreo sembra giudicare con cipiglio fiere, spettacoli e concerti. Ma la statua di Dante in P.za Santa Croce non gode di ottima salute. I lavori di restauro sono già iniziati e dureranno due mesi, costeranno un po', ma ci restituiranno il Poeta in piena forma.

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Dall’alto del suo piedistallo marmoreo sembra giudicare con cipiglio fiere, spettacoli e concerti che si svolgono sotto il suo sguardo.

DIAMO UNA LAVATA A DANTE. Ma la statua del Sommo Poeta – opera di Enrico Pazzi, che si trova sulla scalinata della Basilica di Santa Croce -, anche se non sembrerebbe, non gode proprio di ottima salute: erosa dagli agenti atmosferici e annerita dall’inquinamento si starà chiedendo perché nessuno si decide a “darle una lavata”. Ebbene, i lavori di restauro sono in effetti iniziati da pochi giorni e dureranno due mesi, costeranno circa 34 mila euro, ma ci restituiranno il Poeta in piena forma.

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PER FESTEGGIARE L’ITALIA. L’intervento di restauro rientra nel progetto “Il Risorgimento a Firenze – I luoghi della memoria”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

SPAZIO AL CALCIO STORICO. La collocazione della statua risale al 1971, mentre originariamente il monumento, inaugurato nel 1865 in occasione del sesto centenario della nascita, era stato posto nel centro della piazza. Il nuovo sito fu deciso dopo l’alluvione del 1966 in modo da restituire alla piazza il suo spazio e anche per consentire il gioco del calcio storico. La scultura è in marmo bianco di Carrara e fu già oggetto di restauro alla fine degli anni ’60. Dante è in piedi, incoronato d’alloro, mentre sorregge con la mano destra la Divina Commedia e ha vicino un’aquila con le ali semichiuse. Anche il basamento è in marmo bianco.

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IL RESTAURO. Le operazioni di restauro prevedono tra l’altro una pulitura dei depositi inquinanti aderenti al marmo, la verifica delle stuccature esistenti, il consolidamento del materiale pericolante e l’applicazione di cera microcristallina come protezione finale della superficie.

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