sabato, 7 Giugno 2025
Home Blog Pagina 399

In zona gialla si può uscire dalla regione? Quando si può andare “oltreconfine”

0

Attenzione alle regole “rafforzate” per gli spostamenti, se si vuole andare fuori regione: in zona gialla si può uscire dalla regione solo quando ci sono validi motivi. Il turismo o i viaggi per andare a trovare parenti lontani non rientrano tra le giustificazioni previste dall’ultimo decreto Covid e dal Dpcm attualmente in vigore. Nonostante da febbraio gran parte d’Italia si trovi in zona gialla, gli spostamenti interregionali restano vietati almeno fino a metà mese: si può cambiare regione solo in particolari situazioni, come succedeva anche in zona arancione e rossa, con qualche novità per chi vuole raggiungere la seconda casa. Ecco cosa si può fare.

Zona gialla: quando si può uscire dalla propria regione. I motivi validi

Posso uscire dalla regione se mi trovo in zona gialla?” si chiedono in molti dopo la nuova classificazione in zone arancioni e gialle. Il decreto legge Covid del 14 gennaio ha confermato fino al prossimo 15 febbraio il blocco degli spostamenti tra regioni anche per quelle aree che ricadono in zona gialla, non solo per chi è in arancione e in fascia rossa. Per questo si parla di zona gialla rafforzata.

Quindi se ci trova in zona gialla si può uscire dal proprio comune senza giustificare gli spostamenti, ma non è consentito andare fuori dalla regione di residenza. Ci sono delle deroghe, ecco quando si può cambiare regione:

  • spostamenti per motivi di salute, lavoro o necessità, da giustificare compilando l’autocertificazione in pdf (valida per tutte le aree, anche per la zona gialla)
  • spostamenti da comuni con meno di 5.000 abitanti. In questo caso si può uscire dalla regione se ci si trova sul confine e se lo spostamento avviene nel raggio di 30 km, ma non verso i capoluoghi di regione. E sempre tra le ore 5 e le 22, infatti il coprifuoco vale anche in zona gialla
  • rientro alla propria abitazione, residenza o al proprio domicilio (per le seconde case fuori regione vedi sotto).

In zona gialla restano poi le stesse regole su quante persone possono viaggiare in macchina: al massimo 3 passeggeri (conducente davanti e due dietro distanziati), tutti con la mascherina, se non si è conviventi o se non si hanno rapporti interpersonali stabili.

Posso andare nella seconda casa? In zona gialla si può uscire dalla regione. E gli altri casi specifici

L’ultimo Dpcm non prevede più un divieto specifico per gli spostamenti verso le abitazioni diverse da quella principale: dunque in zona gialla, arancione e rossa si può raggiungere la seconda casa fuori regione (di proprietà o in affitto prima del 14 gennaio), sempre che nel territorio dove si va non siano in vigore regole più restrittive. Ad esempio in Toscana, un’ordinanza regionale vieta a chi proviene da fuori dei confini di recarsi nelle seconde case, se non si ha il medico di famiglia sul territorio toscano.

Altra eccezione riguarda i funerali che si svolgono fuori regione: possono andare alle esequie i parenti stretti fino al secondo grado e l’ultimo parente rimasto. Via libera anche al ricongiungimento familiare tra partner che vivono per lavoro in regioni diverse, nell’abitazione che la coppia condivide di norma. Gli spostamenti per assistere persone non autosufficienti  sono considerati viaggi per situazioni di necessità, quindi si può uscire dalla regione, sebbene nelle FAQ del governo si ricordi come sia importante proteggere il più possibile le persone fragili dai contatti a rischio.

Quando si potrà andare fuori regione

Come detto al momento il divieto di uscire della regione è previsto fino a lunedì 15 febbraio 2021, mentre le restrizioni dell’ultimo Dpcm scadono il 5 marzo. Dal 16 febbraio: ecco quando si potrà viaggiare tra le regioni in zona gialla, se non usciranno nuovi decreti con ulteriori strette per gli spostamenti.

Il Reporter gennaio – febbraio 2021

0

“Isplendor di viva luce etterna”

In una sua celebre conferenza del luglio 1950, il Premio Nobel T.S. Eliot disse: “La Divina Commedia esprime nell’ambito dell’emozione tutto ciò che, compreso tra la disperazione della depravazione e la visione della beatitudine, l’uomo è capace di sperimentare”.

Dalla selva oscura al vivo lume divino, l’ingegnosa macchina dei tre mondi ultraterreni è in fondo il più grandioso palcoscenico dell’agire umano, del fare degli uomini. D’altronde poíesis, radice greca di poesia, indica appunto il “fare”. E in Dante è poesia l’orrido e il degradato dell’Inferno come lo è l’osservazione filosofica del Purgatorio, l’alto ordine morale, la pura esaltazione spirituale del Paradiso.

La sua fiducia nella validità di ogni esperienza umana è assoluta. Crede nella possibilità dell’uomo, nel libero arbitrio come dono d’amore supremo del Dio dei cristiani. Bene e male sono una scelta, il solo giudizio infallibile è quello ultraterreno: l’uomo è dubbio, è imperfezione. Nel tredicesimo canto del Paradiso, San Tommaso si rivolge così all’Alighieri: E questo ti sia sempre piombo a’ piedi / per farti mover lento com’uom lasso / e al sì e al no che tu non vedi: / ché quelli è tra li stolti bene a basso, / che sanza distinzione afferma e nega / ne l’un così come ne l’altro passo; / perch’elli ‘ncontra che più volte piega / l’oppinion corrente in falsa parte, / e poi l’affetto l’intelletto lega. Abbi cautela nel giudicare, perché un’opinione frettolosa conduce spesso all’errore, e il cieco amore che nutriamo per le nostre idee è nemico del buon ragionamento. Che potenza inalterata conservano certe parole sette secoli più tardi! Che bello sarebbe, nei nostri tempi troppo segnati dai tribalismi, da bellicose divisioni e presunzioni di infallibilità, riprendere Dante e farne uno spazio di riflessione collettiva.

Alle tante celebrazioni che il 2021, anno dantesco, ha in calendario, Il Reporter aggiunge l’ampio approfondimento delle pagine che seguono: abbiamo chiesto a eminenti studiosi di raccontarci come e perché, settecento anni dopo la sua morte, Dante sia ancora il poeta universale. E il più grande di tutti.

 

Andrea Tani
[email protected]

 

Il Reporter febbraio 2021

SFOGLIA ORA

Covid, in Toscana 373 nuovi casi: dati e bollettino del 1 febbraio

0

Sono 373 i nuovi positivi rilevati in Toscana nelle ultime 24 ore, il dato più basso da 10 giorni a questa parte. Numeri che però, come succede ogni lunedì, risentono del minor numero di tamponi processati nella giornata di domenica. Crescono ricoverati nei posti letto ordinari e nelle terapie intensive, 15 le nuove morti comunicate dalla regione: questi in sintesi i principali dati del bollettino Covid della Toscana di oggi, lunedì 1 febbraio 2021.

Il totale dei tamponi analizzati da ieri è di 7.407, divisi tra 5.606 tamponi molecolari e 1.801 test rapidi. Nel complesso, il tasso dei nuovi positivi è dello 5,04%, un dato che comprende anche i test di controllo e che sale invece al 9,7% sulle sole prime diagnosi. Oggi intanto è il giorno in cui scatta il cambio di colore delle zone per le regioni di tutta Italia. La Toscana resta in zona gialla.

Covid in Toscana  1 febbraio, i dati di oggi sui contagi

  • Nuovi contagi di Covid-19 in Toscana (1 febbraio 2021): 373 (ieri erano 510)
  • Tamponi molecolari effettuati in 24 ore: 5.606 (il giorno precedente 10.229)
  • Test antigenici: 1.801 (ieri 3.657)
  • Rapporto positivi/tamponi in Toscana: 5,04% (ieri 3,7%); 9,7% se si escludono in tamponi di controllo
  • Attualmente a positivi al Covid: 9.287 (+1,2%)
  • Ricoverati:  757 (+13 persone)
  • di cui 101 in terapia intensiva (+5)
  • Decessi comunicati oggi: 15 morti (la Regione ha rettificato il dato comunicato in un primo momento di 10 vittime)

Coronavirus in Toscana, l’andamento e il punto della situazione

  • Contagiati dall’inizio dell’emergenza: 134.829
  •  121.330 guariti dall’inizio dell’emergenza sanitaria
  • 4.212 morti dall’inizio dell’epidemia

Questa la situazione provincia per provincia: 37.460 i casi registrati dall’inizio dell’emergenza a oggi a Firenze (52 in più rispetto a ieri), 11.420 a Prato (37 in più), 11.471 a Pistoia (51 in più), 8.533 a Massa Carrara (32 in più), 13.833 a Lucca (35 in più), 18.144 a Pisa (49 in più), 10.419 a Livorno (44 in più), 12.185 ad Arezzo (37 in più), 6.255 a Siena (23 in più), 4.554 a Grosseto (13 in più). A questi si aggiungono 555 casi positivi notificati in Toscana ma riferiti a residenti in altre regioni.

Vaccino anti-Covid in Toscana, i dati del 1° febbraio 2021

124.226 le dosi di vaccino anti-Covid somministrate fino a oggi in Toscana (dato aggiornato alle ore 14.00 di oggi, 1° febbraio).

di cui:

  • 77.489 prime dosi
  • 46.737 vaccinazioni di richiamo

Sul sito dell’Agenzia regionale di Sanità sono pubblicati i grafici sull’andamento del Covid-19 in Toscana, che verranno aggiornati alle ore 18.00  con i dati del bollettino di oggi, 1 febbraio. Nel tardo pomeriggio si conosceranno anche quanti contagiati ci sono in Italia oggi.

Dove vedere Fiorentina Inter in tv: Sky o Dazn?

0

I viola allontanano la zona retrocessione posizionandosi a metà classifica, grazie ad un pareggio ottenuto durante il discusso match contro il Torino. Venerdì 5 febbraio alle 20.45 allo Stadio Artemio Franchi, la Fiorentina incontrerà i nerazzurri secondi in classifica: ma dove vederla in tv, su Sky o Dazn?

Dove vedere Fiorentina Inter in tv: sky o dazn?

La partita sarà trasmessa in diretta e in esclusiva dai canali satellitari Sky: Sky Sport  (numero 252 del satellite) anche in 4K HDR per i clienti Sky Q. 

Dove vedere Fiorentina Inter in streaming

Gli abbonati Sky potranno seguire la partita anche su Sky Go, l’app di streaming in diretta per seguire i programmi del proprio pacchetto Sky anche su pc, tablet e smartphone.
Fiorentina Inter sarà trasmessa inoltre anche su NowTv, la piattaforma di streaming a pagamento.
La radiocronaca in diretta sarà trasmessa da RadioRai.

Fiorentina Inter in chiaro? 

Non ci sono opzioni per vedere Fiorentina Inter in chiaro.

Primo giorno di zona gialla: chi cambia colore lunedì 1 febbraio

0

C’è stata molta incertezza e solo nella tarda serata di venerdì è stato sciolto il nodo. Il dubbio era: da quando scatta il cambio di colore con la zona gialla estesa a (quasi) tutta Italia, di domenica – come d’abitudine – o lunedì 1 febbraio? A rispondere è stato direttamente il ministero della Salute. Il cambio di colore e il ritorno in zona gialla sarà lunedì 1 febbraio.

Zona gialla da domenica o lunedì: ecco quando

Perché? La precedente ordinanza, quella diventata celebre per aver riportato la Lombardia in zona arancione, in alcune regioni era scattata con un giorno di ritardo. Di lunedì, invece che di domenica, quando per consuetudine erano scattate tutte le precedenti ordinanze. Visto che l’ordinanza deve restare in vigore per 7 giorni, il ministero ha deciso di uniformare il cambio di colore per tutta Italia.

Il cambio di colore col ritorno in zona gialla di gran parte dell’Italia sarà quindi da lunedì 1 febbraio (e non domenica), quando entrerà in vigore la nuova ordinanza. Un provvedimento che riporta appunto gran parte del territorio nazionale nella fascia di rischio inferiore. Ciò è stato deciso in base ai risultati del monitoraggio settimanale sul contagio da Covid 19, che mostra “lievi segnali di miglioramento”, come specifica il ministero stesso.

Italia in zona gialla, quando scatta il cambio di colore

Lombardia, Piemonte, Lazio e Veneto, ad esempio, tornano tutte in zona gialla da lunedì 1 febbraio. Zona gialla anche per Emilia Romagna, Liguria, Abruzzo, Marche e Campania. Resta gialla la Toscana.

Le uniche regioni in zona arancione sono: Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano. Nessuna regione è in zona rossa.

Weekend in zona gialla o arancione: il colore delle regioni il 30 e 31 gennaio

0

Non basta più controllare il meteo. Per pianificare il fine settimana ci siamo abituati a dover capire prima quale sarà il livello delle restrizioni in vigore. E dunque cosa dicono le previsioni? Sarà un weekend in zona gialla o arancione quello del 30 e 31 gennaio?

Quando cambiano i colori

La situazione ad oggi vede cinque regioni in zona gialla, 14 in zona arancione e due sole in zona rossa. I colori resteranno invariati fino a domenica 31 gennaio inclusa. Il nuovo cambio di colore si avrà infatti lunedì 1 febbraio, quando saranno trascorsi i 7 giorni di validità dell’ordinanza precedente.

Giallo o arancione, il colore della zona nel weekend

La prassi per il cambio di colore delle regioni è ormai consolidata. Come ogni venerdì, è uscito il report sul monitoraggio settimanale del contagio redatto dall’Istituto superiore della sanità e relativo, in questo caso, alla settimana del 18-24 gennaio. Sulla base di questo è stata emanata l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che stabilisce il cambio di colore e la zona delle regioni per la settimana a venire, a partire da lunedì 1 febbraio.

Zona gialla e arancione, il nuovo colore per il weekend del 30 e 31 gennaio

Un po’ a sorpresa, l’ordinanza stabilisce che la maggior parte dell’Italia sarà zona gialla da lunedì 1 febbraio. Le uniche eccezioni, ovvero le regioni in zona arancione, sono l’Umbria, la Puglia, la Sicilia, la Sardegna e la Provincia autonoma di Bolzano.

Torna in zona gialla la Lombardia, dopo una sola settimana di zona arancione. Giallo anche per Lazio, Piemonte e Veneto. Entrano poi in zona gialla l’Emilia Romagna e la Calabria. Gialla era e gialla rimane la Toscana. Non ci sono regioni in zona rossa.

Ecco la mappa aggiornata con il nuovo colore delle regioni in zona gialla e zona arancione a partire da domenica 31 gennaio.

 

La Fiorentina pareggia col Torino in nove

0

Partita spigolosa e con grandi emozioni. La Fiorentina pareggia col Torino uno scontro salvezza importante con molte recriminazioni. Dopo il vantaggio di Ribery arriva l’espulsione di Castrovilli per fallo da ultimo uomo poi una testata di Milenkovic porta al secondo rosso. Nel finale il pareggio di Belotti. Prandelli rimescola le carte e schiera Martinez Quarta in difesa. Titolare anche Venuti mentre tutto viene confermato in attacco con Vlahovic e Ribery. Più scontate le scelte di Nicola che senza Izzo conferma le indiscrezioni della vigilia confermando Belotti e Zaza centravanti.

Primo Tempo

Prima frazione con grande equilibrio in campo. Al 10’ è Vlahovic a sprecare la prima occasione da rete colpendo un palo mentre era da solo davanti a Sirigu. Al 29’ occasione per Lukic che si trova a tu per tu con Dragowski ma sbaglia il tiro. Al 39’ ancora Lukic per Belotti che libera Zaza. Il tiro si stampa sulla traversa. Si va al riposo in perfetta parità.

© Tiziano Pucci – Agenzia Fotografica Italiana

Secondo Tempo

Ripresa caratterizzata da due espulsioni, due reti ed un gol annullato. È di Vlahovic la rete annullata al 48’. Tutto parte da Ribery che pesca il serbo in area e va a segno. Intervento del Var e gol annullato dall’arbitro Di Bello per un millimetrico fuorigioco. Al 57’ ci prova Belotti che salta Martinez Quarta e va al tiro ma la sfera finisce sul fondo. Al 61’ Castrovilli ferma Lukic al limite dell’area di rigore. Il Torino protesta e chiede il rigore ma ancora una volta il Var interviene e l’arbitro Di Bello ravvisa la chiara occasione da gol ed espelle il centrocampista viola ed assegna una punizione dal limite che Belotti calcia di poco a lato. In inferiorità numerica, al 67’, la Fiorentina va in vantaggio grazie a Ribery che riceve un bel passaggio da Bonaventura. Il francese sigla la sua prima rete in questo campionato. Al 71’ Belotti commette fallo su Milenkovic. L’attaccante granata protesta, il difensore viola va a colpire con la testa il nazionale azzurro che casca a terra. Per l’arbitro è fallo da espulsione. Fiorentina in nove. Al 79’ ancora una traversa per il Torino con Singo. All’89’ Belotti aggancia un a assist di Verdi e beffa Dragowski per l’1-1 finale.

L’allenatore

Rammaricato, a fine gara, Cesare Prandelli. “Difficile commentare gli ultimi minuti della partita. In nove diventa tutto complicato. Devo assolutamente ringraziare i miei calciatori, hanno lottato e cercato di portare a casa anche i tre punti oltre a una grande prestazione. Le paure – continua l’allenatore viola – vanno via quando ci sono le prestazioni importanti, continuità e un gruppo che fa sacrifici. Al di là degli episodi che hanno condizionato la gara sono molto soddisfatto. Sulle espulsioni il mio giudizio è di parte, non ho mai commentato l’arbitraggio e non inizio adesso. In questo momento chiedo prestazioni, il gioco è una conseguenza, non parto con l’idea di giocare bene. Stasera avremmo meritato di vincere, ma quando rimani in nove può succedere di tutto”.

Covid Toscana 29 gennaio: contagi e vaccino, tutti i dati del bollettino

0

Anche oggi, 29 gennaio, i dati sui nuovi contagi di Covid in Toscana si attestano sulla media degli ultimi giorni: secondo il bollettino della Regione i casi positivi al coronavirus individuati nelle ultime 24 ore sono 594. Ieri erano stati 620, il giorno prima 502. Cresce leggermente il numero di tamponi molecolari e antigenici effettuati nell’ultima giornata (17.000 contro i 16.117 di ieri), mentre scende leggermente il tasso di positività. Il 3,49% delle persone sottoposte ai test in Toscana è risultata positiva al Covid.

I dati del bollettino della Regione Toscana, confermano anche per oggi un calo dei ricoverati nei posti letto Covid, ma cresce il numero dei morti: i decessi comunicati venerdì 29 gennaio sono 26. Ieri erano stati 16. Intanto oggi si saprà fino a quando la Toscana resterà in zona gialla. In serata è attesa l’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza sul cambio di colore delle regioni, che entrerà in vigore da domenica.

Covid Toscana 29 gennaio, i dati sui contagi di oggi

  • Nuovi contagi di Covid in Toscana, 29 gennaio: 594 positivi (620 nel precedente bollettino della Regione)
  • Tamponi molecolari in un giorno: 10.028 (ieri 9.642)
  • Test antigenici rapidi: 6.972 (ieri 6.475)
  • Totale test in un giorno: 17.000
  • Tasso dei nuovi positivi: 3,49% (ieri 3,85%)
  • Casi che ad oggi sono ancora positivi al Covid: 9.002  (+3,8%)
  • Ricoverati: 759 (-13 persone)
  • di cui 100 in terapia intensiva (stabili)
  • Decessi comunicati oggi: 26 morti (alcuni risalgono ai giorni scorsi)

Coronavirus in Toscana, totale dei casi e vaccino: il punto della situazione

  • 133.343 casi positivi in Toscana da febbraio a oggi (29 gennaio)
  • 120.169 guariti dall’inizio dell’emergenza
  • 4.172 deceduti dall’inizio dell’epidemia
  • 110.626 dosi di vaccino anti-Covid somministrate fino a oggi (dato aggiornato alle ore 13.30)
  • di cui 76.672 prime dosi e 33.954 vaccinazioni di richiamo

Da Firenze a Siena: i dati dei contagi di Covid nelle province della Toscana

Ecco qui i dati divisi per provincia, riportati nel bollettino Covid del 29 gennaio, diffuso dalla Regione Toscana:

  • 37.041 totali a Firenze dall’inizio dell’emergenza per il Covid (113 in più rispetto a ieri)
  • 11.288 a Prato (55 in più)
  • 11.331 a Pistoia (48 in più),
  • 8.439 a Massa (41 in più)
  • 13.704 a Lucca (45 in più)
  • 18.002 a Pisa (48 in più)
  • 10.260 a Livorno (56 in più)
  • 12.052 ad Arezzo (61 in più)
  • 6.167 a Siena (41 in più)
  • 4.504 a Grosseto (17 in più)
  • 555 i casi sono stati notificati in Toscana, ma si riferiscono a residenti in altre regioni.

A questo link i grafici sul coronavirus in Toscana a cura dell’Agenzia regionale di Sanità (Ars).

Bonus mobili – elettrodomestici 2021: anche senza ristrutturazione edilizia?

Nel 2021 il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici cresce: è possibile richiedere all’Agenzia delle Entrate la detrazione fiscale del 50% di quanto speso, fino a un massimo di 16.000 euro. Per gli acquisti fatti nel 2020 il tetto è fissato invece a 10.000 euro. In questa breve guida vi spieghiamo come funziona questa detrazione, cosa comprende e se è possibile richiedere il bonus mobili ed elettrodomestici 2021 anche senza la ristrutturazione edilizia di un’abitazione.

Come funziona il bonus mobili 2021, cosa comprende e cosa non rientra

Nel 2021 bonus mobili funziona come quello del 2020, ma l’ultima legge di bilancio ha cambiato il tetto di spesa. Al contribuente a cui spetta l’agevolazione, viene riconosciuta una detrazione Irpef del 50% di quanto speso per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati a una casa interessata da una ristrutturazione edilizia. Come detto il limite massimo di spesa è stato innalzato dai 10.000 euro del 2020 ai 16.000 euro del 2021.  I soldi non vengono restituiti tutti in una volta con un rimborso in denaro, ma con una detrazione sulle tasse nella dichiarazione dei redditi, spalmata in 10 anni.

In pratica si acquistano oggi mobili ed elettrodomestici per un importo totale massimo di 16.000 euro e metà di quanto speso si scarica dalle tasse nei prossimi 10 anni, con 10 rate di pari importo. Nel bonus mobili 2021 rientra tutto quello che serve per arredare una casa interessata da lavori di ristrutturazione in particolare:

  • mobili nuovi di tutti i tipi, da quelli per il bagno al divano fino al materasso. Non rientra nel bonus l’acquisto di porte, pavimenti, parquet, tende.
  • grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica pari o superiore all’A+ (A per i forni e le asciugatrici). Ecco qualche esempio su cosa comprende il bonus mobili: frigo, congelatore, lavatrice, lavastoviglie, forno anche a microonde, condizionatore, ventilatore.

Sono comprese anche le spese di trasporto e di montaggio.

A chi spetta: bonus mobili ed elettrodomestici 2021 senza ristrutturazione?

Il bonus mobili 2021 spetta solo a chi sta facendo o ha fatto dal 1° gennaio 2020 una ristrutturazione edilizia in un’unità immobiliare residenziale oppure in parti comuni di edifici residenziali (ad esempio i condomini). La guida dell’Agenzia delle Entrate è chiara su questo punto: senza una ristrutturazione non è possibile richiedere il bonus mobili o elettrodomestici.

Attenzione però, se si fa la ristrutturazione di una parte della casa si può ottenere il bonus anche per i mobili e gli elettrodomestici acquistati per altre stanze e ambienti all’interno dello stesso immobile, senza fare particolari richieste. Ad esempio se si rifà il bagno, è possibile comprare una poltrona per il salotto e godere della detrazione.

Come richiedere il bonus mobili 2021, come pagare e la causale per il bonifico

La richiesta di questo bonus (che come detto non si può ottenere senza ristrutturazione edilizia) va fatta quando si compila la dichiarazione dei redditi 2021 e per ottenere la detrazione di imposta è necessario pagare, anche a rate, mobili ed elettrodomestici con bonifico, carta di debito (ossia con il “bancomat”) e di credito. No all’assegno e no al contante quindi.

La guida dell’Agenzia delle Entrate specifica che per richiedere il bonus mobili 2021 è possibile pagare con un bonifico ordinario, non bisogna per forza usare quello predisposto dalle banche per la ristrutturazione, sui cui è prevista la ritenuta. Per bagno e cucina inoltre sta arrivando il bonus rubinetti: un decreto del Ministero dell’Ambiente chiarirà se questa agevolazione, a differenza di quella per mobili ed elettrodomestici, si potrà ottenere anche senza ristrutturazione.

La guida dell’Agenzia delle Entrate

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è disponibile un utile guida, anche in pdf, sul bonus mobili ed elettrodomestici 2021.

Crisi di governo, il calendario delle consultazioni di oggi

0

È il giorno della verità. Dopo gli incontri di ieri con i presidenti di Camera e Senato, si chiude oggi, venerdì 29 gennaio, il calendario delle consultazioni al Quirinale tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e i gruppi delle forze politiche rappresentate alla Camera e al Senato e coinvolti nella crisi di governo in corso. Iniziate nel pomeriggio di ieri, saranno un primo passaggio necessario per risolvere l’impasse.

Crisi di governo, cosa succede oggi

Gli scenari possibili per uscire dalla crisi di governo sono questi:

  • Conte ter senza Italia Viva ma con il sostegno di nuovi senatori (i cosiddetti “responsabili”)
  • Conte ter con un nuovo accordo politico e il rientro di Italia Viva in maggioranza
  • Governo presieduto da un nuovo Presidente del consiglio che trova la maggioranza assoluta anche in Senato
  • Governo di unità nazionale o tecnico
  • Nessun accordo tra le forze politiche ed elezioni anticipate

Crisi di governo, il calendario delle consultazioni di oggi (29 gennaio)

Ultima giornata del calendario delle consultazioni per risolvere la crisi di governo, oggi è il turno dei gruppi del centrodestra e del Movimento 5 stelle. Sessione tutta pomeridiana, perché al mattino il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà impegnato nella cerimonia di apertura dell’anno giudiziario della Corte di Cassazione.

Dalle 16 si terranno le consultazioni con deputati e senatori di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Noi con l’Italia – USEI – Cambiamo! – Alleanza di centro.

Chiude la tre giorni di consultazioni l’incontro con i gruppi di Camera e Senato del Movimento 5 stelle, in programma alle 17.

Venerdì 29 gennaio (pomeriggio)

  • ore 16.00
    Gruppi Parlamentari “Fratelli d’Italia” del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati.
    Gruppi Parlamentari “Forza Italia Berlusconi Presidente – UDC” del Senato della Repubblica e “Forza Italia – Berlusconi Presidente” della Camera dei deputati.
    Gruppi Parlamentari “Lega – Salvini Premier – Partito Sardo d’azione” del Senato della Repubblica e “Lega – Salvini Premier” della Camera dei deputati.
    Rappresentanti della componente “Noi con l’Italia – USEI – Cambiamo! – Alleanza di centro” del Gruppo Misto della Camera dei deputati e della componente “Idea – Cambiamo” del Gruppo Misto del Senato della Repubblica.
  • ore 17.00
    Gruppi Parlamentari “Movimento 5 Stelle” del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati

Consultazioni, com’è andata ieri

Le consultazioni erano state avviate mercoledì pomeriggio con gli incontri con i presidenti di Camera e Senato.

Ieri è stata la volta dei gruppi numericamente più piccoli che però potrebbero risultare decisivi per risolvere la crisi di governo. I primi a essere ricevuti al Quirinale sono stati i delegati del gruppo “Per le autonomie” del Senato, di cui fanno parte le formazioni regionali della Südtiroler Volkspartei e dell’Union Valdôtaine, oltre ad altri senatori come l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini e il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano.

È stata poi la volta del Gruppo misto del Senato, la formazione più al centro dell’attenzione di tutte in questi giorni. Dai suoi membri potrebbero arrivare o non arrivare i numeri necessari all’allargamento della maggioranza. Ancora nella mattina, i gruppi di +Europa, Azione e Radicali Italiani, uniti in un’unica formazione sia alla Camera che al Senato. Quindi il Gruppo misto della Camera e il neo costituito gruppo “Europeisti – MAIE – Centro Democratico”.

Nel pomeriggio il calendario delle consultazioni ha visto impegnate al Colle le forze di centrosinistra. Prima il gruppo di Liberi e uguali, poi Italia Viva – Psi (sia il gruppo della Camera che quello del Senato) e infine il Partito democratico.

Crisi di governo, gli scenari

Se dai gruppi più piccoli non sono arrivate sorprese (alcuni sosterranno un nuovo governo con la maggioranza uscente, altri no) e dal Partito democratico si è avuto il pieno appoggio a un reincarico per Giuseppe Conte, l’attesa era tutta per la mossa di Italia Viva.

Matteo Renzi, leader del partito, ha di fatto chiesto di bloccare l’incarico esplorativo a Conte, proponendo prima un tentativo su un altro nome per verificare se tra le forze politiche c’è la volontà di riammettere Italia Viva in maggioranza. Il nome più accreditato, al momento, è quello dell’attuale presidente della Camera Roberto Fico. Italia Viva ha i numeri al Senato per essere indispensabile per la composizione di una maggioranza, e Renzi ha usato il potere negoziale del suo partito.