All’inizio è comparso un “Tuffatore” di legno sulla pescaia di Santa Rosa. Poi è arrivato “L’uomo dell’autunno” alla rotonda Brunelleschi. E ancora: una sagoma antropomorfa in via del Campuccio creata con i “resti” della storica grandinata a Firenze; un cervo ligneo sulla pescaia che guarda Borgo Ognissanti; un orso in piazza Tasso realizzato con rami e foglie.
Infine – nella notte tra lunedì 5 e martedì 7 ottobre – una gru ha fatto il suo “nido” su uno degli speroni di ponte alla Carraia (guarda la nostra gallery).
Dietro c’è sempre la stesa mano: un artista, che alle gallerie d’arte ha preferito la strada per mettere in mostra le sue creazioni. Fiorentino, 34 anni, vive in Oltrarno, si nasconde dietro uno pseudonimo: Il Sedicente Moradi.
Chi è il Sedicente Moradi
Alle spalle ha una formazione classica all’Accademia delle Belle Arti, tiene a precisare, ha iniziato come fumettista, in seguito è diventato pittore e infine uno scultore. Dalla scorsa primavera gira per Firenze con i ferri del mestiere. Niente tavolozza e pennello: il Sedicente Moradi nel suo zainetto ha una sega a mano, delle viti, un trapano elettrico. Crea le sue sculture con materiali di scarto, rami, foglie, arbusti, lasciati dalle potature o dopo la violenta grandinata di fine estate.
“È un materiale che mi piace molto, mi ispira – racconta – se vedo un pezzo di legno, un ramo tagliato so subito che figura può evocare. In qualche modo il legno mi parla. È creativo”. Da 15 anni realizza opere artistiche, adesso si guadagna da vivere creando pezzi unici di arredamento (“Con l'arte soltanto non si arriva a fine mese”, dice ridendo). Solo da una manciata di mesi dietro consiglio di Clet – il celebre street artist dei cartelli stradali – ha scelto le vie e le piazze della città per la sua “mostra personale”.
Perché è diventato uno street artist
“A darmi uno stimolo è stata soprattutto la voglia di uscire dallo studio, la noia del circuito delle gallerie d’arte e il bisogno di vedere la reazioni vere delle persone – spiega – quando lavoro in strada mi avvicinano molti e le risposte che ho avuto sono state sorprendentemente positive. Firenze è una cornice perfetta per le opere d’arte, uno studio perfetto, una grande incubatrice artistica”.
Foto: Il Reporter – GC
Il murales “delle Bagnese”
Una delle “recensioni” positive è arrivata per il murales che ha creato al confine tra Firenze e Scandicci, all’incrocio tra via di Torregalli, via del Ponte a Greve e via delle Bagnese: una Madonna con bambino (e tubo rosso). “La padrona di casa ha mandato via i muratori che stavano per chiudere il buco e mettere a posto il muro, per lasciare l’opera lì dov’era – racconta con orgoglio Il Sedicente Moradi – non ho mai avuto degli apprezzamenti di questo genere quando esponevo in galleria”.