Le tossine di gara-uno, persa al tie break, sembrano pesare sull’Italvolley. A caccia di un successo sempre più importante per la classifica che vede la Serbia avanti di due punti, la squadra azzurra va sottorete e sbaglia (pronti via e subito 4 errori) anche i palloni più semplici. Non trova, ovviamente continuità e Vermiglio, regista Italvolley in serata del resto difficile, ha difficoltà a trovare una bocca di fuoco affidabile.
La Serbia? Entra subito nel match e la sua continuità su tutti i fondamentali aiuta la squadra di Kalakovic a giocare senza particolari problemi. E’ set due ma la fatica di trovare ritmo e tecnica continua ad accompagnare il team di Anastasi (che ha apportato qualche modifica tattica) appare più determinato e finalmente in partita. Le battute azzurre producono qualche scossone, la Serbia accusa: 16-12. I centrali diventano protagonisti in attacco e muro, il solo Starovic opposto serbo prova a frenare la reazione azzurra e la sfida-due di World League adesso, è sfida vera. Con una variante, però: a favore dell’Italvolley. Vermiglio e soci sembrano aver trovato la chiusura del cerchio (9-7 poi 17-12) ma la l’altalenante continuità che aveva minato gara-uno, sembra fare ancora capolino perché l’Italia fa e disfa (due esempi: 17-15 poi 18-17 da 18-15).
Però è solo e comunque Italia che va sulla rampa di lancio. La Serbia? Si affida solo e sempre al giovane talento Starovic ma sempre più mirato dal muro azzurro. La partita dei serbi va in salita ma è una partita ancora ricca di capovolgimenti e di errori (azzurri) con un solo risultato: ancora tie break. Subito Italia avanti (5-2) poi ritorno Serbia (7-8). Ma stavolta, alla fine della battaglia, è azzurro volley.