Oltre 1.300 km in tutto, di cui le ultime due tappe in territorio toscano: sabato 19 giugno con la Faenza – Vitolini intitolata all’indimenticabile Franco Ballerini, e domenica 20 giugno Firenze – Gaiole in Chianti, tappa nel nome di un altro campionissimo toscano delle due ruote, Gino Bartali, dove è compreso anche un tratto del percorso su strade bianche.
Perché GiroBio? La gara rappresenta un ritorno alla concezione “eroica” della gara a tappe ed ha un’impostazione “educativa” che punta a dimostrare che uno sport di prolungato sforzo può essere affrontato in condizioni di assoluta “biologicità”, magari con medie orarie appena più basse, ma fornendo un degno spettacolo agonistico e spingendo i giovani a battersi al meglio senza la ricerca di pericolose “scorciatoie”.
Un essere “bio” che passa anche attraverso i comportamenti come quello di “non sporcare”. Infatti tutti i rifiuti prodotti dai corridori e dalla carovana che li seguirà non saranno gettati in strada ma immediatamente raccolti in modo differenziato.
Un’altra caratteristica importante della gara, alla cui realizzazione la Regione Toscana ha contribuito con 250mila euro (costo totale 786mila, è il fatto che, dopo la selezione mirata a garantire l’attendibilità dei parametri vitali e dell’integrità fisica degli atleti, i partecipanti saranno seguiti per tutta la competizione da una equipe medico-scientifica, coordinata dalla Federazione ciclistica e dall’Università di Siena.
I momenti salienti di tutte le tappe saranno trasmessi in diretta da Rai 3, dalle 16.30 alle 17.00; inoltre, della carovana del giro farà parte il camper del Regione, che farà promozione di progetti dedicati ai giovani e alla corretta alimentazione: “Filigrane”, “Guadagnare Salute” e la “Piramide Alimentare”.