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Coronavirus in Toscana, il punto sul contagio

Il punto sul contagio da coronavirus in Toscana: casi, situazione negli ospedali, previsioni sul picco e sul "giorno zero"

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Più tamponi si fanno, più casi si trovano. Una relazione estremamente intuitiva, ed è anche per questo che il numero dei nuovi positivi in Toscana – dove adesso si eseguono più di 2 mila tamponi al giorno – non è ancora sceso significativamente. Ma a che punto siamo con il contagio da coronavirus in Toscana, e quando è atteso il picco?

Toscana, più di 2 mila tamponi al giorno

Nella prima settimana di marzo si riusciva a farne una media 114 al giorno. Già a metà mese si era saliti oltre i mille, oggi siamo a 2 mila di media. Con un record di 3.084 toccato il 26 marzo.

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Questo grazie all’entrata in funzione dei laboratori di microbiologia che via via si sono aggiunti ai primi tre, lavorando 24 ore al giorno. Ad oggi sono 13 quelli al lavoro su test specifici per il Covid-19. La Toscana è la terza regione italiana per numero di tamponi eseguiti.

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A quelli di Careggi, Pisa e Siena, in funzione dall’inizio di febbraio, si sono aggiunti l’Ispro (Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica), i laboratori di Arezzo e Grosseto, Livorno, Lucca, due laboratori a Massa, Prato, il Meyer e un laboratorio privato.

Come detto, più tamponi, più casi. Se il numero di nuovi positivi al coronavirus rilevati quotidianamente resta sostanzialmente stabile anche quando aumentano i test è un segnale incoraggiante.

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Al 29 marzo in Toscana si contavano 4.122 casi totali, 11 ogni 10.000 abitanti. Un valore più basso rispetto alla media nazionale di 16 e a quella della Lombardia di quasi 41.

Si tratta inoltre di casi distribuiti in modo non uniforme sul territorio toscano. Nelle province di Lucca e Massa-Carrara si toccano rispettivamente 25 e 17 casi ogni 10.000 abitanti. I territori dell’Asl Toscana sud est e dell’Asl Toscana centro hanno entrambi poco più di 9 casi per 10.000 abitanti.

Coronavirus, quando arriverà il picco in Toscana?

Le previsioni di metà marzo indicavano come data del probabile picco del contagio da coronavirus in Toscana il 28 marzo. Previsioni che si sono probabilmente rivelate troppo ottimistiche.

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Ma la vera data del picco potrebbe essere spostata in avanti solo di qualche giorno. “Credo che il picco lo stiamo vedendo adesso”, ha detto ieri il viceministro alla Sanità Pierpaolo Sileri. E se anche il contagio segue curve diverse nelle varie regioni, è possibile che già in questi giorni si possa registrare una frenata nel numero di nuovi casi e soprattutto in quello dei malati gravi.

Il “giorno zero” in Toscana

Quanto invece al “giorno zero”, la data in cui per la prima volta non si registreranno nuovi contagi, c’è ancora da aspettare. Ieri il Corriere della Sera ha pubblicato uno studio dell’Einaudi Institute for Economics and Finance secondo il quale la Toscana sarebbe l’ultima tra le regioni italiane a raggiungere il giorno zero, tra il 5 e il 16 maggio, con un ritardo anche di un mese e mezzo rispetto ad altre regioni.

C’è da dire che il modello non tiene conto delle caratteristiche del testing, ovvero del numero di tamponi e delle procedure con cui ciascuna regione li effettua, pur riconoscendo in premessa che esiste una forte diversità tra regione e regione. Di fatto il modello è una regressione statistica sul valore dei casi individuati nel corso del tempo. Il risultato – estremizzando il concetto – è che le regioni che hanno rilevato più casi e lo hanno fatto per prime sono quelle che il modello prevede arriveranno per ultime al “giorno zero”. Probabile che la realtà sarà diversa.

Coronavirus, i casi in Toscana

Maschio, 59 anni: è questo l’identikit del caso medio di contagiato da coronavirus in Toscana. Secondo i dati delle tre Asl toscane (che contengono l’80% delle schede), il 55% dei casi sono maschi, con un’età mediana di 59 anni. Solo il 14% ha meno di 40 anni.

Al momento della positività, il 10% è risultato asintomatico, il 30% con condizioni cliniche lievi, il 33% severe, quasi il 5% gravi. C’è da dire che il tampone nella maggior parte dei casi viene effettuato su pazienti che presentano sintomi, da qui il basso valore degli asintomatici e la predominanza di chi presenta sintomi.

Quasi un malato su tre ha almeno una patologia cronica. Nell’ultima settimana emerge una quota di casi sempre più alta in condizioni lievi.

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La letalità, ovvero il numero di deceduti su casi positivi totali, al 29 marzo in Toscana è del 5,2%. Più bassa rispetto al 15,4% della Lombardia, l’11% dell’Emilia e della media italiana. Ci sono differenze marcate tra le tre Asl toscane, con la Asl Nord Ovest dove si riscontra una letalità del 6,8%, la Asl Toscana centro con una letalità del 4,8% e la Asl Sud Est con una letalità del 2,1%, in cui sono presenti tra i casi in generale molti più casi asintomatici. L’incremento della mortalità invece (deceduti sulla popolazione residente) mostra un aumento meno repentino nel tempo: solo il Veneto registra dati migliori della Toscana tra le regioni a forte circolazione del virus.

La situazione negli ospedali

La percentuale dei ricoverati sul numero dei casi positivi si sta riducendo in Toscana: si è passati dall’iniziale 50% all’attuale 33%, anche come conseguenza dell’emergere di casi lievi.

Il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva si è stabilizzato intorno ai 270 negli ultimi giorni, altro dato incoraggiante. Restano più di 300 posti letto di terapia intensiva.

È poi in corso di allestimento il piano CROSS (la centrale operativa per le maxiemergenze) per l’estensione delle Terapie intensive approvato da Borrelli: 280 nuovi posti letto di terapia intensiva che vanno ad aggiungersi a quelli già in funzione.

Alcune postazioni sono state già allestite, altre sono in corso di allestimento. Ecco quelle già allestite: 12 a Lucca (ospedale Campo di Marte), 10 a Pisa (ospedale Santa Chiara), 6 a Siena (ospedale Le Scotte); da domani saranno allestiti ulteriori 15 posti a Careggi. Ad oggi sono stati ricevuti: 296 monitor, 103 ventilatori, 30 aspiratori, 30 pompe per la nutrizione artificiale, 10 pompe siringa, 16 ecografi, 5 barelle di biocontenimento. Provenienti in parte da gara Consip (Piano Protezione civile nazionale), in parte da acquisti fatti dalla Regione Toscana, in parte da donazioni.

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