mercoledì, 21 Maggio 2025
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Glaucoma, controlli gratuiti

Scatta la guerra al glaucoma. Secondo i dati ufficiali dell’Organizzazione mondiale della sanità, sono circa 55 milioni le persone affette da questo male. E, in Italia, sono quasi un milione le persone che soffrono di glaucoma, patologia che sempre in base a quanto riferisce l’Oms rappresenta la seconda causa di cecità al mondo dopo la cataratta. È dunque da cogliere al volo l’occasione offerta dalla Giornata mondiale del glaucoma 2009 – ‘Datti in tono, occhio alla vista’, lo slogan dell’iniziativa, – a cui partecipa anche Firenze.

Il 12 marzo, dalle 10 alle 17, in piazza della Repubblica (lato Giubbe Rosse), tutti coloro che hanno più di 35 anni potranno farsi misurare gratuitamente la pressione oculare in un’unità mobile oftalmica appositamente allestita. La misurazione del tono oculare richiede solo pochi minuti, e non prevede nemmeno l’uso di colliri. L’evento, che ha il patrocinio del Comune di Firenze e della Società della Salute, è organizzato dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-Iapb Italia onlus con la collaborazione delle sezione provinciale di Firenze dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti (Uici), della clinica oculistica dell’Università di Firenze diretta dal professor Ugo Menchini e della Croce Rossa Italiana-comitato fiorentino.

Stamani, alla presentazione presso la clinica oculistica di Careggi, sono intervenuti il professor Ugo Menchini, il presidente provinciale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Firenze Antonio Quatraro, l’assessore Graziano Cioni e Paolo Cioni, presidente del comitato provinciale della Croce Rossa Italiana. “La prevenzione è fondamentale – dice il professor Menchini -. Il glaucoma quasi sempre non si manifesta in maniera importante. E spesso i sintomi compaiono quando i danni sono ormai irreparabili. Pertanto, ben vengano iniziative come queste, perché la sensibilizzazione è davvero indispensabile”.

Non è un caso che circa la metà delle persone affette da questo male non ne siano a conoscenza, proprio perché non soffrono di sintomi particolari. Di qui la necessità di una diagnosi precoce per preservare la salute oculare. “Chi meglio di noi, che non vediamo, sa quanto è preziosa la vista!”, nota Quatraro. “L’Uici – aggiunge il presidente provinciale, – vuole concorrere in prima persona a proteggere questo bene inestimabile, ricordando ai fiorentini l’importanza della prevenzione, e dando anche un messaggio positivo di persone che, proprio perché hanno perso il tesoro della vista, ne conoscono il valore”. Per ulteriori informazioni chiamare il numero verde 800-068506 (dalle 10 alle 13, dal lunedì al venerdì) oppure consultare www.iapb.it.

 

Tram, riapre via della Scala

Riapre dunque al traffico via della Scala. La strada verrà riaperta alla circolazione a partire da mercoledì 11 marzo.

Sono infatti terminati i lavori nell’ambito della realizzazione della linea 1 della tramvia in corrispondenza dell’intersezione con viale Fratelli Rosselli.

Via della Scala sarà quindi riaperta a senso unico verso viale Fratelli Rosselli.

A 105 km/h col disabile a bordo

Velocità sulle strade cittadine: ancora controlli dei vigili. Sabato mattina, gli agenti hanno effettuato un posto di controllo in viale XI Agosto: ancora una volta nel mirino il rispetto dei limiti di velocità. Sono stati colti sul fatto tre automobilisti che sfrecciavano a una velocità superiore di oltre 40 chilometri orari rispetto al limite consentito.

Tra questi, appunto, un conducente che è stato sorpreso alla velocità di 105 chilometri all’ora con un veicolo appartenente a un ente di volontariato impegnato nei servizi, e mentre stava trasportando una persona disabile. Per lui e per gli altri due conducenti è scattato il ritiro della patente, la decurtazione di 10 punti e una sanzione di 370 euro.

Gli agenti hanno inoltre rilevato altre infrazioni per eccesso di velocità (ma senza che venissero superati i 40 chilometri orari rispetto al limite:) questi conducenti sono stati multati di 155 euro, e a loro sono stati decurtati 5 punti sulla patente.

La Toscana… è su Facebook

Nuova frontiera per Rtrt, cioè la Rete telematica della Regione Toscana: da oggi è su Facebook. E’ nato, infatti, un gruppo di discussione che da ieri sera ha cominciato a raccogliere le iscrizioni, con l’obiettivo di diventare un luogo aperto di confronto e discussione per tutti i cittadini. Ad annunciare questa novità è stato il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli, in occasione dell’assemblea che questa mattina ha riunito a Firenze tutti i soggetti aderenti a Rtrt.

“Fin dalla sua nascita la comunità di Rtrt ha saputo accompagnare il cambiamento e in alcuni casi anche anticiparlo, in una logica inclusiva di nuovi interlocutori, nuove realtà, nuove professionalità, però è indubbio che finora siamo stati un mondo sostanzialmente riservato agli addetti ai lavori, in particolare a quanti si occupano delle nuove tecnologie – ha spiegato Gelli – È insomma arrivato il momento di fare un salto di qualità e di mettersi al passo con la grande novità di questi tempi, l’esplosione dei social network a partire da Facebook. Abbiamo insomma deciso di portare la nostra comunità fuori dai confini delle liste di discussione della posta elettronica, dentro una piazza virtuale che servirà a tutti per confrontarsi insieme su idee e progetti, per raccogliere critiche e suggerimenti, per disegnare nuove prospettive per i nostri servizi telematici”.

Una scelta, ha spiegato ancora Gelli, che non deve essere considerata poco “consona” al mondo della pubblica amministrazi one. “Bisogna saper cogliere le grandi potenzialità di questi nuovi strumenti di dialogo in rete, senza facili ironie sulla loro superficialità, perché tutto dipende da come questi strumenti si usano – ha infatti concluso Gelli – Diciamo spesso che la pubblica amministrazione deve andare incontro ai cittadini. E i cittadini, appunto, oggi si trovano sempre di più in rete. È lì che dobbiamo andare”.

 

Sanità, Torregalli “raddoppia”

Torregalli, dunque, raddoppia. L’ampliamento inaugurato oggi (un nuovo padiglione che ospita gli ambulatori, la day surgery, il centro trasfusionale, i servizi di anatomia patologica, hospice, psichiatria, i laboratori e altri servizi) è infatti di 14mila metri quadrati, contro i 18mila del vecchio padiglione (l’Amerigo Vespucci) edificato nel 1982. I posti letto passano da 367 a 418.

Alla cerimonia di inaugurazione, preceduta da una celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Firenze monsignor Giuseppe Betori, hanno partecipato le massime autorità regionali e locali, il presidente della Regione Toscana Claudio Martini con gli assessori Enrico Rossi e Paolo Cocchi, il presidente della Provincia Matteo Renzi, i sindaci di Firenze Leonardo Domenici e di Scandicci Simone Gheri, il direttore generale della Asl 10 Luigi Marroni.

Umanizzazione, inserimento ambientale e flessibilità sono le caratteristiche fondamentali della struttura, che i cittadini potranno apprezzare per la qualità del comfort e dell’accoglienza, oltre che per l’eccellenza dei servizi. “E’ veramente una giornata straordinaria per la sanità fiorentina e regionale – afferma il presidente della Regione Claudio Martini – qui si tocca con mano quanto abbiamo puntato in questi anni sulla sanità come elemento fondamentale dello sviluppo e del benessere di tutta la comunità regionale. La Toscana è oggi la regione con il patrimonio immobiliare sanitario più nuovo d’Italia, la regione dove si sono realizzati gli investimenti più consistenti, dove si sono rinnovate tutte le strutture sanitarie. Abbiamo una rete ospedaliera moderna, efficiente, accogliente, a risparmio energetico ed ecosostenibile. In 15 anni abbiamo umanizzato la sanità”.

Il nuovo San Giovanni di Dio ha comportato un investimento di 26 milioni di euro, 20 milioni per strutture e impianti e 6 milioni di euro per gli arredi, le apparecchiature sanitarie e l’allestimento completo di due sale multimediali.

 

Psicologia, il dipartimento a San Salvi

Nuova “casa”, dunque, per il dipartimento di Psicologia, che si trasferisce al nuovo indirizzo – dove è già operativo – dalla sede di Palazzo Vegni, in via San Niccolò: lo spostamento consentirà di restituire al Comune di Firenze spazi necessari per ampliare la struttura dell’adiacente scuola materna Serristori e di lasciare alcuni locali al Dipartimento di Tecnologie dell’architettura e design, che rimane nell’edificio.

Il trasferimento del Dipartimento di Psicologia è stato programmato in attuazione del piano edilizio dell’ateneo, sulla base di una convenzione stipulata con l’Azienda Sanitaria di Firenze che ha concesso l’edificio in comodato all’Università. La nuova collocazione a San Salvi è nel padiglione 26, un tempo direzione dell’ospedale psichiatrico: un palazzina di tre piani nel corpo centrale e di due nelle ali, dove troveranno spazio laboratori, aule di studio, stanze per i docenti, sala di lettura e deposito della Biblioteca di Psicologia. Da sottolineare che nel padiglione di San Salvi ha già collocazione lo storico fondo librario “Vincenzo Chiarugi”.

Il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Firenze, diretto dalla professoressa Maria Pia Viggiano, può vantare una storia illustre: discende, infatti, dal Laboratorio di Psicologia Sperimentale, fondato presso il Regio Istituto di Studi Superiori nel 1903 da Francesco De Sarlo e considerato il primo importante centro italiano in questo campo. Al Dipartimento fanno capo, inoltre, la Scuola di Dottorato in Psicologia, due master e numerosi corsi di perfezionamento, in stretta relazione con l’attività di ricerca svolta presso dieci laboratori specializzati nelle varie aree della psicologia, dalle neuroscienze cognitive alla psicologia dello sviluppo, dalla psicologia sociale e del lavoro alla psicologia dinamica e clinica e alla psicopatologia.

 

Viola, mister e squadra a confronto

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 Oggi è il giorno del faccia a faccia tra Prandelli e la squadra. Dopo è prevista la conferenza stampa, dove il tecnico farà un punto della situazione assieme ai giornalisti.

Dopo la brutta sconfitta con il Palermo è giusto tracciare una linea e ripartire da zero. Manca la condizione atletica dei giocatori, manca il gioco, manca il gruppo. Domenica la Fiorentina dovrà vedersela con l’Inter, impegnata mercoledì in Champions con il Manchester. Difficile sarà portare i tre punti a casa, vuoi per il fatto che i viola non arriveranno in condizione, vuoi per il fatto che Mourinho non perde una partita casalinga da quando allenava il Porto. L’importante sarà vedere una nuova Fiorentina che tutti, tifosi e dirigenza in primis, si aspettano dopo il confronto di oggi pomeriggio.

È proprio il patron dei viola, Diego Della Valle, a far sentire la sua voce in un’intervista rilasciata a Radio Rai: “Voglio capire cosa vogliono fare questi giocatori da grandi: e voglio capirlo entro due settimane. Prandelli – continua Della Valle – è l’allenatore della Fiorentina e resterà con noi perché abbiamo deciso di portare avanti questo percorso insieme”.

Lotta alle ustioni nei bambini

Lotta alle ustioni in età pediatrica e agli incidenti domestici per i più piccoli. Conoscere e prevenire gli incidenti che possono accadere ai bambini in alcuni ambienti della casa e, in particolare, prestare attenzione alle ustioni in età pediatrica: è questo, infatti, lo scopo principale della campagna di prevenzione promossa dall’assessorato alla pubblica istruzione, che consegnerà agli alunni delle scuole dell’infanzia e delle primarie di primo grado, depliant informativi “Non scherziamo col fuoco. Ustioni pediatriche trattarle e prevenirle”, in collaborazione con l’associazione Toscana Cura e Riabilitazione Ustioni Pediatriche Onlus e il Centor Ustioni Pediatrico Meyer. I depliant sono stati tradotti in 8 lingue: cinese, albanese, arabo, spagnolo, inglese, francese e tedesco, per raggiungere anche quelle famiglie che per motivi linguistici e culturali rischierebbero di non essere adeguatamente informate.

Le ustioni in età pediatrica, più o meno gravi, rappresentano una patologia di frequente riscontro in tutti i bambini, ma soprattutto in quelli fino a tre anni di età, in particolare i piccoli introno all’anno di vita, e cioè quando cioè iniziano a camminare ed esplorare il mondo che li circonda, ma anche quelli un po’ più grandi, quando ormai indipendenti, si dedicano con sempre maggiore impegno alle “scoperte” e all'”avventura”. Inoltre, tutte le statistiche mondiali concordano sul fatto che uno dei luoghi a rischio sia proprio l’ambiente di casa e in particolare il bagno e la cucina.

Quindi il depliant informativo servirà a sapere che cosa fare in caso di ustioni e come svolgere subito l’aiuto di primo soccorso. Per questo sarebbe buona norma che tutti, soprattutto genitori e personale della scuola, sapessero cosa fare immediatamente in caso di ustione prima ancora di chiamare i soccorsi. L’Associazione Toscana Cura e Riabilitazione Ustioni Pediatriche Onlus (ATCRUP) ha tra i suoi principali obiettivi quello di migliorare il livello di educazione sanitaria e per sensibilizzare in senso preventivo la popolazione nei confronti del problema “ustioni” nei bambini. Si tratta di un’associazione, nata nel 1990, formata da genitori di bambini ustionati, personale sanitario che si occupa di ustioni pediatriche ed ex- pazienti.

In concreto l’associazione sostiene il Centro Ustioni Pediatriche dell’Azienda Ospedaliero-universitaria “Meyer” di Firenze. Nell’ospedale fiorentino infatti fin dal 1954 vengono curati i bambini ustionati ed il Centro del Meyer è stato riconosciuto Centro di riferimento regionale per le ustioni pediatriche. Per informazioni rivolgersi all’Actrup c/o Centro Ustioni Meyer, telefono 055/5662414.

Le regole d’oro contro i truffatori

La piaga delle truffe ha colpito anche Firenze ed il bilancio dell’anno da poco concluso non lascia scampo: 224 i casi segnalati alla questura. Qui non si parla di “colpacci” ad alto livello, ma di piccole frodi a scapito di gente comune che, peccando di troppa fiducia o anche solo di poca attenzione, cade in queste infauste trappole. In molti infatti credono di poter riconoscere a prima vista un truffatore o una situazione poco chiara, ma, nella realtà, le dinamiche che caratterizzano i furti sono piuttosto complesse.

Il “piano” viene studiato nei minimi particolari ed i furfanti-come attori degni dell’Oscar- interpretano i personaggi più disparati, mettendo in scena dei veri e propri spettacoli teatrali. Di cattivo gusto, naturalmente. Dal finto vicino di casa che vi supplica per un prestito, al funzionario della telefonia che richiede il pagamento di una bolletta, fino al venditore che offre un’occasione irrinunciabile: sono questi i tipici trucchi utilizzati a Firenze dai truffatori per adescare le loro “prede”. Dopo una breve presentazione del “personaggio”, il gioco si svolge nel giro di pochi minuti ed il malcapitato si ritrova con il portafoglio alleggerito, senza neanche capirne il perché.

In città è così scattato l’allarme, e dalle istituzioni fiorentine è partito un piano di sicurezza che suggerisce ai cittadini le regole basilari per evitare di essere raggirati con troppa facilità. Le direttive sono semplici e rappresentano il mezzo più efficace per difendersi dalla truffa. Innanzitutto bisogna accertarsi sempre dell’identità della persona che ci sta importunando, con l’accortezza di non rivelare i propri dati personali. Come seconda regola è poi raccomandabile non fidarsi mai di sconosciuti che si presentano alla porta come dipendenti di Enti pubblici o privati, anche se in apparenza sembrano indossare una divisa: se si ritiene opportuno, all’occorrenza è bene richiedere un tesserino di riconoscimento, ricordandosi che non è maleducazione, ma giustificata diffidenza.

Nel caso in cui non si sia sufficientemente convinti della persona che si ha di fronte, è sempre meglio rifiutare qualsiasi proposta o richiesta, magari prendendo tempo o chiedendo l’aiuto di carabinieri o polizia. Come previsto, le vittime “preferite” dei truffatori restano, ancora una volta, gli anziani. Per questa ragione, il monito delle autorità fiorentine si indirizza soprattutto ai familiari più giovani, affinché possano tutelare in prima persona i loro cari, tenendoli sempre informati sui possibili pericoli in cui possono incorrere, dalle vendite telefoniche alla vincita di finti premi. Di recente, per facilitare l’identificazione di alcuni tra i possibili truffatori, sono stati elaborati dalla polizia scientifica anche tre identikit, che individuano il volto di due uomini e una donna specializzati in truffe tra Firenze e provincia.

I dati sono stati raccolti durante tutto il 2008, partendo esattamente dalle testimonianze delle vittime. Dalla ricostruzione delle dinamiche delle truffe, sembra che i malviventi agiscano perlopiù di mattina, nelle ore in cui si presume che gli anziani siano soli in casa. A quel punto, dopo essersi guadagnati la fiducia della vittima, trovano la scusa per richiedere il denaro o per derubare  in segreto. In altri casi, i truffatori preferiscono studiare a lungo i movimenti del “bersaglio”, seguendone le abitudini: le vittime vengono così circuite nei supermercati, alle poste o nelle banche, luoghi percepiti come “sicuri”. Per arginare il fenomeno, sono stati disposti pattugliamenti mirati nelle zone della città in cui c’è una maggiore concentrazione di persone anziane o dove si sono già verificate le truffe. Fino a questo momento, le persone arrestate sono soltanto cinque: ma il lavoro della questura continua.

 

Lo scocciatore suona sempre due volte

La pioggia di offerte telefoniche che ogni giorno invade la nostra privacy, infiltrandosi nelle mura di casa attraverso i cellulari e l’apparecchio fisso, non di rado ci spinge ad inveire furibondi contro gli impavidi call center; che puntualmente richiamano. Le proposte sono molteplici e svariate, da chi cerca di convincerci a cambiare gestore telefonico a chi offre un nuovo abbonamento per la tv e ancora, da chi chiede di collaborare ad un sondaggio a quelli che propongono una polizza assicurativa. Non c’è limite alla fantasia umana. Di ricevere queste chiamate è successo proprio a tutti, anche se in genere la questione si chiude lì, insieme al gesto di riattaccare la cornetta.

Eppure il fenomeno in Italia è dilagante, tanto che il Garante della Privacy Francesco Pizzetti ha parlato di “selvaggia aggressione” fuori da ogni legge sulla tutela della sfera privata. A Firenze però, la situazione non è molto chiara o meglio: sembra andare in netta controtendenza. Il difensore Civico della Toscana Giorgio Morales ci ha infatti spiegato, statistiche alla mano, che: “Le pratiche aperte lo scorso anno sono state 148 – ha spiegato Morales – in perfetta media con gli anni precedenti. Inoltre, le segnalazioni che ci sono pervenute dagli utenti hanno riguardato in larga misura la Telecom, che si è sempre dimostrata piuttosto corretta nel risolvere le controversie”.

Insomma, nessun caso allarmante o fuori dalla norma, sembrerebbe. Ma, se ad ognuno di noi è capitato più volte al mese di ricevere chiamate indesiderate, i conti allora non tornano. A quanto pare, il nocciolo della questione sta nel fatto che i fiorentini ricorrono all’aiuto del difensore civico o del Co.Re.Com solo ed esclusivamente nel momento in cui il disturbo si fa serio e continuato. Come nel caso di servizi telefonici addebitati senza richiesta o costi in bolletta di chiamate mai effettuate. Dalle pagelle annuali del nostro difensore civico, un genere di reclamo che sembra in crescita è semmai quello di utenti che si sono ritrovati abbonati ad un diverso gestore telefonico senza saperne le ragioni. Su altri casi meno eclatanti ci si passa sopra, soprattutto per evitare di “infilarsi” in quei terribili labirinti delle pratiche burocratiche.

Infine, nell’eventualità in cui ancora non vi sia mai successo di essere disturbati al telefono, secondo statistiche recenti dell’agenzia Assocontact, vuol dire che fate parte di quel fortunato 4 per cento della popolazione, per miracolo scampato all’attacco degli aitanti operatori dei call center. Invece, il resto dei comuni mortali è schedato in foltissime banche dati che raccolgono non solo numeri di telefono, ma anche indirizzi e informazioni personali. Per sapere come questo sia possibile, pensate all’ultima volta in cui avete compilato un modulo o un coupon, nei supermercati come dal benzinaio. Che fine fanno tutti quei dati? A buon intenditore…

Bentornate allergie, nemiche di stagione

L’inverno ci ha regalato un carico di influenza, la primavera invece si trascina dietro le allergie. Non si scappa, ogni stagione ha i suoi mali. E allora, di nuovo, largo ai fazzoletti. “Anche quest’anno per un fiorentino su dieci non sarà possibile fare a meno di questo sgradito accessorio”. E, se ce lo dice un medico, c’è da crederci. “Negli ultimi anni si è registrato un notevole aumento dei soggetti che soffrono di allergie stagionali più o meno importanti- spiega il dottor Niccolò Berzi– e l’arrivo della primavera costituisce un momento particolarmente critico”.

Il termine “allergia”, prosegue, ha origine greca e significa ‘reazione anomala, diversa’: “Si tratta di una risposta esagerata dell’organismo a sostanze normalmente innocue per il resto delle persone, come polveri, pollini o alimenti–  continua il dottor Berzi- Praticamente inneschiamo una battaglia contro un nemico inesistente, il nostro corpo si comporta come Don Chisciotte contro i mulini a vento”. I sintomi classici sono il prurito, l’arrossamento e la lacrimazione degli occhi, la rinorrea sierosa (il naso che gocciola), frequenti starnuti, problemi delle vie respiratorie, senso di mancanza d’aria e tosse, spesso accompagnati da stanchezza e irritabilità. “Questi sintomi si presentano singolarmente o associati, determinando quadri lievi e sopportabili oppure notevoli e invalidanti”. Per questo, chiosa il dottore, è fondamentale individuare l’allergene scatenante (ovvero il nemico inesistente), perché il primo rimedio, il più immediato, è tenersi alla larga dalla causa del proprio male. Poi.

“Ciascuno di noi è o può diventare allergico e non è infrequente la comparsa di sintomi in età già adulta– prosegue il dottor Berzi- Complici nel determinare questo fenomeno sono la familiarità (il 30% dei bambini con genitore allergico svilupperanno sintomi allergici dello stesso tipo), l’igiene che ha ridotto i contatti con i germi e quindi l’allenamento del nostro sistema immunitario, ma anche il fumo di sigaretta, l’inquinamento e i cambiamenti climatici rapidi e improvvisi”. Ma come si rimedia? “Possono aiutare alcune piccole accortezze, per esempio limitare l’attività all’aria aperta nei periodi di maggiore suscettibilità, sapere che nelle giornate secche e ventose la concentrazione dei pollini è maggiore e svolgere una vita sana, cercando di mantenere un ritmo del sonno regolare e un’alimentazione varia, magari con integrazione di vitamine”.

Se tutto questo non ci basta, allora ci sono i medicinali: “Oggi disponiamo di farmaci che aiutano a contenere o eliminare la sintomatologia, da assumere al bisogno quando necessario o in terapie stagionali- prosegue il dottor Berzi- In determinati periodi possiamo limitare i sintomi per esempio con antistaminici o cortisonici oppure “istruire” l’organismo a non rispondere a certe sostanze, con la terapia vaccinale”.E, per il resto ci vuole la solita, santa, pazienza perchè  ogni mese ha il suo tormento: marzo e aprile ad esempio sono i mesi dei pollini della betulla, del cipresso, quelli in cui iniziano le graminacee e quelli in cui la parietaria vive ha un picco di fioritura.

Per finire, una curiosità: “Sfatiamo una convinzione errata- conclude il dottor Berzi- la lanugine del pioppo che “imbianca” la nostra città durante la primavera non è costituita da polline e per quanto fastidiosa non produce fenomeni allergici: è solo il capro espiatorio di tutti quei pollini che contemporaneamente vengono trasportati dal vento”.