Passata la “fiammata” degli incrementi sulle tariffe energetiche, il governo Meloni pensa a come calmierare i costi per il futuro. Perché se è vero che i prezzi sul mercato di elettricità e metano sono calati considerevolmente rispetto ai picchi dell’anno scorso, è altrettanto chiaro che le tariffe per le famiglie rimangono più salate rispetto al periodo prima del conflitto in Ucraina. In molti si chiedono quindi quanto dura il bonus sociale sulle bollette di luce e gas e cosa cambia dopo il 31 marzo 2023 per i requisiti Isee. Fino a questa data infatti la legge di bilancio ha esteso il bonus a una platea più ampia. Ora l’esecutivo dovrà prendere una decisione sulla strategia per i prossimi mesi.
Quando dura il bonus sociale per le bollette di luce e gas nel 2023
Fino al 31 marzo 2023, per effetto della manovra finanziaria, i nuclei familiari con un Isee fino a 15.000 euro godono del bonus sociale per luce e gas nelle loro bollette energetiche. Senza un ulteriore intervento governativo dal 1° aprile tornerebbero i vigore i requisiti precedenti: taglio della bolletta solo per i nuclei familiari con un Isee fino a 9.530, innalzato a 20.000 euro per le famiglie numerose, ossia con almeno 4 figli a carico.
Secondo le ultime indiscrezioni, il governo Meloni sta valutando se varare la proroga del “bonus bollette potenziato” anche per il secondo trimestre 2023, mentre per le imprese potrebbe essere introdotto un credito di imposta per i consumi di gas. In ballo ci sono anche due misure in vigore fino al 31 marzo che riguardano tutte le famiglie: l’azzeramento degli oneri generali di sistema del gas (che in genere pesano anche il 20% sulla bolletta) e il taglio dell’Iva al 5% per il metano. Agevolazioni costose, che finora hanno pesato sui bilanci dello Stato per circa 100 milioni di euro. Ed è probabile che il Ministero dell’Economia ora stringa i cordoni della borsa.
L’ipotesi bonus anti-spreco
Una delle idee sul tavolo è quella anticipata alla fine dell’anno scorso dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e su cui adesso il governo attende le simulazioni di Arera, l’Autorità di regolazione che gestisce di fatto i bonus sociali. Si pensa a un bonus bollette anti-spreco, ossia un’agevolazione che scatterebbe in favorire di chi limita il proprio fabbisogno energetico. L’ipotesi prevede un prezzo calmierato – più basso di quello praticato dai gestori – per una fascia di consumi pari al 70-80% della media del periodo precedente. Superata questa scaglione si pagherebbe la tariffa di mercato per tutti i consumi eccedenti.
Questa misura si affiancherebbe dal 1° aprile 2023 al bonus sociale esteso alle famiglie con un Isee fino a 15.000 euro per luce e gas (per l’acqua resterebbe la soglia di 9.530 euro). Il condizionale è d’obbligo perché su questi punti si attendono le decisioni dell’esecutivo. E in ballo intanto c’è anche l’addio dal 1° aprile 2023 alla maggiore tutela per l’elettricità (Servizio elettrico nazionale) delle microimprese e dei clienti non domestici (tra cui anche alcuni condomini). In Parlamento ci sono però emendamenti bipartisan per prorogare il mercato tutelato fino al 1° gennaio 2024 per queste due categorie.
Nella stessa data, il 1° gennaio 2024, è previsto anche passaggio al mercato libero di luce e gas per tutti i nuclei familiari (i cosiddetti “clienti domestici”) ancora rimasti con il mercato tutelato, che prevede tariffe stabilite ogni trimestre dall’Arera. Il mercato libero invece consente al consumatore di scegliere tra le diverse offerte di differenti gestori, un po’ come succede per la telefonia. Tuttavia I costi, in campo energetico, non sono così chiari ai più. Insomma le prossime settimane saranno cruciali per bonus e bollette.