giovedì, 12 Dicembre 2024
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Il Valdarno Volley supera il Lardini Ancona

Lardini Ancona - Valdarno Volley

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Una domenica da incorniciare insomma, iniziata con la commovente accoglienza alla ex di turno, l’uragano Scilla Basciano, che tanto ha di merito, nella promozione in B1 delle padrone di casa e terminata con una prova corale esemplare, magistralmente diretta da un’allenatrice che sta mettendo in risalto ogni elemento dell’organico toscano.

Il match non era però partito con il piede giusto con le valdarnesi che, dopo aver risposto colpo su colpo a Pierantoni e compagne, crollavano sul 21 pari, commettendo tre imprecisioni fatali che facevano scappare le bianco-rosse a quota 24, le toscane tentavano di rientrare ma sul 24 a 23, Ambrosi veniva bloccata dal muro avversario (25-23).

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Cambio di campo e coach Biagi era brava a ricompattare il suo sestetto che scendeva in campo con tutt’altro piglio; pochi minuti e al time out tecnico le nero-celesti si trovavano avanti 8 a 3; la forza e l’esperienza dell’Alessandrini riportavano le marchigiane a meno 3, ma a questo punto saliva in cattedra “the wall” Ambrosi che con sei muri e tre attacchi, trascinava le compagne alla conquista del set (21-25).

Terza frazione in cui un “pazzo” Valdarno metteva subito sette lunghezze fra sé e l’avversario, incrementando il vantaggio fino al 23 a 14, quando un black-out colpiva il sestetto toscano e consentiva alle padrone di casa di raggiungere quota 23; Biagi scuoteva le sue ragazze ed al rientro in campo Ranieri serviva una palla d’oro all’Ambrosi che saliva in cielo e chiudeva con una staffilata in zona sei (23-25).

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Il contraccolpo per il mancato “colpaccio” piegava le gambe alle ragazze di Lombardi che rientravano sul campo di gara contratte e fallose; Alessandrini e Baroli provavano a tenere le marchigiane attaccate al match, ma una maestosa Giorgi rialzava qualsiasi pallone permettendo alla Ranieri di esaltarsi ed innescare una strepitosa Basciano ed ancora un’insaziabile Ambrosi; niente da fare dunque per le padrone di casa alle quali non restava che cedere l’onore delle armi e vedere le avversarie esultare al di là della rete (17-25).

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