sabato, 7 Giugno 2025
Home Blog Pagina 398

Lotteria degli scontrini: bisogna conservare le ricevute per partecipare?

Scontrino dopo scontrino si può vincere fino a 5 milioni di euro. Dal 1° febbraio è partita questa riffa di Stato. Ma per partecipare alla lotteria degli scontrini bisogna conservare gli scontrini e tenere le ricevute del bancomat? Oppure i documenti commerciali di acquisto vengono conservati nell’area riservata del portale ufficiale? Facciamo chiarezza su come funziona questo concorso a premi e su come controllare l’effettivo inserimento dello scontrino nel sistema, per le estrazioni.

Come partecipare alla lotteria degli scontrini: con un codice

Tutto funziona grazie a un codice personale che si ottiene dopo la registrazione sul portale ufficiale della lotteria degli scontrini. Al momento del pagamento con carte elettroniche, il cliente mostra questa stringa di lettere e numeri al negoziante, che deve essere dotato di cassa telematica collegata direttamente all’Agenzia delle Entrate. Attenzione quindi è possibile partecipare solo per acquisti pagati con bancomat, carte di debito, di credito e prepagate (usufruendo anche del cashback 2021), ma non se si usano contanti. Per ogni euro speso si ha diritto a un biglietto virtuale per partecipare alla lotteria fino a un massimo di 1.000 biglietti per un singolo scontrino. Per questo motivo in molti si chiedono se bisogna conservare e tenere da parte gli scontrini fino all’estrazione della lotteria.

Qualche avvertenza. Al momento non tutti i commercianti sono dotati di cassa telematica, perché c’è tempo fino al 1° aprile 2021 per mettersi in regola. Inoltre in questa prima fase sono esclusi gli acquisti per cui si può chiedere la detrazione fornendo il codice fiscale, ad esempio le spese per farmaci e visite mediche. Esclusi anche i pagamenti della benzina o del parcheggio, perché in questi casi non è prevista l’emissione di uno scontrino.

Bisogna conservare gli scontrini e tenere le ricevute del bancomat per partecipare alla lotteria?

La risposta arriva direttamente dal portale ufficiale: gli scontrini non vanno conservati per partecipare alla lotteria degli scontrini 2021 e per ritirare gli eventuali premi vinti, perché questi documenti commerciali sono inviati in modo telematico direttamente dalla cassa del negoziante all’Agenzia delle Entrate. Questo procedimento avviene a fine giornata o entro 12 giorni dall’emissione, se ci sono stati problemi tecnici. In caso di vincita bisognerà dimostrare di aver pagato con carte elettroniche, ma anche per questo non si devono conservare gli scontrini del bancomat o della carta di credito, perché per provare la transazione basterà l’estratto conto che tiene traccia di tutte le operazioni.

Alle estrazioni parteciperanno gli scontrini che sono stati elaborati dalla piattaforma della lotteria: quindi non si prenderà come riferimento la data di emissione dello scontrino, ma quella in cui lo scontrino compare nel sistema. Ovviamente gli scontrini vanno conservati non tanto per partecipare alla lotteria, ma per la garanzia sui prodotti acquistati, per cambiare la merce o per tenere da parte una prova del pagamento di un determinato servizio.

Lotteria degli scontrini, perché non devo conservare gli scontrini e come controllare nell’area riservata?

Ecco cosa bisogna controllare e tenere a mente al momento degli acquisti: sugli scontrini deve essere scritto il codice lotteria, mostrato dal consumatore al momento dell’acquisto con carte elettroniche. Dopo la registrazione sul sito, bisogna quindi scaricare e conservare con cura il codice della lotteria degli scontrini e portarlo sempre con sé, anche con uno screenshot sul cellulare (al momento non esiste una app ufficiale).

Per essere sicuri che tutte le transazioni siano state processate dal sistema, è possibile controllare nell’area riservata del portale della lotteria degli scontrini, dove vengono conservati in modo telematico tutti i documenti commerciali che partecipano all’iniziativa. In particolare nell’elenco sono riportati per ogni scontrino il numero del documento commerciale, la matricola della cassa e l’importo speso. Questo il link diretto all’area riservata della lotteria degli scontrini, da cui – una volta registrati – si può scaricare anche il codice lotteria se si è perso. Si accede con Spid, carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi.

Vaccino Astrazeneca, esclusi (per ora) gli over 55: i dati sull’efficacia

0

Il vaccino di Astrazeneca sarà somministrato alla popolazione in età più giovane e senza patologie gravi, ma solo perché i dati non sono ancora numericamente sufficienti a garantire la stessa efficacia tra gli over 55. Il governo presenterà oggi la lista delle categorie che avranno accesso al vaccino e quella di chi, invece, sarà indirizzata verso i prodotti di altri marchi per precauzione.

Non toccherà a chi soffre di diabete, obesità e cardiopatie, oltre a tutti i malati oncologici ed ematologici, secondo quanto riporta oggi il Corriere della Sera. Esclusi dall’utilizzo del vaccino di Astrazeneca anche gli over 55, per i quali si aspetteranno ulteriori verifiche sull’efficacia in quella fascia d’età. Anche se la formula adottata dall’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, lascia spazio a un possibile allargamento della platea anche verso i più anziani. Astrazeneca, scrive l’Aifa, “resta preferenzialmente per la popolazione tra 18 e 55 anni e senza patologie gravi, per la quale sono disponibili dati più solidi”.

Vaccino Astrazeneca: a chi spetta e a chi no

Dello stesso parere il comitato tecnico scientifico del governo, che per i soggetti anziani e per quelli a più alto rischio di sviluppare una malattia grave, “in virtù della maggiore robustezza delle evidenze di efficacia si suggerisce un utilizzo preferenziale dei vaccini a RNA messaggero“, come lo sono quelli di Pfizer – Biontech e Moderna.

Non quello di Astrazeneca, dunque, che è un vaccino a vettore virale. Qual è la differenza? I vaccini a RNA messaggero (o mRNA) sfruttano una nuova tecnologia basata su una delle due molecole che contengono le informazioni genetiche di ogni organismo, l’RNA, appunto (l’altra è il DNA).

Quando il vaccino viene iniettato nel corpo libera l’mRNA che contiene un messaggio genetico, le istruzioni su come produrre la proteina spike, quella che il virus usa per “agganciarsi” alle cellule dell’organismo. I ribosomi delle cellule leggono l’informazione e cominciano a produrre questa proteina.

Una volta prodotta questa proteina (che senza il resto del virus non è in grado di fare niente ed è perfettamente innocua), il sistema immunitario la riconosce come estranea all’organismo e comincia a produrre anticorpi specifici per attaccarla. Imparata questa reazione, da lì in poi la proteina verrà aggredita ogni volta che viene a contatto con l’organismo, impedendo il contagio da Covid 19.

RNA messaggero e vettore virale: le differenze

Il vaccino a vettore virale come quello di Astrazeneca funziona in modo piuttosto simile e con un’efficacia paragonabile a quella dei vaccini a mRNA, ma con un meccanismo diverso. Usa infatti un virus (della famiglia degli adenovirus) modificato in modo da non poter causare malattie né di potersi riprodurre. In questo caso è il virus a contenere il gene con le informazioni per la produzione della proteina spike. Quando inoculato, il meccanismo che si attiva è poi lo stesso.

In fase di sperimentazione, il vaccino di Astrazeneca ha mostrato un’efficacia di circa il 60%, con effetti collaterali lievi o moderati che scompaiono nel giro di pochi giorni. I benefici dell’uso del vaccino sono quindi superiori ai rischi e pertanto l’Agenzia europea per i medicinali ha rilasciato l’autorizzazione al suo uso.

Vaccino Astrazeneca e over 55, i dubbi sull’efficacia

La questione legata all’efficacia del vaccino di Astrazeneca tra gli over 55 è ancora in sospeso per il solo fatto che non è stato sperimentato su un numero sufficiente di persone in quella fascia di età. I dati disponibili non indicano nessun rischio né una minore efficacia, semplicemente sono pochi. Proprio in queste settimane molte regioni italiane stanno avviando le prenotazioni per la vaccinazione della popolazione over 80.

Per questo, come specifica anche il comitato tecnico scientifico nel suo parere, “in attesa di acquisire ulteriori dati, anche dagli studi attualmente in corso, al momento per il vaccino Astra Zeneca si suggerisce un utilizzo preferenziale nelle popolazioni per le quali sono disponibili evidenze maggiormente solide, e cioè soggetti giovani tra i 18 e 55 anni”.

Ma, come aggiunge subito dopo lo stesso Cts, “si ribadisce tuttavia che, sulla base dei risultati di immunogenicità e dei dati di sicurezza, il rapporto beneficio/rischio di tale vaccino risulta favorevole anche nei soggetti di età più avanzata che non presentino specifici fattori di rischio”.

Amica geniale 3: a Firenze le riprese della serie tv

0

Ciak si gira. “L’Amica Geniale 3” arriva a Firenze dove sono in corso le riprese per la nuova stagione della celebre serie tv ispirata alla quadrilogia di Elena Ferrante. Una buona parte del terzo volume, “Storia di chi fugge e di chi resta”, è infatti ambientata per le strade del capoluogo toscano. Le condizioni meteo ballerine hanno però giocato qualche scherzo al cast e alla troupe de L’Amica Geniale che – per via del cattivo tempo – ha dovuto riprogrammare alcune scene.

Amica Geniale 3, i luoghi delle riprese a Firenze

Il cast è in città dal 1° febbraio e rimarrà qui fino al 20 febbraio 2021. Tra i luoghi di Firenze dove viene girata la terza stagione de “L’Amica Geniale” piazza della Signoria, piazza Santa Croce, Santissima Annunziata e una dimora storica privata tra via de’ Servi e piazza Santissima Annunziata. Finita questa parte di riprese la troupe tonerà in Toscana a settembre, per girare di nuovo a Firenze e in Versilia.

Nelle prime scene immortalate per le vie fiorentine è stata Margherita Mazzucco ad interpretare Elena Greco, ancora giovane, mentre è top secret il nome dell’attrice che vestirà i panni di Lenù da adulta, donna e madre alle prese con due figlie, la ricerca di un’ispirazione per la scrittura, i movimenti femministi e il grande amore di una vita, Nino Sarratore. A dirigere il terzo capitolo della fiction, prodotta da Rai, Hbo, Wildside, Apartment e Fandango, è il regista Daniele Luchetti.

piazza Signoria Amica geniale 3

Nel secondo giorno di riprese de L’Amica Geniale 3 a Firenze, piazza della Signoria è tornata indietro nel tempo, con macchine d’epoca, bus vintage e vespe da collezione: proprio davanti Palazzo Vecchio è stata girata la scena delle nozze di Lenù e Pietro Airota, con tanto di riso lanciato all’uscita dal cortile di Michelozzo. “Firenze torna negli anni 70’ per qualche giorno – ha commentato su Facebook il sindaco Dario Nardella che ha pubblicato anche qualche scatto del backstage – le città cambiano ma il fascino del passato resta sempre”.

Quando esce la terza stagione: “Storia di chi fugge e di chi resta”

Firenze torna così set di produzioni internazionali. Il lockdown per il coronavirus ha fatto slittare di un anno le riprese a Firenze per la terza stagione de L’Amica Geniale. L’uscita della nuova fiction è attesa con tutta probabilità tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022. Il copione sarà quello delineato dal best seller di Elena Ferrante: dal matrimonio di Lenù con il latinista Pietro Airota, alla nascita delle due bimbe di Elena, fino alla vita di Lila, in fuga da Stefano, che come sempre riserverà sorprese.

All’Università di Firenze un master in Biomedicina computazionale

Informatica e medicina, un legame sempre più strategico. Per questo l’Università di Firenze, con il sostegno di Fondazione CR Firenze, lancia un master di II livello e un corso di perfezionamento in Biomedicina computazionale.

L’applicazione dei metodi informatici all’indagine su fenomeni biologici – ad esempio attraverso l’analisi dei dati del sequenziamento del DNA – ha consentito importanti sviluppi nella conoscenza di malattie comuni o ereditarie, così come nello studio dei tumori. È la frontiera della medicina di precisione, che permette trattamenti farmacologici mirati.

I due nuovi percorsi formativi – frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica  diretto da Francesco Annunziato, il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione diretto da Enrico Vicario e la Scuola di Scienze della Salute Umana presieduta da Betti Giusti – hanno l’obiettivo di fornire agli studenti le basi teoriche e pratiche dei principali metodi sperimentali alla base della medicina di precisione.

“L’intento – spiega il coordinatore di ambedue i corsi Alberto Magi, ricercatore di Bioingegneria elettronica e informatica – è quello di creare dei nuovi profili professionali in grado di utilizzare strumenti matematici, statistici e computazionali per l’analisi e l’interpretazione, sia in senso numerico che biologico, dei big data in medicina. Si tratta di un settore di fondamentale importanza per l’area scientifica e biomedica: per questo abbiamo deciso di offrire formazione qualificata a due diversi livelli”.

“L’idea di dedicare risorse alla formazione di specialisti della bioinformatica – dichiara Gabriele Gori, Direttore Generale della Fondazione CR Firenze – è nata dopo aver sostenuto la creazione dell’Unità di Bioinformatica Oncologica all’interno dell’Ospedale Santo Stefano di Prato. Abbiamo scoperto come questa ‘competenza’ sia estremamente importante e come lo sarà sempre più in un futuro in cui l’immensa quantità dei big data della medicina dovrà essere interpretata e trasformata in informazioni utili per la pratica clinica e per la medicina personalizzata. Lo specialista che uscirà da questi due percorsi formativi sarà una figura molto innovativa, anche per la sua spiccata interdisciplinarità visto che saranno ammessi studenti provenienti da percorsi di laurea diversi, con prospettive professionali molto sfidanti”.

Al Master, annuale, si accede tramite selezione: 20 i posti disponibili. L’offerta si rivolge ai laureati di secondo livello nelle aree della biologia, biotecnologie, farmacia, fisica, informatica, ingegneria, matematica, medicina e chirurgia, scienze chimiche e scienze statistiche. Il supporto economico della Fondazione CR Firenze si esprime nell’erogazione di borse di studio e materiale scientifico e didattico. La domanda di ammissione sia per il Master che per il Corso di perfezionamento è fissata al 26 febbraio.

Il bando e le informazioni per il master sono su  https://www.unifi.it/p11835.html#biomedica, mentre i dettagli per l’iscrizione al corso di perfezionamento sono su https://www.unifi.it/p11838.html#biomed

Covid in Toscana, 2 febbraio: dati sui contagi e numeri del bollettino

0

I nuovi contagi di Covid in Toscana il 2 febbraio sono sotto quota 400: i dati che arrivano oggi dal bollettino della Regione indicano un leggero aumento dei casi di coronavirus nelle ultime 24, ma a fronte di un numero maggiore di tamponi effettuati. I contagiati segnalati oggi sono 399, rilevati grazie a quasi 15.000 test, tra tamponi molecolari e antigenici rapidi. Il tasso di positività scende rispetto a ieri: il 2,67% delle persone testate in Toscana è risultato positivo al Covid. Aumentano i ricoverati, anche in terapia intensiva, 9 i morti comunicati oggi.

Intanto la Toscana è sempre più “bianca”: il presidente della Regione ha pubblicato su Facebook una mappa che indica come nella maggior parte dei comuni toscani non siano stati registrati nuovi positivi al Covid durante gli ultimi giorni. Preoccupa però la crescita dell’incidenza settimanale dei contagi. “Continuiamo sempre a portare la mascherina ed evitare gli assembramenti”, è l’invito del governatore.

Covid Toscana bianca mappa Giani
La mappa del tasso di nuovi positivi pubblicata oggi dal governatore Giani su Facebook

Contagi di Covid in Toscana: i dati del 2 febbraio

  • Nuovi casi di Covid-19 in Toscana oggi, 2 febbraio: 399 (ieri erano 373)
  • Tamponi molecolari effettuati in 24 ore: 7.773 (il giorno precedente 5.606)
  • Test antigenici: 7.147 (ieri 1.801)
  • Totale test effettuati in un giorno: 14.920
  • Tasso di positività: 2,67% (ieri 5,04%)
  • Casi attulamente positivi: 9.202  (-0,9%)
  • Ricoverati nei posti letto Covid della Toscana: 778 (+24 persone)
  • di cui 109 in terapia intensiva (+8)
  • Decessi comunicati oggi: 9 morti

Coronavirus: Toscana, il punto della situazione e il vaccino

  • Contagi dall’inizio dell’emergenza: 135.228
  • Guariti totali da febbraio 2020 a oggi: 121.800
  • Morti dall’inizio dell’epidemia di Covid in Toscana: 4.226

Questa la situazione nelle singole province: 37.578 i casi complessivi ad oggi a Firenze (118 in più rispetto a ieri), 11.454 a Prato (34 in più), 11.490 a Pistoia (19 in più), 8.554 a Massa (21 in più), 13.867 a Lucca (34 in più), 18.193 a Pisa (49 in più), 10.466 a Livorno (47 in più), 12.222 ad Arezzo (37 in più), 6.278 a Siena (23 in più), 4.571 a Grosseto (17 in più).

Per quanto riguarda il vaccino anti-Covid:

  • 128.912 dosi somministrate in totale (dato aggiornato alle ore 14.00 del 2 febbraio)
  • di cui 77.761 prime dosi e 51.151 vaccinazioni di richiamo.

Aggiornamenti e approfondimenti sul sito dell’Agenzia regionale di Sanità (Ars).

Cashback, cosa rientra: bollette, autostrade e online. Cosa si può comprare

Bollette, autostrade, ricariche telefoniche, benzina al self service, acquisti online, spese mediche detraibili: cosa si può comprare e pagare con le carte per ottenere il bonus di 150 euro e cosa rientra nel cashback 2021? Dopo la sperimentazione di Natale, quest’anno il piano Italia Cashless viaggia a pieno regime. E sono tanti i dubbi su quali spese rientrano e su quali sono le transazioni valide nei negozi per ottenere il rimborso del 10%: il cashback di Stato vale anche per la benzina, per pagare le bollette di luce, acqua e gas, per il pedaggio autostradale, per le spese mediche o per comprare online?

Come funziona, come si può pagare per ottenere il cashback

Per aderire al cashback 2021 è necessario iscriversi sull’app IO dei servizi pubblici. Registrando i vari strumenti di pagamento elettronico (e attivandoli) è possibile ottenere il rimborso del 10% di quanto speso ogni 6 mesi, fino a un bonus massimo di 150 euro. Il primo periodo va dal 1° gennaio al 30 giugno 2021. Il limite di spesa per avere il rimborso è di 1.500 euro in un semestre (150 euro di cashback, appunto), con un importo massimo per scontrino di 150 euro (15 euro massimo di cashback a transazione). I requisiti: essere maggiorenni ed effettuare almeno 50 transazioni elettroniche in 6 mesi.

Quali carte partecipano al cashback? Carte di debito su circuiti internazionali (come Bancomat, Maestro, ecc), carte di credito, carte prepagate, app di pagamento come Satispay, mentre per Apple Pay e Google Pay bisognerà aspettare ancora un po’. Qui il dettaglio su come pagare per ottenere il cashback. Il rimborso arriverà entro i 60 giorni successivi dalla conclusione del semestre di riferimento, dunque entro agosto per il primo periodo 2021.

Cosa si può comprare, cosa rientra e cosa è escluso: il cashback vale per gli acquisti online?

Cosa si può pagare con le carte per ottenere il cashback fino a 150 euro? Di tutto, dal filone di pane al computer portatile, fino al pagamento dell’idraulico o l’avvocato. Non è previsto un importo minimo. Il cashback non vale però per gli acquisti online, come su Amazon o su e-commerce: questo tipo di operazioni è escluso dal programma perché il rimborso del 10% si può ottenere solo per i pagamenti elettronici fatti nei negozi fisici che aderiscono al programma cashless, ad esempio botteghe di vicinato, supermercati, parrucchieri, ma anche se si salda il conto degli artigiani con la carta (come l’elettricista).

Va però chiesto prima all’esercente, se il circuito di pagamenti elettronici di cui usufruisce aderisce al cashback. Per questo si parla di “acquirer convenzionato”. Esclusi poi gli acquisti fatti nell’ambito dell’attività di impresa, arte o professione. Si può invece pagare gli acquisti al momento della consegna a domicilio, a patto che il conto sia saldato con carte grazie a un POS mobile fornito da società convenzionati al cashback di Stato.

Vale anche per le autostrade e per la benzina al self service

Si può pagare con la carta la benzina o il pedaggio delle autostrade per ottenere il cashack di Stato? Sì, nell’iniziativa rientra anche il pagamento della benzina o del carburante diesel se si salda il conto con bancomat, carte o app, anche al self service se l’esercente è tra quelli aderenti al programma. Valgono le regole generali: si possono ottenere massimo 15 euro di cashback per transazione elettronica (quindi per una spesa massima di 150 euro a rifornimento).

Anche il pagamento del pedaggio autostradale con bancomat o carta rientra tra le transazioni valide per il cashback, non quello fatto attraverso il sistema Telepass. E’ possibile controllare sulla app IO le transazioni che concorrono al cashback. Non si vedono subito, ma appena i dati sulle operazioni vengono comunicati dai vari circuiti. Possono servire anche 3 giorni per l’aggiornamento dei dettagli dei movimenti.

Cosa rientra nel cashback 2021: i pagamenti delle bollette online, il bollo auto e la ricarica telefonica?

Nella guida ufficiale che spiega come funziona il cashback e cosa rientra in questa campagna, vengono specificate le regole anche per il pagamento delle bollette. Non si può richiedere il rimborso per le operazioni eseguite presso gli sportelli bancomat (quelli che in gergo si chiamano ATM) come ad esempio prelievi di contante, ricarica telefonica allo sportello automatico e via dicendo. Escluso anche il pagamento ricorrente di utenze e bollette con addebito su carta o su conto corrente.

Se però il pagamento delle bollette viene effettuato con carte elettroniche in punti vendita fisici che si appoggiano a circuiti convenzionati, queste spese rientrano nel cashback. Ad esempio se si pagano le bollette di luce, acqua e gas in tabaccheria, alle ricevitorie, alle poste o al supermercato usando la carta, queste transazioni sono valide per il cashback. In questo modo si può maturare il rimborso e concorrono solo 150 euro per transazione. Stesso discorso per la ricarica del telefonino e il bollo auto: il cashback è riconosciuto se si paga con la carta in punti di vendita fisici e non agli sportelli automatici delle banche, sull’home banking o sul web. Allo stesso modo il cashback è escluso per chi sceglie di pagare le bollette online.

Infine, a differenza della lotteria degli scontrini, nel cashback rientrano le spese mediche, per visite e per i farmaci (che sono inoltre detraibili), ma anche in questo caso devono essere pagate con bancomat e carte attraverso un POS di un circuito convenzionato. Va ricordato che concorrono al rimborso solo 150 euro per ciascuna transazione. Tutti i chiarimenti nelle FAQ di Italia cashless.

Robinhood, l’app che sfida i giganti della finanza: è disponibile in Italia?

La sfida dei piccoli investitori ai grandi gruppi della finanza si gioca su un’applicazione per smartphone. Che non poteva avere un nome più appropriato: si chiama Robinhood l’app di trading finanziario salita alla ribalta negli ultimi giorni negli Stati Uniti e in Italia per l’operazione GamestopReddit. Al punto che ora in molti, anche nel nostro paese, vogliono unirsi alla scommessa. Solo che l’app Robinhood non è ancora autorizzata a operare in Italia.

Cos’è successo? C’entrano Reddit, il più grande social network di discussioni tematiche, e le azioni di Gamestop. Gamestop è la più grande catena di negozi specializzati nella vendita di videogiochi, presente anche in Italia. Azienda che ormai da qualche anno sta attraversando una forte crisi, schiacciata dalla concorrenza del digitale. Oggi infatti i videogiochi in larga parte si scaricano, il supporto fisico non serve più.

Reddit, Gamestop e la sfida su Robinhood: come funziona l’app

Nei giorni scorsi le azioni di Gamestop sono finite al centro di un’operazione di vendita allo scoperto, o short in inglese. È un’operazione fondamentale per capire molti degli andamenti dei mercati finanziari. Semplificando il concetto fino agli estremi, funziona così.

Uno speculatore finanziario prende in prestito alcune azioni con l’impegno di restituirle al prestatore dopo un certo periodo di tempo. Una volta ottenute queste azioni in prestito, lo speculatore a sua volta le vende a terzi nella convinzione che, spinto dalle numerose vendite, il loro prezzo diminuirà. Quando verrà il momento di restituire le azioni, le potrà acquistare a un prezzo inferiore. La differenza tra il prezzo incassato con la prima vendita e quello speso per riacquistare le azioni è tutto profitto. Si tratta a tutti gli effetti di una scommessa.

Un esempio terra terra: prendo le tue azioni in prestito quando valgono 10 euro, le vendo e incasso i 10 euro, il loro prezzo scende a 7 euro, le riacquisto a 7 euro e te le restituisco. Ho incassato 10 e speso 7: la differenza, 3 euro, è il mio guadagno.

Wallstreetbets, quando Davide batte Golia

È successo che gli utenti di Wallstreetbets, un gruppo dedicato a scommesse finanziarie ad alto rischio che esiste su Reddit, si è accorto della manovra di short squeeze che era in corso da parte di alcune grandi società finanziarie.

In pratica, un’azione coordinata di vendite sul titolo di Gamestop – che già stava attraversando un periodo difficile sui mercati – per farne crollare definitivamente il valore. E incassare i guadagni.

A quel punto gli utenti di Wallstreetbets hanno deciso di provare a battere i grandi attori della finanza al loro stesso gioco. Si tratta di piccoli investitori, quelli che vengono chiamati investitori retail e che dispongono di cifre irrisorie rispetto alle società finanziarie. La loro forza, in questo caso, è stata però nel numero e nella compattezza con la quale hanno operato.

Hanno cominciato ad acquistare in massa le azioni di Gamestop a prezzo ribassato portandone il valore alle stelle. Il titolo è salito del 1500% nel giro di due settimane, con un record del +134.84% nella sola giornata del 27 gennaio. È stato stimato che i grandi gruppi finanziari abbiano riportato perdite per oltre 5 miliardi di dollari a causa di questa operazione. La stessa cosa è accaduta poi con altri titoli, come AMC, una grande catena statunitense di sale cinematografiche.

Robinhood: app non ancora disponibile in Italia

Una larga parte degli utenti hanno utilizzato Robinhood per acquistare le azioni di Gamestop e gli altri titoli concordati su Reddit: l’app è infatti molto popolare tra i piccoli investitori degli Stati Uniti e in questi giorni si è guadagnata una sua fama anche in Italia e nel resto del mondo.

Robinhood è un broker regolato dalla FINRA, l’autorità regolatrice dei mercati finanziari statunitensi. È pertanto autorizzato a operare sugli indici a stelle e strisce. La missione aziendale di Robinhood è quella di democratizzare la finanza, rendendola accessibile a chiunque, a prescindere dalla sua disponibilità di capitali. La scelta commerciale che ne ha determinato la popolarità è che il servizio non riscuote commissioni sulle operazioni di trading. Un caso praticamente unico.

Da anni si parla di un’espansione dell’app Robinhood anche nei mercati europei, compresa l’Italia. Al momento, però, il servizio non opera al di fuori degli Stati Uniti.

Il restauro del Battistero di Firenze, che torna a nuova vita

“Qua vengono tutti coloro che vogliono vedere cose mirabili”. Nell’attraversare la Porta del Paradiso del Ghiberti, guardando in basso, si legge questa frase intarsiata nei marmi del pavimento del Battistero fiorentino. Se poi lo spettatore alza lo sguardo, la bellezza lo circonda in un tripudio di tesori a trecentosessanta gradi. Ma i tesori vanno custoditi. Lo sanno bene all’Opera del Duomo, dove incessantemente, da oltre settecento anni, lavorano alla conservazione di questo inestimabile patrimonio.

Battistero di Firenze, un restauro iniziato nel 2017

Si è concluso a fine gennaio il restauro su quattro degli otto lati interni del Battistero, il monumento più antico della città di Firenze, con i mosaici trecenteschi che raffigurano, tra gli altri, profeti, vescovi e cherubini. “Il mio bel San Giovanni” lo chiamò Dante Alighieri, che qui fu battezzato. Il restauro delle pareti interne di marmo bianco, verde di Prato e mosaici, è iniziato alla fine del 2017, una volta terminato quello delle facciate esterne e del manto di copertura. Un lavoro che si è rivelato molto complesso e ha interessato l’architettura, la struttura e la decorazione a mosaico.

Numerose le scoperte emerse dalla campagna di studi e di indagini diagnostiche mai eseguite prima d’ora in maniera così approfondita sull’intero monumento e sulla sua storia. In occasione del restauro delle pareti del Battistero è stato inoltre effettuato un intervento di pulitura sul monumento funebre dell’antipapa Giovanni XXIII, opera di Donatello e Michelozzo, addossato a una dei lati del Battistero, liberato dalle polveri superficiali che ne coprivano la doratura. Fra il primo e il secondo decennio del Trecento, terminata la colossale impresa dei mosaici della Cupola del Battistero, si volle infatti estenderli anche alle zone parietali dove in origine non erano previsti. Per farlo, però, andava trovata una soluzione che permettesse di sovrapporre i mosaici al rivestimento marmoreo e ovviasse ai problemi di staticità del monumento, già allora conosciuti. Furono impiegate delle tavelle in terracotta fatte su misura, scalfite e fissate al marmo delle pareti del Battistero con perni centrali di ferro ribattuti e saldati a piombo.

mosaici battistero
“Cantiere di restauro delle pareti interne del Battistero di Firenze – Courtesy Opera di Santa Maria del Fiore, foto Claudio Giovannini

Battistero: era un tempio romano?

I fiorentini del Medioevo credevano che il Battistero fosse un edificio antico, risalente al periodo romano della città, un tempio pagano trasformato in chiesa. In effetti gran parte del rivestimento marmoreo del Battistero, così come i numerosi frammenti ed iscrizioni antiche e le grandi colonne che sorreggono la trabeazione sopra le porte all’interno, provengono dalle rovine della “Florentia” romana, forse proprio da qualche edificio pagano. Il monumento che vediamo oggi è però il frutto dell’ampliamento di un primitivo Battistero, risalente al IV-V secolo.

Quando riaprirà al pubblico il Battistero di Firenze

Nonostante il periodo di grande difficoltà dovuto al crollo del turismo in conseguenza della pandemia da Covid-19, l’Opera di Santa Maria del Fiore ha deciso di proseguire nel restauro del Battistero per completarlo, salvo imprevisti, entro la fine del 2021. “Il restauro è stato interamente finanziato dall’Opera di Santa Maria del Fiore – spiega Vincenzo Vaccaro, consigliere in carica – che dal 2017 ad oggi ha investito oltre un milione e mezzo di euro”. Restaurate le pareti rimarrà solo la Cupola e già oggi si parla di un possibile successivo restauro.

Intanto, con il ritorno della Toscana in zona gialla, è stata decisa la riapertura alle viste del Duomo e della Cupola del Brunelleschi che si aggiungono agli altri musei di Firenze aperti dopo la seconda ondata di Covid.

Quanti contagiati oggi in Italia: i dati delle ultime 24 ore per regione

0

Quanti sono oggi i contagiati oggi in Italia di Covid-19 nelle diverse regioni e quanti sono i morti per il nuovo coronavirus? I dati registrati nelle ultime 24 ore, comunicati nel bollettino quotidiano diffuso dalla Protezione Civile nazionale del 1 febbraio 2021, parlano di 7.925 nuovi casi di Covid. Numeri in calo, come sempre accade il lunedì per la minore capacità di analisi dei laboratori nella giornata di domenica.

Iil tasso di positività resta superiore al 5%. Tornano ad aumentare però i ricoveri nei posti letto ordinari e anche quelli in terapia intensiva. In calo il numero di decessi: 329, ecco quanti morti per Covid-19 sono stati comunicati nel bollettino di oggi, per un totale di 88.845 vittime dall’inizio dell’emergenza.

Covid-19, quanti contagiati, tamponi e morti oggi in Italia: i dati (29 gennaio)

  • Nuovi casi: 7.925 
  • Tamponi molecolari e test antigenici: 142.419 nelle ultime 24 ore
  • Rapporto positivi-tamponi: 5,6%
  • Attualmente positivi: 447.589
  • Quanti morti oggi in Italia per Covid: 329 (88.845 in totale da inizio epidemia)
  • Dimessi/Guariti: 2.024.523 (13.975 nelle ultime 24 ore)
  • Ricoverati nei posti letto Covid: 22.512 (+201 da ieri)
  • Di cui in terapia intensiva: 2.252 (+37 da ieri)

Quanti contagiati oggi nelle diverse regioni d’Italia

Ecco quanti contagiati ci sono oggi nelle diverse regioni (aggiornamento del bollettino Covid 29 gennaio):

  • Lombardia 1.093
  • Veneto 510
  • Piemonte 514
  • Campania 994
  • Emilia-Romagna 1.051
  • Lazio 717
  • Sicilia 766
  • Toscana 373 contagiati oggi
  • Puglia 379
  • Liguria 149
  • Friuli Venezia Giulia 129
  • Marche 189
  • Abruzzo 161
  • P.A. Bolzano 316
  • Sardegna 123
  • Umbria 143
  • Calabria 195
  • P.A. Trento 53
  • Basilicata 13
  • Molise 54
  • Valle d’Aosta 3

I dati sui vaccini anti-Covid

Ecco i numeri sulla campagna vaccinale in Italia, aggiornati alle ore 17.00 di oggi

  • Vaccini somministrati fino a oggi 1.991.701
  • Di cui prime dosi: 1.343.061
  • Di cui richiami: 648.640

Tutti i dati in dettaglio sono disponibili sul sito del Ministero della Salute.

Perché (e come) leggere Dante oggi: intervista al professor Alberto Casadei

0

Alberto Casadei è professore ordinario di Letteratura italiana all’Università di Pisa. Si occupa di opere dal Trecento al Cinquecento e di poesia e narrativa contemporanee, di teoria letteraria e poetica cognitiva. Ha scritto numerosi articoli e contributi danteschi. Il suo ultimo libro è “Dante – Storia avventurosa della Divina commedia dalla selva oscura alla realtà aumentata“, pubblicato da Il Saggiatore.

«Con altra voce omai, con altro vello / ritornerò poeta, e in sul fonte / del mio battesmo prenderò ‘l cappello». Invece Dante, a Firenze, non tornò. L’auspicio che apre il canto XXV del Paradiso rimarrà tale: mai verrà incoronato nel Battistero di San Giovanni, mai la città volle estinguere la condanna all’esilio che lo condannò a comporre l’opera più grande nelle corti rivali, da ospite. Solo con molti decenni di ritardo, quando la fama della Commedia era ormai immensa, Firenze rivendicherà il poeta. Consolandosi con l’idea che, forse, almeno l’Inferno potrebbe esser nato a Firenze, appena prima che la guerra tra guelfi bianchi e neri prendesse a infuriare. Tutta leggenda? Forse no.

“Io sostengo che Dante abbia iniziato davvero a scrivere l’Inferno a Firenze”: a dirlo è Alberto Casadei, uno dei massimi dantisti contemporanei. Il perché lo spiega nel suo Dante – Storia avventurosa della Divina Commedia dalla selva oscura alla realtà aumentata, pubblicato di recente da Il Saggiatore. Un percorso guidato nell’epoca e nella poetica di Dante, strumento adatto tanto agli specialisti quanto ai lettori comuni. “C’è una leggenda, o quella che molti ritenevano lo fosse, riportata da Boccaccio – racconta il professor Casadei – secondo la quale Dante avrebbe scritto i primi sette canti a Firenze. Poi, mandato in esilio e rimasto senza i manoscritti aveva dovuto accantonare il lavoro. Fino a quando quelle «iscritture» non vennero recuperate e riconsegnate. Sarebbe avvenuto intorno al 1306, quando il poeta di sicuro rimase per qualche tempo presso i Malaspina in Lunigiana. Detta così sembra una storia inventata dai fiorentini tanto per dire che, sì, lo abbiamo cacciato da Firenze ma è qui che è nata la Commedia”.

Invece andò proprio così?

Si capisce che i canti scritti a Firenze non possono essere sette perché nel sesto già si parla dell’esilio, quindi è successivo. Boccaccio probabilmente non si era potuto affidare alle persone che direttamente avevano rinvenuto i manoscritti, ma a degli informatori. Informatori che avevano notizie molto buone. L’idea che i canti fossero sette è un’invenzione, nasce per il fatto che il canto ottavo si apre con il verso «Io dico, seguitando…». Detto questo però ci sono ragioni interne, stilistiche, di tipo di discorso, per potere affermare con buona probabilità che i primi quattro canti siano stati effettivamente scritti a Firenze. Sono canti che risultano da varie angolature arcaici rispetto ai successivi, contengono elementi poco plausibili se inseriti nel 1307, ma molto meglio giustificabili prima dell’esilio. Dante li avrebbe scritti nel 1300-1301, in anticipo sul primo grande Giubileo. E li avrebbe quindi scritti a Firenze.

© “Venturino Venturi, illustrazioni per La Divina Commedia”, courtesy Galleria e Casa d’Aste Pananti, www.pananti.com

A proposito di Dante a Firenze, lo si immagina molto coinvolto nella vita politica e intellettuale del suo tempo. Che rapporto c’era tra il poeta e la città?

In realtà era molto meno inserito di quello che immaginiamo. Al di là dell’esilio, che è successivo e arriva per motivi politici, Dante non faceva parte degli ambienti universitari, non era dottore in legge, non aveva studiato a Bologna anche se aveva frequentato la città. Però aveva letto così tante cose e in maniera talmente personale e acuta da essere considerato uno degli uomini più dotti del suo tempo. A suo modo è un intellettuale, ma lo è da outsider. Tutto quello che fa è assolutamente suo e originale, non corrisponde quasi per niente agli schemi dell’epoca. Tant’è che i primi tentativi di interpretarlo fatti al suo tempo sono banalissimi rispetto alla complessità del suo testo. Per esempio, la solita storiella che viene detta fin dalle scuole superiori, cioè che Virgilio è allegoria della ragione, Beatrice allegoria della teologia… è una lettura che arriva da quello che ne dicevano i primi interpreti ma non corrisponde affatto a quello che fa Dante. Il suo è un testo estremamente denso, di versi brevissimi, condensati, scritti in terzine. E questo è fondamentale e complicatissimo. Paradossalmente è superiore rispetto a tutti gli intellettuali “veri” della sua epoca proprio perché non adotta la loro sistematicità. Il testo di Dante è totalmente originale, più profondo. Per questo anche molto più interessante.

La stessa profondità dei suoi personaggi: lei parla di Dante come di un “poeta-antropologo” per il modo in cui indaga il vissuto delle anime che incontra.

Già quelli che nell’Ottocento venivano riconosciuti come personaggi eterni, pensiamo a Ugolino, a Farinata, ovviamente a Francesca e Ulisse, lo sono in quanto personaggi che toccano caratteristiche umane perenni. Addirittura nel tempo si sono arricchiti di sfumature nuove, proprio perché sono degli archetipi. Ulisse, ad esempio: uno dei più grandi eroi dell’antichità – Dante peraltro credeva che fosse esistito davvero – ma la tradizione antica non diceva niente in merito alla sua morte. Dante allora decide di creare il suo finale, come farebbe un grande narratore di oggi. Oppure Francesca, un personaggio inventato: aveva qualche notizia, poche informazioni su un fatto terribile che poteva essere accaduto. Ma non è che ci fossero gli strumenti attuali per ricostruirlo. Allora Dante, in un mondo in cui c’erano solo gli eroi antichi, o al massimo quelli della Tavola Rotonda del ciclo arturiano, inventa un’eroina, donna e a lui contemporanea. Qualcosa di assolutamente inconcepibile. Tutto questo fa di Dante il primo grande romanziere. E come ogni romanziere, è anche un po’ un antropologo.

Il suo è però anche un percorso di redenzione personale.

Il viaggio comincia da una situazione di grande dolore, la famosa selva oscura. Che è il peccato, ma in generale è la condizione di colpa, di incertezza. Da lì Dante si spinge fino a immaginare di incontrare Dio, una delle cose più potenti che uno scrittore antico poteva immaginare, soprattutto uno scrittore cristiano. Il suo percorso mostra, da un lato, una grande inquietudine. Dante è un personaggio inquieto, che cambia tante volte idea su tante cose. Al tempo stesso però ha una serie di certezze, le stesse che lo sostengono fino alla fine del suo viaggio salvifico. Il suo è un percorso di formazione, iniziatico, simile a quello di chiunque voglia arrivare a una verità.

Anche passando attraverso il dolore: Dante conosce il fallimento, racconta il male senza giudicare. Di nuovo, in anticipo sui suoi tempi?

Un lettore di oggi, anche senza essere uno specialista, riesce a comprendere il modo in cui Dante affronta i grandi temi: le grandi colpe, i grandi peccatori, ma anche la grande umanità. Tutto il suo percorso ultraterreno è pieno di umanità. Dante non si tira indietro di fronte a niente, anche alle cose più terribili. Ugolino si ciba della carne dei figli. È il punto più basso dell’Inferno, dove l’uomo – per colpa di altri uomini – è tornato bruto, privo di controllo, e la cosa più orrenda che può fare è appunto cibarsi della carne dei figli. Dante lo racconta senza dirlo esplicitamente, lascia che sia il lettore a capirlo da solo. Di più, vuole la partecipazione costante dei lettori che devono capire perché quel personaggio è lì, cosa ha fatto e perché anche chi si trova nel più basso Inferno è in realtà un eroe tragico.

Come ricorderà Dante nel 2021?

Con l’Associazione degli italianisti, di cui sono coordinatore del gruppo Dante, riproporremo la nostra maratona per il Dantedì, il 25 marzo, con 100 scuole di tutta Italia che leggono tutti e 100 i canti della Divina Commedia in una mattina. Se si affronta Dante in modo attivo, facendo capire perché è importante studiarlo, gli studenti si appassionano, approfondiscono e ne traggono anche alcune versioni personali. E poi a maggio, in un momento che si spera sia un po’ meno terribile dal punto di vista epidemico, abbiamo organizzato moltissimi incontri in tutta Italia con grandi scrittori italiani e stranieri che prenderanno uno spunto dantesco per parlare di attualità. Il tutto diventerà una serie di video. L’importante è che non siano iniziative effimere, che siano l’occasione per lasciare qualcosa a disposizione di tutti.

Intervista tratta da Il Reporter di gennaio/febbraio 2021