giovedì, 12 Dicembre 2024
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La battaglia di Anghiari protagonista di Voyager, ieri sera l’anteprima europea

Era il 29 dicembre 2010 quando fu trasmessa per la prima volta, la puntata sulla battaglia di Anghiari nel programma ''Voyager'' condotto da Roberto Giacobbo. E il mistero dell'ultimo capolavoro perduto di Leonardo Da Vinci, è tornato in tv proprio ieri sera.

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La battaglia di Anghiari era già finita in televisione nel dicembre del 2010, quando Roberto Giacobbo, le dedicò una puntata intera del suo programma ”Voyager”. A distanza di due anni, con le straordinarie scoperte dei giorni scorsi, Giacobbo è tornato a Firenze. Ieri sera, la puntata sul mistero del capolavoro perduto.

NEL 2010. Il 29 dicembre 2010, Giacobbo svelò, all’interno del suo programma ”Voyagerp”, le ultime novità sulla ricerca della battaglia di Anghiari, l’ultimo capolavoro perduto di Leonardo Da Vinci che dovrebbe (ed è quasi certo) trovarsi dietro una parete del Salone dei Cinquecento, a Palazzo Vecchio. Il conduttore dedicò l’intero programma a Firenze, raccontando gli Uffizi e il museo della scienza, la sindrome di Stendhal e le vite dei grandi fiorentini del passato quali Michelangelo, Leonardo, i Medici, il Vasari. Ma due anni fa, la battaglia di Anghiari, era ancora completamente o quasi un mistero.

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IL RITORNO. Giacobbo è tornato a Firenze nei giorni scorsi, per registrare un’altra puntata di Voyager, andata in onda ieri sera in esclusiva europea, sul misterioso dipinto, un’indagine emozionante che potrebbe portare alla soluzione del mistero. E’ stato scoperto che il capolavoro di Da Vinci, si nasconde proprio dietro un muro dipinto dal Vasari nel Salone dei Cinquecento. Il conduttore ha seguito i lavori, letto documenti, analizzato i reperti così da far avvicinare l’Europa intera, al capolavoro nascosto. ”Siamo vicini al momento in cui potremo finalmente ammirare una delle opere più ambiziose del grande Leonardo, il cui ritrovamento potrebbe portare nel nostro Paese milioni di turisti da tutto il mondo?”, questo il tema della puntata andata in onda ieri sera.

LE RICERCHE. Da 35 anni, l’ingegnere Maurizio Seracini, è convinto che l’ultimo capolavoro perduto del genio rinascimentale sia sotto gli occhi dei moltissimi turisti che ogni giorno affollano il Salone. L’ultima fase della ricerca è stata portata avanti da Seracini insieme ad un’equipe di esperti dell’Università di San Diego, con la partecipazione dell’Opificio delle Pietre Dure, lo storico istituto di restauro fiorentino. Le indagini sono state documentate e portate avanti con le più sofisticate tecnologie, dalle telecamere del National Geographic in collaborazione con quelle della Rai.

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L’ULTIMA SCOPERTA. Gli studi condotti lo scorso anno, hanno portato alla conferma dell’esistenza di un intercapedine dietro l’opera del Vasari su uno dei muri del Salone dei Cinquecento. Le indagini sono state effettuate con delicate apparecchiature tecnologiche radar. Secondo gli esperti, l’intercapedine potrebbe esser stata creata dal Vasari, per proteggere il capolavori di Leonardo. I tecnici dell’Opificio delle Pietre Dure, hanno effettuato sei micro fori, sull’affresco vasariano in aree prive di pittura originale e piene di lesioni strutturali. All’interno dei fori, in una profondità di 16 centimetri all’interno della muratura, sono state inserite sonde dotate di microtelecamere per le indagini endoscopiche e attraverso le quali è stato possibile raccogliere campioni di materiale da analizzare.

I COLORI. Un campione di materiale di colore nero è stato prelevato e analizzato con tecnologia Sem-Edx, che ha permesso di individuare i componenti, ferro e manganese, e un anomalo rapporto tra i due: questa composizione chimica è simile a quella del pigmento nero trovato nelle vele della Gioconda e del San Giovanni Battista, dipinti a Firenze nello stesso periodo della Battaglia di Anghiari, così come dai risultati della ricerca effettuata dall’equipe di scienziati del Louvre sui dipinti di Leonardo presenti nella loro collezione. Frammenti di materiale rosso che si è ipotizzato siano frammenti organici che potrebbero essere associati a lacca rossa; le immagini ottenute tramite la sonda endoscopica ad alta definizione fanno capire che lo strato beige sul muro originale può essere stato applicato solo con un pennello.

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LE CONTROANALISI. ”I materiali residui, ciò che rimane dei prelievi che sono stati fatti”, durante la ricerca della Battaglia di Anghiari nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, ”nei prossimi giorni saranno consegnati all’Opificio delle Pietre Dure per le controanalisi”. Lo ha spiegato l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi che ha risposto ieri in consiglio comunale ad una domanda del consigliere del Pdl Mario Tenerani. La decisione è legata al via libera dal ministero alla prosecuzione della ricerca del capolavoro di Leonardo.

LE ULTIME SCOPERTE. Anghiari, spunta il ‘nero Gioconda’/FotoL’Opificio difende la Battaglia di Anghiari: ”Nessun danno al Vasari”Battaglia di Anghiari: buchi nel Vasari per spiare Leonardo / FOTOLa ricerca della Battaglia di Anghiari sbarca su Rai 2

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