I fulgidi cangianti, i rossi sfumati, la prospettiva che incornicia la Madonna con in grembo Gesù ed Elisabetta con in grembo Giovanni Battista tornano a risplendere. Sono terminati i lavori di restauro dell’affresco della Visitazione del Pontormo nel Chiostro dei Voti della SS. Annunziata che stamani è stato presentato alla stampa dall’assessore alla cultura Eugenio Giani insieme alla Sovrintendente al Polo Museale Cristina Acidini, al soprintendente per il patrimonio storico e artistico Bruno Santi, al priore della basilica Benedetto Biagioli, ai rappresentanti dell’ Ufficio Belle Arti del Comune che ha curato il restauro eseguito da Guido Botticelli e Gioia Germani. L’intervento è stato possibile grazie al contributo dei signori Salvi che hanno voluto lasciare alla città una testimonianza del loro amore per l’arte.
“Il restauro di questa meravigliosa opera – ha detto l’assessore alla cultura Eugenio Giani- è l’esempio dell’importanza che il contributo dei privati , ed oggi voglio ringraziare i signori Salvi per questo, può avere nella conservazione e nella valorizzazione dei patrimoni artistici della città”. L’assessore Giani ha poi sottolineato l’importanza del luogo, la basilica della SS Annunziata che fu consacrata il 17 gennaio del 1516 e che divenne un luogo “ispirato e solenne non solo per la vita religiosa, ma anche per quella civile”.
Da quasi 40 anni gli affreschi del chiostro non erano stati oggetti di interventi manutentivi. Grazie alla proposta dei restauratori Botticelli e Germani e alla disponibilità della famiglia Salvi è stato possibile intervenire sul dipinto del Pontormo che ha potuto riacquistare la brillantezza dei colori e la potenza compositiva offuscati dai depositi di polvere e di materiali vari soprammessi.
L’opera fu realizzata fra il 1514 e il 1516. Il dipinto rappresenta l’incontro fra la Vergine e Santa Elisabetta, circondate da una folla di astanti sullo sfondo di una architettura, sopra la quale è raffigurato il Sacrificio di Isacco. Pontormo, allievo di Andrea del sarto, eseguì il dipinto a 22 anni dopo avere affrescato sulla facciata della basilica l’Arme di Leone X fra la Fede e la Carità. L’artista rimase sempre legato al convento tanto da essere sepolto ai piedi dell’affresco da lui dipinto nel Chiostro dei Voti.