martedì, 12 Agosto 2025
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Teatrino in giardino, domani il “Circus Colombazzi”

Continua, per i più piccoli rimasti in città, “Il Teatrino in giardino”, una rassegna estiva di spettacoli, musica e laboratori dedicata ai bambini, organizzata dal Quartiere 2 in alcuni giardini e aree verdi del suo territorio.

 

CIRCUS COLOMBAZZI. In calendario domani, mercoledì 28 luglio, alle 21, presso il parco Pettini Burresi di via Faentina 145, il “Circus Colombazzi”, presentato dalla Compagnia Fratelli Di Taglia di Rimini.

 I tre Colombazzi sono una famiglia di saltimbanchi, giocolieri, acrobati, imbonitori, ciarlatani dell’inizio del ‘900 con costumoni a righe, baffoni, calotte e il loro spettacolo racchiude nella caratterizzazione dei personaggi la tradizione del teatro popolare, dalla commedia dell’arte al clown e al buffone.

IN CONTATTO COL TEATRO. Così il pubblico viene fatto entrare in contatto con il teatro “povero” e calato in una atmosfera calda, coinvolgente, divertente e semplice, lontana dalle immagini a volte fredde e stereotipate della televisione.

Per tutti, ma in particolare per i ragazze/i da sei a dieci anni. Ingresso libero. Info, 055 2767822.

Zanetti: “Sto qui e giocherò le mie carte”

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Cristiano Zanetti racconta la condizione sua e della squadra a poco meno di un mese dal calcio d’inizio del nuovo campionato. Le impressioni sul nuovo allenatore, sulla condizione e sulla moviola in campo.

 

RITIRO. “Stiamo lavorando molto bene, i carichi di lavoro si iniziano a sentire. Ad oggi le gambe sono un po’ appesantite,  ma presto raggiungeremo il top a livello fisico. Siamo una squadra forte, abbiamo aggiunto qualità con acquisti importanti e forse ne arriveranno altri”.

NUOVO ALLENATORE. Dalla sala viene chiesto che tipo sia Mihajlovic: “Stesso carattere e stessa voglia di vincere che aveva quando era calciatore. Massimo impegno e serietà. Credo che sia l’allenatore giusto per la Fiorentina”.

Che differenza c’è tra il 4-2-3-1 di Prandelli e i 4-2-3-1 provati da Mihajlovic?  “L’unica differenza è che gli esterni giocano un po’  più larghi e di conseguenza i due centrali di centrocampo effettuano più cambi di gioco”.

MOTIVAZIONI. Un motivo per restare in viola? “Mi sento un giocatore importante e nessuno mi ha mai detto di andare via. La mia intenzione è rimanere per giocare le mie carte”.

MOVIOLA. La Rai non userà più la moviola nei programmi serali del dopo partita, ma la moviola in campo? “Ben venga, se riescono ad evitare errori come quelli che abbiamo subito noi la scorsa stagione”.

Oltre ai torti nella scorsa stagione è mancata la motivazione nel finale? “Credo che sia stata un anno lungo di partite e basta. Quando uno scende in campo vuole sempre vincere, le motivazioni non mancano mai ad un calciatore”. Cosa è mancato allora alla Fiorentina la scorsa stagione?  “A mio parere ci è mancata solo la continuità”.

Pasqual, “Con Sinisa un nuovo inizio”

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“Con Mihajlovic è un nuovo inizio, sono pronto a giocarmi le mie carte. Spesso non capivo le lunghe esclusioni di Prandelli nei miei confronti”. L’arrivo del nuovo mister ha portato una ventata di ottimismo a Manuel Pasqual.

DA CORTINA. Dal ritiro di Cortina Pasqual parla delle incomprensioni con Prandelli. “Sembrava ci fosse sempre qualcuno più in forma di me – spiega –  invece la società ha sempre puntato su di me”.

FUTURO IN VIOLA. Confessa di aver pensato a volte di cambiare squadra ma alla fine la fiducia della squadra lo ha convinto a rimanere in viola. “Voglio restare e l’ho detto a Corvino – dichiara –  ma lui mi ha spiegato che comunque un altro terzino sinistro doveva prenderlo. Sono rimasto perché sono convinto che potremo fare grandi cose. Con Sinisa stiamo con la difesa più alta, per essere più compatti e correre meglio”. E per quanto riguarda la Nazionale, “intanto penso alla Fiorentina”.

Tutti a Pratolino con il naso all’insù

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Per chi ha rinunciato al tradizionale falò sulla spiaggia con tanto di osservazione del cielo, ma si vuole godere comunque la notte delle stelle cadenti l’alternativa è a due passi dalla città, al Parco di Pratolino.

LACRIME DI SAN LORENZO. Appuntamento al Parco di Pratolino il 12 agosto per vedere le “Lacrime di San Lorenzo” con l’assistenza dell’astronomo e astrofisico Lorenzo Brandi e dei tecnici dell’Osservatorio Torre Luciana.

INFO. L’iniziativa, curata dal Laboratorio didattico ambientale di Villa Demidoff, è gratuita. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero 0554080749, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13.

CIELI AUTUNNALI. Ulteriori appuntamenti con le stelle, per i quali ci si può già prenotare, sono previsti il 9 settembre, su Cerere e i corpi minori del sistema solare, il 16 settembre, sulle costellazioni circumpolari, il 23 settembre sul cielo d’autunno, il 30 settembre sulle costellazioni dello Scorpione, del Sagittario e di Ofiuco.

I soldi del Meccanotessile? Alla scuola Matteotti

I fondi destinati al secondo lotto dei lavori del Meccanotessile verranno investiti nella vivibilità del quartiere di Rifredi. Si tratta di circa 1 milione e 300mila euro, da convogliare nella ristrutturazione della scuola Matteotti e nel recupero del verde tra via Pisacane e via Corridoni.

LA PROPOSTA. A proporlo è la consigliera Pd Stefania Collesei, favorevole anche l’assessore all’istruzione Rosa Maria Di Giorgi.“La scelta dell’amministrazione di alienare il Meccanotessile – ha detto la Collesei – ha fatto sì che si rendessero disponibili per altri obiettivi le risorse accantonate per il cofinanziamento del 2° lotto dei lavori”.

LA PAROLA AI CITTADINI. La Collesei ha poi spiegato che “vi è un impegno del Comune di coinvolgere i cittadini a partire da settembre per ridefinirne le funzioni pubbliche, a partire dall’area verde prospiciente la struttura di archeologia industriale”.

IN VISTA DEI CANTIERI PER IL TRAM. “Nel frattempo – continua la consigliera – ho posto l’attenzione in commissione bilancio sul fatto che si dovesse destinare una quota significativa delle economie prodotte per la vivibilità di Rifredi recuperando l’area verde più prossima, ovvero quella di Pisacane/Corridoni, allestendo spazi per la sosta durante la cantierizzazione della tramvia, completando le opere in corso come il restauro della scuola Matteotti”.

I taxi gialli spariscono, le corse si moltiplicano

 

VOTAZIONE IN CONSIGLIO. Il consiglio comunale ha dato il via libera (21 voti favorevoli su 31 votanti) alla delibera sui taxi presentata dal vicesindaco Dario Nardella. I consiglieri del Pd hanno votato a favore (1 astenuto). A favore ha votato anche Eros Cruccolini (SeL). Hanno votato contro i consiglieri del PdL presenti in aula e si sono astenuti De Zordo, Di Puccio, Grassi.

VIA I TAXI ‘GIALLI’. Una delibera che prevede a regime l’equiparazione dei 60 cosiddetti ‘taxi gialli’ ai 594 taxi bianchi e di fatto accresce di 360 ore al giorno le auto a disposizione della clientela, cancellando progressivamente le disparità fra i due gruppi.

Nardella ha precisato che le 60 licenze straordinarie introdotte nel 2007 “non hanno portato all’atteso miglioramento del servizio”: i taxi gialli infatti possono lavorare 8 ore al giorno invece che 12, non possono utilizzare il radiotaxi dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 21 (in queste ore il servizio è solo a chiamata diretta), non possono modificare o cambiare i due turni giornalieri (che sono 6-14 e 14-22).

ACCORPAMENTO DEI SERVIZI. La nuova delibera intende stabilisce che l’organico complessivo per l’esercizio del servizio taxi passi a 654 licenze, trasformando definitivamente le 60 licenze straordinarie in ordinarie; consente alle 60 licenze straordinarie di usare il servizio di radio taxi anche nelle fasce orarie finora interdette (8-14 e 18-21), con un aumento di 360 ore al giorno di disponibilità di servizio radio taxi; supera la rigidità a cui erano sottoposte le 60 licenze straordinarie che potranno cambiare turno come le altre licenze; elimina la differenza di colore.

“Ma la delibera non si limita a questo – ha precisato il vicesindaco – Con l’assessore Saccardi abbiamo già chiesto un finanziamento per realizzare tariffe agevolate per i portatori di handicap; pensiamo a tariffe per i giovani dai 16 anni all’uscita da locali e discoteche, per chi va a teatro, allo stadio o al museo (così come già avviene per l’aeroporto).

Verdini, 9 ore di interrogatorio a Roma. “Ma non mi dimetto dal Pdl”

 

Interrogatorio fiume per il coordinatore Pdl Denis Verdini, ascoltato ieri pomeriggio dalle 15 fino a mezzanotte dai pm della Procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per gli impianti dell’eolico in Sardegna e sulla cosiddetta P3. Nel frattempo sono state rese note le dimissioni di Verdini dalla presidenza del Credito Cooperativo Fiorentino, banca che ha guidato per 20 anni. Scelta che ha condotto, sempre ieri pomeriggio, alle dimissioni in blocco del Cda dell’istituto di credito.

L’INCHIESTA. Il coordinatore del Pdl è indagato assieme a Marcello dell’Utri, Flavio Carboni e Massimo Lombardi per violazione della legge sulla costituzione di società segrete nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta P3 ed è iscritto nel registro degli indagati nell’indagine sugli appalti per l’eolico.

IL FILONE FIORENTINO. Verdini è indagato anche a Firenze nell’inchiesta sui rapporti economico finanziari tra il Credito cooperativo fiorentino (Ccf) e la Baldassini Tognozzi Pontello (Btp) dell’amico Riccardo Fusi, dimessosi mesi fa dalla presidenza del suo gruppo.

LE REAZIONI. Al termine dell’atto istruttorio l’avvocato Coppi ha spiegato che nel corso dell’interrogatorio ”non si è parlato dell’associazione segreta perché neghiamo in radice qualsiasi partecipazione a società segreta o pubblica”. E il coordinatore del Pdl ha replicato a chi, come Fini, ha chiesto le sue dimissioni ribadendo che non si dimetterà.
 

“NON MI DIMETTO DAL PARTITO”. ”La richiesta di Fini è impropria – ha detto – non ho nessun motivo per dimettermi, al momento sono solo indagato”. Poi ha puntato il dito contro i giornalisti ”che hanno esercitato una pressione mediatica senza eguali”. ”Voi giornalisti violate le regole del segreto istruttorio – ha concluso Verdini – i cittadini vengono sbatacchiati: meno male che c’è Berlusconi”.
 

LA DIFESA. Quanto all’interrogatorio Coppi ha precisato che ”a posizione di Verdini è assolutamente chiara, è stato minuziosissimo nelle risposte a tutti gli argomenti che costituiscono oggetto di accusa”. Coppi ha aggiunto che Verdini non ha esercitato “nessuna pressione per la nomina di Ignazio Farris all’Arpas della Regione Sardegna” e, rispondendo a domande sulla movimentazione di denaro attribuita a Verdini ha aggiunto che “non ci sono stati grandi movimenti se non un’operazione del 2004 che abbiamo spiegato”.

Circa i rapporti con Flavio Carboni, Coppi ha sottolineato che il suo assistito ha fornito elementi “che possono essere riscontrati con documentazione bancaria e testimonianze”. E i giudici del Riesame motivano il rigetto delle istanze di scarcerazione per Carboni e Lombardi ”in quanto appare necessario impedire la prosecuzione dell’attività delittuosa della ‘societas sceleris”’ e per “per garantire l’affidabilità di istituzioni pubbliche tra cui gli uffici giudiziari”. Domani prosegue l’attività istruttoria. Previsto l’interrogatorio del senatore del Pdl Marcello dell’Utri.

Evadono dal carcere di Pisa scavalcando il muro

LA FUGA. Due detenuti albanesi sono evasi ieri all’ora di pranzo dal carcere di Pisa scavalcando le mura di cinta con delle lenzuola annodate. I due sono potuti scappare, afferma il sindacato di Polizia penitenziaria, sfruttando la carenza di agenti sul muro di cinta, in quanto l’agente addetto al controllo del cortile passeggi aveva altri due cortili da presidiare, oltre ad un piano di sezione detentiva.

L’ACCUSA DEL SAPPE. “Che si tratti di evasione annunciata – spiega il sindacalista Donato Capece – lo dimostra il fatto che nel carcere di Pisa ci sono 458 detenuti contro una capienza di circa 250 posti, mentre gli agenti penitenziari sono carenti di 80 unità (pari al 31% dell’organico regolamentare)”.

“Da tempo – prosegue Capece– denunciamo le gravi criticità di Pisa, e nonostante le carenze di organico, sette agenti assegnati agli istituti della Toscana sono stati trasferiti all’ufficio di vigilanza del ministero della Giustizia. Sollecitiamo l’ispettorato a fare chiarezza in proposito”.

GRAVI CRITICITA’. Oltretutto l’allarme anti-scavalcamento non è funzionante da tempo. Questa e le altre “gravissime criticità” hanno fatto si che i due si dessero alla macchia. Il Sappe chiede addirittura il commissariamento del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) che ha comunque già aperto un’inchiesta interna sull’accaduto.

Abuso di alcol, arrivano i buttafuori “diplomati”

Sono 23 i primi buttafuori “diplomati”, dichiarati professionisti della sicurezza nei locali e registrati nell’apposito albo istituito dalla prefettura.

IL CORSO DI FORMAZIONE. Per ottenere il certificato i 23 buttafuori hanno dovuto frequentare un corso di 90 ore. Promosso dalla Regione e organizzato dalla Provincia di Firenze, il corso si è articolato attorno a 3 aree (giuridica, tecnica e psicologico-sociale) in modo da abbracciare tutte le tematiche inerenti al ruolo. Non solo quello di far rispettare la sicurezza senza ricorrere alla violenza, dunque, ma anche quello di “vigilanza” nei confronti di coloro che tendono ad alzare troppo il gomito.

UNA NUOVA FIGURA PROFESSIONALE. Quella di “addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico e in pubblici esercizi”  è una nuova figura professionale istituita dal ministro Maroni che ha voluto ridefinire  il ruolo e i compiti del buttafuori per farne un esperto capace di gestire con competenza ogni tipo di situazione.

IL PREFETTO. “Un’altra risposta all’abuso di alcol, soprattutto dei giovani – ha dichiarato il prefetto Andrea De Martino – Con questa iniziativa il decreto Maroni trova in Toscana una delle prime applicazioni. Ma il problema non potrà avere soluzione, lo ribadisco ancora una volta,  se da parte degli avventori non ci sarà moderazione nell’assumere bevande alcoliche e consapevolezza delle conseguenze anche tragiche che possono avere certi nostri comportamenti”.

La Vespa sbarca in Cina

Piaggio punta a esportare la Vespa in Cina e a raddoppiare la produzione in India. Lo dice il presidente Roberto Colaninno, in un’ intervista pubblicata oggi sul Wall Street Journal. Colaninno spiega come l’aumento della domanda di motorini in Asia aiuterà la Piaggio a compensare il rallentamento delle vendite in Europa.

CINA. Nelle metropoli cinesi come Pechino o Shanghai nelle ore di punta si rimane incastrati per ore nelle code, e le enormi difficoltà per parcheggiare porteranno a un aumento della domanda per mezzi agili e veloci.

La Cina assorbe il 40% della produzione mondiale di scooter ma contribuisce solo per il 15% ai profitti dell’ industria. La Piaggio, afferma Colaninno nell’ intervista, ha aumentato i suoi ricavi in Asia del 74% nei primi cinque mesi nell’anno, mentre in Europa sono calati del 4,9% nello stesso periodo.

LA VESPA INDIANA. Per questo è interessata anche a Pechino e in agosto l’azienda inizierà a vendere l’Mp3 “Sarà chiamata la Vespa Indiana”, ha detto Colannino al quotidiano americano.

Nel Vietnam la società di Pontedera ha aperto una fabbrica l’anno scorso e ora la sta mettendo a punto per produrre una nuova generazione di Vespe che, oltre che nello stesso Vietnam, verranno vendute in Malaysia, Indonesia e Filippine.