giovedì, 12 Dicembre 2024
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Ghelli, mostra nel carcere

E' stata inaugurata ieri la mostra di Giuliano Ghelli nel carcere di Pisa: sono 22 le opere visibili solo dalla popolazione carceraria dell’istituto. Titolo dell'esposizione "Le ali della fantasia". L'artista: “Sono davvero emozionato e contento, è una esperienza bellisima”.

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Una mostra in carcere e solo per i carcerati: è la nuova “esperienza” di Giuliano Ghelli. “Sono davvero emozionato e contento, è una esperienza bellisima”: con queste parole, l’artista ha presentato ieri, in una gremita sala Polivalente all’interno della casa circondariale di Pisa “Bon Dosco”, la sua mostra “Le ali della fantasia”, alla presenza del direttore dell’istituto Vittorio Cerri e dei consiglieri regionali Fabiana Angiolini, Enzo Brogi e Severino Saccardi. Una mostra del tutto particolare, perché si svolge all’interno di un istituto di pena e perché sarà visitabile solo dalla popolazione carceraria ospitata all’interno dell’istituto. La mostra, pensata appositamente per l’occasione, è stata promossa dal Consiglio regionale della Toscana, dalla Casa circondariale di Pisa e dalla fondazione Giuliano Ghelli. In totale sono esposte 22 opere, 9 opere grafiche su carta e 13 dipinti su tela.

L’inaugurazione è stata arricchita dalle canzoni del giovane cantautore Simone Baldini Tosi (www.amicidisimone.it). “Questa è una delle tante iniziative che Il Consiglio regionale porta avanti in collaborazione con gli istituti carcerari della Toscana, perché non dobbiamo mai dimenticare che questi sono luoghi prima di tutto di rieducazione e la cultura può essere una grande occasione di aiuto in questa direzione”. “E’ un onore per noi poter ospitare un artista di fama mondiale come Giuliano Ghelli all’interno del nostro istituto – ha detto il direttore dell’Istituto Vittorio Cerri –  e siamo felice anche della presenza del musicista Simone Baldini Tosi”.

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Nato a Firenze nel 1944 e residente nel cuore del Chianti, Giuliano Ghelli è uno degli artisti più conosciuti e stimati del panorama nazionale. Dopo la sua prima personale all’estero, a Parigi nel 1974, ha esposto negli USA, Australia, Germania, Belgio, Grecia, Spagna, Giappone. Nel 1992 è al Castello Sforzesco di Milano,“In Viaggio Con Leonardo” personale curata da Carlo Perdetti. Nel  2005 ha esposto a Furnes,  Knokke, Miami, Francoforte, Mosca. Personali recenti: Palazzo Coveri di Firenze, Castello dei Conti Guidi e Galleria d’Arte Contemporanea Palazzo Giorgi di Poppi, Museo Archeologico di Massa Marittima, Teatro Romano di Fiesole,  Nieuwpoort e De Haan, (Belgio), Radda in Chianti e Tokyo.

E oggi il maestro terrà una lezione agli ospiti dell’istituto che durante l’anno frequentano le lezioni del corso di pittura. Il 28 marzo, poi, sarà protagonista di una mostra personale presso la sala d’arme di Palazzo Vecchio a Firenze mentre presto dipingerà il Palio per l’edizione di Agosto della celebre corsa delle Contrade..

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“Considero la mia professione un mestiere felice, capace di raccontare emozioni, vita interiore, curiosità intellettuale e coscienza sociale. Un appuntamento intrigante ed appagante  è esporre il proprio lavoro al pubblico, partecipare alla interpretazione dei dipinti e all’emozione suscitata in chi li osserva.- dice Giualino Ghelli –  Ci sono situazioni, come questa della Casa Circondariale Don Bosco di Pisa, dove è impossibile invitare le persone a raggiungere uno spazio espositivo esterno. Allora è necessario organizzare una  mostra  mobile che vada verso l’interno portando stimoli, colore e  racconti fantastici. Il mio desiderio è poter essere d’aiuto nella ricerca di una identità nuova al di là dello spazio e del tempo. –continua Ghelli –  Sono molto felice che mi sia stata offerta questa opportunità. Ho  preparato una serie di 22 lavori su tela e su carta per mostrare tecniche pittoriche differenti  in modo da  sollecitare interesse e  magari una coinvolgente discussione intorno alle cose dell’Arte”.

Maggiori informazioni sull’artista sul sito www.giulianoghelli.it oppure sul sito della Fondazione www.fondazionegiulianoghelli.org.

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