mercoledì, 24 Aprile 2024
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Tasse e investimenti a Firenze: ferme Irpef e Imu, aumenta la Tari

Presentato il bilancio di previsione 2023/2025 del Comune di Firenze. Cosa cambia per Irpef, Imu, tasse e imposta di soggiorno

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Ferme le addizionali comunali dell’Irpef, le aliquote Imu e le tariffe dei servizi sportivi. Crescono la Tari e le imposte per la pubblicità. Arriva oltre miliardo di euro per gli investimenti, la maggior parte in favore del trasporto pubblico locale e delle nuove tramvie. Sono alcune delle linee guida del bilancio di previsione del Comune di Firenze 2023/2025, approvato in giunta, che traccia la strada per tasse e investimenti. A far discutere è l’imposta di soggiorno, che Palazzo Vecchio – sfruttando la possibilità prevista della legge di bilancio 2023 – ha deciso di aumentare. Si punta inoltre ala lotta all’evasione, in collaborazione con la Guardia di Finanza per recuperare 33 milioni di euro.

I numeri del bilancio di previsione 2023/2025 del Comune di Firenze

”La crisi climatica ormai è un tema prioritario nelle agende pubbliche – ha detto il sindaco Dario Nardella presentando il bilancio di previsione – e siamo convinti che le città possano avere un ruolo decisivo nella battaglia che vogliamo combattere insieme. Per questo inseriamo il Bes, ovvero la programmazione del Benessere Equo e Sostenibile che punta a investimenti per energia pulita, mobilità sostenibile e sostenibilità economica, sociale ed ecologica, così come suggerito dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.

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Il capitolo più corposo riguarda proprio gli investimenti che per il prossimo triennio ammontano a un miliardo e 800mila euro, di cui 1,2 miliardi stanziati per il potenziamento del trasporto pubblico locale e per la realizzazione delle nuove linee della tramvia di Firenze.

2 milioni di euro andranno per una “proposta super innovativa di incentivo all’uso del mezzo pubblico” ha spiegato il sindaco. Quasi 52 i milioni di euro sono destinati a scuola e diritto allo studio, circa 28 milioni alla valorizzazione dei beni e delle attività culturali, quasi 204 milioni alle infrastrutture sportive (fra cui i lavori di riqualificazione dello stadio Franchi), 20 milioni all’edilizia residenziale pubblica, 22 milioni per lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio e dell’ambiente, 12 milioni in investimenti in politiche sociali e della famiglia. Tra questi anche 5 milioni per lo sviluppo degli asili nido.

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Arrivano inoltre 61 milioni per le telecamere di videosorveglianza e per il capitolo sicurezza. “Il nostro bilancio ha una grande mole di investimenti su tutti i settori e senza aumentare le tasse ai fiorentini – ha aggiunto Nardella – Ricordo che rimarrà invariata per l’11esimo anno di fila l’Irpef, che a Firenze è fra le più basse d’Italia”.

Tasse a Firenze, cosa cambia per i cittadini: dall’Irpef all’Imu fino alla Tari

Sul fronte delle tasse, a Firenze non ci saranno aumenti delle principali voci, ad eccezione della Tari (la tassa sui rifiuti), che sarà incrementata in base a quanto deciso dall’Ato Rifiuti, in media di circa il 10%. L‘aliquota dell’addizionale comunale dell’Irpef a Firenze si conferma azzerata per i redditi sotto i 25mila euro e allo 0,2% sopra questa soglia. Ferme dal 2012 anche le aliquote Imu, con la conferma delle agevolazioni come quella destinata agli immobili con affitto a canone concordato. Non vengono aumentati i prezzi dei musei civici (anzi chi ha il ticket di Palazzo Vecchio potrà entrare a prezzo ridotto al Museo Bardini e al Museo Novecento), ma viene introdotto un supplemento da 5 euro nel caso di mostre e progetti speciali a Palazzo Vecchio.

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Non cambiano le tariffe ordinarie sul canone suolo pubblico, restano le aliquote agevolate per le librerie e per le attività storiche e di eccellenza e la tariffa agevolata per il suolo pubblico in favore delle edicole. Il Comune di Firenze aumenterà invece le tasse sulla pubblicità e sulle pubbliche affissioni, per circa un milione di euro di incasso in più nel 2023.

L’aumento della tassa di soggiorno

Un tema al centro del dibattito è quello della tassa di soggiorno che Firenze aumenterà dal 1° aprile 2023, come previsto dal bilancio di previsione. L’imposta passa da 3 a 3,50 euro a persona per una notte negli alberghi a 1 stella e nei campeggi; da 4 a 4,50 euro per i 2 stelle; da 4,50 a 6 euro per i tre stelle; da 4,90 euro a 7 euro per i 4 stelle; dai 5 euro agli 8 euro per i 5 stelle; da quattro euro a persona per notte a 5,50 per le locazioni turistiche. Il Comune conta così si recuperare 69 milioni di euro. Contro l’aumento della tassa di soggiorno si sono schierate le associazioni di categoria degli albergatori. Critica anche Italia Viva, che fa parte della maggioranza, anche se l’assessora Titta Meucci (in quota Iv) in giunta ha dato il suo ok al bilancio di previsione.

“Abbiamo scelto di alzare l’imposta a carico dei turisti, così come previsto dal Governo con l’ultima manovra, per non far gravare sui fiorentini le spese di gestione di un flusso di turisti in città che ogni anno supera di oltre 20 volte il numero dei residenti – ha commentato l’assessore al Bilancio Giovanni Bettarini – ma ci impegniamo anche ad investire in potenziamento dei servizi i maggiori introiti che deriveranno da questi aumenti”.

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