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Marco Di Piazza a San Gimignano

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MARCO DI PIAZZA – Gruppo di figure in cammino – Voci dal mondo

SAN GIMIGNANO, Piazza Duomo, Cortile del Palazzo Comunale

Sabato 11 settembre 2010, ore 17.00

San Gimignano – Praga: un progetto di respiro internazionale voluto fortemente dal Sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi e dall’Associazione Città e Siti Italiani del Patrimonio UNESCO; la presentazione è a cura del Dr. Carlo Francini, direttore Tecnico dell’Associazione.

LA SCULTURA NEL CORTILE

Una scultura in acciaio nel cuore di San Gimignano, ”Gruppo di figure in cammino” dell’artista toscano Marco Di Piazza, una frase di Gandhi: Nessuna cultura può sopravvivere se cerca di essere esclusiva, ripetuta in oltre 30 lingue del mondo. L’artista propone al pubblico un gruppo di figure in cammino come risposta all’affermazione che non c`è alcuna possibilità per una singola cultura di imporsi sulle altre. Il lavoro si propone in due tempi: il pubblico ode lingue sconosciute pronunciata in molte lingue che si susseguono e ripetono la stessa frase. La frase parla di una verità che sembra provenire dalla profondità della storia e dalla quale scaturisce una forma, integra, filiforme, sospesa tra cielo e terra, un Gruppo di persone in cammino.

IL RESPIRO INTERNAZIONALE

Nella città di Praga, come a San Gimignano, nel mese di ottobre verrà esposta in pubblico lo stesso soggetto scultoreo realizzato in grandi dimensioni (h. 4,20 mt.); l’ opera viene presentata all’interno del Festival Internazionale d’Arte Contemporanea Tina B.

Sempre nella città di Praga, nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura, Patrocinio dell’Ambasciata esposizione personale dell’ artista ed esposizione del Modello originale.

Marco Di Piazza, nato a Roma nel 1961, si e’ trasferito giovanissimo in Toscana per studiare arte e architettura a Firenze. Nel 1989 Di Piazza ha restaurato una cappella medievale nel Centro di San Gimignano e vi ha aperto uno studio-galleria dove espone le proprie opere di pittura e scultura in pietra, bronzo e terra cotta. Alcune di queste, di dimensioni monumentali, si trovano oggi in collezioni pubbliche e private di oltre venti nazioni. Dal 2003, Di Piazza si e’ trasferito a Bonn, in Germania e, a periodi, fa ritorno nel laboratorio di San Gimignano per realizzare opere in ferro e acciaio, divenute la materia centrale della propria attività scultorea.

Nicoletta Curradi

Carlo Romiti espone al Museo Marini

Ippios in greco è tutto ciò che ha a che fare col cavallo e, nell’immaginario di Carlo Romiti, il termine richiama anche gli orientali paesaggi sconfinati e stepposi, dove l’uomo si è innamorato di questo animale.

Il cavallo e il suo paesaggio rappresentano tutto l’artista Romiti che vive con i cavalli, sua forte passione, e dipinge con la terra, materia delle sue opere.
Terra e cavalli esteticamente hanno già una valenza propria e insieme diventano metafora: la terra, elemento vitale quindi indispensabile e l’animale cavallo, simbolo del selvaggio, atavicamente attraente.

Il museo Marini, santuario del cavaliere, diventa con questa mostra l’occasione per vedere il cavallo senza cavaliere e senza briglie, un cavallo selvaggio, non domato dall’uomo, che può vivere e galoppare solo in uno spazio aperto, in una terra libera e senza confini. Le opere esposte sono una ventine, tutte nello spazio della cripta. E ad accompagnarle c’è un breve video di Enrico Belli e Marco Tani, dedicato, come la mostra, ai cavalli e alla terra. Cavalli intuiti più che reali, che sembrano dare movimento alle opere di Romiti e consistenza ai suoi pensieri.
In occasione della mostra verrà realizzato un catalogo, edito da Gli Ori, con testi di Alberto Salvadori e Enzo Fileno Carabba.

Carlo Romiti dipinge da anni con le terre che egli stesso ricerca. La sua pittura ha inizio nel momento stesso in cui raschia un argine e, con la mano, raccoglie le prime manciate di terra. Il proseguire di una tecnica antica di millenni e la ricerca continua sul colore e sulle sue applicazioni, sono fonte di ispirazione. Talvolta è la terra stessa, o una sua diversa tonalità, a suggerire l’opera, in un alternarsi di priorità tra soggetto e colore.

La terra grezza, ben asciugata, macinata a mano in mortai di pietra, setacciata e talvolta macinata ancora, viene mescolata con acqua, uovo o collanti vari, ma anche con olio di lino a seconda dei supporti usati. La terra così trattata non ha bisogno di vernici finali poiché essa possiede e deve mantenere la sua propria “luminosità”. L’uso di questa tecnica di antica tradizione pittorica non può che trovare conferma nell’ambiente e nelle scelte di vita dell’artista: un misurato isolamento nelle campagne tra San Gimignano e Volterra. I suoi cavalli, i suoi cani e nel vicino bosco caprioli e cinghiali sono, insieme al paesaggio, i soggetti preferiti ed il mezzo per ritrovare la parte ancestrale che è in ognuno di noi.

Nicoletta Curradi

Ultimo giorno per “Zoom-ma Il Reporter”

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Ultimo giorno oggi, venerdì 10 settembre, per partecipare al concorso fotografico “Zoom-ma Il Reporter”.

SCADENZA. Oggi è infatti l’ultimo giorno utile per inviare la propria fotografia e per votare gli scatti più belli, tra i tantissimi che hanno partecipato al concorso.

COME PARTECIPARE. Per partecipare basta inviare una foto delle proprie vacanze con Il Reporter: spazio alla fantasia, all’estro creativo e all’ispirazione.

PREMI. Oltre alla soddisfazione di vedere pubblicata la propria fotografia su Il Reporter di ottobre, in palio – per i primi tre classificati – ci sono tre bellissimi premi: il vincitore del concorso si porterà a casa una macchina fotografica Canon Powershot G11, mentre il secondo e al terzo classificato vinceranno rispettivamente una macchina fotografica Samsung ST5000 e una Samsung ST60.

Non resta, dunque, che affrettarsi a partecipare.

Careggi, non si ferma all’alt e investe tre persone

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Non si ferma all’alt e investe tre persone: è accaduto all’ospedale di Careggi.

PROBLEMI PSICHIATRICI. Protagonista della vicenda un uomo di 42 anni, in cura per problemi psichiatrici, che stamani era andato a trovare la madre, ricoverata nel reparto di San Luca.

IGNORATO L’ALT. Il 42enne è entrato, al volante della sua auto, in un’area riservata ai mezzi di soccorso dell’ospedale di Careggi, non fermandosi all’alt che gli era stato imposto e investendo tre persone, un infermiere e due passanti.

FERITI. La guardia giurata che ha intimato l’alt all’uomo non è stata ferita, mentre un infermiere e due passanti, toccati dallo specchietto del mezzo, sono stati giudicati guaribili in tre giorni.

Poste di Sant’Ellero, prossima chiusura. Si mobilita la Regione

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E’ intervenuto anche Riccardo Nencini per scongiurare la chiusura definitiva dell’ufficio postale di Sant’Ellero.

VERIFICHE IN CORSO. “Nei giorni scorsi mi sono incontrato con Maria Teresa Liliu, responsabile di Poste spa per Toscana e Umbria, ed abbiamo parlato anche dell’ufficio di Sant’Ellero – fa sapere l’assessore regionale ai rapporti con gli enti locali, Riccardo Nencini – Le ho chiesto particolare attenzione ed è in corso un lavoro tra gli uffici della Regione e la direzione di Poste spa per capire cosa sia possibile recuperare”.

CHIUSURA ANNUNCIATA. Nei giorni scorsi Poste spa avevano infatti comunicato ai Comuni di Reggello e Pelago che dal 7 settembre lo sportello di Sant’Ellero, per motivi di sicurezza e di igiene, sarebbe stato chiuso: senza precisare se la chiusura fosse definitiva o solo temporanea. Ieri i consiglieri regionali Gianluca Parrini e Nicola Danti (Pd) hanno scritto una lettera all’assessore Nencini, chiedendo il suo intervento.

LA RISPOSTA. “La direttrice di Poste spa per Toscana e Umbria – scrive Nencini a Danti e Parrini – mi ha confermato che l’impegno non mancherà”. L’ufficio postale sorge vicino allo stazione ferroviaria ed era comodo anche per i pendolari che prendono quotidianamente il treno.

Un minareto in stile Giotto. E scatta la polemica

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Una moschea in stile fiorentino. Il progetto che la comunità islamica fiorentina starebbe per presentare al sindaco Matteo Renzi dovrebbe richiamare le chiese cittadine più che i luoghi di culto arabi. Con tanto di minareto ispirato al campanile di Giotto. E non si ferma la polemica.

IL PROGETTO. La moschea, progettata dall’architetto David Napolitano su incarico dell’imam Ezzedine Elzir, dovrebbe riecheggiare lo stile delle chiese cattoliche di Firenze, a partire dal Duomo e Santa Maria Novella. Ma, fa sapere l’architetto dopo le indiscrezioni apparse sulla stampa, il minareto in stile Giotto non è fondamentale. Una delle questioni più scottanti potrebbe dunque scomparire dalle carte che arriveranno nei prossimi giorni sui tavoli degli uffici comunali.

FAVOREVOLI. Immediata la polemica, a seguito delle dichiarazioni rilasciate dallo stesso imam nei giorni scorsi. A favore si sono subito schierati la comunità valdese e l’arcivescovo Betori, a cui si è aggiunta oggi anche la consigliera comunale Ornella De Zordo (Perunaltracittà). “E’ necessario fare presto e bene – dichiara la De Zordo – l’amministrazione ha il dovere di agire, di entrare in una logica di rispetto dei diritti della persona fra i quali c’è il diritto inalienabile di culto e di espressione religiosa”. Da parte sua l’amministrazione comunale si è sempre dichiarata a favore della libertà di culto e anche dell’eventuale costruzione di luoghi di preghiera di fede diverso. A patto che le comunità religiose provvedano da sole ai costi.

CONTRARI. Fermamente contraria la Lega Nord. “La Lega – si infiamma il consigliere provinciale Marco Cordone – lotterà con tutte le sue forze affinché l’Europa, Firenze compresa, non diventi Eurabia”. E chiama in causa un referendum cittadino sulla moschea.

L’INVETTIVA DI NARDELLA. “Abbiamo bisogno di dialogo”. Lo scrive oggi su Facebook il vicesindaco Dario Nardella. “L’iniziativa del pastore della Florida di bruciare il Corano in occasione dell’11 settembre – aggiunge – è una provocazione gravissima che fa solo il gioco di chi vuole guerre di religione e scontro di ideologie. E’ lo stesso linguaggio di chi reagisce con intolleranza alla proposta di chi chiede una moschea anche a Firenze”.

Insegnanti e Musei insieme con ‘Edumusei’

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L’appuntamento 2010 è dedicato a questa tipologia museale ed è titolato “Musei di cose che parlano di sentimenti”, fissato per domani a partire dalle ore 10, presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze.

UN DATABASE ONLINE E LA CARD MUSEI. Edumusei propone due tipi di strumenti operativi: un data base online che raccoglie e aggiorna annualmente le proposte di attività educative per ogni fascia di età dei musei toscani, e la card (Edumuseicard) che consente l’accesso gratuito a circa 150 musei della Toscana, lo sconto negli acquisti ai bookshop, la riduzione nell’acquisto di biglietti di stagioni teatrali, concertistiche e cinematografiche, l’invio gratuito di pubblicazioni speciali dei musei e della Regione.

CARD GRATUITA PER INSEGNANTI. La card viene concessa gratuitamente agli insegnanti che ne facciano richiesta. Attualmente i titolari di questa card sono circa 2600, in larga parte toscani, ma anche di altre regioni. La filosofia della card è quella di far entrare il museo nella cassetta degli attrezzi professionali degli insegnanti e di sostenere aggiornamento e qualificazione dei docenti anche attraverso l’accesso facilitato ai luoghi della cultura.

La Regione Toscana continuerà a contribuire alle attività educative dei musei, promuovendo anche nuove sperimentazioni e forme per facilitare l’accesso al Museo come il Museobus, già sperimentato con successo a Firenze e Pistoia.

Tutte le “Sfide” di Prandelli

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Venerdì 10 settembre, alle 23.50, sarà Cesare Prandelli il protagonista di “Sfide”, il programma di Rai 3 dedicato a fatti e personaggi dello sport. Sarà un viaggio nel mondo del “Pranda”, un lungo percorso che dal piccolo paese di Orzinuovi arriva fino alla panchina più prestigiosa d’Italia: quella della Nazionale.

L’UOMO. La puntata di Sfide darà dunque a chi non lo conosce la possibilità di scoprire qualcosa di più sul conto dell’uomo che, da Orzinuovi, è arrivato ad occupare la panchina della Nazionale, mentre ai fiorentini la possibilità di rivederlo “all’opera” e di ripercorrerne la storia. Un modo per capire chi è l’uomo a cui è stato affidato l’arduo compito di risollevare le sorti del calcio italiano.

LA STORIA. Un uomo che ha alle spalle una lunga storia: dal primo stipendio di cinquantamila lire con la maglia della Cremonese ai calci al pallone nella Juventus di Platini, fino alla consapevolezza di avere la stoffa per essere un allenatore grazie a un dono speciale: saper tirare fuori il meglio dai suoi uomini, anche se la società per cui lavori sta fallendo, come gli è successo a Parma, o se devi giocarti un campionato partendo con una penalizzazione di – 15 punti, come capitò a Firenze nel 2006.

RITRATTO INEDITO. Prandelli ripercorrerà in un’intervista esclusiva le tappe principali di una vita fatta di scelte difficili, a volte dolorose, ma sempre coerenti e decise. Con il contributo di filmati di repertorio e le testimonianze di amici, compagni e calciatori, emerge allora un ritratto inedito di un allenatore che attraversa lo sport con il sorriso sulle labbra, e che sa dare il giusto peso al calcio e alla vita.

Evasero calandosi con le lenzuola, catturati nelle Marche

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Sono stati identificati e catturati a Porto Recanati, nelle Marche, i due detenuti evasi dal carcere di Pisa il 26 luglio scorso. I due erano riusciti a scappare in pieno giorno con una fuga in stile cinematografico.

LENZUOLA ANNODATE. Bledar Shehu di 27 anni, e Roland Dedja di 26, entrambi albanesi, detenuti con l’accusa di omicidio e tentato omicidio, si erano calati dal muro di cinta del carcere grazie a delle corde fatte da lenzuola annodate. Arrivati in strada avevano fermato una passante e le avevano rubato l’auto, scomparendo nel nulla.

L’ARRESTO. I due sono stati rintracciati dai carabinieri di Brescia in collaborazione con i militari di Teramo. Probabilmente erano stati aiutati a nascondersi da alcuni complici.