giovedì, 12 Dicembre 2024
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Ma dove vai se il tattoo non ce l’hai?

Fino a domenica la convention dedicata agli appassionati del disegno sulla pelle. Di tutti i generi

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Vecchia e nuova scuola, il tribale, il biomeccanico, la classica “scritta” e quello realistico. Maestri arrivati dal Messico, dal Giappone, dal Regno Unito, dal Venezuela e da ogni altra parte del mondo. Accessori, libri, esposizioni artistiche: chi ama i tatuaggi capirà subito di essere nel posto giusto.
È iniziata oggi la Florence Tattoo Convention, 7° edizione della grande fiera della pelle inchiostrata, in programma fino a domenica alla Fortezza da Basso.
Già prima delle 15, ora di apertura, una piccola folla aspettava ansiosa davanti all'ingresso del Padiglione Spadolini, per tre giorni trasformato nel più grande studio professionale d'Italia.

Tatuatori da tutto il mondo

Oltre 300 tatuatori arrivati da ogni parte del mondo lavoreranno non-stop sulle braccia, sulle schiene e le gambe dei visitatori che si presenteranno nei 136 atelier allestiti alla Fortezza.

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Tecniche e strumenti tribali

Shige dello studio Yellow Blaze Tattoo, Nicco Hurtado del Black Anchor Collective California, e tanti altri nomi grossi nell’ambiente, Maximo Lutz, Tommy Lompad, Roman Sunico, Juan Gonzalez, Jon Mesa, Jason Butcher, Chriss Crooks e Laura Juan. Subito all’opera anche i tatuatori “all’antica”, quelli che ancora oggi utilizzano tecniche e strumenti tribali, sistemati in un’area dedicata del Padiglione.

Maori o giapponese?

Tra loro, Brent McCown e Sulu'ape, armati di martelletto polinesiano per decorare nello stile maori, e Masaharu “Tenkiryu” Kedowaky della Horiyoshi Family e Ryugen, entrambi impengati nel conservare la tradizione giapponese Irezumi.

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