giovedì, 22 Maggio 2025
Home Blog Pagina 2613

Maggio, il rientro si avvicina: stasera i primi arrivi, poi il charter a Pisa

Sembra ormai vicino il momento del rientro a casa per i componenti del Maggio Musicale Fiorentino impegnati nella tournéè asiatica. Questa sera è infatti atteso l’arrivo a Firenze di un primo gruppo di persone: secondo quanto annunciato da Alitalia, a bordo dei cui aerei si sono imbarcati alcuni lavoratori del Maggio, questa sera alle 19 il primo volo sbarcherà a Fiumicino con a bordo 17 componenti. Da Roma il gruppo si imbarcherà nuovamente per Firenze, dove arriverà alle 22.25. Un altro gruppo di 5 persone arriverà a Milano Malpensa alle 18.20: da qui però non ci sono collegamenti con il Vespucci in quell’orario, pertanto il gruppo dovrà raggiungere la città in altro modo.

TERZO GRUPPO. Il gruppo più consistente decollerà invece da Osaka con un Boeing 777. L’arrivo è previsto a Pisa nella notte tra giovedì 17 e venerdì 18 marzo. Il charter Alitalia su cui viaggeranno i componenti del Maggio dovrebbe arrivare al Galilei alle 2,20 del mattino.

BANDIERA. Nel frattempo anche i festeggiamenti per l’Unità d’Italia dovranno attendere. Il sindaco Matteo Renzi ha dichiarato ieri che non isserà la bandiera sul tetto del Nuovo Teatro del Maggio finché tutta l’orchestra non sarà tornata a casa.

METHA VA IN CINA. Il Maestro Zubin Metha, invece, continuerà la tournée in Cina con i professori d’orchestra e parte dello staff. Il primo concerto si terrà a Shangai il 23 marzo. Mehta, l’orchestra e parte dello staff, diretti in Cina, lasceranno il Giappone domani pomeriggio, con un volo da Tokyo. “Tutti i componenti del Maggio sono stati rassicurati – si spiega in una nota dell’ufficio stampa del Maggio – ed è stato letto loro il bollettino relativo ai valori della radioattività, che conferma nessun rischio”.

RADIAZIONI. Rassicurazioni arrivano dall’Ambasciata italiana a Tokyo: la misura effettuata dai tecnici escluderebbe il pericolo di radiazioni. “I tecnici – si legge in una nota – hanno avuto la possibilità di escludere la presenza di radiazione proveniente da isotopi artificiali (cioè, non ci sono isotopi che possono essere stati prodotti in un reattore nucleare)”. La misurazione, effettuata sul tetto dell’Ambasciata, ha rilevato un valore di radioattività di 0.04 microsievert/ora, quando il valore di radioattività ambientale tipico della città di Roma è di 0.25 microsievert/ora. “È evidente che queste misure – continua il Dr. Alberto Mengoni, addetto scientifico e tecnologico dell’Ambasciata – portano ad escludere qualunque rischio di contaminazione a Tokyo (almeno nelle vicinanze dell’Ambasciata)”.

Nucleare all’Argentario? No grazie. Il muro di Rossi

“Non ci sono compensazioni possibili”. E’ un no deciso e senza possibilità di appello quello di Enrico Rossi nei confronti del nucleare. Secondo la lista governativa tra i siti che potrebbero ospitare le centrali in futuro anche Cecina e l’isola di Pianosa.

MEGLIO LE RINNOVABILI. “Dopo quello che è accaduto in Giappone – sottolinea Rossi –  sarebbe opportuno che il governo non procedesse come un carro armato e si prendesse, una pausa di riflessione: evitando di prendere decisioni prima del referendum. Invece l’atteggiamento del governo appare molto diverso e singolare, in un panorama internazionale in cui tutti prendono spunto e cercano di imparare dopo la tragedia giapponese”. Meglio investire seriamente sulle rinnovabili, dunque, al contrario di quanto è stato fatto con l’ultimo decreto in tema, reo di aver praticamente azzerato la possibilità di investimento.

REFERENDUM. “Il 12 giugno ci sarà il referendum sul nucleare. Il governo e la maggioranza – spiega il governatore – avevano cercato di portarlo avanti verso l’estate, evitando di farlo coincidere con le elezioni amministrative e sperando in una scarsa partecipazione. Ma a questo punto, dopo la tragedia giapponese, penso che tanti cittadini parteciperanno e che sarà una scelta consapevole”.

COMPENSAZIONI A CHI? Cesare Curzi, presidente della commissione al Senato che avrebbe dovuto esaminare il decreto con i criteri per la localizzazione dei siti nucleari, ha spiegato ieri ai microfoni di Radio popolare che il coinvolgimento degli enti locali è necessario, ma che poi l’ultima parola spetta comunque al governo e al parlamento. E che per gli enti locali che ospiteranno le centrali nucleari, ci saranno naturalmente compensazioni. “Non ci sono compensazioni possibili” taglia corto Rossi. “Se le Regioni sapranno esprimere un ‘no’ compatto sarà molto meglio”.

LA LISTA. Intanto il sottosegretario allo sviluppo economico con delega all’energia, Stefano Saglia, ha annunciato che il 23 marzo il Consiglio dei ministri dovrebbe adottare il decreto correttivo del provvedimento sulle localizzazione dei siti per i futuri impianti nucleari. In un vecchio elenco del Cnen del 1979, di cui si è tornati a parlare nei giorni scorsi, tra i possibili siti adatti ad ospitare centrali nucleari ci sono Montalto di Castro, in Lazio ma a due passi dal confine, e in Toscana l’isola di Pianosa, la costa a nord di Piombino fino a Cecina, quella a sud fino a Follonica e la costa davanti a Grosseto, prima e dopo il Monte Argentario.

Baby boom in Toscana, primi 2000 come gli anni ’50

Quasi 300mila toscani in più nell’arco di nove anni. Un boom demografico del genere la Toscana non lo conosceva dagli anni ’50. Merito dell’immigrazione? Non solo.

NUOVI ITALIANI. L’area tra Pisa e Livorno, ad esempio, non ha attratto solo stranieri, ma anche nuovi residenti italiani. A rivelare i dati è Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, intervenuto oggi a Pisa durante il convegno “Edilizia sociale, città, governo del territorio”, organizzato dall’Istituto nazionale di Urbanistica, l’Anci e la Cassa depositi e prestiti investimenti sgr.

BOOM.“Tra il 2001 e il 2009 – ha detto Bellicini come premessa al suo intervento che si è concentrato sui trend passati e presenti del mercato immobiliare – in Toscana la popolazione è aumentata di 290.133 unità. Si tratta di un boom demografico paragonabile a quello degli anni 50 e 60 che ha interessato, oltre a questa regione, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Trentino, Umbria, Marche e Abruzzo, cioè le aree più dinamiche del Paese dal punto di vista economico”.

PIU’ FAMIGLIE. E insieme alla popolazione, è cresciuto di molto anche il numero delle famiglie. “C’è stato un vero e proprio boom delle famiglie: nel corso degli anni Duemila – ha aggiunto il direttore del Cresme – in Italia sono nate 417mila famiglie, contro le circa 22mila dei periodi 1981-1991 e 1991-2001. Anche questo dato è figlio del trasferimento di tanti stranieri nelle aree più dinamiche del Paese”.

LIVORNO E PISA. “Nella zona tra Pisa e Livorno – ha spiegato il direttore del Cresme – negli anni Duemila la popolazione è aumentata del 6,7%, un dato sopra la media nazionale. L’elemento interessante è che questa crescita non è stata dovuta soltanto all’arrivo di stranieri, ma anche di nostri connazionali che non abitavano qui: questa area si è infatti rivelata attrattiva anche per la popolazione italiana”.

In Italia la casa rende più dell’oro

L’immobiliarista è la figura del decennio appena concluso: negli ultimi dieci anni è finito sul mercato il 30% di tutti gli appartamenti italiani e gli investimenti sulla casa hanno reso più di quelli sull’oro.

MA PER I PROSSIMI ANNI… Ma lo scenario dei prossimi anni sarà diverso: il mercato immobiliare sarà caratterizzato da un deciso trend verso la riqualificazione e la trasformazione degli edifici: questo il quadro che ha fatto il direttore del Centro di ricerche economiche, sociologiche e di mercato nell’edilizia (Cresme) Lorenzo Bellicini, durante il convegno “Edilizia sociale, città, governo del territorio”. L’incontro, che si sta svolgendo da stamattina alla stazione Leopolda di Pisa, mira ad analizzare l’attuale emergenza abitativa in Italia e mettere a confronto enti, organizzazioni e operatori del settore per trovare nuove soluzioni al problema.

L’ESPERTO

{youtube}I06UXXZOfeY{/youtube}

FINORA SOLO VINCITORI. MA ARRIVERANNO ANCHE I VINTI”. Secondo Bellicini “finora siamo stati dentro ad un ciclo immobiliare in cui non c’erano vincitori e vinti, ma solo vincitori, perché la casa è stata un bene d’uso e al contempo un bene d’investimento. Il prossimo ciclo immobiliare non sarà così, ci saranno vincitori e vinti, e proprio il valore d’uso degli immobili sarà determinante”. Perché “in pratica avremo tre mercati in uno: quello che conosciamo oggi, il mercato low cost di chi non può permettersi certi prezzi (i giovani, le famiglie che avevano due redditi e invece ora ne hanno uno o due casse integrazioni) e il mercato dell’innovazione. A quest’ultimo, però, manca oggi un leader: ci sono diversi attori non integrati tra loro. Il problema – ha specificato il direttore del Cresme – è che in Italia sembrano più vivaci gli scenari legati alla domanda che quelli dell’offerta immobiliare”.

RIQUALIFICAZIONE E TRASFORMAZIONE. I prossimi anni, ha concluso Bellicini, saranno comunque caratterizzati da una spinta marcata verso “la riqualificazione e la trasformazione degli edifici”.

Cosa successe il 17 marzo? Le risposte degli studenti (e non solo) / VIDEO

Alla vigilia della Festa per i 150 anni dell’Unità d’Italia, Il Reporter ha fatto un breve sondaggio all’uscita delle scuole e per le strade. Il risultato? Nessuno sa perché si festeggi proprio domani, 17 marzo.

UNA DOMANDA… Tutti (o quasi) sanno che domani si festeggia e che si celebra l’Italia, ma alla domanda “perché si fa festa proprio domani?” in molti sono incerti, dagli studenti freschi di lezione agli adulti che i banchi li hanno lasciati da un bel po’. C’è chi azzarda con le storiche imprese dei Mille, chi accampa qualche battaglia, chi ipotizza l’incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II (avvenuto in realtà il 26 ottobre 1860 a Teano) e chi invece si ricorda del compleanno della mamma.
E poi c’è chi non ci prova nemmeno e risponde sinceramente “non lo so”.

 

{youtube}28aH5v7mUTw{/youtube}

...LA RISPOSTA. Se a questo punto vi fosse venuta la curiosità, sappiate che la risposta giusta era: il 17 marzo 1861 lo Stato sardo, come si chiamava fino ad allora il regno riunificato sotto un’unica bandiera, assunse il nome di Regno d’Italia. Nessuna epica battaglia, né scontri diplomatici, nessuna mobilitazione di massa, semplicemente un cambio di nome. Che fece la differenza.

Vede la polizia e si sbarazza della droga: scoperto e arrestato

Vede l’auto della polizia e prova a liberarsi dalla droga.

IN CENTRO. E’ successo ieri sera intorno alle 22, quando un cittadino algerino di 28 anni, già conosciuto dalle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia, è stato notato da una volante mentre da via Gomitolo dell’Oro faceva capolino in via Sant’Antonino.

IL TENTATIVO. Alla vista della polizia, però, l’uomo ha subito cambiato direzione, lasciando cadere a terra quattro dosi di hashish (4,5 grammi) già pronte per lo smercio in strada. E’ stato però immediatamente bloccato, e sorpreso con addosso i proventi della sua attività: ben 210 euro in banconote di piccolo taglio.

UNITA’ CINOFILE. Nella circostanza sono intervenute anche le unità cinofile antidroga del reparto di Ancona, che in un attimo hanno scoperto anche il deposito dello spacciatore: a pochi passi da dove era stato fermato i cani hanno fiutato altri 16,97 grammi di “fumo” nascosto nell’intercapedine di una saracinesca. L’algerino è finito in manette per spaccio.

Minorenne accoltella il coinquilino

Minorenne accoltella connazionale in casa: preso dopo pochi minuti dalla polizia.

LA DISCUSSIONE. L’episodio è accaduto ieri sera, quando un 17enne cingalese (regolare in Italia) ha avuto una discussione animata con il suo coinquilino (anch’egli cingalese) in un appartamento in via dei Leoni. Durante la lite lo, il 17enne ha ferito il coinquilino sul fianco con un coltello da cucina.

IL FERITO. La vittima (di 30 anni) è stata trasportata e ricoverata all’ospedale di Santa Maria Nuova, ma non ha fortunatamente riportato gravi conseguenze dal gesto del minorenne. Per questo, il ferito è stato sentito subito dagli agenti, e ha fornito precise indicazioni sul suo aggressore.

LA DENUNCIA. La polizia si è quindi recata nell’abitazione dove i due vivevano, e ha trovato il 17enne ancora a casa. Il minorenne è stato denunciato per lesioni aggravate.

Vede la polizia e si sbarazza della droga: scoperto e arrestato

Un’altra Italia-Francia: protagonisti i Ribolliti

0

C’è una squadra fiorentina che gira il mondo per passione del proprio sport, che applica alla lettere le regole del fair-play è la squadra ‘old’ dei rugbisti fiorentini. 

I RIBOLLITI. I Ribolliti Firenze Old Rugby Club hanno festeggiato l’anno scorso il loro 125mo incontro agonistico con l’ennesima trasferta all’estero. La meta questa volta è stata la Catalogna (Spagna) a Lloret de Mar, dove lo scorso ottobre si è svolto il 2° Festival Rugby Veteranos Barcelona. Il Festival ha visto la partecipazione record di ben 36 squadre maschili con regole old, sei squadre di rugby competitivo con regole rugby union e tre squadre femminili, il tutto in rappresentanza di Spagna, Francia, Portogallo, Belgio, Svizzera, Irlanda, Inghilterra, Andorra e Italia (con ben 7 formazioni). Nel corso della manifestazione si sono disputate oltre 70 partite ed utilizzati contemporaneamente 9 campi di gioco: il tutto condito con un’ organizzazione logistica praticamente perfetta. Gli “avversari” dei Ribolliti sono stati i francesi Les Bandars e Les Suscrofats e i baschi di Guerenika. Poi tante altre iniziative fino al match di domenica scorsa. 

ANCORA ITALIA – FRANCIA. Dopo la storica partita del Sei Nazioni che ha visto l’Italia prevalere sulla Francia per 22-21 c’è stata anche un’altra ‘partita epica’. Si è svolta, infatti, la tradizionale amichevole al Padovani. I “Ribolliti” hanno ospitato il “XV du Parlement”, equipe transalpina che compie una sorta di Sei Nazioni parlamentare, incontrando di volta in volta i colleghi con calendario identico a quello della loro nazionale. Si è rinnovata pertanto la tradizione che ha visto i “Ribolliti” affrontare oltre ai parlamentari francesi, nel corso degli anni, le rappresentative dell’ “Assemblea Nazionale Gallese” a Cardiff , della “House of Common” a Londra e della Polizia a Edimburgo in Scozia. Magia del rugby.

Unità d’Italia, previsti spostamenti sulle Austrostrade. I tratti più a rischio

Previsti spostamenti su tutta la rete autostradale italiana in occasione della Festa Nazionale dell’Unità d’Italia, per le celebrazioni in corso in tutto il Paese e anche per chi approfitterà per fare qualche giorno di vacanza. I flussi – avverte Autostrade – saranno più intensi in uscita dalle grandi città mercoledì pomeriggio (tra le 16 e le 20) e giovedì mattina 08-14). I rientri, invece, si concentreranno domenica pomeriggio (soprattutto nella fascia 17-21) e lunedì mattina.

CANTIERI E MEZZI PESANTI. La circolazione – continua Autostrade – sarà agevolata dalla rimozione dei principali cantieri, ad eccezione di quelli legati al potenziamento della rete, e dal blocco dei mezzi pesanti nei giorni di giovedì 17 e domenica 20 marzo, dalle 8 alle 22.

TRATTI A RISCHIO TRAFFICO. I flussi di traffico saranno più intensi lungo la direttrice nord-sud, soprattutto sulla A1 tra Milano e Parma e all’altezza del bivio per l’A22 del Brennero, da Bologna a Firenze nord (possibili rallentamenti nel tratto appenninico), tra Firenze sud e Incisa e in uscita dalla Capitale, sia verso Napoli (possibili rallentamenti fino a Valmontone) sia verso Firenze. Ma non solo: traffico intenso previsto poi in Lombardia sull’A4 (in direzione Brescia) e sull’A9 (alla Dogana con la Svizzera), sulla rete autostradale ligure verso le riviere di Ponente e Levante (A10, A6 e A12) e in Toscana sull’A11 in direzione di Pisa e della Versilia.

INFORMAZIONI. Per conoscere le condizioni del traffico prima di mettersi in viaggio – aggiunge Autostrade – è possibile chiamare il Call Center Viabilità Autostrade 840-04.21.21 e il numero verde del CCISS 1518 o consultare il sito internet www.autostrade.it. Durante il viaggio costanti aggiornamenti sulle condizioni di viabilità ed i tempi di percorrenza vengono diffusi dai 1.443 pannelli a messaggio variabile dislocati sulla rete ed in ingresso alle stazioni e dai notiziari radiofonici RTL 102.5, Isoradio 103.3 FM e Onda Verde RAI.

E la Filarmonica suona l’inno in stazione

0

Anche le Ferrovie dello Stato partecipano alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia.

L’INNO. Giovedì 17 marzo a mezzogiorno, all’unisono in 150 stazioni italiane, l’inno nazionale onorerà il Tricolore, alla presenza delle massime autorità cittadine e locali.  In Toscana l’inno sarà eseguito dalla Filarmonica Donizetti alla stazione di Firenze Santa Maria Novella, mentre in altre 11 stazioni (Empoli, Viareggio, Prato, Pistoia, Lucca, Livorno, Massa, Siena, Grosseto, Arezzo e Pisa) sarà mandato in diffusione sonora.

VIDEO. Inoltre – spiegano le Fs – sui monitor delle  grandi e medie stazioni sarà proiettato un video. Con il contributo di immagini tratte dall’archivio storico delle Ferrovie dello Stato, il filmato racconterà le esperienze vissute da tutte le generazioni di italiani nei primi 150 anni di vita del nostro Paese.

FRECCIAROSSA “TRICOLORE”. E il nuovo sistema di pricing, che consente di modulare il prezzo di volta in volta più conveniente, insieme alle offerte speciali varate ad hoc  per celebrare i 150 anni, consentiranno di muoversi, in treno, con sconti fino al 60%, aggiungono le Fs. Mentre un Frecciarossa “vestito” Tricolore circolerà  tutto l’anno lungo i 1000 km delle linee ad Alta Velocità.