La riforma, si legge sul sito dei promotori (www.riforma-auditel.it) , “è la via principale a una programmazione migliore, l’unica azione concreta che può restituire a tutti noi una TV, pubblica e privata, che sia davvero fonte di intrattenimento, informazione ed educazione“.
“Italiani brava gente” è una rassegna di documentari sulla società italiana, giunta alla seconda edizione e organizzata da cinemaitaliano.info con il patrocinio della Regione Toscana. Nel corso della tre giorni allo Stensen saranno in gara cinque documentari che verranno esaminati da una giuria presieduta dal regista Giorgio Diritti. In palio una borsa di studio da 2.000 euro.
I documentari in gara consentono di osservare l’Italia contemporanea attraverso alcuni suoi momenti: la crisi della politica (“Armando e la politica” di Chiara Malta), la crisi dell’economia (“Caccia grossa” di Stefano De Felici e Sara Donati), il rapporto fra giovani e precarietà (“Debito di ossigeno” di Giovanni Calamari), la cultura televisiva dominata dall’Auditel, (“Di me cosa ne sai“, di Valerio Jalongo, presentato all’ultimo festival di Venezia), il senso della questione sociale (“L’Italia del nostro scontento” di Elisa Fuksas, Lucrezia Le Moli, Francesca Muci).