martedì, 26 Agosto 2025
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Iniziano i corsi di arabo

“La lingua araba è sempre più parlata qui a Firenze- spiega il presidente dell’Associazione Pierandrea Vanni. Diffondere e far conoscere questa affascinante lingua rappresenta una tappa ulteriore sulla via del rispetto, del confronto e della comprensione, da sempre obiettivi dell’Associazione”.

Si parte il 2 di marzo presso la sede dell’Associazione in via della Colonna, 35/a ( nei pressi di p.zza San Marco ). Ci saranno corsi per principianti ( lunedì dalle 17.30 alle 19.30 e martedì dalle 17.30 alle 19.30 e dalle 20.30 alle 22.30 ) e di livello avanzato (lunedì 20.30-22.30 ). I corsi prevedono dodici lezioni da due ore ciascuna, con frequenza settimanale per la durata complessiva di tre mesi.

Maggiori informazioni al numero 055 2340451 o tramite email all’indirizzo: [email protected].

E’ il giorno di Fiorentina-Ajax

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Ci siamo. Stasera la Fiorentina scenderà in campo. Davanti a sè troverà l’Ajax di Marco Van Basten che, stando alle dichiarazioni di ieri, penserà soprattutto “a limitare i danni”.

Se la formazione, ma soprattutto il modulo di Prandelli rimangono avvolti nel mistero, sembra più facile identificare gli undici che il cigno di Utrecht manderà in campo, ovvero: Stekelemburg, Van der Wiel, Oleguer, Vermaelen, Schilder, Anita, Lindgren, Emanuelson, Bakirciogiu, Suarez, Sulejmani.

In casa viola sarà assente Comotto, che durante l’allenamento di rifinitura di ieri pomeriggio ha riportato una distorsione alla caviglia; al suo posto giocherà Zauri.

Ecco un’ipotesi della formazione che dovrebbe schierare Cesare Prandelli: Frey, Zauri, Gamberini, Dainelli, Pasqual, Montolivo, Felipe Melo, Gobbi, Semioli, Gilardino, Mutu.

Intanto sono già due i tifosi dell’Ajax arrestati per furto e sette denunciati per aggressione.

Ecco il programma delle partite di oggi:

Fiorentina-Ajax
Lech-Udinese
Shakhtar-Tottenham
Copenhagen-Manchester City
Marseille-Twente

“Coluccio Salutati e Firenze”

La mostra dell’Archivio di Stato (nel viale Giovine Italia 6) è organizzata e promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dall’Archivio di Stato e dal Quartiere 1, nata dalla collaborazione con il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del VI Centenario della morte di Coluccio Salutati e con il Centro di Studi sul Classicismo.

Sono esposti i registri delle Consulte e Pratiche, le lettere pubbliche, gli atti amministrativi, le dichiarazioni di guerra e di pace. Tanti documenti che “raccontano” la storia politica e civile della città di Firenze alla fine del 1300 ma anche i legami con il resto d’Italia e d’Europa, il ruolo centrale ricoperto da Coluccio Salutati, famoso umanista e cancelliere della Repubblica Fiorentina dal 1375 al 1406, anno della sua morte.

Oltre alla personalità di Coluccio Salutati, la mostra evidenzia gli eventi che qualificarono la storia civile ed istituzionale della città di Firenze alla fine del secolo XIV: la guerra degli Otto Santi contro papa Gregorio XI; il Tumulto dei Ciompi, tentativo di presa del potere da parte delle classi popolari; la guerra contro i Visconti di Milano; la politica espansionistica della stessa Firenze che portò alla formazione di uno stato regionale. Il percorso di Coluccio Salutati, dalla natia Valdinievole a Firenze città delle Arti e delle grandi famiglie, è raccontato anche da numerose opere d’arte.

La mostra, a ingresso libero, sarà aperta fino al 14 marzo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18, il sabato dalle 10 alle 13, e sarà chiusa la domenica e i giorni festivi. Tutti i giorni saranno quattro le visite guidate: alle 10, alle 12, alle 15 e alle 16,30, che possono essere prenotate telefonando allo 055/26320238-29 (dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14 alle 16).

Un albero contro il razzismo

Una quercia per ricordare Abdul: è l’albero che sarà piantato domani nel parco di Villa Vogel. “La vicenda di Abdul, la sua morte assurda sono diventate il simbolo emblematico del momento che sta attraversando il nostro Paese che sta seriamente rischiando di smarrire le basi stesse della convivenza civile, sotto i colpi di una paura scientificamente e irresponsabilmente inoculata con il concorso determinante della suggestione mediatica – ha commentato il presidente del Quartiere 4 Giuseppe D’Eugenio -. L’auspicio è che questo albero diventi davvero un luogo di pellegrinaggio e di raccoglimento per chiunque abbia ancora desiderio di libertà, di spirito critico e di silenzio”.

L’iniziativa è organizzata dal Quartiere 4 e dall’associazione per la Sinistra Unita e Plurale. La cerimonia si svolgerà domani alle 12, e l’albero sarà piantato nel parco di Villa Vogel (dietro il muro di cinta della Villa, lato est). L’attore Saverio Tommasi, animatore della “Cabina teatrale” di via Romagnosi, girerà un video con una raccolta di testimonianze e di riflessioni sul razzismo.

Aggredito dai “tifosi” olandesi

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Avevano bevuto, e non hanno trovato un modo migliore di passare il loro tempo che non quello di rifarsela contro l’auto di un incolpevole cittadino.

“Protagonisti” della bravata circa 15 tifosi dell’Ajax, a Firenze al seguito della loro squadra. Per questo motivo, sette di loro sono stati denunciati, per aver aggredito un uomo al volante della sua auto.

L’episodio è avvenuto poco dopo mezzanotte. L’automobilista stava parcheggiando quando è stato accerchiato, e la sua auto colpita a calci da circa 15 tifosi del club olandese. Il gruppo, all’arrivo della polizia, ha provato a dileguarsi.

I sette identificati erano ubriachi: ora saranno colpiti dal Daspo.

Crisi? Sì, ma non per le armi

E se la questione sicurezza sfociasse in una maggiore domanda di armi? E’ ciò che è avvenuto negli ultimi anni in Italia, soprattutto nelle grandi città, e che si sta verificando anche nella nostra, complice probabilmente un crescente clima di allarme sociale e la conseguente domanda di protezione. Gli italiani non sono mai stati più armati di così: stando ad una recente statistica sarebbero 4 milioni le famiglie dotate di almeno una pistola (Eurispes).

A giudicare da questi dati le armerie dovrebbero godere di ottima salute, nonostante i negozi specializzati siano rimasti una sparuta minoranza rispetto a quelli che erano fino a non molti anni fa. Se negli anni ’70 erano circa 200 le armerie distribuite nella provincia di Firenze, oggi sopravvive una decina di esercizi in tutto, mentre per contare quelli concentrati nel capoluogo toscano bastano e avanzano le dita di una mano. Le vendite però vanno bene: in un periodo di crisi come questo, un piccolo numero dietro al segno più, equivale ad un grande ottimismo. Mentre il settore venatorio registra un lieve calo, cresce il coinvolgimento per il tiro sportivo. In aumento anche la vendita a scopo di difesa abitativa (il che significa che le armi non possono uscire dalla casa del proprietario), soprattutto in seguito all’approvazione, nel 2006, della legge che ha modificato il codice penale in materia di “difesa legittima”.

I clienti in questo caso sono soprattutto persone che vivono in ville o villette un po’ isolate, solitamente nella cintura collinare attorno alla città, e vogliono tutelarsi da rapine o altri episodi troppo spesso al centro della cronaca. L’articolo più venduto resta comunque il fucile da caccia. Nonostante a livello nazionale questa passione soffra di una costante flessione, la Toscana rimane la regione a più alta densità di doppiette, con circa 110mila cacciatori. Di questi, oltre 24 mila sono concentrati nella provincia fiorentina.

Se si amplia l’interesse per il tiro sportivo, invece, qualche merito dovrebbe essere attribuito anche alla presenza del poligono di Lastra a Signa, uno dei più importanti d’Italia. “Un posto per famiglie” assicura un appassionato, aldilà degli stereotipi che spesso avvolgono queste strutture. “Gli iscritti sono circa 1800 e frequentano tutti piuttosto assiduamente – fanno sapere dalla segreteria del poligono – Nei giorni di massima affluenza possiamo registrare un centinaio di persone. Soprattutto uomini, ma non solo: le donne rimangono comunque in rapporto di 1 a 10 circa”. Capitolo a parte quello del collezionismo. Una pistola o un fucile antico possono costare qualche migliaio di euro, ma il prezzo val bene la soddisfazione di partecipare ai raduni e alle speciali gare, in cui ci si batte con armi vecchie di 80 o 100 anni e che hanno il sapore di antichi duelli consumati all’alba nella nebbia mattutina.

L’INTERVISTA

“Non solo uomini in armeria”

Il cliente tipo di un’armeria? Sfatiamo il pregiudizio che sia solo uomo e di una certa età. Ad assicurarlo è Marco Squillantini, titolare di uno dei pochi punti vendita rimasti a Firenze, nel viale dei Mille. “Per quel che riguarda la caccia, c’è anche una quarantina di donne tra i miei clienti, per il tiro un po’ meno, la stragrande maggioranza rimane maschile”.

Che cosa si vende di più?
Il settore venatorio è sempre quello trainante, anche se come sport è in calo. Dopo il boom degli anni ’70, quando in Italia si registravano 2 milioni di cacciatori, la tendenza si è sgonfiata. Ma anche se i cacciatori diminuiscono, diventano sempre più specializzati, informati, attenti. Un tempo c’era più improvvisazione, adesso si tratta di veri appassionati, disposti anche a spendere di più.

Chi compra maggiormente?
La caccia è una passione interclassista e intergenerazionale, anche se non è delle più economiche. La fascia di età è delle più ampie, si va dai 20 agli 80 anni.

Quanto si spende per un equipaggiamento completo?
Per l’abbigliamento dalla testa ai piedi come minimo siamo sui mille euro, ma si può spendere 700 euro anche solo per una giacca supertecnologica. Per il fucile dai 1000 euro in su, ma si può arrivare a 10-15mila, o perfino al doppio, se il cliente richiede qualcosa di particolare. Ho visto incisioni che da sole costavano 15mila euro, armi per cui c’era una lista d’attesa di 4-5 anni. Ma con 500-600 euro si può comprare un ottimo fucile usato. Per quel che riguarda le pistole i prezzi oscillano attorno alle stesse cifre. In ogni caso si tratta di investimenti che durano negli anni, non si fanno tutti i giorni.

E allora come mai il negozio è sempre pieno?
Perché è rimasto un punto di aggregazione, uno dei pochi punti di incontro per gli appassionati e gli amanti della caccia e del tiro. Sono in molti a frequentare assiduamente il negozio, vengono anche solo per fare due chiacchiere. L’orario di punta è verso le 6 e mezzo del pomeriggio.

I “segreti” per fare carriera

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Un aiuto per muoversi nel mondo del lavoro. Il Diritto allo Studio Universitario organizza, a Firenze, attività di orientamento formativo: si tratta di laboratori e workshop gratuiti strutturati per 15 partecipanti e finalizzati allo sviluppo di competenze pratiche immediatamente spendibili.

Questi i temi:

Bilancio delle competenze, in programma in tre incontri dal 7 marzo al 4 aprile, per imparare a promuovere e trasferire nel contesto lavorativo le proprie competenze e definire un proprio percorso di sviluppo professionale.

Prove di un colloquio di selezione per prepararsi ad affrontare e gestire con soddisfazione un colloquio di selezione individuale e di gruppo, si svolgerà in due giornate a maggio.

E il workshop Il processo di selezione: selezionatori e candidati a confronto che chiude il percorso il 23 maggio.

La prima scadenza per presentare domanda è il 2 marzo 2009. Gli interessati possono trovare ulteriori informazioni su www.dsu.fi.it o presso le sedi Dsu di Firenze in viale Gramsci 36, viale Morgagni 51 e al Polo di Scienze Sociali (telefono: 055.2261310/363/347).

Pisvejc, artista senza tempo

Da sabato 21 febbraio la galleria La Pergola ospita il lavoro dell’artista Vaclav Pisvejc, nella personale intitolata “Pisvejc artista senza tempo”. Visibile fino a lunedì 2 marzo in via della Pergola 45 rosso, la mostra raccoglie circa 34 tele ripercorrendo l’evoluzione pittorica di un artista che ha iniziato a dipingere nella Praga degli anni ottanta e che oggi opera a Firenze.

E l’artista sarà presente all’inaugurazione di sabato 21 febbraio, alle ore 16.30, insieme ai suoi ritratti deformati e provocatori (tra cui Berlusconi, Mao e Papa Benedetto XV) e alle sue figure umane, corpi che si attorcigliano in un incubo di passione o forse di dolore estremo.

“Mi concentro sul disegno della figura umana – dice di sé, Vaclav Pisvejc – Ho iniziato a dipingere composizioni astratte e figurative per imparare l’uso dei colori. Poi ho scoperto gli acrilici e sono tornato al figurativo, cercando di inserire il disegno nella qualità organica del corpo. Ho sviluppato la mia tecnica condividendola con lo sforzo fisico ed esercitandomi nella forma”.

Personalità sognante, Pisevejc crea spontaneamente, senza calcolare, attingendo dalla vita reale per catturare l’essenza del momento e dare poi forma a una realtà tutta interiore e personale. Anche un occhio meno esperto riesce a cogliere quanto il gesto e la materia pittorica, attraverso le quali Vaclav Pisveic si esprime, siano di matrice marcatamente espressionista.

La sua pennellata passa ora scabra e veloce, ora grassa e insistita dando luogo a quella scomposizione deformante che colpisce corpi e volti. Volti che sono dipinti sul retro delle tele, sul rovescio del supporto normalmente utilizzato dall’artista. Rovesciare la tela significa infatti rovesciare uno schema formale, e quello che ne esce non è mai solo un ritratto, ma è quasi sempre un autoritratto, nel senso di un’ emozione, di un ricordo stratificato ma ancora vivo, che emerge dall’inconscio come l’acrilico che gli dà colore.

“Pisvejc artista senza tempo”, dal 21 febbraio al 2 marzo 2009 presso la Galleria La Pergola, in via della Pergola 45 rosso. Informazioni al 347.1151830 e su www.galleriapisvejc.com.

L’euro… dieci anni dopo

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L’euro, dunque, protagonista a Eunomia Master. Sarà Lorenzo Bini Smaghi, membro del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea, a spiegare sabato prossimo 21 febbraio alle 16, nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi, in via Cavour 1, ai cinquanta giovani amministratori e imprenditori del Master di Alta Formazione Politico Istituzionale Eunomia Master il “paradosso dell’euro”.

L’incontro prende il titolo dalla recente pubblicazione di Bini Smaghi: “Il paradosso dell’euro. Luci ed ombre dieci anni dopo”, edito da Rizzoli, in cui l’economista risponde alla domanda: se per un americano un dollaro vale un dollaro, per un europeo quanto vale un euro? Il paradosso dell’euro nasce infatti dalla percezione di una moneta forte all’estero e debole in patria, che risulta la valuta preferita sui mercati finanziari internazionali, ma non soddisfa i circa 320 milioni di cittadini europei che la usano abitualmente per comprare il pane o affittare casa.

Alla presentazione del volume interverranno Robert Leonardi, Docente della London School of Economics, Pier Francesco Lotito, Ordinario di Diritto Pubblico all’Università di Firenze e Fabio Pammolli, Direttore di IMT (Istituzioni, mercati, Tecnologie). Coordinerà Gabriele Canè, Condirettore del Quotidiano Nazionale.

L’incontro sarà anche l’occasione per un confronto sulle difficoltà dell’attuale situazione economico-finanziaria internazionale ed italiana con economisti e studiosi di notevole levatura. Eunomiamaster riprenderà le lezioni il finesettimana del 6 e 7 marzo a Villa Morghen a Settignano con i due moduli sui nuovi partiti e sull’ambiente e l’energia e con docenti del calibro di Ilvo Diamanti, Claudio Velardi, Roberto d’Alimonte, Gaetano Quagliariello, Chicco Testa, Roberto della Seta e Turiddo Campaini.

Via del Pesciolino, indagine conclusa

Passo avanti, dunque, nella lunga questione dei cattivi odori in via del Pesciolino. “L’Arpat ha eseguito un’accurata un’indagine per rilevare la natura delle immissioni odorose in via del Pesciolino e grazie ai risultati della ricerca, la ditta Conglobit si è attivata per contenere il problema e la ditta Silo lo farà a breve, però resta un problema di fondo. In Italia, a differenza di altri Paesi, non esiste una normativa specifica che regolamenta, con esattezza, le immissioni, gli odori diffusi nell’aria per cui sono ulteriormente grata per la disponibilità mostrata dalle due ditte interessate”: queste le parole della presidente del Quartiere 5 Stefania Collesei (nella foto), al termine della vicenda che ha interessato gli odori sgradevoli diffusi in via del Pesciolino, percepiti dagli abitanti e che sono stati oggetto di interrogazioni consiliari nel Quartiere 5, in Consiglio Comunale e in Consiglio Provinciale.

“Non è possibile individuare una sorgente unica del problema e quindi è estremamente difficile attribuire eventuali responsabilità dirette alle ditte indicate dagli abitanti di via del Pesciolino – prosegue la presidente Collesei -. Un altro aspetto importante da sottolineare è che il percorso intrapreso da A.R.P.A.T. attraverso l’impegno del Quartiere 5 e degli abitanti della zona di via del Pesciolino è il primo esempio partecipato su media scala finalizzato ad individuare la soluzione di un problema che ha visto coinvolta la popolazione, gli enti e le istituzioni in modo coordinato”.

Gli “odori di via del Pesciolino”, segnalati dagli abitanti, per mesi sono stati oggetto dell’indagine olfattiva sociale dell’Arpat effettuata nella zona tra via di Peretola e l’Arno. Lo studio è stato realizzato anche grazie alle schede di rilevamento consegnate ad un gruppo di cittadini residenti nella zona di Peretola, Quaracchi, Petriolo e Le Piagge. Il consiglio di Quartiere 5, in collaborazione con il Servizio Sub-provinciale Firenze Sud-Est di ARPAT ha promosso una campagna di osservazione e raccolta di informazioni sul fenomeno denunciato affidata a soggetti volontari. Il documento conclusivo è stato inviato dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente della Toscana che ha reso noti i risultati delle analisi effettuate.

La zona è stata interessata a più riprese da fenomeni olfattivi di origine quasi sicuramente diversa che hanno mobilitato ASL 10, Provincia e le Forze dell’ordine. La ricerca è stata approfondita anche con l’ausilio dei dati meteorologici di tre stazioni poste in zona e di numerosi sopralluoghi effettuati dal personale di vigilanza ed ispezione di ARPAT. Inoltre, nel tempo intercorso fra lo svolgimento dell’indagine sociale ad oggi, sono state attivate altre iniziative miranti a ridurre il contributo all’emissione di odori a due delle possibili sorgenti di odori che si trovano in riva sinistra dell’Arno. In particolare la ditta Conglobit ha completato gli interventi finalizzati a captare le emissioni diffuse che si liberavano durante le fasi di manipolazione del conglomerato appena lavorato e durante le fasi di carico dei mezzi di trasporto, prescritti dal servizio PISLL della ASL. Anche la ditta SILO si è impegnata a mettere in atto una soluzione simile in maniera da trattare termicamente le correnti di aria più cariche di sostanze odorose.