mercoledì, 7 Maggio 2025
Home Blog Pagina 805

Black Friday a Firenze? No, black week con tanti sconti

Black Friday a Firenze come negli States? Nel 2017 sempre più negozi, anche all'ombra del Cupolone, hanno detto sì al “venerdì-nero”, alcuni addirittura hanno optato per un'intera Black week, con occasioni e sconti. Ma andiamo con ordine.

Black Friday, quando è?

Negli Stati Uniti l'ultimo giovedì di novembre è il giorno del Ringraziamento. Il giorno successivo è invece conosciuto come Black Friday, con cui si apre il periodo natalizio e la corsa ai regali. È una giornata molto amata dai consumatori (e dalle aziende) statunitensi poiché offre la possibilità di acquistare prodotti high-tech, abbigliamento, arredamento a prezzi dimezzati rispetto al valore di mercato. Per il 2017 quindi la “giornata nera” è stata fissata per venerdì 24 novembre. Questa particolare iniziativa, anno dopo anno, sta prendendo piede anche in Italia, Firenze compresa.

Perchè si chiama così?

L'origine di questa giornata è incerta, si presume si riferisca ai libri contabili dei commercianti che in passato annotavano le perdite in rosso e i guadagni in nero, per cui il Black Friday indicherebbe un giorno di grandi incassi per le attività commerciali. Poiché le grandi catene sono solite lanciare nuovi prodotti in anteprima ed eccezionali promozioni, negli Stati Uniti è molto comune trovare persone in fila già dalla notte, mentre su YouTube spopolano i video in cui le folle attendono impazientemente l'orario di apertura.

Amazon, Apple & co. c'è anche una giornata per lo shopping online

Oltre al famoso “venerdì nero” i maggiori negozi online hanno ideato un'altra giornata molto simile chiamata Cyber Monday (che quest'anno cade lunedì 27 novembre) e dedicata completamente allo shopping online. Un lunedì di ribassi, comunque inferiori rispetto al Black Friday, in cui gli utenti possono acquistare i loro prodotti preferiti e le collezioni esclusive. In testa ai siti più visitati c'è il colosso Amazon, seguito da Apple e dalle grandi catene di elettronica. Sono proprio i computer, gli smartphone e le consolle i prodotti più venduti, seguiti dai colossi d'abbigliamento e dalle compagnie aeree.

Black Friday 2017 a Firenze o black week?

Dopo il tiepido esordio dell'anno scorso, sono diversi gli esercizi commerciali fiorentini che hanno aderito all'iniziativa, sia online che offline. Si tratta però di una “black week” cioè un'intera settimana dedicata alle vendite a ribasso, in previsione degli acquisti di Natale. A spopolare sono i negozi di abbigliamento, come LuisaViaRoma e gli internazionali H&M e Zara. Anche la Feltrinelli offre sconti dal 15 % al 30% su libri, cd, dvd e cartoleria.

Balck Friday Firenze 2017 Black Week negozi sconti

Foto di Eleonora Corri

Sconti fino al 70% in tutti i negozi presenti all'Outlet di Barberino e prezzi al ribasso al The Mall di Reggello, mentre i Gigli il 24 novembre restano aperti fino alle 23, con sconti in 90 attività commerciali. Ce n'è anche per gli amanti del fitness, sia le palestre Klab che le sedi Virgin Active offrono promozioni sugli abbonamenti annuali a tutti i nuovi clienti.

Le occasioni durano però giusto una manciata di giorni: al termine della Black week i prodotti ritornano al loro prezzo pieno e per ulteriori sconti bisognerà aspettare i saldi invernali.

In Toscana i nonni ‘battono’ le tate

0

In Toscana i nonni “battono” di gran lunga le baby sitter, 7 a 2: per accudire i bambini le famiglie preferiscono nel 77% dei casi i primi, mentre per il 22% cercano delle tate e lo fanno principalmente grazie al passaparola tra amici e genitori. Mamma e papà sono poi interessati a occasioni in cui trovare supporto e suggerimenti per problemi legati al comportamento e all’apprendimento dei piccoli.

Sul fronte dei non autosufficienti, 2 famiglie toscane su 5 si affidano a una badante, che nella maggior parte dei casi viene individuata grazie al consiglio di parenti, conoscenti e persone nella stessa situazione.

Sono alcuni dei risultati emersi dalla ricerca di UP Umanapersone e di Ipsos intitolata “I bisogni di welfare delle famiglie con necessità di cura conclamate”, presentati a Firenze durante il convegno annuale della rete UP Umanapersone, che raccoglie 13 cooperative sociali affiliate a Legacoop Toscana. L’indagine ha preso in esame famiglie con bambini da 0 a 10 anni, famiglie con anziani non completamente autosufficienti e nuclei familiari con disabili, grazie a 205 interviste effettuate nel settembre 2017.

I bisogni delle famiglie toscane

Secondo la ricerca nelle famiglie con bambini, la gestione dei figli crea difficoltà molto spesso nel 21% dei casi, qualche volta nel 59% dei casi. Quasi la metà Il 48% del campione esprime la necessità di supporti economici, di una maggiore elasticità degli orari di entrata e di uscita da scuola o dall’asilo e procedure più snelle per l’iscrizione al nido.

Le famiglie con anziani non completamente autosufficienti o con disabili cercano supporto e orientamento soprattutto grazie alle strutture tradizionali: prima di tutto dal medico di base, seguito dall’Ausl e dall’ospedale, mentre i soggetti del Terzo Settore sono citati solo da una minoranza (anziani 5%; disabili 9%): questo in virtù, secondo quanto emerge dalla ricerca, della preferenza per una struttura pubblica (quasi un terzo dei casi), ma anche della mancata conoscenza che le cooperative sociali offrissero servizi di questo tipo (circa un quarto dei casi).

“Da sempre lavoriamo con gli enti pubblici, che tuttora rappresentano i nostri principali interlocutori – afferma Marco Paolicchi, responsabile delle cooperative sociali di Legacoop Toscana -. Oggi però le cose stanno cambiando e la domanda di servizi privati è diventata qualcosa con cui le cooperative sociali sono chiamate necessariamente a confrontarsi. E devono farlo senza perdere di vista il rispetto delle regole e dei valori, la difesa della legalità e con una profonda attenzione ai bisogni dei territori. Senza questi elementi non ci può essere vera innovazione sociale”.

“L’ampliamento dei bisogni e la contrazione di risorse pubbliche chiama la cooperazione sociale a confrontarsi con mercati differenti – sostiene Eleonora Vanni, presidente nazionale di Legacoopsociali -. L’elemento qualificante per noi rimane l’integrazione fra soggetti e risorse pubbliche, private e del privato sociale, finalizzate alla reale esigibilità dei diritti sociali e di salute dei cittadini”.

Quando iniziano i saldi 2018 a Firenze (e in Toscana)

0

I saldi invernali 2018 a Firenze, come in tutta la Toscana, avranno inizio alla vigilia dell’Epifania, mentre per la partenza degli sconti estivi bisognerà aspettare l’inizio di luglio. La Regione Toscana, con una delibera, ha fissato il calendario delle vendite di fine stagione per il prossimo anno, ecco quindi le date da segnare sull’agenda per non perdersi neppure un’occasione, lanciandosi subito a caccia di un’occasione.

Saldi invernali 2018 a Firenze

A Firenze e in Toscana i saldi invernali bruceranno sul tempo la Befana: gli sconti prenderanno il via venerdì 5 gennaio 2018 per concludersi 59 giorni dopo, lunedì 5 marzo. Come ogni anno ci sarà però chi arriverà prima, per esempio molti negozi delle catene più note riserveranno l’anticipo delle promozioni ai clienti che hanno carte fedeltà.

Saldi estivi 2018 in Toscana

La giunta regionale ha stabilito anche le date dei saldi estivi 2018 in Toscana. Le vendite promozionali avranno inizio sabato 7 luglio per proseguire fino al 4 settembre. Quali sono le regole d'oro per non incappare in bufale e per riempire il guardaroba con capi scontati ma utili? Poco tempo fa abbiamo chiesto consiglio sull'argomento a due fashion blogger: qui trovate il nostro articolo sui consigli per affrontare al meglio gli sconti, qui invece la nostra guida per capire dove andare e dove comprare a Firenze per i saldi

‘Siamo operai del bello’: 3 storie di artigiani fiorentini

Storie di persone, storie di passione che uniscono generazioni e portano avanti saperi. Grazie a chi ci crede ancora, animato dalla stessa dedizione dei fondatori, abbiamo scovato alcune storie di artigianato.

La magia delle piume parla fiorentino attraverso l’alto artigianato di Mazzanti Piume. Sono soltanto 3 in tutta Europa. Due sono nella provincia di Firenze, l’altro a Parigi presso Chanel. Duccio Mazzanti, figlio di Maurizio, è oggi alla guida dell’azienda che esporta talento Made in Italy in tutto il mondo.

Dalle passerelle internazionali ai magici film della Disney, la leggerezza e l’estrema evanescenza di questo simbolo nasce nella storia come segno di potere che l’uomo primitivo usò per distinguersi dai suoi simili auto eleggendosi re. Duccio con umiltà ci spiega che l’artigianato non è morto ma che occorre trovare una chiave di lettura per sdoganarlo dalle vecchie concezioni legate all’anziano artigiano in bottega.

Guarda la gallery

L'arte della leggerezza

“Oggi occorre far passare il messaggio che lavorare con le mani ed essere operaio è bello. Noi siamo il paese degli artigiani, bisogna ricordarselo più spesso”. Mazzanti crede fermamente nelle formazione. Ospita ogni anno studenti dando loro la possibilità di imparare come si lavora e di sviluppare la propria idea creativa.

Galleria Romanelli e il “padre” dei busti

C’è chi realizza la sua passione ogni giorno e non cambierebbe questo lavoro per niente al mondo. Raffaello Romanelli, classe 1980, scultore da generazioni della Galleria Romanelli a due passi da porta San Frediano. “L’artigianato, ci racconta, non sta vivendo un bel momento perché non riesce a passare dal vecchio al giovane, così vengono perse un sacco di informazioni utili e il settore è penalizzato con tasse e troppa burocrazia. Penso sia fondamentale trasmettere conoscenza e la formazione è l’aspetto che amo di più del mio lavoro. Oggi ho con me nello studio una ragazza di Verona; per fortuna ci sono ancora italiani che si riscoprono artigiani”.

L’ultimo lavoro di Raffaello è il busto di Salvatore Ferragamo. L’angelo e il bambino, invece, è all’interno della gipsoteca della galleria il pezzo al quale Raffaello è più affezionato e che fu realizzato dal suo trisnonno.

Hogwarts del cuoio (a Santa Croce)

La formazione e il passaggio della conoscenza alle giovani generazioni sono da sempre gli imperativi della Scuola del Cuoio progetto custodito dal 1950 e fondato da Marcello Gori nel cuore della Basilica di Santa Croce all’interno dell’antico noviziato. Nel corridoio da dove si diramano quelle che erano le celle dormitorio dei frati francescani lavorano sui banchi originali ancora oggi gli artigiani, quasi tutti ex allievi dalla Scuola.

La sensazione che ti assale quando  si entra è quella di essere in un posto magico, un po’ come alla Hogwarts di Harry Potter. La Scuola ospita ogni anno studenti provenienti da tutto il mondo. Solo 5 italiani su 40 durante l’ultimo semestre provenienti per la maggior parte da Corea del Sud, Giappone, USA, Israele, Australia e Brasile.

Tutti i corsi trattano la costruzione di borse da zero e non è richiesta nessuna esperienza. Tutti i ragazzi al termine del corso sono chiamati a realizzare il loro modello originale e il più creativo si aggiudica uno stage di due mesi all’interno della produzione.

Una donna su tre

0

Nel momento in cui mandavamo in stampa il numero di novembre de Il Reporter le cronache locali riportavano l’ennesimo caso di molestie o tentate molestie contro una donna per le vie di Firenze. Le violenze sessuali, spesso ai danni di giovani donne straniere, hanno rappresentato il macabro ritornello delle ultime settimane. E’ lecito chiedersi quanto durerà.

Lo scorso settembre, dopo lo stupro di Rimini, qualsiasi telegiornale apriva con un nuovo caso di violenza sulle donne, quasi che si fosse scatenata una battaglia. Per giorni abbiamo avuto l’impressione di un’emergenza sociale in corso. Finché non è stata rimpiazzata da un’altra emergenza. E’ la stampa, bellezza. Le notizie hanno un naturale ciclo di vita che non corrisponde necessariamente alla rilevanza reale del fenomeno.

Secondo i dati Onu oltre un terzo delle donne nel mondo ha subito una violenza fisica o sessuale nel corso della vita. In Italia sono quasi una su tre, nella popolazione tra i 16 e i 70 anni (Istat, 2015). Due terzi delle vittime degli omicidi in ambito familiare sono donne. La discriminazione in ambito lavorativo è ancora elevata: le donne guadagnano in media tra il 10 e il 30% in meno rispetto ai colleghi di pari livello (Onu).

Da qualche parte ho letto che gli stereotipi di genere vengono interiorizzati dai bambini nei primi 10 anni di vita. In quarta elementare il modello della donna debole e sottomessa vs l’uomo forte e creativo è già profondamente radicato nella coscienza. Un cliché che fa a pugni con il mondo reale per il resto della vita, generando risposte aggressive. Fornire modelli alternativi agli adulti di domani, prima di tutto attraverso le dinamiche domestiche, potrebbe essere un primo passo per combattere la violenza.

Ogni giorno, non soltanto quando ce lo ricorda la cronaca o la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre.

Parco giochi anche per bimbi diversamente abili

Un parco giochi pensato per tutti i bambini, anche per quelli diversamente abili. I giardini di Campo di Marte hanno una nuova area con attrezzature ludiche studiate per essere accessibili al maggior numero di bimbi: questa zona si chiama “Il Calcio, un gioco per tutti” ed è stata donata dalla Fondazione Niccolò Galli Onlus.

E proprio a Niccolò Galli, giovane calciatore prematuramente scomparso, è stato intitolato il giardino di viale Manfredo Fanti (lato viale Calatafimi).

Il tema a cui si ispira il parco è quello del calcio e le strutture ludiche rappresentano elementi che caratterizzano un tipico stadio di calcio: gli spogliatoi, le tribune, le porte ed ovviamente il pallone. Adesso il Comune sta pensando a realizzare aree ludiche analoghe anche in altre zone della città.

Guarda le foto dell'inaugurazione del giardino di Niccolò Galli

Come funziona Foodora: a Firenze pranzo e cena su 2 ruote

0

Veloci, colorati, su due ruote: sono i nuovissimi servizi di food delivery a domicilio sbarcati in Italia, tra cui Foodora, a Firenze dal novembre dello scorso anno. Una “flotta” di giovani bikers che in una manciata di minuti consegnano il pasto a casa o in ufficio, direttamente dal ristorante.

Sempre più persone scelgono la consegna direttamente a casa, per pranzo e cena, ma crescono anche gli ordini dalle aziende e dagli uffici. Ecco 4 domande (e 4 risposte) per capire i “segreti” di questo servizio.

Come funziona Foodora?

A un anno dall'inizio dell'attività a Firenze, Foodora conta quasi 200 ristoranti partner, mentre sushi, pizza, burger e italiano sono tra le cucine più richieste. Il meccanismo è semplice: basta accedere al sito, scegliere il ristorante ed effettuare l'ordine.

La consegna avviene in circa 30 minuti, attraverso i rider, principalmente in sella a una bici, ma anche con scooter e auto. Parallelamente l'utente da casa ha la possibilità di seguire lo stato dell'ordine e la posizione del rider in tempo reale. Ecco l'identikit del fiorentino che ordina su Foodora: è single (uomini under 35) o fa parte di una giovane coppia  (25-30 anni) o ancora è  un genitore con bambini piccoli (40 anni).

E' possibile solo la consegna a domicilio del cibo?

No, esiste anche una nuova opzione “salta fila”, che si chiama Ritiro. Offre la possibilità di ritirare il proprio ordine direttamente al ristorante, per esempio se questo è sulla strada di casa o di lavoro, senza dover fare la fila alla cassa, con pagamento online, senza costi di consegna e senza dover arrivare alla soglia di ordine minimo di 10 euro.

L'area di consegna copre tutta la città metropolitana?

Al momento no, ma dalla sede italiana di Foodora fanno sapere che “I'obiettivo è sicuramente quello di continuare a crescere“. Secondo gli addetti ai lavori, il settore della consegna a domicilio di cibo sta andando verso un consolidamento: il servizio di food delivery  va forte nelle case, ma è richiesto sempre di più negli uffici.

Foodora ha infatti sviluppato anche un servizio dedicato alle aziende, “Foodora corporate”, per ordinare pranzi e cene in ufficio, senza dover pagare ogni volta che si ordina e semplificando il processo di rimborso spese.

Come lavorare con Foodora a Firenze e diventare rider?

Per diventare un rider Foodora, ossia per mettere a disposizione il proprio mezzo e il proprio tempo, è necessario avere uno smartpone con piano dati (dall'iPhone 4s in su oppure un cellulare con un sistema operativo Android 4.2 o superiore), avere un permesso di lavoro in Italia (se straniero) ed essere maggiorenni.

Sul sito ufficiale è possibile inoltrare la candidatura per lavorare con Foodora a Firenze.

Il parco giochi è per tutti

0

Taglio del nastro ai giardini di Campo di Marte per i nuovi giochi, progettati anche per piccoli diversamente abili. L'area è stata intitolata a Niccolò Galli.

Foto di Costanza Marrapese

La Fiorentina coglie solo un pareggio in casa della Spal

0

Continua la serie a corrente alternata per la Fiorentina che era chiamata alla vittoria contro una neopromossa e che invece ha ottenuto solo un punto in casa della Spal. Ed i viola si sono trovati, addirittura, a rincorrere dopo il vantaggio dei ferraresi con Paloschi. Ci ha pensato Federico Chiesa, fresco di rinnovo, a non far perdere la faccia alla propria squadra. Per i ragazzi di Leonardo Semplici, ex allenatore della Primavera viola, si tratta del terzo risultato utile di fila che permette di guardare con ottimismo al futuro. Pioli deve fare ancora a meno di Thereau e conferma Gil Dias nel tridente d'attacco con Simeone e Chiesa. Presenti nell'undici titolari Gaspar e Maxi Olivera, preferito a Biraghi. Semplici non può contare su Antenucci e sceglie come tandem offensivo Paloschi e Borriello.Confermato Mattiello sulla fascia sinistra.

Primo Tempo

La Fiorentina parte bene anche se non riesce mai a concretizzare il prolungato possesso palla. Al 9’ è la Spal, alla prima azione d’attacco, ha far venire i brividi ai tifosi viola. Felipe, anche lui un ex, ci prova su punizione ma non riesce ad impattare la palla da dentro l'area piccola e la difesa viola si salva. Al 32’ Chiesa insacca ma l'arbitro annulla per un precedente fuorigioco di Dias. Al 42’ la Spal passa in vantaggio. Felipe colpisce di testa il palo sugli sviluppi di un calcio di punizione. Sulla respinta Paloschi è il più veloce e segna da due passi il vantaggio ferrarese. Si va al riposo con la Spal avanti 1-0.

Secondo Tempo

Pioli inserisce, ad inizio ripresa, Babacar al posto di Olivera per cercare di dare maggior forza all’attacco. Al 57’ va in vantaggio ancora la Spal ma, anche in questo caso, il gol viene annullato per fuorigioco. Entra anche Saponara, uno dei giocatori più attesi in casa viola e poco dopo, al 63’, la Fiorentina è pericolosa con Sanchez. La sua girata viene però recuperata da Grassi. All’80’ arriva il pareggio viola. Simeone imbecca Chiesa che è molto bravo a scaricare di potenza alle spalle di Gomis in uscita. E’ l’1-1. L’ultima azione è della Spal all’85’ con Mattiello che mette in difficoltà la retroguardia viola ma Astori riesce a recuperare. Finisce con la divisione della posta in palio.

L’allenatore

Stefano Pioli, a fine gara, analizza così il pareggio. “Abbiamo provato a vincere, abbiamo giocato un buon primo tempo, ma siamo stati poco efficaci in fase offensiva, siamo andati sotto su palla inattiva. Abbiamo avuto grande carattere – aggiunge l’allenatore viola – perché non volevamo perdere la terza partita di fila, abbiamo avuto un grande cuore per provare a vincere. Dobbiamo avere più precisione e lucidità, abbiamo tenuto bene il campo, ma alcune scelte non sono state le migliori possibili, ci siamo scontrati con la grande organizzazione della Spal. Dobbiamo lavorare per crescere”.

Lo Spazio Uno chiude? No, ma è salvo solo fino a maggio

C’è una spada di Damocle che pende sulla testa del cinema “Spazio Uno” di Firenze. Uno spettro chiamato sfratto: se non riuscirà a convincere la nuova proprietà del complesso di via del Sole, la storica sala d’essai sarà costretta a spegnere il proiettore, nonostante nel cassetto ci sia un progetto su cui è disegnata una possibile salvezza. Al momento il cinema ha ricevuto una proroga: potrà restare attivo fino al 30 maggio 2018. Dopo questa data il futuro è incerto.

Enel, proprietaria dello stabile, un paio di anni fa ha messo in vendita l’intero edificio, quattro piani per circa 1.500 metri quadri, e solo nelle ultime settimane ha dato notizia di aver trovato un compratore, il cui nome al momento resta top secret. Finora la presenza del grande schermo, e quindi del vincolo di Palazzo Vecchio secondo cui il 60 per cento del cinema deve rimanere tale, aveva scoraggiato molti investimenti.

Lo Spazio Uno vuole “farsi in tre” per non chiudere

Della questione si è interessato anche Palazzo Vecchio. Adesso lo Spazio Uno è in attesa di un incontro con la nuova proprietà, per presentare il suo progetto. L’idea è quella di “farsi in tre” per ottimizzare gli spazi e le spese:  ristrutturare e ampliare l’attuale sala, facendola crescere da 150 a 170 posti, aggiungendo altri due schermi a livello terra, con due mini-auditorium da una cinquantina di posti ciascuno e un bar-caffetteria, mentre gli ultimi due piani rimarrebbero liberi, per esempio per appartamenti con un accesso separato rispetto a quello del futuro multisala d’essai.

Lotteremo fino alla fine – assicura Giuseppe Giuliattini, uno dei due soci del cinema – la nostra attività funziona e ha margini di crescita. Rischiamo di perdere un’altra sala nel centro storico. Non vogliamo che lo Spazio Uno faccia la fine di tutti gli altri cinema fiorentini chiusi: restare abbandonato per anni”.

Cinema Spazio Uno Firenze chiude?

La storia del cinema di via del Sole

Questa realtà ha una storia che parte quarant’anni fa. Nata negli anni Sessanta come cineclub del dopolavoro Enel, il cinema Spazio Uno ha già attraversato momenti di crisi. Negli anni Novanta dietro al proiettore si sono alternate diverse gestioni che però non sono riuscite a risollevare le sorti del cinema. Il “terzo tempo” della sala è iniziato nel 2002 con due nuovi soci che, nonostante un breve stop nel 2011 per lavori di adeguamento, hanno collezionato dei buoni numeri tra il pubblico di nicchia. Solo tra il 2015 e il 2016 i biglietti staccati hanno fatto un balzo in avanti del 40 per cento.